TROUBLE (in corso) Rating: rosso

Ultimo Aggiornamento: 20/11/2013 17:53
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04/11/2013 09:30
 
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[SM=g2927043] Ciao a tutti! Che ne dite di un bel capitolo di lunedì per cominciare la settimana?! Spero vi aggradi... [SM=g2927029]


Capitolo 34

Non avevano reagito tanto male quando Michael aveva detto loro che doveva andar via e dovevano restare con me a cena..erano restati male perché doveva andar via, ma in fondo, non partiva per la guerra, e trovai un po’ esagerato tutto quel cordoglio.
Proposi di andare fuori e approfittare del po’ di sole che c’era per giocare tutti a pallone, la mia proposta raggiunse un giubilo generale, il solo problema era il pallone... rimediammo una palla di Blanket, certo non un pallone da calcio, ma una semplice palla a righe colorate, ma andava benissimo ai nostri scopi...squadra delle ragazze più Blanket contro squadra dei ragazzi..vinsero i ragazzi, sebbene Prince non fosse uno sportivo, Dylan tendeva comunque a diventare protagonista sul campo e a non lasciare spazio agli altri giocatori se non erano del suo livello..perciò vinsero grazie a lui e credo che Prince non si divertì affatto...Paris invece si divertì, e dimostrò propensione per lo sport e per il gioco dando prova di tattica e spirito d’iniziativa..io qualche buon tiro lo piazzai.
Giunse l’ora di cena e la governante ci avvisò, mentre eravamo rimasti seduti sull’erba a parlare e il sole era sceso, intirizzendoci un po’, ma era quasi primavera e non ce n’eravamo accorti, stavamo bene.
Solo una piccola parte del tavolo nella sala da pranzo era stata apparecchiata, ed avevano servito arrosto e patate e verdure e soffici scons di mais, eravamo affamati, ma mai abbastanza per non darci una lavata alle mani e alla faccia prima di sederci a tavola..aiutai Blanket a legarsi i capelli, prima di lavarsi il faccino sudato e un po’ sporco,la nostra squadra lo aveva fatto giocare parecchio,e sentii una strana emozione dentro, presi le sue piccole mani per asciugarle, gli asciugai il viso, dandogli una carezza e strappandogli un sorriso con una smorfia..e sentii la sua dolcezza, e mi ricordai cosa significava crescere un bambino, il continuo scambio di emozioni lievi e dolcissime, l’impotenza e la frustrazione nel non potergli evitare un dolore...lo avevo scordato, ed ero in cinta di nuovo..mi emozionai e commossi, e lo sentivo, a Blanket piacevo.
Dylan era stordito, Paris lo aveva circuito per tutto il tempo, anche per colpa mia che lo avevo lasciato solo con lei, e sembrava non avere più risposte alle sue domande...in compenso Prince continuò a parlarmi della sua idea, e a chiedermi di dargli spunti per la sua storia...cenammo, chiacchierando amabilmente e i tempo volò.
Finita la cena, mentre pulivamo i piatti dalla torta al limone poco prima che cominciassi ad allarmarmi perché Michael non chiamava, mi chiamò sul cellulare
Jenny “ Dove sei?!”
Michael “ In macchina..ahm..ma non sto tornando a casa..”
Jenny “ Michael, devo andarmene..devo riaccompagnare Dylan..”
Le facce dei miei piccoli commensali si rabbuiarono
Michael “ Lo so..mi dispiace..ahm..resteranno con Carver, li metterà a letto lui..”
Jenny “Carver?!!”
Al solo sentire questo nome Paris cominciò una lagna
Paris “ No, non voglio Carver..quando torna papà?!”
Jenny “ Ecco..grazie tante..”
Michael “ E’ inevitabile, devi restare..”
Rise appena, e io m’innervosii
Jenny “ Stai scherzando?! E’ troppo tardi per avvisare in ufficio!”
Michael “ Cos’é, hai paura di essere licenziata?!”
Jenny “ Molto spiritoso..Michael sai benissimo..”
Ma fare discorsi cinici sul vile danaro davanti ai bambini non mi sembrava opportuno
Michael “ ...Andiamo..resta..e aspettami nel mio letto..vuoi?!”
Jenny “ Non posso risponderti come vorrei..”
Michael “ Fallo per me babe..”
Jenny “ Ne riparliamo..”
Attaccai.
Telefonai al lavoro, mi giustificai dicendo che avevo un’emergenza di famiglia e mi presi una bella strigliata per la mia mancanza di professionalità, il mio collega avrebbe fatto il turno da solo e Dio non volesse che proprio quella notte..così chiesi di poter almeno attaccare a mezzanotte, raggiungendo un compromesso.Fortunatamente, avevo la divisa con me.
Avvisai anche mia madre che Dylan restava a casa di Michael e che qualcuno lo avrebbe accompagnato a casa l’indomani mattina presto.
Anche se non avevo perso completamente il turno, ero seccata dalla superficialità con cui Michael aveva trattato i miei impegni..
“..aspettami nel mio letto..vuoi?!”
Quello era stato il colpo di grazia.

Mentre bevevamo qualcosa nel lounge dell’Haberton Hotel, io e Thome Thome,ed ero sconcertato, per essere riuscito a mantenere segreta la mia presenza a Londra, con il semplicissimo ausilio di una sciarpa nera, mi confortava l’idea che Jenny fosse con i bambini e che restasse a dormire..mi sembrava una casualità eccezionale, e un buon inizio se già al secondo giorno Jenny era in confidenza con loro tanto da metterli a letto al posto mio...ed era così che doveva andare, sarebbe stata la madre dei miei figli, di tutti i miei figli.

Guardammo un film sulla tv via cavo, uno di quei film minori della Disney ispirato alla Bella e la Bestia, Prince e Dylan si annoiarono ma io Paris e Blanket, invece, ci immedesimammo molto...erano già le nove e mezza che spensi la tv, con proteste e sollievi generali..chiesi ai bambini se volevano aiuto per prepararsi per la notte, ma ricevetti solo la richiesta di Blanket di leggergli qualcosa prima di dormire...chiesi alla governante di mettere in caldo un piatto con la cena per Michael, e di darglielo,una volta che fosse tornato, se non fosse tornato prima che io uscissi..cominciavo già a fare la moglie e la padrona di casa.
Lessi due storie a Blanket, fino a che gli occhi non gli si ridussero a due fessure.
Prince ci mostrò la camera per Dylan, lo ringraziammo e andò in camera sua
Dylan “ Ci devi proprio andare mamma?!”
Jenny “ Ci voglio andare..ho lavorato sempre in tutti questi anni..é il mio lavoro, mi importa..anche se lo lascerò..”
Lui tacque, capendo che era importante
Jenny “ Sei a disagio, vero?!”
Dylan “ Si, un po’..”
Jenny “ Non ti devi preoccupare, l’ho lasciato detto a Carver di svegliarti domattina presto e portarti dalla nonna..”
Dylan “ Non é per quello..non sono a casa mia..”
Jenny “ Non posso riportarti a casa a mezzanotte, devi andare a letto..cerca di capire..”
E lui cercava di capire, ma aveva sempre 12 anni e mezzo ed era una situazione strana
Jenny “ Cosa ti ha detto Paris?!”
Dylan “ Mi ha fatto un sacco di domande..su di me, sul perché non ho un padre vicino..sul tuo lavoro..e sul calcio..”
Jenny “ Lo avevo immaginato..é stata cattiva?!”
Dylan “ Solo curiosa direi..e..credo abbia un debole per me, mi prende per mano..”
Jenny “ Oh, non ti montare la testa! “
Lo abbracciai, poi si mise a letto e parlammo ancora.
Mi ero addormentata sul letto di Dylan...ma mi ero svegliata in tempo per non fare tardi, passai a controllare Blanket e Paris, che dormivano scomposti fuori dalle coperte, dalla porta di Prince veniva un filo di luce, mi avvicinai e lo sentii battere al computer, poi scesi per prendere la divisa in macchina, erano quasi le undici.

Tornai a casa intorno alle undici e trenta, appena ero riuscito a sganciarmi dal mio manager, dopo una serata resa tediosa dalle sue rassicurazioni entusiastiche sul felice compimento del tour...trovai Jennyfer sulla porta, in divisa..pensai che era un bel caso che mi stesse aspettando..
Michael “Mi aspettavi?!”
Le sorrisi
Jenny “ Vado al lavoro..”
Michael “ Ora?!”
Jenny “ Attacco a mezzanotte..”
Michael “ Hai un po’ di tempo allora..”
Jenny “ Vorrei arrivare prima..”
Restammo a guardarci, sentivo che era piccata con me, e vederla andar via, quando mi ero immaginato una notte fantastica, nel mio letto
Michael “ Amh..mi dispiace..”
Jenny “ Anche a me..Dylan é qui, non ho avuto il coraggio di svegliarlo..”
Michael “ Okay..non é un problema..”
Jenny “ Allora..”
Michael “ Quando ti rivedo?!”
Jenny “ Non lo so..presto..”
Michael “ Domani? Qui? Con Dylan?!”
Jenny “ Non lo so Michael, se finisce come oggi..non voglio più assentarmi al lavoro..”
Michael “ Lo so..”
Jenny “ ..Sono felice che tu lo sappia, perché avevo creduto che lo ignorassi..beh, buonanotte..”
Michael “ ..Cosa?!Io non ho ignorato proprio niente! Ti sono grato per essere rimasta..”
Si avviava alla macchina, dandomi le spalle
Jenny “ Non c’é di che Michael..buonanotte..”
Gesù, mi mandava fuori di testa, quella sua sicurezza quando voleva delimitare i confini che non dovevo varcare, avevo toccato il suo lavoro, aspettandomi da lei che si comportasse come una madre con i miei figli, e non lo potevo pretendere così...aveva tutte le ragioni per essere arrabbiata, ma io avevo problemi a sufficienza per preoccuparmi del suo ritardo al lavoro, e sinceramente, al momento, mi sembrava più giusto che lei rimanesse con i bambini...salì in macchina e partì,ed io restai a guardarla.

Mercoledì 8 aprile..

Attaccare il turno alle nove e attaccare il turno a mezzanotte, faceva una bella differenza... avevo avuto tutto il tempo di rilassarmi dopo cena, e addormentarmi accanto a Dylan aveva peggiorato le cose..ero stordita dal sonno, e dovetti bere due tazze di caffè per lavorare, e il caffè faceva male al mio bambino.
Eccetto che per il flirt della torta e un bacio sulla guancia, non avevo quasi toccato il mio uomo quel giorno...ecco cosa intendeva Michael quando diceva che mi sarei stancata, intendeva che i suoi bisogni avrebbero prevaricato sempre i miei, e che alla fine sarei scoppiata. Ci stavamo per sposare, Gesù Santo.
Mi mancava, e la notte al lavoro era tranquilla, avrei potuto restare..e dormire con lui e fare in modo che si facesse perdonare..dividere il letto, il calore, il sonno...lasciare un ricordo di me tra le mura della sua stanza.
Ci pensavo , pensavo a lui..vestiva trasandato in casa...ed era buffo, carino, timido davanti ai suoi figli...che lo adoravano e seguivano attenti ogni espressione del suo viso verso di me..mi chiedevo quando avremmo potuto essere noi stessi davanti a loro, quando avremmo potuto essere davvero una famiglia, se lo saremmo stati mai.
Presi il telefono in mano un numero incalcolabile di volte, ma non lo chiamai, non gli mandai messaggi.
Quella mattina mi sentivo stanca di più che se avessi fatto un turno intero, presi un caffè, un altro, al bar sotto la società e tornai a casa, non volevo addormentarmi al volante.. guidai senza voglia verso casa, e la luce dell’alba cominciava a ferirmi gli occhi con la sua luce ocra.
Appena scesi dalla macchina mi accorsi della BMW nera parcheggiata all’altro lato della strada, lo sportello si aprì, e Michael scese, indossava il suo impermeabile nero, il fedora e gli occhiali scuri, un po’ di vento gli scompigliò i capelli sulle spalle..restava in piedi accanto alla sua macchina e mi guardava, come me, come se aspettasse un segnale per avvicinarsi...sembrava un corvo, un bellissimo corvo lucido e nero..d’istinto, alzai un po’ il
braccio, come per farlo volare da me e farlo planare su di esso..attraversò la strada, con quel suo passo svelto e leggero, che avrei riconosciuto fra mille.
Il sole si stava alzando dietro di noi, e lui era lì, davanti a me..veniva sempre da me, quando si sentiva in torto, in debito, non poteva aspettare..si tolse gli occhiali distogliendo lo sguardo e li agganciò allo scollo della maglietta che indossava sotto la giacca e l’impermeabile, poi mi guardò, rilasciando un sospiro...ero così felice di vederlo, ed ero commossa perché fosse venuto...provai ad aprire la bocca per parlare, ma lui ci mise due dita sopra e continuò a guardarmi scuotendo il capo, allora lo presi per mano ed entrammo in casa.
Mi tolse la giacca, e si tolse l’impermeabile...era sexy, con quella maglietta bianca dal collo scollato e sformato con sopra una giacca nera sagomata, i pantaloni attillati.. era vestito così la sera prima..che non fosse andato a dormire per venire da me? Che avesse dormito vestito?..Mandò indietro i capelli scuri e mi portò di sopra, tenendomi per mano.
Mi aveva svestita, e io avevo spogliato lui, facendo scivolare a terra la giacca, scoprendo le sue braccia nude, lasciandolo in t-shirt, potendo finalmente vedere e toccare la sua pelle...io ero senza camicia..mi aveva baciato il collo, lo sterno, i seni ancora fasciati nel pizzo, poi aveva fatto scattare il gancetto e mi aveva spogliato, riprendendo a saziare la sua bocca della mia carne bianca, avevo tremato, gemuto, con il suo viso caldo sul petto, avevo carezzato i suoi capelli, il suo torace magro, che si era intirizzito al mio tocco.. provai a parlare, di nuovo, e mi premette una mano sulla bocca, mi guardò in silenzio, poi tolse piano la mano per sostituirla con le sue labbra, mi baciò, lo baciai, cademmo sul letto..lottammo con i vestiti, ce ne liberammo..restò su di me, appoggiato alle braccia, mi fissò..e non potevo parlare..poi...scivolò dentro di me, socchiudendo gli occhi, alzando il viso verso l’alto, cominciò a muoversi, in estasi, lo presi per il collo, bruscamente, interrompendo il suo afflato e il silenzio
Jenny “ Guardami!”
E mi guardò, fisso, ricominciando ad ondeggiare piano su di me, sospirai, gemetti, la mia mano sulla sua natica la stringeva,e seguiva il ritmo del suo bacino..il nostro odore,i nostri respiri, la vicinanza dei nostri corpi, l’intimità...l’amore che stavamo facendo.
Eravamo ancora abbracciati, stretti, sudati tra le lenzuola e il copriletto scompigliati...

Michael “ Non parlarmi in quel modo mai più...”
Non si aspettava che parlassi, e restò a fissarmi per quello che le dissi
Michael “ Non dirmi mai più che ignoro te o le tue necessità ..non é così..”
Jenny “ Io sento..come se..volessi riempire ogni parte della mia vita, della mia mente..”
Michael “ Lo voglio infatti..e dovresti volerlo anche tu..”
Jenny “ E tu ti annulleresti per me?!”
Michael “ Annullarti?! Amare i nostri figli é annullarti?! Vivere con me, con noi, amarci, ti fa sentire annullata?!”
Jenny “ Voglio la possibilità di fare il mio lavoro, finché lo faccio..”
Michael “ Tu odi quel lavoro!”
Jenny “ E’ vero..ma lo amo anche..è facendo questo lavoro che ho imparato a sentirmi indipendente, adulta..é il mio lavoro..”
Michael “ Okay..okay..”
Jenny “ Perché hai fatto l’amore con me se sei così arrabbiato?!!”
Mi voltai verso di lei e tornai ad abbracciarla
Michael “ ..Perché ti amo..e mi sei mancata tutta la notte...”
E ci baciammo, e di nuovo ci stringemmo, ci cercammo con le gambe
Jenny “ Anche tu mi sei mancato..mi sono pentita di essermene andata..”
Michael “ Lo vedi?Abbiamo sprecato entrambi energie..che potevano essere impiegate diversamente..”
Le carezzai la guancia
Jenny “ Come stai Michael?!”
La guardai con aria interrogativa
Jenny “ Finalmente posso chiedertelo..non abbiamo avuto un momento per parlare..”
Michael “ Come sto..non lo vedi? Sto bene..”
Jenny “ Mi hai fatto preoccupare mentre eravamo lontani...e sei dimagrito..sei sicuro che vada tutto bene?”
Michael “ Si..certo..”
Jenny “ Come sta andando l’organizzazione del tour?!”
Michael “ Dobbiamo parlarne proprio ora?!”
Jenny “ E quando se no?!Non mi hai detto niente, ed é una cosa importante per te..”
Cercai la mia maglietta sul letto e la infilai
Michael “ Va tutto bene..abbiamo selezionato il cast, stiamo lavorando alle scene.. appena torno a LA cominciamo le prove..”
Jenny “ Mi piacerebbe vederti..”
Michael “ Vieni con me..”
Mi guardò e sorrise
Jenny “ Ma come faccio..Dylan..”
Michael “ Oh, non credo che tuo figlio ti biasimerà se ti prendi una vacanza senza di lui..con tuo marito..”
Restammo a guardarci, mi sorrise con gli occhi
Jenny “ Quanto potrei restare?!”
Michael “ Per sempre?!”
Jenny “ Intendevo..se vengo a LA con te adesso..”
Sorrisi
Michael “ Per sempre..”
Jenny “ E’ impossibile fare un discorso serio con te..”
Michael “ Perché?!!Mi sembra di essere disponibile..”
Jenny “ Lo sei anche troppo..così mi farai diventare una madre sciagurata che non pensa più a suo figlio, ma solo alla felicità di suo marito..”
Michael “ Tu puoi fare felice tutti Jenny, se solo lo vuoi...”
Jenny “ Si, che lo voglio..”
Michael “ E allora torna a LA con me..passa un po’ di tempo con me, nella nostra nuova vita..poi sarai ‘troppo in cinta’ per viaggiare... ci rivedremo a luglio..”
Jenny “ Una cosa per volta..prima sposami..”
Michael “ Okay..”
Le coprii il petto con il lenzuolo, le carezzai la pelle della spalla
Jenny “ Ti amo..”
Michael “ Anch’io ti amo..”
E non era affatto banale.
Ci sorridemmo,e poi ci abbracciammo.


Ero scesa in cucina per fare delle frittelle, avevamo entrambi una fame da lupi, mentre Michael si stava facendo una doccia..io mi ero infilata la sottoveste e la vestaglia, e stavo dando il meglio di me per nutrire il mio uomo...e lui era sceso in accappatoio, scalzo, con i capelli bagnati...stavo rovesciando il composto nel padellino, mi girai a guardarlo
Jenny “ Ehi..prenderai un raffreddore..perché non ti vesti?!”
Michael mi cinse da dietro, stringendomi un po’
Michael “ Ho troppa fame..e poi..sto bene così, davvero..”
Mise un dito nel composto delle frittelle e lo assaggiò
Jenny “ Dai..ti verrà mal di stomaco!”
Michael “ Com’é dolce..vediamo se é dolce quanto te...”
Mi baciò tra la spalla e il collo, e io risi, carezzandolo con la guancia...impilai le frittelle in un piatto che diedi a lui per metterlo a tavola, ci sedemmo, cioè io mi sedetti sulle sue ginocchia..ci imboccammo a vicenda scambiandoci ogni volta qualche bacio..solo restare abbracciati, così, ci rendeva sereni, tranquilli...improvvisamente, qualcuno bussò alla porta secondaria che era in cucina..mi alzai e andai a vedere attraverso le tendine
Jenny “ Va di sopra..”
Micael “ Chi é?! “
Jenny “ Va di sopra ti dico!..E’ Scott!”
Michael “ E cosa diavolo vuole?!”
Jenny “ Non lo so, ma non voglio che ti trovi qui..”
Michael “ Adesso sono io di troppo?!”
Mi avvicinai a lui e lo tirai per un braccio
Jenny “ Ti prego, Michael! Quello é matto come un cavallo! E tu sei in accappatoio..che tra l’altro..é suo!”
Si alzò svogliatamente
Michael “ Non ne resterò fuori, starò ad origliare..se ti mette le mani addosso scendo!”
Jenny “ Stai tranquillo, non succederà..”
Lo mandai di sopra, poi mi strinsi nella vestaglia e aprii la porta.

[SM=x47981]

Buona settimana!!

Foxy
04/11/2013 14:06
 
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Stanno troppo bene insieme,al di fuori dei litigi e delle incomprensioni!! Aspetto il seguito..appuntamento come solito al mercoledì,no? A presto [SM=x47981]
04/11/2013 14:10
 
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Perché quando tt va bene compare Scott uffaa [SM=g27826] continua cosi Foxy e falli sposare al più presto possibile [SM=x47913] [SM=g2927039]
04/11/2013 14:10
 
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Perché quando tt va bene compare Scott uffaa [SM=g27826] continua cosi Foxy e falli sposare al più presto possibile [SM=x47913] [SM=g2927039]
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Davvero un bel capitolo, speriamo che Mike si impegni per capire le esigenze di Jenny. Per il resto, sono davvero belli insieme, hanno intesa.

Aspetto fiduciosa il seguito.

Merry [SM=g2927039]

04/11/2013 16:01
 
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Grazie ragazze! Si, a mercoledì... ;)

Foxy
05/11/2013 00:13
 
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Che bel fuori programma questo capitolo di lunedì!! Grazie Foxy!! [SM=x3027012] [SM=x3027012]
Che bei momenti hanno vissuto e com'è sexy Michael che non è nemmeno andato a dormire pur di aspettarla sotto casa all'uscita dal lavoro, gran bella sorpresa per Jenny...beata lei!!!! [SM=g3067266] [SM=g3067266]

Allora ti aspettiamo mercoledì...io arriverò tardi come sempre, ma ci sarò!! [SM=x47981] [SM=g27838]
05/11/2013 08:26
 
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Grazie Liberian..l'importante é che tu ci sia! :)

Foxy
06/11/2013 12:05
 
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..Eccoci per le news... [SM=g2927018]

Capitolo 35


Jenny mi aveva obbligato a restare nascosto di sopra, come se fossi io l’amante, e Scott fosse suo marito..c’era un errore, sarei stato io suo marito! E quello era stato solo il suo amante! Dannazione!Ero agitato come un leone in gabbia, e andavo su e giù per il ballatoio davanti alla camera da letto, in accappatoio, augurandomi che mi sentissero.. sentendo io le loro voci di sotto, non potevo immaginare cosa si stessero dicendo, e non mi ero accorto, con i capelli umidi addosso, che stavo prendendo freddo..


Mi strinsi nella vestaglia e lo guardai
Jenny “ La finisci di piombare qui?!”
Scott “ Ciao..sono contento di vederti..”
Jenny “ Io no..adesso per favore, ho da fare..”
Scott “ Non mi offri un te?!Ho dei soldi per Dylan..”
Sorrise, ed era sincero, come se fosse orgoglioso di avere dei soldi per Dylan..
Lo feci entrare, vide la tavola
Scott “ Chi c’é?”
Jenny “ Nessuno..”
Jenny “ Stavi facendo colazione con qualcuno..”
Jenny “ E’ andato via..”
Scott guardò verso l’alto
Scott “ Oppure..é in camera!”
Con uno scatto corse alle scale, io capii e lo seguii subito, salimmo e..Scott irruppe in camera da letto...ero esasperata, dietro di lui..


Sentii il trambusto per le scale, poi..la porta si aprì..e un uomo alto come me, e magro comparì sulla soglia, ero in piedi davanti alla specchiera, in accappatoio, e mi ero girato appena era entrato...mi guardò sgomento..sgomento di trovare un uomo in camera della sua ex, sgomento di trovarci me..
Scott “ Porco diavolo..”
Ma non si rivolgeva a me, non si rivolse a me, parlava ad alta voce, con Jenny, che era dietro di lui, e che lo tirò via per un braccio
Jenny “ Come ti sei permesso?! Vieni via!”
Tornarono di sotto e io rimasi come un idiota..non mi ero mai trovato in una circostanza come questa, ho avuto a che fare con donne sposate, ma mai con i loro mariti..l’ho sempre fatta franca, sotto il loro naso..ed era abbastanza ridicolo essere scoperti in camera da letto, era ovvio che aveva visto la tavola imbandita e aveva fatto due più due, perché Jenny lo aveva fatto entrare?!


Lo spintonai giù per le scale, lo strattonai
Jenny “ Dammi i soldi per Dylan!”
Tirò fuori dalla tasca della giacca di pelle, cento sterline spiegazzate e me le diede
Jenny “ Dove li hai presi?!!”
Scott “ ..Era..era..davvero..lui..lassù?!”
Jenny “ Lo hai visto, no?!”
Scott “..E’ stato così breve..”
Jenny “ Dove hai preso questi soldi..non sono delle scommesse, vero?!”
Scott “ Ho fatto un lavoro extra nel week end..stai con lui? Vai a letto con lui?!!”
Jenny “ Non sono affari tuoi..”
Scott “ Era in accappatoio..”
Jenny “ Vai via Scott..”
Scott “ E Dylan vi vede?! Lo fate mentre é in casa?!”
Jenny “ Sei pazzo?! No..Dylan é al sicuro..”
Scott “ E chi me lo dice?! Non é la prima volta che succede, comincia sempre con la madre per poi passare al figlio..”
Ero fuori di me, piena d’adrenalina, e gli colpii il viso con la mano, senza pensare che poteva benissimo rispondermi, e farmi male...ma Scott restò di sasso, si toccò la guancia e balbettò qualcosa..
Jenny “ Va via..!”
Dopo qualche esitazione andò via.

Sentii di nuovo i passi per le scale, poi bussare alla porta, era Jenny...io mi ero rivestito, con i capelli ancora umidi, mi voltai a guardarla, e non ero di buon umore
Jenny “ Mi dispiace..”
Michael “ E’ il minimo che ti dispiace..”
Jenny “ Quando ho capito che voleva salire, era troppo tardi!”
Michael “ Perché lo hai fatto entrare?!”
Jenny “ Mi ha detto di avere dei soldi per Dylan..”
Michael “Ed era vero?!”
Jenny “ Si..era vero..come stai?!”
Mi si avvicinò e mi spostò i capelli dalla fronte
Michael “ Non lo so, mi sento..questa storia mi ha fatto agitare..”
Jenny “ Non hai un bell’aspetto..sei sudato in viso..stai bene?!”
Micael “ Grazie tante! Forse sono rimasto troppo in accappatoio!”
Jenny “ Mi spiace..”
Sospirai ed abbassai la testa
Michael “ Anche a me..”
Jenny “ La colazione é ancora in tavola..”
Michael “ Non ho più molta fame..e..devo andare, ho degli appuntamenti in centro stamattina..”
Jenny “ Vuoi punirmi?!”
Le carezzai il viso, ed il suo era così liscio e fresco
Michael “ No, no davvero..devo andare..ma forse..”
Jenny “ Cosa..”
Michael “ Posso ripassare da te più tardi, prima che vai al lavoro..”
Jenny “Me lo prometti?”
E i suoi occhi mi sorrisero, come facevo a dirle di no?!!
Michael “ Diciamo..ahm..che farò del mio meglio..”
E la baciai, e sentii le sue labbra umide e morbide contro le mie, che invece erano incredibilmente secche e disidratate
Michael “ Ahmm..scusa..ho qualcosa che non va..”
Jenny “ Scusa di che cosa?!Non ti ho fatto nemmeno finire mangiare..”
Mi baciò lei e fu dolcissima
Michael “ Ora devo andare tesoro..più tardi però..ne voglio ancora..”
Le sorrisi
Ed uscii dalla casa di Jenny in una mattinata plumbea e appiccicosa che non prometteva il sole.


Ero ancora frastornata ed incredula per quello che era successo...povero Michael, colto in accappatoio ed in quel modo..avrei preferito che Scott gli rivolgesse la parola, lo insultasse persino, ma non che lo guardasse e basta, facendolo sentire un numero da circo.
Mangiai le mie frittelle fredde, senza salse, asciutte, ed ogni boccone mi scendeva nello stomaco come un sasso avvolto in un filo di lana..ma non ci badavo, pensavo allo svolgersi degli eventi di quella mattina, troppo veloce e senza preavviso perché potessi farci qualcosa.
Un attimo dopo ero in bagno a vomitare...erano finalmente arrivate, le nausee mattutine, ero entrata nel primo mese di gravidanza.
Cercai di combinare qualcosa in quella mattinata così strana, cercando di riprendermi dal mio malessere e costringendomi ad uscire per delle commissioni sotto la pioggia.
Passai da mia madre intorno all’ora di pranzo, e commentai con lei il mio fidanzamento lampo avvenuto sotto i suoi occhi, non mangiai nulla però, ancora con lo stomaco scombussolato.
Rientrai a casa dopo le 16 passate, e mi sentii stanca, avevamo dormito poco, e tutta quella pioggia mi aveva stordito, così misi su il bollitore e cominciai a fare un bucato..non avevo nessuna voglia di andare al lavoro, avrei voluto starmene sotto alle coperte con Michael, e dormire fino a tardi l’indomani...mentre fantasticavo mettendo il detersivo nel cestello della lavatrice, il campanello di casa suonò...restai sospesa, non aspettavo nessuno..che fosse tornato Scott?! O che fosse già tornato Michael?!..Lasciai la bacinella con la biancheria in terra e corsi ad aprire, senza chiedere chi fosse..
Michael era in piedi sul pianerottolo, con l’impermeabile bagnato, i capelli umidi, tremante e una faccia stravolta
Jenny “ Michael, vieni dentro!”
Tremava tra le mie braccia, lo accompagnai dentro, prendendolo per le spalle, chiusi la porta
Michael “ Non voglio andare a casa..volevo..vederti..”
Gli toccai il viso, era bollente
Jenny “ Ma tu scotti!”
Restava inerme davanti a me, d’impulso, gli sfilai l’impermeabile e presi dalla cassapanca dell’ingresso un plaid di lana, ce lo avvolsi
Jenny “ Michael, hai la febbre alta! Ma che pazzia venire qui! Devi andare subito a casa!”
Michael “ Volevo..vederti..”
Jenny “ Amore..”
Guardai fuori dalla finestra dell’ingresso, la sua auto lo aspettava fuori
Jenny “ Andiamo..ti porto a casa..”
Michael “ No, fammi salire, tienimi con te..ti prego..non voglio passare la notte da solo..mi sento morire..”
Si accasciò con la testa sulla mia spalla, e io lo abbracciai
Jenny “ Ascolta..io non posso fare molto per curarti..a casa vedrai un dottore..lascia che ti porti a casa..andiamo?!”
Michael “ Ma resterai con me?”
Mi fissò, con i gli occhi lucidi,e il viso sbattuto
Jenny “ Te lo prometto..”
Mi abbracciò di nuovo, poi mi infilai la giacca e presi l’ombrello
Jenny “ Aspettami qui..”
Restò in piedi da solo a fatica,tremante, appena mi allontanai da lui, andai a spegnere il fuoco sotto il bollitore, ma lasciai il mio bucato così, mezzo fuori e mezzo dentro la lavabiancheria, uscimmo insieme, stretti sotto l’ombrello aperto e corremmo alla macchina.
La casa di Michael era molto vicina a casa mia e il tragitto non fu troppo lungo, anche se c’era traffico per via della pioggia..Michael mi aveva farfugliato qualcosa a proposito di un sopralluogo all’Arena 02 e al fatto che, una volta uscito dalla sua auto, aveva improvvisamente sentito un brivido di freddo e poi di caldo e aveva temuto di svenire..di fatto, gli colava il naso, e tremava, tremava a tal punto che ci avevo messo un po’ a capire che il ticchettio che sentivo nel silenzio dell’auto, erano i suoi denti che battevano
...aveva preso un bel raffreddore, e mi ero così tanto raccomandata!
Biasimatemi, ma non me la sentivo di tenerlo a casa mia, e di curarlo da me, e se gli fosse venuta una laringite e le cose si fossero complicate per la sua voce?! Avevo un grande talento tra le mani, e non potevo rischiare di rovinargli la carriera per egoismo..la cosa giusta da fare era riportarlo a casa, dove avrebbe ricevuto le cure più adatte e dove sarebbe stato con i suoi bambini..e naturalmente, restare con lui.
In macchina mandai un messaggio al mio collega del turno di quella notte, avvisando che avevo ancora la mia emergenza familiare, e che sarei mancata, che poi avrei chiamato il capo della Security per avvisarlo.
Pioveva ancora quando arrivammo alla villa, ed erano quasi le 17, l’autista ci scortò con l’ombrello fino alla porta, sulla quale ci aspettava Carver, piuttosto in pensiero, vedendo Michael avvolto in una coperta e stretto a me per camminare, entrammo in casa e fortunatamente i bambini non accorsero, presi dalla lezione di francese, non potevano nemmeno immaginare che Michael fosse già rientrato quel pomeriggio.
Portammo Michael di sopra, io e Carver, che non mi disse nulla, ma capì che volevo essere d’aiuto e non d’intralcio..lo portammo in camera e lo facemmo sedere sul letto, Carver lo avrebbe messo sotto le coperte anche con le scarpe ai piedi
Jenny “ Posso aiutarlo io a spogliarsi..ho la confidenza per farlo..lei, chiami un medico.. credo abbia la febbre molto alta..”
Sebbene fossi cosciente che dare ordini all’assistente personale di Michael non fosse una buona idea, Carver capì le mie intenzioni e mi lasciò senza replicare, e andò a chiamare subito il medico..
Michael sembrava ubriaco
Michael Cosa fai?”
Jenny “ Ti tolgo le scarpe..”
Michael “ Ho tanta sete..”
Jenny “ Prima mettiti a letto, poi ti porto da bere..”
Michael “ Si..mamma..”
Non ero sicura se delirasse o scherzasse
Jenny “ Ti sei preso un bel colpo di freddo..incosciente!”
Lui mugolò con il naso chiuso
Michael “ Mi fa male la testa..”
Ero riuscita ad aprire la morsa delle sue braccia, che tenevano serrata la coperta intorno al corpo, e con qualche difficoltà, lo avevo spogliato...potevo constatare la sua magrezza, ora che non ero accecata dalla passione, e vidi le sue gambe macchiate, martoriate dai lividi e traumi vari e piene di segni
Michael “ Non guardarmi le gambe..”
Distolsi lo sguardo
Jenny “ Cosa ti é successo?”
Michael “..Tante cose..troppe..”
Si mise sotto il soffice piumino d’oca che ricopriva il letto, sprofondò tra i cuscini.
Su un mobile bar in bella vista, bicchieri e super alcolici e una brocca termica con dell’acqua, riempii un bicchiere e glielo portai, lo bevve in un fiato e me ne chiese ancora, sembrava morisse di sete...dopo aver bevuto si quietò un po’, gli restai accanto
Michael “ Resti?”
Jenny “ Si, tutta la notte..”
Michael “ Grazie..significa molto..per me..”
Jenny “ ..Voglio restare Michael..non riuscirei a lavorare sapendoti qui da solo in questo stato..”
Michael “ Dov’è il dottore?”
Lo tranquillizzai
Jenny “ Sta arrivando..”

Sono abituato ad avere qualche linea di febbre, a causa del mio sistema immunitario, che non mi da pace, ma in quel caso, mi ero preso una febbre da cavallo...mi era bastato uscire dall’auto e prendere qualche goccia di pioggia, un colpo di vento, per sentirmi male...o forse..a dire tutta la verità, le mie performance con Jenny cominciavano a costarmi...mi ero dimenticato di avere 50 anni,e mi sembrava di vivere una seconda giovinezza.
Non avevo portato con me Doc Murray, il mio medico personale, non credendo che ne avrei avuto bisogno, così Carver chiamò John Branca per fargli trovare un bravo medico a Londra che fosse anche discreto, qualcuno che non andasse a spifferare ai giornali della mia presenza a Londra e del mio raffreddore.
John e Thome Thome avevano perfettamente capito che, dietro alle mie fughe improvvise, alle sparizioni notturne, alle telefonate chilometriche in macchina, c’era una donna, ma si erano guardati bene dal chiedermi o dirmi qualcosa, l’importante per loro, era che io stessi buono e mandassi giù ogni boccone amaro, perciò, andava bene a tutti.
Il medico sembrava un uomo serio, e per nulla sorpreso di chi fosse il suo paziente misterioso.. forse per la flemma inglese, perché in altre situazioni, mi ero trovato davanti a persone sorprese e piuttosto divertite...si limitò a presentarsi, a stringermi la mano, e poi a visitarmi..quando il dottore entrò nella mia stanza, Jenny, che mi era stata accanto fino a quel momento, si alzò dal letto per andarsene, ma la chiamai, per farla restare..sarebbe diventata mia moglie, ed era ridicolo avere dei segreti..altri segreti..con lei...
Ero nudo come un verme, eccetto per gli slip, e non fu difficile per il medico constatare che ero in uno stato di deperimento fisico, sentivo i suoi occhi addosso, e cercavo di non curarmene...poi mentre tenevo il termometro sotto il braccio, sospirai, e chiesi se poteva darmi un calmante per il forte mal di testa che avevo, tirò fuori dalla sua borsa un flacone tintinnante di pillole, il cui suono mi rinvigorì per un istante, rovesciò due pasticche candide in una mano e me le porse...chiesi timidamente cosa fossero, e lui candidamente mi rispose..aspirina. Avrei preso solo quelle.
Come se fosse implicito che Jenny fosse lì per occuparsi di me, il dottore le lasciò istruzioni.. dovevo mangiare, e bere molto e, dormire, mi sarei rimesso in sesto in un paio di giorni..ma non avevamo un paio di giorni, venerdì ci saremmo sposati!



Il medico non disse una parola durante tutta la visita, ma da come guardava Michael, non feci fatica ad immaginare cosa pensasse, alla fine, rassicurò Michael e lo salutò, poi alzandosi dal letto e recuperando la sua borsa venne direttamente da me, come se desse per scontato che mi occupavo io di Michael...dovevo nutrirlo, con pasti nutrienti e leggeri, idratarlo costantemente, tenerlo a letto, al caldo, almeno per una notte...aveva solo bisogno di riposo, e di mangiare come si deve, lo ringraziai e lo accompagnai alla porta,
Michael si era già rinfilato sotto il piumone
Michael “ Posso avere un pigiama? E una maglietta..per favore..”
La sua voce nasale e chiusa, bassa, mi aveva intenerito, e anche la sua aria sofferente, non ché il suo naso rosso
Jenny “ Dov’è il tuo..armadio?!”
Michael “ Guarda nella borsa..”
Mi disse girandosi su un fianco
Ero incredula, non aveva disfatto i bagagli, nessuno lo aveva fatto per lui..ma non dissi nulla, non mi sembrava il momento...rimediai il pigiama e la maglietta, e lo aiutai ad indossarli...tremava come una foglia fuori dalle coperte, perciò ci sbrigammo..mi sembrava di rivivere quando facevo la stessa cosa per Dylan malato..ma con una tenerezza diversa...
Jenny “ Provi a dormire?”
Gli carezzai il viso ancora caldo
Michael “ Tu dove vai?”
Lo sospirò in un soffio
Jenny “ C’é tanto spazio, mi metterò su uno dei divani..”
Mi fissò con i suoi occhi parlanti
Michael “ Ti voglio qui..”
Jenny “ Non é una buona idea..potrei svegliarti..”
Michael “ Per favore..”
Restai a guardarlo lusingata, e tanto, tanto innamorata
Jenny “ D’accordo..però..adesso qualcuno dovrà parlare ai bambini..tornerò presto, con la cena..”
Mugolò e si nascose sotto le coperte
Jenny “ Hai sentito il dottore..adesso cerca di dormire..”
Gli baciai l’orecchio e la tempia e restai con il viso accanto al suo per qualche istante,per fargli sentire che ero lì per lui, che l’amavo.
Dopo avergli riferito le raccomandazioni del medico, Carver m’informò che i bambini avevano terminato la lezione di francese e stavano bevendo un succo di frutta in cucina,
li raggiunsi, e furono piuttosto sorpresi di vedermi...Prince si coprì in viso di macchie violacee, Paris esclamò il mio nome, Blanket sorrise con i suoi dentini da latte
Paris “ Cosa ci fai qui?!”
Jenny “ Ho accompagnato a casa il vostro papà..”
Prince “ Papà é a casa? Così presto?!”
Jenny “ Si é preso una brutta influenza..”
Paris “ Voglio vederlo! Voglio andare da lui!”
Jenny “ Non puoi adesso sta dormendo..e temo, sia contagioso...aspettate almeno fino a domani..”
Prince “ E’ molto grave?!”
Jenny “ Niente che un buon sonno non possa aggiustare..é molto stanco..si é un po’ lasciato andare ultimamente..”
Prince e Paris si guardarono, come se sapessero perfettamente quello a cui alludevo
Paris “ Voglio papà..”
Jenny “ Lo so tesoro,ma non vuoi che stia bene?!Lasciamolo riposare..”
Poi cominciai a dare un’occhiata al frigorifero, per vedere cosa potevo preparare a Michael per cena
Prince “ Che fai?!”
Jenny “ Voglio preparare la cena a vostro padre..”
Paris “ Ma c’é la cuoca..”
Jenny “ Lo so..ma voglio fare qualcosa di speciale per lui, che nessuna cuoca saprebbe fare..”
Paris incrociò le braccia
Paris “ Perché tu puoi vederlo e noi no?!”
Prince le tirò la treccia per intimarle di tacere, e lei giustamente, s’infastidì
Jenny “ Perché..voi siete più piccoli, più esposti ad un contagio..e poi..perché me lo ha chiesto lui..”
Paris non ebbe da replicare, tornò al suo posto
Prince “ Possiamo fare qualcosa?!”
Jenny “ Beh..sono sicura che un biglietto di pronta guarigione gli farebbe molto piacere..”
Mi misi subito all’opera, con l’ausilio della cuoca, che intanto preparava la cena per i bambini...preparai a Michael un ottimo brodo di pollo, in base alla ricetta di mia nonna, assolutamente essenziale per nutrirlo e non appesantirlo, poi del riso in bianco e degli spinaci bolliti, e un budino alla crema..salii le scale con il vassoio in mano, bussai alla sua porta, ma non ricevetti risposta, così entrai.


[SM=x47983]

Foxy


06/11/2013 16:15
 
Quota
Post: 80
Registrato il: 11/07/2012
Città: ROMA
Età: 58
Sesso: Femminile
Visionary Fan
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E come mancare, questa volta anche un po' prima del solito!! [SM=g2927016]
Carino il capitolo Foxy, certo povero Michael in questo momento sta messo proprio malino...un altro bimbo da accudire per Jenny!! [SM=x47983]
Credo però che il problema principale per lei non sia Michael e la sua influenza, ma Scott e quello che potrebbe combinare ora che sa la verità ( ma ha realizzato che il tipo in camera era Michael?)...speriamo bene...

Grazie carissima e a presto, magari prima di mercoledì prossimo!! [SM=x47984] [SM=x3072554]
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