Scritto da: titoit 18/07/2006 14.43
Io a S. Martino ci lavoro e davvero per la metro il bacino di utenza potrebbe essere notevole: dipendenti ospedalieri, parenti in visita, utenti dell’ospedale e abitanti del quartiere.
Credo che la proposta di Transdev sia molto sensata sotto un profilo economico. Nn dovrebbe limitarsi a S. Martino, ma arrivare a Borgoratti e Sturla, zone densamente popolate e alle prese con problemi di traffico davvero difficili.
Siamo credo tutti d'accordo che sia auspicabile un prolungamento della metro (anche) a Levante.
Sotto questo profilo, e in considerazione del fatto:
A) che il Comune ha inteso modificare l'originario progetto della stazione di Brignole, portando i binari della metro sul rilevato ferroviario;
b) che in consegenza di tale decisione, sembra prioritario, per il momento, un prolungamento verso Terralba, a servizio del quartiere di San Fruttuoso e ad interscambiare il traffico ferroviario di pendolari che scenderanno nella stazione ferroviaria di Terralba che verrà realizzata nell'ambito dell'esecuzione del terzo lotto dei lavori di sviluppo del nodo ferroviario Genovese;
c)che se la metro arriverà veramente a Terralba, allora ragioni di costi relativamente contenuti e di bacino di utenza potenziale (non solo il quartiere, ma soprattutto l'enorme ospedale di San Martino) inducono comprensibilmente il Comune a ritenere altrettanto prioritario della penetrazione in Valbisagno il prolungamento verso San Martino, tramite quella che, nei mesi scorsi, i giornali hanno definito "antenna" ;
d) che da almeno un anno a questa parte, l'atteggiamento del Comune (si vedano le numerose interviste dell'assessore Margini in proposito) lascia ritenere che il prolungamento verso Levante sia considerato assolutamente prioritario rispetto a quello in Valbisagno, tanto che - per quanto possa occorrere - il termine "antenna" non viene neppure più utilizzato dai giornali;
e) se effettivamente la metro giungerà a San Martino, v'è chi ipotizza un ulteriore prolungamento "pedemontano" con fermate a Borgoratti e capolinea a Quarto Alto, in corrispondenza con l'uscita dell'A-12. Il che mi pare coerente con l'intento di intercettare il traffico su gomma proveniente da fuori area metropolitana.
A questo punto, ecco la provocazione:
A Levante, dato per realizzato quanto precede e dato pure per ulteriormente sviluppato il traffico ferroviario, rimangono completamente non servite le popolose ed estese aree di Albaro e della Foce, per non parlare della Fiera, della zona Orientale di Carignano (Ospedale Galliera) e di tutta quella che una volta era definita l'area del Cavalletto, solo per limitarsi al centro cittadino.
Forse la linea 2 non è sostenibile economicamente se pensata per l'intera città, ma forse, invece, limitatamente all'area che va da Sturla al Lagaccio, ci si potrebbe pensare eccome!