Il problema che pone Michael nei confronti dei tabloid è forse autoreferenziale, ma è autentico.
Il problema esisteva, non se l'era inventato, e si è visto benissimo con la copertura del suo processo, con "giornalisti" così convinti della condanna e così sorpresi dall'assoluzione che viene da chiedersi quanto fossero stupidi per non capire cosa stesse davvero accadendo in aula.
Forse si sono lasciati manipolare dalla Procura, forse erano vittime dei loro stessi pregiudizi, certamente non hanno reso un buon servizio al pubblico e hanno distrutto Michael.
La stampa che si lascia manipolare, che esprime giudizi prescindendo completamente dai fatti, o è corrotta o è poco professionale.
Se ci si limita ai giornali di gossip è un conto, ma la guerra in Iraq? sembrava così necessaria per scovare le armi di distruzione di massa di Saddam.
Durante un programma di informazione serale, un incauto fece notare al giornalista conduttore che gli ispettori ONU non avevano trovato tracce di queste armi, si prese dell'ingenuo o, in alternativa, dell'antiamericano, gli ispettori furono giudicati incapaci co***oni, si va alla guerra, armiamoci e partite.
Ci fu la guerra, ci furono i morti e le armi non si trovarono, e va beh, pazienza, tanto Saddam era davvero cattivo, era il Male.
Quel giornalista ha contribuito a formare, sulla base del nulla, l'opinione pubblica favorevole alla guerra.
Era logico pensare che se, dopo mesi di ricerche, gli Ispettori non avevano trovato nulla era perché non c'era nulla da trovare, almeno questo era un dato di fatto.
Io rispetto la buona stampa e voglio che sia libera, ma certe volte davvero c'è da disperarsi.
Per dire, il sensazionalismo in TV? Che fine ha fatto il morbo della mucca pazza? e l'influenza aviaria? e le altre centomila emergenze e gli altri centomila allarmi, dalla siccità, alle inondazioni, alla pedofilia, gonfiati ad arte per qualche spettatore e qualche inserzionista in più.
[Modificato da l'ascolto 03/07/2010 21:59]