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[rubriche] Foto del Giorno: la vita di Michael Jackson in un click

Ultimo Aggiornamento: 03/03/2023 07:53
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23/01/2020 15:26
 
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LA TRIPLETTA DI "OFF THE WALL"

Il 18 gennaio 1980, durante gli "American Music Awards", un giovanissimo Michael Jackson si aggiudicava tre categorie su tre nomination grazie a uno degli album più raffinati che la storia della musica potrà mai raccontare: il mitico, immortale "Off The Wall".

Per la precisione, il futuro Re del Pop vinse i premi per:

1) Miglior album Soul/R&B
2) Miglior artista Soul/R&B maschile
3) Miglior singolo Soul/R&B ("Don't Stop 'Til You Get Enough").

A consegnargli l'American Music Award per il "Miglior album Soul/R&B" furono Chuck Berry e Leif Garrett.
A Bonny Pointer e Dave Mason toccò il compito di incoronarlo come "Miglior artista Soul/R&B maschile".
Mentre il premio per "Don't Stop 'Til You Get Enough" come "Miglior singolo Soul/R&B" lo ricevette dalle mani di Dionne Warwick e del compianto Andy Gibb.

Michael, a sua volta, ebbe il piacere e l'onore di consegnare allo stesso Andy Gibb - insieme a Nicolette Larson - l'American Music Award per il "Miglior Album Pop/Rock", assegnato ai Bee Gees per il loro "Spirit Having Flown".

Quella sera, su una camicia di lustrini d'argento, MJ indossava il celebre smoking che, da quando il manager Ron Weisner glielo aveva consigliato per la copertina di "Off The Wall", era ormai diventato un vero e proprio "marchio di fabbrica".

Nell'idea di Weisner di presentarlo al pubblico come il "Frank Sinatra nero", quel tipo di abbigliamento rappresentò una sorta di rito di passaggio per la nascita del nuovo Michael Jackson: l'artista ormai adulto e svincolato dall'ingombrante immagine di leader dei Jackson 5.

«Sono felicissimo... Tre mi rendono davvero molto felice», esclamò Michael ricevendo il terzo "American Music Award".

E pensare che solo quattro anni più tardi sarebbe entrato addirittura nella storia di quel premio musicale, diventando il primo artista in assoluto a vincerne ben otto in un'unica edizione. Un record, fino a questo momento, eguagliato soltanto dalla leggendaria Whitney Houston nel 1994.
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A cura di Francesca De Donatis dal nostro Gruppo Facebook Michael Jackson FanSquare • ITALIA.

23/01/2020 15:28
 
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LA STORIA DI MIKE E IL PICCOLO ANDREW I

In questi giorni di 31 anni fa - 16, 17 e 18 Gennaio 1989 - Michael Jackson travolgeva lo Sports Arena di Los Angeles con i primi tre dei cinque concerti sold-out che conclusero trionfalmente il memorabile "Bad World Tour", conquistando un pubblico di 86.882 spettatori a serata.

L'intero incasso di uno di quei tre show, cui avrebbero fatto seguito le due date finali del 26 e 27 Gennaio, Michael decise di devolverlo alla "Childhelp USA", un'organizzazione no-profit americana per la prevenzione degli abusi su minori.

E, in segno di riconoscenza per questo suo contributo così importante, la "Childhelp USA" avrebbe poi fondato il "Michael Jackson International Institute For Research On Child Abuse", con sede nel sud della California.

Ma in quei giorni il Re del Pop ebbe anche un incontro molto speciale, che lo segnò particolarmente: quello con Andrew Wigglesworth, un bambino di 10 anni che aveva perduto una gamba a causa di un grave tumore.

Il viaggio di Andrew e sua madre Philippa, originari di Vancouver, in Canada, era stato organizzato dall'attore Martin Sheen, che aveva conosciuto il bambino in aeroporto nel Novembre dell'88, durante la lavorazione di un film: fu lui ad accompagnarlo al concerto del "Bad Tour" del 17 Gennaio, e prima dello spettacolo gli fece incontrare Michael nel backstage, insieme al suo scimpanzé Bubbles.

«Era rimasto semplicemente sbalordito», raccontò sua madre.
Durante il concerto, quando arrivò il momento dell'esecuzione di "Thriller", Andrew, nonostante la sua menomazione fisica, si alzò in piedi nella sala da dove seguiva lo show e cominciò a ballare.
Pieno di entusiasmo, non riuscì poi a indicare cosa gli fosse piaciuto di più di quell'incredibile serata: «Tutto, tutto è andato benissimo!», esclamò.

Pensiamo che la storia di Andrew rappresenti la vivida testimonianza di come la musica di Michael Jackson sia riuscita ad arrivare dovunque e a chiunque, annullando qualsiasi barriera sociale, etnica e anagrafica.

E quanto di bello lui sia riuscito a distribuire nel mondo grazie alla sua arte e alla sua generosità, niente e nessuno potrà mai toglierglielo.
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Post di Francesca De Donatis e foto di Eric Di Scenza dal nostro Gruppo Facebook Michael Jackson FanSquare • ITALIA.
23/01/2020 15:29
 
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::: "WE ARE THE WORLD" :::

GENESI DI UN CAPOLAVORO IMMORTALE

Esattamente 35 anni fa, nella notte tra il 21 ed il 22 Gennaio 1985, Michael Jackson e Lionel Richie completavano, in sole due ore e mezza, il testo e la melodia dell'immortale "We Are The World".

Di lì a poco, lo stesso 22 Gennaio, presso il "Lion Share Recording Studio" di Kenny Rogers a Beverly Hills, sarebbe già cominciata la prima sessione di registrazione del singolo umanitario nato dal progetto di "USA for Africa".

La creazione di "We Are The World" aveva avuto inizio proprio ad Hayvenhurst, nella casa di Michael ad Encino: per un'intera settimana, lui e Lionel Richie avevano trascorso ogni notte a lavorare su testi e melodie, con l'obiettivo ben preciso di scrivere un brano che assomigliasse a un inno, facile da cantare e da memorizzare.

Lionel era riuscito a comporre due melodie per la canzone, ma poi Michael aveva approfittato di un giorno in cui era da solo per prendere le due linee musicali e completare il pezzo, aggiungendovi ulteriore musica e il testo.

«Mi piace lavorare in fretta», dichiarerà il Re del Pop. «Sono andato avanti senza che Lionel lo sapesse. Non potevo aspettare... Sono entrato in studio e sono uscito la sera stessa con la canzone completata: batteria, pianoforte, archi e le parole del ritornello».

Lionel Richie e Quincy Jones non avrebbero mai potuto immaginare che Michael sarebbe riuscito a costruire la struttura definitiva della canzone in così poco tempo: la sua demo li fece rimanere a bocca aperta.
Mancava ancora qualche rifinitura, e così la stesura venne completata soltanto a poche ore dalla primissima sessione di registrazione.

In quel 22 Gennaio di 35 anni fa, Michael, Lionel, Stevie Wonder e Quincy Jones realizzarono quindi la base strumentale, servendosi in pratica degli stessi musicisti che avevano lavorato per "Thriller", e prepararono dei nastri con le voci guida per i vari artisti che avrebbero partecipato alla registrazione del singolo.

Due giorni più tardi, il 24 gennaio, Quincy Jones spedì a ciascuno di loro la guida vocale preparata da Michael e Lionel.

La registrazione di "We Are The World" sarebbe poi stata completata definitivamente nella notte tra il 28 ed il 29 Gennaio 1985, presso gli "A&M Recording Studios" di Hollywood, subito dopo la Cerimonia degli "American Music Awards", occasione perfetta per riunire tutti i 45 artisti coinvolti nel progetto.

Alle 8:00 del mattino seguente, quella straordinaria impresa poteva dirsi ormai terminata: era nato quell'inno di pace e fratellanza che ancora oggi continua a diffondere nel mondo il suo intramontabile messaggio.

Nella foto, Michael Jackson insieme a Lionel Richie, Quincy Jones e Kenny Rogers all'interno del "Lion Share Recording Studio". Beverly Hills, 22 Gennaio 1985.
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A cura di Francesca De Donatis dal nostro Gruppo Facebook Michael Jackson FanSquare • ITALIA.
Grazie anche a Flavia Scarcina per la segnalazione.


[Modificato da dollarboy77 23/01/2020 15:30]
24/01/2020 06:02
 
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Cos'altro si può aggiungere dopo aver letto le 3 testimonianze che confermano in pieno il cuore di un uomo che ha lotattato contro ciò per cui viene accusato. Michael Jackson e la sua musica continuano e lo faranno sempre a portare solo pace e amore. [SM=g5818240] [SM=g5818240]
19/02/2020 20:20
 
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CURIOSITÀ: IL CERVO DI S. VALENTINO

Era il 14 febbraio 1985 quando, nella residenza di Encino (Los Angeles), Michael Jackson aiutò la sua coppia di cervi - Prince e Princess - a dare alla luce il loro primo cucciolo.
Essendo nato proprio il giorno dedicato agli innamorati, il Re del Pop decise di chiamarlo... Valentino.

«Molte persone mi hanno preso in giro per i miei animali, sai?
Se torno a casa, dopo una dura giornata in studio, ci sono i miei cervi, i miei scimpanzé, e posso abbracciarli... E loro non ti chiedono niente, non si lamentano, non spettegolano... Vogliono solo un abbraccio, e un po' d'amore».

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Grazie a Ilaria Sacchini, Francesca De Donatis e Mariella Bello dal nostro Gruppo Facebook Michael Jackson FanSquare • ITALIA.
19/02/2020 20:21
 
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27 ANNI DI "GIVE IN TO ME"

«L'amore è un sentimento, dammelo quando te lo chiedo. Appaga il mio desiderio, perché sto bruciando».

Esattamente 27 anni fa, 15 Febbraio 1993, la sensuale "Give In To Me" di Michael Jackson veniva pubblicata in tutto il mondo (tranne in Nord America e Asia, dove non uscì mai).

Estratta come settimo singolo dello strepitoso album "Dangerous", questo potente pezzo pop-rock vide la speciale collaborazione tra il Re del Pop e il talentuoso chitarrista dei Guns N' Roses, Slash, protagonista anche dell'omonimo videoclip girato, in sole due ore, all'interno di una vecchia fabbrica di Monaco di Baviera.
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::: IL RICORDO DI SLASH :::

«Michael mi mandò il nastro della canzone - ricorda Slash - nel quale non erano presenti chitarre, a parte qualche corda pizzicata lentamente. Così lo chiamai e gli cantai al telefono ciò che avevo intenzione di fare.

Il problema è che stavo per partire per l'Africa e, dato che le nostre tempistiche non combaciavano, l'entourage di MJ stava per scaricarmi. Alla fine, Michael convinse tutti a registrarla dopo il mio ritorno dall'Africa.

Appena sceso dall'aereo, mi recai allo studio. Praticamente cominciai a suonare appena entrato. Fu tutto molto spontaneo, e a Michael andava bene qualsiasi cosa fosse nel mio stile. Voleva che mi sentissi libero, senza pressioni. Eravamo davvero in sintonia».
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::: LA GENESI DELLA CANZONE :::

Michael Jackson sviluppò una prima versione di "Give In To Me" già nel 1990, insieme al produttore discografico Bill Bottrell.

«Quella canzone fu come una rivelazione», racconta Bottrell. «Michael stava attraversando la stanza dello studio "Record One" e io avevo per caso una chitarra in mano. Così mi misi a suonare il riff principale e lui esclamò: 'Billy, è una canzone fantastica!'. In quel momento, all'improvviso, cominciò a cantare la melodia che tutti conosciamo».
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A cura di Vincenzo Compierchio dal nostro Gruppo Facebook Michael Jackson FanSquare • ITALIA.

Grazie a Paola Di Bari per la foto e ad Alberto Della Cella e Antonella Cucci per la segnalazione.

20/02/2020 06:18
 
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Questa foto è come se parlasse Give in to me
22/02/2020 21:13
 
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IL PIÙ GRANDE DEL DECENNIO

Esattamente 30 anni fa, 20 Febbraio 1990, durante una conferenza stampa presso il Regent Beverly Wilshire Hotel di Beverly Hills, Michael Jackson riceveva dalla CBS Records il premio "Best Selling Artist of the Decade", per aver venduto la bellezza di 110 milioni di dischi nei soli anni '80.

Il presidente della Epic, il famigerato Tommy Mottola, presentò il premio al Re del Pop e lesse una lista di tutti i suoi riconoscimenti, esclamando:

«Se dieci anni fa mi avessero detto che un qualsiasi artista avrebbe realizzato ciò che ha realizzato Michael Jackson, mi sarei probabilmente messo a ridere fuori dal palco».

Vestito con una giacca militare con paillettes rosse e nere, guanti neri e occhiali da sole, il discorso di ringraziamento del Re del Pop fu, come di sua abitudine, piuttosto coinciso:

«Grazie Tommy e grazie a voi, signore e signori. Sono sicuro che non vi stupirete se sarò breve... Ma devo dire, tuttavia, che nessun album si vende da solo. Tocca alla gente lì fuori comprarlo.

Dunque, io non voglio solo ringraziare la CBS Records e la Epic Records, ma anche e soprattutto tutti coloro che, in ogni luogo del pianeta, hanno contribuito a rendere questo premio ciò che è. In primo luogo una possibilità, e ora un realtà.

Grazie Quincy Jones, grazie Dave Glew, grazie Bruce Swedien, John Branca, mamma e Joseph, Walter Yetnikoff e Hank Caldwell. E grazie a tutti i bambini del mondo. Vi voglio bene».

Tra le popolarità presenti all'evento, oltre ai genitori di Michael, c'erano anche Berry Gordy, Little Richard, Elton John, Gladys Knight e Siedah Garrett.
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A cura di Ilaria Sacchini dal nostro Gruppo Facebook Michael Jackson FanSquare • ITALIA.

Grazie anche a Eric Di Scenza per la foto e a Wioletta Maria Gorka per la segnalazione.
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Unico e meraviglioso. Solo lui poteva e tuttora può. [SM=g5818274]
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