Aryn, 02/06/2010 14.29:
"Bisogna ricordare che anche se Michael era abituato ad avere quello che voleva nella vita, non era certo un uomo che voleva andarsene in giro “fatto”. Non andava in giro con dietro un pusher, si faceva prescrivere i medicinali da medici con la licenza che ascoltavano le sue richieste di aiuto. Qualcuno di questi dottori avrebbe potuto trovare un modo diverso per aiutarlo piuttosto che dargli quello che voleva? Uno di loro mi rispose così “Quando sei seduto con lui in una stanza e lo vedi piangere e lo vedi soffrire e sai che non dorme da una settimana… e ti supplica, ti supplica di aiutarlo, lo devi aiutare. Lo devi fare. Le persone all’esterno giudicano facilmente e puntano il dito. Dovrebbero essere qui e capire il suo livello di dolore fisico ed emotivo”. E’ come se i medicinali di cui aveva un disperato bisogno fossero una specie di anestesia. Voleva essere insensibile non solo al dolore, ma verso il mondo intero. Era come se ne avesse avuto abbastanza."
ma che razza di medico è?
una persona con questi problemi non si cura assecondandolo...
non si è mai sentito..
in alcune cliniche addirittura si arriva anche all'isolamento forzato e provvedimenti abbastanza pesanti per disintossicare un soggetto dalla dipendenza fisica..
poi, piano piano si passa alla disintossicazione psicologica, che è anche quella più dura..
e poi come dice Jandthevillage (un nome più lungo non c'era?) il fagato ne dovrebbe risentire e questo dall'autopsia non risulta...
( ciao anna )