Michael Jackson's This is it

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2010 21:13
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09/11/2009 01:02
 
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Io sono andata a vedere il film il 29 e l’ho rivisto già un paio di volte scaricandolo dal web.
Quella sera l’angosciosa attesa di questo evento, le tante domande, i mille dubbi stavano finalmente per avere una risposta. In altre occasioni avevo espresso la mia convinzione che Michael sarebbe stato perfettamente in grado, fisicamente e mentalmente , di tornare a fare il padrone in casa sua e questo film me ne ha dato piena conferma.
In alcuni momenti mi sono trovata inconsapevolmente a sorridere e quasi a volermi auto insultare per ciò, per poi immediatamente rendermi conto che forse, proprio questo, era lo scopo primo delle fatiche di Michael, farci sorridere, divertire, apprezzare quell’arte di cui, per anni, ci aveva tenuto a digiuno, compensati da piccoli spuntini consumati su you tube o sulla scia di un ricordo di tempi andati dal sapore dolce dell’età ribelle.
Ho guardato il film tutto d’un fiato, magnetizzata, investita da una miriade di sensazioni incredibili nel vedere quell’uomo scivolare agilmente sul pavimento, aggraziando l’aria intorno a sé, plasmando l’atmosfera a misura di un evento unico di un sogno notevole, di un idolo così grande apparentemente fragile, troppo piccolo in quelle grandi giacche, troppo esile in quei pantaloni ma sempre lui, più forte e vitale che mai.
“they don’t care about us” che mi riporta terribilmente indietro nel tempo alle prime immagini uscite dopo il 25 giugno, studiate e analizzate attimo per attimo.
“Smooth Criminal” vera perla, bellissimo, sorprendente
“the way you make me fee” sfoggio di un livello di classe che parla da sola … one more time … yes Michael … one more time, please
Jackson five, quel senso di malinconia nei suoi occhi, dura un attimo e si parte, coreografie consuete, la sua voce … le sue dediche alla famiglia
Tuffo al cuore in “I'll be there” che mi fa sentire l’anima rapita ad ogni nota, le sue immagini del passato e forse … la tristezza … è la mia.
Stupenda interpretazione duettata in “I just can't stop loving you”, scusa Michael se egoisticamente abbiamo preferito che tu non abbia risparmiato la voce.
Immancabile “Thriller” fantastico..sarebbe stato straordinario vederlo a Londra. Agilità da paura così come in “Beal it” stupendo quando si butta per terra.
“Earth Song” bellissima ed emozionante, canzone che personalmente ritengo essere tra le migliori scritte e interpretate da Michael. Passionale, cattiva, ribelle, disastrosamente reale e vera.
“Billie Jean” peccato il moonwalk, me lo aspettavo da un momento all’altro, al cinema sarebbe partita l’ovazione, ne sono sicura. L’ambiente è inebriato e penso che tutti ci siamo immedesimati in quei ballerini eccitatissimi nel vederlo esibirsi con tanta dedizione e tanto entusiasmo
“Human Nature … come ci sentiamo piccoli e quella parola che tuona quotidianamente nella mente … why? Why Michael?
Era circa un’ora e mezza che ero immobilizzata su quella poltrona , un puntino bianco su sfondo nero, io e quello schermo, non esisteva nient’altro. Sapevo che da lì a poco si sarebbe chiuso il sipario su questa ultima visione del più grande Artista all’opera. E’ così è stato, rapido, intenso, Man in the mirror.
Avviati i titoli di coda, prima ancora che venissero riaccese le luci in sala si è avviato spontaneo un applauso, doveroso riconoscimento ad un artista eccellente e un uomo eccezionale.
[Modificato da luli.de 10/11/2009 14:31]

Aliena vitia in oculis habemus, a tergo nostra sunt
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