Hollywood piange la morte di Tony Curtis
eterno seduttore di "A qualcuno piace caldo"
La figlia Jamie Lee annuncia in tv la scomparsa dell'attore, indimenticabile partner di Lemmon e della Monroe (con cui ebbe anche una vera love-story) nel cult di Billy Wilder. Ma il pubblico italiano lo ha amato anche a fianco di Roger Moore in "Attenti a quei due"
CHI AMA il cinema non potrà mai dimenticarlo vestito da improbabile donna, seduttore di una Marilyn Monroe al massimo del suo splendore. Ma ora Hollywood piange la scomparsa di uno degli ultimi esponenti della sua epoca d'oro: Tony Curtis è morto oggi a Las Vegas, al termine di una lunga malattia. Aveva 85 anni. Con lui se ne va un classico eroe brillante da commedia americana, l'allegro playboy del cult intramontabile A qualcuno piace caldo. Ma anche l'eponente di una famiglia d'arte che ha dato tanto al cinema: tra le sue mogli c'è stata la diva di Psyco Janet Leigh, la figlia Jamie Lee Curtis ha seguito le sue orme ed è diventata una star.
Ed è stata proprio lei, Jamie Lee, a dare la notizia, alla tv americana, della morte del padre. Attore amatissimo anche qui in Italia, grazie ai personaggi ironici, sorridenti, affascinanti interpretati in carriera: uomini quasi sempre personaggi raffinati, ricchi di humor. Non solo sul grande schermo, ma anche in tv: in coppia con Roger Moore, nella mitica serie Attenti a quei due.
Nato nel cuore del Bronx newyorkese da genitori poveri e immigrati, col vero nome di Bernard Schwartz, a dieci anni il futuro attore viene affidato dai genitori, insieme ai due fratelli più piccoli, alle cure dello Stato. Un'infanzia difficile, in cui impara precocemente a contare solo su se stesso, e in cui accumula frustrazione per la sua situazione ma anche una voglia matta di uscire dall'anonimato, dall'indigenza. Così, dopo una parentesi in Marina, si trasforma in James, poi Anthony, poi Tony Curtis, e comincia la sua avventura nel mondo difficile dello showbiz. Emigrando, ovviamente, nella Mecca del cinema: a Hollywood.
Tra la fine degli anni Quaranta e per la maggior parte dei Cinquanta, lo vediamo sullo schermo come spalla di vari attori celebri, come James Stewart in Winchester 73. Ma poi arrivano ruoli più importanti, da protagonista. Che culminano con l'exploit assoluto del 1959. Quando, oltre a Operazione sottoveste con Cary Grant, si trasferisce all'hotel Coronado di San Diego in California per girare con Marilyn Monroe e Jack Lemmon la commedia perfetta: A qualcuno piace caldo, capolavoro firmato Billy Wilder. Insieme all'altro protagonista maschile, interpreta un musicista che per sfuggire ai gangster si veste da donna per entrare in un'orchestrina tutta al femminile. Poi però, per sedurre la più bella componente della band (Zucchero, ovvero Marilyn), si trasforma in un finto miliardario impotente... e contribuisce a fare la storia del cinema.
Subito dopo, lo rivediamo in Spartacus (1960) di Stanley Kubrick, e nello Strangolatore di Boston (1968). Anche se la massima popolarità la ritrova solo quando, accanto a Roger Moore, gira la serie action-comedy televisiva anni Settanta Attenti a quei due: conquistando definitivamente l'amore del pubblico (italiano, in particolare). Nei decenni successivi, lo vediamo ancora, sporadicamente, sul grande schermo, in film come E io mi gioco la bambina (1980) o Vado a vivere a New York (1995). Senza però lasciare il segno.
Ma la vita di Tony Curtis è scandita anche dalle cronache rosa: celebri i suoi flirt con la Monroe ("ci amammo davvero, perse il nostro bambino", ha dichiarato lui molti anni dopo), con Natalie Wood. E con Janet Leigh, poi diventata la prima delle sue mogli. Da cui ha avuto due figli: e proprio una di loro, Jamie Lee Curtis, annuncia adesso la scomparsa del suo simpatico, adorabile e ingombrante papà.
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