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I just can' t stop loving you (in corso). Rating: verde

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2010 22:41
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14/12/2009 21:16
 
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ciao lalla!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! quando il 6 capitolo?siamo tutti in fermento da ff [SM=x47918] [SM=x47918]
14/12/2009 21:19
 
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dai su ora mi metto a scriverlo. mi scusi con tutti se vi sto facendo aspettare parecchio...
14/12/2009 21:23
 
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trankuilla no problem tanto sappiamo che sarà meraviglioso [SM=x47979] [SM=x47979]
14/12/2009 21:34
 
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ricordati che tu sei l' UNICA a sapere come andrà a finire questa storia... comunque al finale devo ancora pensarci bene...
14/12/2009 21:46
 
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scusami lalla ma devo lasciarti ci sentiamo per sms ok?tv1gkdbxs 1000000000 di baci [SM=x47938] [SM=x47938]
14/12/2009 21:47
 
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mantero il segreto fino alla fine della storia [SM=x47963] [SM=x47963] [SM=x47963]
14/12/2009 22:28
 
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notte cri la foto comunque mi è arrivata...
ho 2 cose da dirvi, 1 bella e 1 brutta... la cosa bella è che sono a metà del captolo... la cosa brutta è che oggi non ce la faccio a postarlo. non mi fucilate vi prego domani avrete molto da leggere, v inticipo solo quelche cosa...

1. Torino
2. Albergo
3. Aereo
4. Bambini
14/12/2009 22:58
 
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non vedo l'ora di leggerlo questo cappy,queste indiìcazioni mi hanno incuriosita più di quanto già lo fossi..... :-)
15/12/2009 19:57
 
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scusate se vi ho fatto aspettare molto, spero solo che con questo capitolo potrete perdonarmi...


CAPITOLO 6
Io verrò sempre se ci sarai tu...

Drin-drin, drin-drin.
Dinuovo la sveglia, quell' odiosa sveglia che mi aveva svegliata nei giorni precedenti. Questa volta però non ero incavolata, sentì il suo suono dalla cucina e andai in camera per spegnerla.
-Bene, le 7.00!- Diciamo che quella mattina avrei dovuto alzarmi per quell' orario, invece stavo già in piedi da ben... 1 ora e 16 minuti. Ero troppo, troppo agitata. Quella notte non avevo dormito per niente, ero troppo emozionata e agitata per chiudere gli occhi e per perdermi nel mondo dei sogni. Quel giorno doveva essere stupendo, quel 25 maggio 1988 sarebbe passata alla storia, almeno nella storia della mia vita, di quella di Valeria, di Matteo e di un' altra persona di cui non voglio ancora svelare l' identità.
Erano le 7.00 e aspettavo mia cugina... cavolo quanto dovetti aspettare, perchè lei arrivò a casa mia solo alle 9 e 5 minuti. Accesi la televisione, visto che non avevo nulla da fare. Di nuovo il mio amato telegiornale, questa volta però volevo sentire se per caso qualche bravo e gentile giornalista avrebbe fatto un servizio su qualche concerto che doveva tenersi proprio quel dì a Torino... e così fu! Un giorno una persona mi disse "Abbi fede, Keep the faith", e io da quel giorno non riesco più a levarmi quella frase dalla testa... ora dovrei dire io... Keep the faith.
Comunque, ritornando al telegiornale, parlarono per una terza volta del lve a Roma di 2 giorni prima e in più anticiparono che il concerto previsto per la sera stessa a Torino doveva essere una cosa grandiosa, già tutto soul-out da 3 giorni prima... si vede che Michael quei 2 biglietti li aveva già presi!
Le 2 ore passarono in fretta, stavo prendendo un bicchiere d' acqua quando suonarono al citofono. Senza sapere chi era presi la mia borsa e scesi di casa. Ad aspettarmi c' era Valeria, Matteo e zia Carla con la sua vecchia Fiat.
Ciao a tutti e buona mattina.- Entrai in auto, notai subito che mia cugina indossava una magletta con varie foto raffiguranti Michael e con scritto sopra "Michael Jackson is the best!". L' aggettivo King of pop non era ancora utilizzato, o forse a conoscerlo erano solamente pochissime persone trai suoi fan scatenati. Visto che Valeria aveva Jacksonizzato anche suo figlio (e stava facendo lo stesso anche con me), il mio piccolo nipotino di appena 9 anni indossava un guanto e un cappelo, il tutto con dei Mocassini lucidi neri, la ciliegina sulla torta in poche parole. Io invece? Ero l' unica vestita normale, e a farmi compagnia c' era mia zia, anche se lei avrebbe dovuto accompagnarci solo all' aeroporto.
-Allora Maria, finalmente porti a vedere Michael Jackson a tua cugina. Sai che non vedeva l' ora, sono sicura che questa notte non ha nemmeno chiuso occhio.- Mi disse mia zia. Valeria abitava in una casa poco distante dalla mia, da sola con Matteo. Mia zia abitava con mio zio Franco, mentre in miei genitori, Sandro e Daniela, bè anche loro dividevano la casa, però vivevano dall' altra parte di Roma.
Dopo neanche 20 minuti arrivammo all' aereoporto di Fiumicino pronti per imbarcarci tutti quanti su quell' aereo che, so che è relativo dirlo, contribuì anche lui al cambiamento della mia esistenza.
-Mi raccomando Maria, controlla tua cugina e stai attenta a quello che fa mangiare a Matteo!- Urlò ma zia. Devo dire che si fidava molto più di me che della figlia.
-Mamma ho 27 anni non sono più una ragazzina so cosa fare nella vita!- Le rispose incavolata mia lei. Tutti che ci guardavano, eravamo i pagliacci della situazione, o meglio erano i pagliacci della situazione, il problema è che in mezzo alla loro conversazione c' ero anche io! Loro che litigavano e io che me la ridevo dando la mano al mio nipotino preferito, anche perchè avevo solo lui! Finalmente salimmo su quel mezzo di ferro che doveva portarci da Roma fino a Torino. Mi addormentai, e come me si addormento anche Matteo, solo Valeria non riusciva a farsi un piccolo sonnellino. Mi svegliai dopo circa un' oretta, vidi mia cugina che ammirava e contemplava il suo biglietto e suo figlio che riposave beato come un angelo.
-Quanto è bello...
-Cosa?- Mi rispose ma cugina.
-Dico Matteo, i bambini in generale, sono tutti stupendi...
-Ti piacciono tanto i bambini è?- Perchè mi fece quella domanda? La risposta la conosceva in fondo.
-Si Vale, non capisco perchè certa gente gli faccia del male, sono creature indifese, non danno fastidio a nessuno...
-Mà, qual' è il tuo ragazzo ideale?- Bene, sa passa da un discorso all' altro.
-Hmm... Luca.
-Ancora a Luca pensi?
-Ma io lo amo ancora, non me ne frega niente se lui mi ha tradita, io lo continuerò ad amare per sempre.
-Vabbè, oltre a Luca?- Non avevo capito bene dove voleva arrivare...
-Bè, deve essere alto, moro, occhi non importa basta che il taglio e lo sguardo siano stupendi e poi... riccio, assolutamente riccio, capelli un po' lunghetti, ma vanno bene anche corti e infine... deve amare i bambini come me!- Praticamente Luca, però lui era castano, aveva i capelli corti e non tanto riccio e i bambini non gli interessavano molto... bè, forse questo era il suo peggior difetto.
-Capito. Bè, difficile da trovare, almeno la incontrerai mai una persona così?
-Spero proprio di si. Non mi importa molto l' aspetto fisico, quello è relativo, ma più la bellezza interiore di una persona. Quando incontreò un uomo che come me ami i bambini bè, sappi che quello sarà al mil ragazzo ideale...
Parlammo molto in aereo, mi raccontò di come se la stava passando lei e cosa avremo fatto nei giorni dopo, ora che non c' era più un traguardo (il mio matrimonio) a cui arrivare.
Il tempo passò in fretta, alle 13.37 stavamo sbarcando all' aereoporto di Torino, travolti da una folla immensa di persone che molto probabilmente erano li per lo stesso nostro motivo.
Prima di arrivare allo stadio i 3 moschettieri (praticamente io, mammata e tu alias io, Valeria e Matteo) decidemmo di fare un giro per quell' immensa città. Ci fermammo a mangiare qualche cosa ad ad una specie di McDonald's e poi ci recammo al concerto. Mia cugina me l' aveva detto chiaro e tondo, dovevamo essere i primi ad attaccarci alle transenne, i prim ad entrare nello stadio e, cosa più importante, dovevamo essere i più vicini al palco. Impresa abbastanza ardua, ma in fondo noi arrivammo per primi a fare la fila. prima di noi c' era solo un signore e indoviante un po'... era quello a qui chiesi l' ora al live di Roma. Lui si girò, mi vide e fece una faccia molto curiosa. Io alzai il braccio come per dirgli "Ci si rivede" e lui mi sorrise. Avevo ragione, era uno dei suoi fan più scatenati.
Piano piano i minuti passarono, noi avevamo già fatto il biglietto e quindi ci fecero andare in uno spazio sbarrato dalle transenne. Notai subito mote persone dall' altra parte di esse, ma tra tutte spuntava fuori un cappello. Guardai mia cugina diventare non rossa, bensì viola. E' si, perchè il cappello in quel modo, con quello stile e con quella classe poteva portarlo solo un ragazzo. Come si dice spesso, parli del diavolo e spuntano le corna, infatti il rgazzo si girò, mi osservò e capì che forse ero io la persona che stava aspettando da 2 ore, ma che dico, forse mi stava aspettando da tutta la vita...
Mi sorrise, e solo in quel preciso istante capì quanto l' amavo anche se lo conoscevo per bene solamente da 2 giorni. Mi salutò, voleva venire da me ma lo staff lo bloccò, erano in ritardo, lui doveva ancora cambiarsi e ripassare le canzoni e i balletti. Mi girai dalla parte di Valeria, notai che una lacrima le era appena scesa dal viso.
-Valeria, che succede ora?- Matteo guardava la mamma piangere e non riusciva proprio a capire perchè aveva avuto quella reazione.
-Maria, finalemte ho visto dal vivo il mio idolo, e la cosa più bella che ti ha anche sorriso! Maria, in questo momento sono la persona più felice del mondo...
-Hei, non esagerare adesso. E' stato il caso che ci ha fatti incontrare, e poi non so neache se posso classificarlo mio amico.- Matteo mi guardava, forse era già riuscito a capire tutto quanto.
-Non puoi classifiarlo un amico? E certo, dopo che una persona di porta a casa perchè stai per morire dal pianto, dopo che il giorno dopo ti porta il telefono e 2 biglietti per il suo concerto tu non puoi classificarlo tuo amico? Ma siamo mattiper caso?
Non risposi, chi tace acconsente, e io dovevo tacere perchè mia cugina aveva pienamente ragione. I minuti passavano svelti, e dopo un po' con i minuti passano anche le ore. Erano le 18 e ci fecero entrare finalmete nello stadio. Molta gente era appena arrivata, incavolata a morte forse perchè a quel concerto ci teneva veramente e invece si ritrovava alla fine della fila. Passarono altre ore, finalmete iniziò il concerto. Noi in prima fila con Matteo che era seduto su un piccolo rialzo. Poveretto, mi faceva tanta pena, si vedeva che era molto stanco e che quella confusiono gli dava parecchio fastidio, ma quella pazza di mia cugina preferì portarselo dietro quel giorno invece di lasciarlo alla madre. Dopotutto chissà che ora avremo fatto!
Michael sempre stupendo e fantstico, ogni tanto buttava un' occhiata dalla nostra parte, molto probabilmete per verificare se il concerto non ci stava annoiando. Michael, ma io dico, ma come può annoiare un concerto del genere?
-Uh che bello, ora fanno salire una ragazza sul palco!- Esclamai. Me lo ricordavo benissimo, anche a Roma su quelle stesse note fecero salire una ragazza delle prime file sul palco. 2 omoni giganti stavano scegliendo ch far salire, si girarono verso di noi e avvicinandosi presero mia cugina per le braccia.
-Come? No io no vi preco, non ce la farei!- Mia cugina che gli faceva di no con la testa e loro che la tiravano sempre di più.
-Valeria vai su, questo è il tuo momento ora vuoi tirarti indietro?- Le feci io.
-Ti prego Mà prima che sia troppo tardi vacci tu, io non potrei farcela, sverrei ai suoi piedi! Ti prego Mà!
I 2 giganti la lasciarono. Meno male, si erano arresi finalmente! Uno di loro si stava girando dall' altra parte quando l' altro gli prese il polso. Stava indicando me! Senza emmeno un secondo per dirgli come la pensavo io mi ritrovai già sul palco, alle mie spalle 50.000 persone, davanti a me un suolo uomo che ne faceva per 1 miliardo. Michael rise, io a dir la verità ero molto seria, non sapevo proprio cosa fare, quando mi tese la mano come per incitarmi a venire verso di lui. Mi avvicinai, strisi quella mano così calda in confronto alla mia che era un ghiacciolo del polo Nord. Lui cantava e io lo ascoltavo, credendo che quella canzone era dedicata a me. Che stupida che sono, ora Michael jackson ti va a dedicare anche una canzone! Intanto che ascoltavo quello che cercava di dirmi la mia mente lui mi abbracciò. mi prese alla sprovvista, se non avevo idea di cosa fare prima ora avevo perso proprio le staffe, mi ero completamente disorientata.
-Grazie di essere venuta...- Mi sussurrò. Non ci credo, mi aveva anche parlato.
-Io verrò sempre se ci sarai tu...- Cavolo, lo avevo appena detto. Ecco, ora ero nei guai, avevo fatto il più grande sbaglio di tutta la mia vita. Ora quale atroce pnizione mi sarebbe mai capitata? Nulla, anzi, Michael mi abbracciò ancora più forte. Ero in paradiso, tra le nuvole e gli angeli, ma purtroppo anche quello finì. I signori dello staff mi presero e mi allontanarono da lui, io non opponevo resistenza, ero già stata troppo fortunata ad essere salita sul palco dopotutto. Con tanta delicatezza e gentilezza mi alzarono e mi rimisero al mio posto, come se ero un sacco di patate. Mia cugina era rimasta allibita, bocca aperta e corpo pietrificato.
-Ah...- Sospirai, non sapevo proprio cosa fare.
-Tutto questo sai dire, solo un "ah"?
-E' stato bello...
-Bè, sempre meglio di prima! Cosa ti ha detto?- Mannaggia a quella ficcanaso di Valeria!
-Nulla, cosa dovrebbe avermi detto?- Ormai ero diventata la regina delle bugie.
-Insolente che non sei altro l' ho visto che apriva bocca, cosa ti ha detto?
-Uh come la fai lunga! Mi ha solamente detto grazie per essere venuta!
-E tu?
-E tu cosa?
-Che gli hai risposto?
-Niente, cosa avrei dovuto dirgli?
-Non lo so, tipo un grazie, non c' è di che, non lo so vedi un po tu!
-Non gli ho detto nulla. Scusa, ma adesso vorrei sentire il concerto, posso?
-Mara sei odiosa quando fai così, hai un caratteraccio!
-Lo so, non dovevi ricordarmelo!- Tutti sempre a dirmi che ho un caratteraccio! Forse una persona per cambiare dovrebbe essere incitata no? E' come un bambino che fa sempre danni e tutti che gli danno della peste, come può cambiare un bambino in queste condizioni?
Il live andava avanti. L' ultima canzone, sempre la mitica Man in the mirror. Finì tutto, da un secondo all' altro finì tutto e un altro giorno stava per andarsene e per dirci addio.
Stavamo uscendo, noi eravamo gli ultimi perchè stavamo alle prime file. Pra che ci penso, allora è vero quello che disse Gesù "Gli ultimi saranno i primi"!
Stavamo per andarcene anche noi quando un signore urlò.
-Dov' è la Signorina Maria?- Io mi girai, era un dei due dello staff che prima mi avevano portata sul palco.
-Sono io.- Gli risposi. Lui mi guardò e si ricordò di me. Bene, venga con me, il Signor Jackson vuole parlarle.
-Oh, va bene, arriviamo!
-Cosa ha detto?- Mi disse mia cugina. E' vero, avevo parlato in inglese, non poteva certo capirmi!
-Ha detto che il Signor Jackson vuole parlarci.
-C... Co... Cosa? Mamma mia la giornata non è ancora finita! Me lo presenterai vero?
-Si te lo presenterò.
Seguimmo quel signore che ci portò dietro le quinte. Il fracasso era tremendo, tutti che parlavano del concerto e che si davano da fare; che puliva, chi smontava i cavi, e cosi tutti impegnati a fare qualcosa.
-Aspettate qui- Ci fece l' uomo -il Signor Jackson vi raggiungerà fra poco-.
Se ne andò e ci lasciò 10 minuti da soli. Quel fracasso fece posto al silenzio, alla pace, se ne erano andati via tutti, eravamo rimasti solo noi tre. Stavo per sbuffare innervosita dall' attesa quando sentii dei passi.
-Sistemati Valeria.- Dissi.
-Perchè mai?- Mi rispose lei.
-Perchè solo una persona può camminare in questo modo.
Avevo ragione, quella persona era proprio lui, Michael Jackson davanti a me per l' ennesima volta.
-Ciao Maria.- Fece lui.
-Buonasera Michael.
-Hi.- Dopo aver pronunciato quella parola tese la mano verso mia cugina a cui mancava già al fiato da circa 15 secondi.
-Pia... Piac... Piacere...- Valeria strinse la sua mano.
-Scusa Michael, ma mia cugina è rimansta scioccata da quando ieri le ho dato i biglietti. Lei ti stima e ti ama, sul serio, è una delle tue più grandi fan.
-Oh, mi fa piacere sapere che al mondo qualcuno mi vuole bene...- Poveretto, già da li si capiva che qualcosa non andava. Tutte le cattiverie che ti hanno detto tesoro mio, tu non te le meritavi, non te le meritavi affatto. E tutto questo per cosa, per le cose più banali del mondo, i soldi, il potere. Ma qualcuno c' ha mai ricavato amore da questo?
-Ma certo che ti amano Michael, e non sai nemmeno quanto... specialmete noi italiani poi!- Cercavo di far sembrare il discorso nel modo più positivo possibile.
-Ah certo, voi siete i meglio! ma chi è questo bimbo?
-Oh, lui è Matteo, il figlio di mia cugina Valeria, ossia lei. Ha 9 anni ma io lo considero come un mio nipotino.
-Che bello, apparte che io i bambini li amo tutti. Se un giorno qualcuno mi dicesse che i bambini non ci fossero più io mi butterei da un palazzo. Non c' è vita senza di loro...
Riamsi a bocca aperta, lo stavo fissando come una scema. Ero rimasta stupita da quello che aveva appena detto, anche a lui piacevano i bambini...
Mia cugina mi guardava, fece finta di schiarirsi la voce per farmi distogliere dal suo sguardo.
-E ora che farete, tornerete a Roma?
-E' si, torneremo a... aspetta un secondo Michael.- Avevo il presentimento che quella giornata non poteva essere stupenda e fantastica, qualcosa di buffo o di clamoroso doveva pur succedere! Mi girai dalla parte di Valeria.
-Valeria i biglietti per il ritorno ce l hai vero?
-I biglietti? Quali biglie...- Si bloccò -Quei bilietti? Bè io non...
-Non hai i biglietti? E ora come ci ritorniamo a Roma? Sbaglio o ieri ti ho detto pensaci tu?
-Si, hai ragione ma mi sono completamente scordata, per me era più importante arrivare qui che ritornare a Roma...
-E certo no?- Michael cercava di capire perchè me la stavo prendendo con mia cugina, ma l' italiano non lo conosceva, era troppo presto, ancora troppo presto...
-Qual è il problema?- Con questa frase decise di interrompere la litigata con Valeria, e meno male che lo fece altrimenti l' avrei uccisa.
-Scusa Michael, c' è che mia cugina non ha preso i biglietti per l' aereo...
-Non fa niente, questa sera dormirete nell' albergo dove alloggio io.
-Ma noi non abbiamo i...
-Con quelli non si va da nessuna parte, non servono sempre quei pezzi di carta nella vita, siete miei ospiti, ci penserò io a voi.
Salimmo in quella limousine che per me era familiare e dopo 15 minuti arrivammo alla nostra meta. Stupendo, l' albergo più costoso e lussuoso di tutta Torino, ma che dico, di tutto il Piemonte! Arrivati nella hall Michael prese le chiav della sua stanza e ce ne diede un' altro mazzo a noi.
-736 quarto piano. Venite, vi accompagno io.- Era troppo gentile, ogni minuto che passava mi piaceva sempre di più. Matteo fu l' unico che non spiccicò parola per tutta la serata, ma quando aprimmo la stanza i suoi occhi diventarono stelle, e non esitò a dire un semplice ma sempre efficace "Wow".
-Bè, io vista la situazione direi più Auh, ma va bene lo stesso anche Wow.- Dissi io. Michael rise, Valeria invece si domandava perchè lui stava ridendo. Se parlava l' inglese l' avrebbe capita anche lei la battuta.
-Bene, è stato un piacere conoscere tua cugina e soprattutto rivedere te. A domani Maria, salutami anche loro.- Riferendosi ai miei familiari nonchè accompagnatori.
-Oh, puoi contarci, allora buona notte.
-Notte anche a te.
Per caso doveva finire come il giorno precedente... Si! Un bel bacio sulla guancia e la porta chiusa subito dopo.
-Gli hai dato un bacio sulla guancia?- Mia cugina che non si fa mai i cavoli suoi.
-No, me l' ha dato lui!- Cercavo di fare la spiritosa.
-Le cose cambiano? No, si fanno pure peggio!
Guardai Matteo appioggiato sul letto... incredibile, stava già dormendo.
-Fai piano altrimenti sveglierai tuo figlio!- Dissi io.
-Ok faccio piano. Che bella giornata che è stata oggi...
-Si, hai ragione, ora però, visto che non abbiamo proprio nulla ci conviene dormire no? Questa notte siamo state in due a non chiudere occhio.- Mi sdraiai sul letto ad una piazza e mezzo, molto comodo e morbido.
-Prima di dormire, puoi dirmi una cosa Marì?
-Dimmi...
-Quando sei salita sul palco, Michael ti ha ringraziato per essere venuta giusto?
-Si...
-Bene... ora, dimmi la verità però, tu... cosa gli hai risposto?
Non volevo dirglielo, erano mie cose personali, ma io con mia cugina dividevo di tutto e di più, non potevo nascondergli questo!
-Bè, gli ho detto solo che... Io verrò sempre se ci sarà lui...
-Gli hai veramente detto questo?
-Si, non so nemmeno come mi è uscito...
-E lui?
-Mi ha solamente abbracciata più forte...
Valeria rideva a crepapelle, forse perchè era molto entusiasta di quella situazione.
-Che succede ora, perchè stai ridendo?- Le feci io.
-Sai come si dice in amore Maria? Si chiude una porta... e si apre un portone!
[Modificato da lallamj 15/12/2009 20:02]
15/12/2009 21:23
 
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WoW...bellissimissimaaaaaaaaaaaaaaa...bella,bella,bella!!!!
valeria è popo una ficcanaso ma è molto simpatica anche lei,in quanto a mike e a maria....quanto sono dolciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!continua presto!!!!!
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