Leggendo l’articolo di La Repubblica ed altri.
Chi può dire, con certezza, cosa successe la notte della scomparsa di Michael Jackson?
Sta scritto che solo i figli ed il medico avevano accesso alla stanza dell’artista – probabilmente non tutti e solo in alcuni momenti potevano accedervi.
Alcune cose raccontate sono semplici supposizioni, come l’immaginare un Michael frizzante sul palco che poi, rientrato in casa si trasforma immediatamente in misantropo capriccioso…
Si insiste sulla dipendenza da farmaci del cantante, è comodo ostinarsi su questo punto, può essere a favore del medico incompetente e di tutti i creduloni e di coloro che potrebbero avere interesse per questa versione, ma non per chi vuole andare a fondo della situazione – decisamente complessa ma chiaramente ambigua perché Michael, tuttavia dipendente da farmaci, avendo fiducia nel-nei medici chiedeva aiuto, essendo insonne, ma non la morte – come è possibile somministrare anestetici in sinergia con dosi industriali di tranquillanti vari? Come è possibile che un medico coscienzioso (e Murray non lo è) propini al paziente veleni in continuazione e non pensi ad altre soluzioni tipo sostegno morale e psicologico unito a farmaci efficaci ed appropriati? Sinceramente vorrei sentire il parere di medici veri e disinteressati e soprattutto interessati alla salute del paziente – dottori ed amici che Michael non ha mai incontrato. E se non fosse stato così dipendente dai farmaci come l’hanno sempre voluto raffigurare, ma intossicato, ad hoc, proprio in quell’ultima settimana? Speriamo nella vera Giustizia.