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Proiettato a Roma il documentario di Uri Geller sul suo rapporto con MJ
Se la delusione per l’ultima edizione del Telefilm Festival è ancora tanta, gli appassionati del genere telefilmico – ma non solo - potranno rifarsi con l’edizione numero quattro del Roma Fiction Fest. Ospiti di grido, proiezioni esclusive e prestigiose premiazioni: la festa capitolina della fiction, presentata ieri al cospetto della madrina Veronica Pivetti e del protagonista di Ncis Los Angeles, LL Cool J., si preannuncia di grande richiamo.
Da sempre leader, quando si tratta di dare lustro al genere fiction, la Festa sarà inaugurata il 5 luglio dalla proiezione dell’episodio pilota, non ancora trasmesso negli Stati Uniti, di un nuovo procedural drama, “Body Of Proof”, con la “casalinga disperata” Dana Delany. Attesissima l’ospitata di Andy Garcia, che riceverà l’Artistic Excellence Award e sarà protagonista di una delle Masterclass in programma. Da segnalare, poi, la presenza di Simon Mirren, produttore esecutivo di Criminal Minds. Premi speciali anche agli studios ABC e a Claudia Mori, per l’impegno nella fiction della sua casa di produzione Ciao Ragazzi.
A proposito di riconoscimenti, quest’anno ci sarà l’introduzione di un nuovo concorso, dedicato alla fiction italiana edita, nel quale troveranno posto i più classici polizieschi (Crimini, L’ispettore Coliandro 4, Intelligence) ma anche prodotti attenti a temi sociali (Fabri Fibra in Italia: Sulcis, Gli ultimi del Paradiso). Per quanto riguarda, invece, le fiction nostrane inedite ci saranno tre grandi anteprime. Nella suggestiva cornice romana verranno presentati Il sorteggio, con Beppe Fiorello e Giorgio Faletti, che racconta della prima giuria popolare in Italia, istituita nel corso del processo alle Brigate Rosse; Le ragazze dello swing, in cui la storia del Trio Lescano si intreccia con il tema delle leggi razziali; Il peccato e la vergogna, con Gabriel Garko, Manuela Arcuri e altri volti noti della tv italiana.
Quest’anno, protagonista sarà anche la musica. Molte le opere e gli eventi speciali dedicati a grandi personaggi. Ad un anno dalla morte di Michael Jackson, si potrà assistere alla proiezione di “My Friend Michael Jackson: Uri’s Story” di Uri Gellar: il documentario realizzato con immagini inedite ed esclusive, che offrono al pubblico un ritratto privato e toccante della più grande pop star mondiale, firmato dal famoso sensitivo israeliano, amico intimo di Jackson.
Infine, volto giornalistico della manifestazione sul web è Cinzia Bancone. La ”guest” di DM, oltre ad essere la testimonial nello spot del Festival, collaborerà alla sezione giornalistica del sito con interviste e contenuti che racconteranno i momenti clou e i retroscena dell’evento. Per una sana scorpacciata di fiction l’appuntamento allora è a Roma dal 5 al 10 luglio.
Fonte: DavideMaggio/mjfa
(Si ringrazia King-Magic32 per l'articolo).
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edit di Mercurina89
www.ilsole24ore.com/art/cultura/2010-07-08/michael-jackson-inedito-raccontato-145335.shtml?uuid=...
C'è chi ascolta le sue canzoni con l'ipod o in auto, mentre si reca al lavoro, c'è chi invece imita i suoi passi in una delle tante piazze che costellano i cinque continenti, perché la sua musica è imprescindibile dai movimenti del suo corpo. A un anno dalla morte (25 giugno 2009) Michael Jackson prosegue il cammino nel solco della mitologia moderna. Verrà ricordato per le melodie dei vari Billie Jean, Heal the World, Man in the Mirror, Thriller, per quei balletti da extraterrestre, per la passione (estrema?) verso i bambini e per l'innata megalomania: addirittura voleva essere il primo artista a danzare sulla Luna.
Lo aveva rivelato aUri Geller, il sensitivo israeliano, amico di Jackson, che ha realizzato il documentario«My Friend Michael Jackson: Uri's Story»,presentato al RomaFictioFest. «Michael credeva nell'impossibile», afferma Geller, intervistato dalla regista Paula Lichtarowicz. Ne esce un ritratto intimo, portato a termine subito dopo la morte del cantante, con immagini inedite fornite dallo stesso Geller, diventato famoso per riuscire a piegare con la mente (dice lui) i cucchiai e per le sue capacità telecinetiche.
Vediamo il Re del pop sorretto da un paio di stampelle bianche partecipare al matrimonio dell'amico, in quell'occasione era il testimone che portava gli anelli; all'Università di Oxford dove parla della difficile infanzia; alla stazione di Paddington a Londra, mentre viene assalito dai fan; nel Parlamento inglese e nei negozi Harrods, dove visita il monumento dedicato a Dodi e Diana. Jackson e Geller si conoscono nel 1999, grazie a un amico in comune, Mohamad Al-Fayed, padre di Dodi. «Un'amicizia turbolenta», la definisce la narratrice del film, rovinata, dopo lo scandalo creato dal documentario del giornalista britannico Martin Bashir (amico di Uri)«Living with Michael Jackson», in cui si premeva l'acceleratore sui rapporti stretti tra Jackson e i bambini. «Michael ha fatto un errore, quello di essere troppo sincero - dichiara Geller. Una volta l'ho ipnotizzato e gli ho chiesto: Hai mai toccato un bambino in modo improprio? E lui: No, non lo farei mai. Io so che è un uomo innocente».
dal prodotto televisivo targato ITV, come quello sulle dosi eccessive di farmaci che hanno causato la sua morte. «Non l'ho mai visto prendere nulla - racconta ancora Geller - ma ho visto gli effetti. A volte non riuscivo a svegliarlo, spesso gli urlavo: se continui così finirai per ammazzarti». Geller non è l'unico ad essere intervistato, ci sono anche Greville Janner, membro della British House of Lords; Mark Lester, padrino dei due figli della pop star; la cantante Patti Boulaye («Al matrimonio di Uri, Michael mi prendeva in giro, per la mia somiglianza a Diana Ross») e il regista teatrale Trevor Nunn, che ha incontrato Jackson nel 1980. «In quell'occasione - racconta Nun - abbiamo parlato dello spettacolo di Peter Pan che avevo diretto e, quando ho pronunciato quel nome, è come se avessi schiacciato il bottone dell'elettroshock. Michael era eccitatissimo, gli brillavano gli occhi, avrebbe indossato la calzamaglia per volare via: per lui non era una parte da interpretare, ma la persona che voleva essere».
IL DOCUMENTARIO CON I SOTTOTITOLI IN ITALIANO
[Modificato da 4everMJJ 25/11/2012 11:57]
Le foto non sono abbastanza, perchè vi spingete così oltre?
Confondete le persone, raccontate solo le storie che volete voi.
Continuate ad inseguirmi, invadendo la mia privacy.
Volete lasciarmi in pace?!
"MJ, October 2001" |