Il punto oscuro!!!

rossijack, 10/01/2011 21.28:

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"Secondo me c'era di mezzo anche una crisi artistica e personale, forse pure il rendersi conto dell'età che avanzava..."

Anche secondo me questo e' un motivo importante,una persona abituata a quel successo forse non si e' mai adattato ad una vita piu'"dimessa",senza quella forte adrenalina data dai concerti e dai fans.Del resto lui non ha saputo in qualche modo reiventarsi e sfruttare le sue doti per intraprendere nuovi campi artistici.Succede comunque a tutti gli artisti che non hanno piu' il successo di un tempo, il loro narcisismo ha bisogno di venire nutrito.MJ ha sempre ricavato l'amore dalla sua arte ed un successo minore,probabilmente,lo faceva sentire meno amato!

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Antonella-60, 10/01/2011 23.11:

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...Rossi ti consiglio la lettura di questo topic...Mike aveva tanti progetti...

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badgirl., 11/01/2011 8.27:

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Dal libro del rabbino, che, fra l'altro, si riferisce proprio a quel periodo:

Pag 130

SB: Pensi che se il prossimo album non sarà sbalorditivo non sarai più così eccezionale?

MJ: per me sarebbe un colpo terribile (se non lo realizzassi bene come desidero), perchè mi sottopongo a reali pressioni ed esigo il meglio da me stesso. Davvero. Il meglio della forma e dell'ambiente in cui lavoro, e pretendo molto da me. Così, far funzionare le cose in questo modo, fare il modo che tutto vada come deve andare, diventa per me psicologicamente estenuante.

SB: Ma credi che la gente ti amerebbe ancora se tu non avessi tanto successo? Ti sentiresti ancora amato? Un bambino ha bisogno di sentirsi amato anche se non va bene a scuola.

MJ: Sì, mi senitrei amato, per quel che ho fatto in passato. Ma non sarei sereno. Cerco di non guardare al passato.

SB: Pensi che il successo nella tua carriera sia diventato così importante a causa di alcune cose che mi hai raccontato, di un'infanzia molto difficile - senza compleanni, senza giorni di Natale?

MJ: Forse. Penso di sì.

SB: Pensi di essere troppo severo con te stesso, e per questo c'è tanta sofferenza in quel che fai? Sei incredibilmente severo con te stesso se le cose non riescono alla perfezione?

MJ: Sì, lo sono davvero. Preferisco essere l'unico responsabile, perchè sono io ad avere l'ultima parola su tutto. In passato è andato tutto molto bene. Oh, Dio ma se dovesse verificarsi (un calo di successo), non so cosa farei.

SB: Ma non capisci, Michael, che è proprio questo che devi superare.

MJ: Lo so, ma non ci riesco. Io sono fatto cosi'!


Grazie per avere postato un brano dal libro del rabbino che,per quanto criticabile per alcuni versi,resta un testo a cui fare riferimento per alcune realta' che riguardano MJ.
La paura di perdere il successo e' cosa comune negli artisti,per lui ancora peggio perche'ne era abituato fin da piccolo e lavorava sodo per non deludere il suo pubblico.Riesco a comprendere la tristezza che si provi nel constatare che il tuo lavoro non e' piu' apprezzato come un tempo,che sei considerato "vecchio",sorpassato,e' un lutto da elaborare!C'e' da rivisitare tutta la tua vita,fondarla su nuovi equilibri,raccogliere sostegno per se stessi e per il proprio essere da altro e non potevano essere solo i suoi figli,quelli nutrono una parte dell'essere persona.Forse e' questo il motivo della frequentazione col rabbino,dedicarsi a qualcosa che gli stava a cuore e nello stesso tempo rimanere in qualche modo alla ribalta,essere comunque in primo piano.L'esperimento falli' perche' il riconoscimento in questa veste presupponeva un allontanamento da quello che era stato in precedenza,passaggio non facile e non riuscito!