Christian38, 19/08/2009 14.56:
I: Secondo te, dopo il ’93, non credi che avrebbe dovuto evitare di fare il documentario di Bashir ? Non credi che tante persone potrebbero pensare che in un certo senso se l’è cercata?
CR: Voglio riferirti ciò che Michael stesso mi disse. Mi disse, “Cory, da bambino non mi è stato negato solo l’infanzia ma anche l’amore. Quando volevo abbracciare mio padre, lui non ricambiava. Quando avevo paura dell’aereo, lui non mi rassicurava. Quando temevo di salire sul palco lui mi diceva, “Porta il culo sul palco!”. Non solo mio padre ma ogni altro adulto che mi stesse vicino”. Quindi mi disse, “Cory, non sarò mai in grado di negare amore ad un bambino a costo di essere crocefisso o messo in prigione”.
Questa è in assoluto la frase che mi ha colpito di più e allo stesso tempo commosso oltremodo: cioè quindi LUI SAPEVA già tutto, ma nonostante questo andava avanti sempre e comunque.
Come a dire "ho i riflettori puntati, pensano tutti che sono un mostro ma se un bambino mi dovesse chiedere aiuto e volesse entrare nella mia dimora, io lo farò entrare lo stesso. A costo di essere crocefisso e aumentare così il disprezzo nei miei confronti..io lo farò lo stesso, lo aiuterò".
Mi ricorda in modo incredibile quei filosofi o capi spirituali che continuano a professare le proprie idee, sapendo di essere malvisti e preferendo piuttosto la morte.
Tipo Socrate che disse
«è meglio subire ingiustizia piuttosto che farla». E continuò a professare la sua ideologia, accettando la condanna a morte e preferendo l'umiliazione pubblica piuttosto che rinnegare le proprie teorie:
« È giunto ormai il tempo di andare, o giudici, io per morire, voi per continuare a vivere. Chi di noi vada verso una sorte migliore, è oscuro a tutti, tranne che al dio. »
Il mondo a volte è così ingiusto.
P.S. in grazissimo a Christian per la traduzione [SM=x47938]
[Modificato da ValentinaMJ 19/08/2009 16:58]