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Cirque Du Soleil - Michael Jackson ONE: lo show permanente a Las Vegas da giugno 2013 (anteprima a maggio)

Ultimo Aggiornamento: 02/05/2015 14:33
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01/07/2013 19:05
 
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...ho letto anche io la notizia nel pomeriggio....
mi dispiace molto... [SM=g27813]

come non quotare i vostri pensieri, care girls sopra di me?....

giphy-33
01/07/2013 22:20
 
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Triste notizia, morire così è veramente straziante, anche per i suoi bambini. [SM=g27813]

Di tutte le cose che farai la gente ricorderà solo le peggiori e se non le hai mai fatte le creerà dal nulla!
Michael Jackson

I love you more

La morte, per chi muore, è la fine di tutto; per chi resta è l'inizio del ricordo.
02/07/2013 09:08
 
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Re: Re:
(Miss Piggy), 01/07/2013 18:59:



Guarda che ho pensato la stessa cosa anch'io, tranquilla!

Ma Spike Lee che va ancora in giro con la maglietta di Bad25?? Hai un bel da promuovere, con sta non distribuzione del menga!!!!



grazie Miss [SM=g27817]

stamattina a dire il vero una collega mi ha detto che, in un notiziario (non so quale), quando hanno riferito la notizia hanno detto che lo spettacolo era quello di Michael, ti pareva..

tanto le notizie quando non le sanno, se le inventano

ti quoto poi su Spike Lee
[Modificato da valmjj70 02/07/2013 09:08]
04/07/2013 21:11
 
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Sono 2 giorni che voglio linkare questo articolo di Gabriele Romagnoli che mi è piaciuto molto..non fermatevi alla crudezza della prima frase, per favore [SM=g27822] .


In morte di un acrobata il sovversivo dell'arte


02/07/2013
Gabriele Romagnoli


"QUANDO mi si dice che un funambolo s' è sfracellato al suolo rispondo: ha avuto ciò che si meritava". Lo ha scritto nel suo Trattato di funambolismo Philippe Petit, il principe sulla corda tesa, l' uomo che camminò nell' aria tra le Torri Gemelle.
È una frase terribile alla quale l' autore attribuisce un senso filosofico. ATROCEMENTE paradossale, ma inevitabilmente vera. Chi va oltre le leggi della vita vuole andare oltre la vita. Il suo traguardo è all' altro capo del filo o dell' esistenza e nel momento in cui muove il primo passo accetta ogni possibilità come un dono. Oppure, cambia lavoro: non ci sono scrivanie sospese a metri da terra.
La morte di Sarah Guyard del Cirque du Soleil è una tragedia (soprattutto per i suoi due figli) ma faceva parte del patto leonino che un artista sottoscrive con il dio dello spettacolo. A differenza di altri dei questo è esigente, capriccioso e non conosce indulgenza. Ancora richiede il sacrificio per rinvigorire la fede dei suoi adepti. Il pubblico (noi) ammira il talento, ma lo adora se la sua esibizione prevede la possibilità dell' incidente. Si mostri la carne, ma si alluda al sangue.
Una gara di Formula Uno sarebbe un elettrocardiogramma per mosche, se ogni curva non evocasse un' opportunità letale. Poi si parla di sorpassi, rimonte e pit stop, ma è altro ad aver attratto gli sguardi oltre gli sguardi. Perfino quando si assiste a un talk show è l' incidente che si aspetta: non il picco oratorio, ma la rissa da cortile che degrada politici e giornalisti, precipitandoli da quell' altezza alla quale si erano autoelevati. L' acrobata è un sovversivo.
Chiamiamo educazione un processo che, rendendo l' individuo adeguato alla società in cui cresce, gli pone una serie di limiti e ne atrofizza qualche qualità. Omaggiamo la forza di gravità e consideriamo una dote "stare con i piedi sulla terra". L' acrobata sa di avere ali ripiegate dentro se stesso. Esercita utopie posturali, usa il proprio corpo come eresiaa una pigra religione di vita. Bambini irrequieti ma capaci di concentrarsi per un' ora su un' unghia trovano nel filo un sentiero che conduce oltre lo specchio sul quale non si arrampicano: lo attraversano.
Ancora Petit scrive che "I limiti esistono soltanto nell' anima di chi è a corto di sogni". Il funambolo è una metafora: crede nell' impossibile come ogni devoto, ogni folle, ogni vittima dell' amore. Spettatori senza fantasia parlano di adrenalina, paura, sfida.
Quando lo scrittore americano Paul Auster alzò gli occhi verso l' uomo sul filo scrisse: "Questa è arte della vita". Lui, disceso, disse: "Mentre stavo lassù pensavo alla bellezza, al vento, all' infinito contenuto nel minimo". La morte? Non è con l' acrobata più di quanto sia con ciascuno di noi in ogni singolo momento. Ci sono gesti talmente belli che dovrebbero essere gratuiti e illegali, sempre. È la loro commercializzazione a uccidere. Di fronte alla caduta il pubblico si rifugia nell' ultima ipocrisia dell' educazione ricevuta, la negazione del dolore come parte dell' esperienza. E dice: "Credevo che facesse parte dello spettacolo". Indovina un po' ? È esattamente così.

http://ricerca.repubblica.it
[Modificato da (Miss Piggy) 04/07/2013 21:12]
07/07/2013 11:03
 
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Wow... mi sento quasi in colpa a postare un altro video dal MJ One dopo aver letto quest'articolo...




youtu.be/QeZ-Mw3Yxlc
10/07/2013 10:36
 
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Bello il video Cri. [SM=x47928]
S è vero,sembra un'assurdità gioire per la bellezza dello spettacolo dopo quello che è successo. Ma quello che fanno è la loro arte,è il loro lavoro è la loro stessa vita e loro lo sanno e lo amano nonstante tutto. Ciò non toglie la tristezza per quello che è successo. [SM=x47964]
10/07/2013 12:05
 
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Re:
chiara64, 10/07/2013 10:36:

Bello il video Cri. [SM=x47928]
S è vero,sembra un'assurdità gioire per la bellezza dello spettacolo dopo quello che è successo. Ma quello che fanno è la loro arte,è il loro lavoro è la loro stessa vita e loro lo sanno e lo amano nonstante tutto. Ciò non toglie la tristezza per quello che è successo. [SM=x47964]



[SM=g2927031]

Chiara64, hai espresso anche il mio pensiero con le tue parole.


@Cri:ogni volta che vedo queste acrobazie i mie occhietti diventano così [SM=g27836] fantastici!

@Piggy:Molto crudo ma veritiero ,ormai anche la morte è diventata spettacolo...

Grazie ;)



10/07/2013 18:03
 
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Anche il Financial Times ha recensito MJ One [SM=g27822] Tra parentesi è stato inserito fra le date dello show uno spettacolo speciale per il 29 agosto [SM=g27823]




The way Michael Jackson made us feel (Il modo in cui Michael Jackson ci faceva sentire)

Quattro anni dopo la morte di Michael Jackson il Cirque du Soleil celebra la sua spettacolarità con un nuovo, ambizioso tributo




Come giudicherà il futuro l'epoca d'oro della musica popolare che ha avuto inizio a metà degli anni '50 ed ha iniziato a volgere al termine in qualche momento alla fine degli anni '80? I cambiamenti nella realizzazione e commercializzazione della musica, e il modo in cui la si ascolta, stanno avendo effetti epocali sul settore. Che cosa sarà lasciato ai posteri? Il vinile, il mezzo che ha trasmesso la maggior parte dei momenti più gloriosi del pop, è già un antico artefatto, collezionato da fanatici, alternativi e, presumibilmente, dal British Museum. I compact disc sono già sulla via del declino. Il video clip è uno strumento promozionale obsoleto. Come faremo a ricordare le stelle del pop? I talent show? Le tribute band? Gli oscuri canali radio retrò?

Mozart è ancora celebrato, perché la sua musica continua a essere interpretata da membri di orchestre che dedicano la loro vita a padroneggiare le sue composizioni. Il suo genio è come congelato: le orchestre moderne non sembrano o suonano radicalmente diverse da quelle del suo periodo. Il pubblico è rispettoso del rituale di assistere ai concerti. Sono reverenziali verso un periodo di innovazione musicale che non passerà mai di moda, è una pietra di paragone per le nostre più profonde aspirazioni culturali.

Ma il pop non ha una speranza di raggiungere quel tipo di longevità. Si è prostituito all'avidità aziendale, e ai desideri disperati dei suoi praticanti di raggiungere fama immediata e ricchezza. Chi, di età superiore a 11 anni, può effettivamente ricordare il vincitore dell'anno scorso di X Factor? Forse è solo giusto che una forma d'arte che è stata progettata per offrire piacere evanescente debba finire così: una cometa luminosa che si sta gà indebolendo. Ma è un peccato. La musica pop è diventata una forma d'arte. Ed è bene ricordarlo, almeno per il bene delle sue poche vere star.

Forse c'è un altro modo. Questa sera vede la prima, a Las Vegas, di un nuovo show del Cirque du Soleil, la più recente delle otto produzioni teatrali della compagnia che si è incorporata nella città del Nevada. Michael Jackson One è un omaggio al cantante scomparso quattro estati fa, ricordato in troppi luoghi per un declino rovinoso piuttosto che per l'eccellenza che ha segnato il suo miglior lavoro.

Lo show si propone di correggere tale squilibrio. Come il recente documentario di Spike Lee sulla realizzazione dell'album Bad, rifiuta di soffermarsi sul lato oscuro di Michael Jackson. Questa non è una biografia, distorta o altro. Questa è una celebrazione. Ed è incredibilmente efficace.

La difficile fusione di tecniche circensi e ambizione artistica del Cirque du Soleil lascia molte persone indifferenti, nonostante la popolarità a livello mondiale della compagnia. Nella migliore delle ipotesi, fornisce un nuovo impulso per una forma di intrattenimento che sembrava moribonda un paio di decenni fa. Nel peggiore dei casi, il tentativo di simbiosi di artisti stranamente di talento e l'idealismo delle psicoballe da villaggio globale è pretenzioso.

I primi segnali che ci fosse un modo più fruttuoso in vista per la troupe sono stati con la sua produzione per Las Vegas di The Beatles Love, uno spettacolo che inaspettatamente ha guadagnato l'approvazione e la cooperazione attiva dei membri sopravvissuti del gruppo. I loro istinti erano validi: il musical, che è stato replicato per otto anni presso l'hotel Mirage, è un omaggio intelligente e ben concepito ad alcune delle più grandi canzoni pop mai scritte.

Come Love, One è stato progettato come show residente, che richiede che il teatro presso il Mandalay Bay Resort si adatti allo show piuttosto che il contrario.
Tecnologicamente ha alzato la barra ad un nuovo livello. Ciascuno dei 1.800 posti del teatro ha tre altoparlanti. Il palco dispone di 66 argani che alzano fino a oltre 3 metri al secondo. Ci sono 587 apparecchi di illuminazione, e 295 apparecchi a LED personalizzati costruiti nelle parti del set. La messa in scena è sbalorditiva per la portata: 26 proiettori, 11 monitor TV, un'ampia parete di 13 metri composta da otto colonne separate.



Poteva facilmente essere un pasticcio. Dove c'è questo tipo di aspirazione elevata, l'arroganza si nasconde perennemente dietro le quinte. Ma One, che ho visto in anteprima all'inizio di questo mese, è un trionfo. Rimanendo fedele all'amore di Jackson verso la spettacolarità e la fantasia, e non facendosi distrarre dalle sfascio in cui il suo personaggio pubblico si era trasformato, lo spettacolo è rispettoso della sua arte, l'unica cosa davvero importante.

Si viene afferrati alla gola dalla sua prima canzone, "Beat It". Una specie di trama viene esposta: un gruppo di quattro giovani che tentano di entrare in uno spettacolo e vengono risucchiati in un fantastico "vortice", popolato favolosamente da personaggi in costume: paparazzi in abiti alla Darth Vader, con un nastro elettronico che attraversa loro il petto, affrontati da un corpo di ballo vestito di bianco che fa battaglia con loro. Enormi schermi che circondano il palco mostrano il filmato originale di Jackson in azione, mentre acrobati oscillano dal fondo della sala sul palco.

La coreografia, sotto la supervisione di Jamie King, che è noto per il suo lavoro con Madonna e Rihanna e che ha ballato con Jackson nel Dangerous tour mondiale (1992-93), è allo stesso tempo fedele alle innovazioni di Jackson mentre improvvisa a cuor leggero su di loro. Non vi è alcuna rigorosa imitazione qui, ma un sacco di omaggio. La regia è sovralimentata e fulminea. Dopo cinque minuti di spettacolo decidi che devi vederlo di nuovo, anche solo per scoprire che cosa ti sei person la prima volta. Semplicemente non riesci a tenere il passo.

Ogni minuto è pieno di piccoli colpi di scena . Un paio di stivali appaiono a mezz'aria e cominciano a fare il moonwalk da soli; in "Smooth Criminal" il corpo di ballo replica la famosa "inclinazione" in avanti dal video originale della canzone; uno schermo televisivo nel cielo presenta il giovane Jackson che canta "I'll Be There", un momento che colpisce in mezzo al caos.

Dopo la sua apertura che toglie il fiato la parte dello spettacolo che alcuni troveranno irritante: "They Don’t Care About Us” e “Earth Song” non sono tra i momenti più raffinati di Jackson e qui si percepiscono pomposi e oppressivi. Solo a questo punto il moralismo minaccia di far deragliare lo spettacolo. Anche Sidi Larbi Cherkaoui, il coreografo belga-marocchino i cui pezzi di danza contemporanea hanno un seguito in tutto il mondo ha lavorato su One. "Il Cirque du Soleil ha avuto alcuni successi incredibili, ma volevano un po' di 'sangue nuovo' da fuori", mi ha detto davanti a un caffè al Sadler's Wells a Londra all'inizio di questa settimana. "Non erano sempre così filosofici nel loro approccio. Hanno detto vogliamo i buoni qua e i cattivi là, e io dicevo guardate che i cattivi non sono sempre cattivi".

Ma è un raro momento sgraziato. Il ritmo riprende. Per essere uno spettacolo del Cirque le acrobazie sono contenute, riluttanti a intromettersi troppo nel party. Le mosse di Jackson non sono numeri da circo: i performer della società hanno dovuto cambiare il loro stile da elastico a piccante. Funziona per raccontare l'effetto su "Dirty Diana" e "The Way You Make Me Feel".

Per "Billie Jean" vediamo una parte sostanziale del video originale sugli schermi retro-proiettati. "Michael ha creato immagini classiche che sono incorporate nei nostri cuori e nelle nostre teste", ha detto Welby Altidor, direttore della creazione dello show, al telefono da Montreal. "E non si può mai fare meglio di quelle immagini classiche. Abbiamo voluto riconoscere i ricordi che sono là fuori. E' stato un atto di bilanciamento."

"Thriller" è stupenda con il più grande momento "circense" dello show quando un ballerino salta tra due trampolini, e "Man in the mirror" trionfa nella serata di intrattenimento con un'apparizione personale, grazie ad un altro stratagemma tecnologico sorprendente, di Jackson stesso. E' allo stesso tempo spettrale, commovente, divertente e un po' strano.

Altidor ha detto che voleva che il pubblico si sentisse "avvolto" dallo spettacolo. Il fattore "immersione" è diventato un luogo comune dello spettacolo contemporaneo, ma One mette a segno qualcosa di originale. Ci mostra, forse per la prima volta, come l'eredità della grande musica pop si affermerà: non attraverso imitazioni insulse negli show televisivi in prima serata, o biografie scandalistiche, o sessioni di fissati del vinile fino a tarda notte in scantinati umidi.

Guardare One e Love tra 20, o 50, o 100 anni sarà il modo più vicino per arrivare a comprendere la grandezza di un periodo che sta già sparendo nei nostri specchietti retrovisori. La musica pop, diranno gli storici culturali del futuro, aveva davvero quell'appeal viscerale, effervescente. Ha inventato cose nuove e ti ha reso felice di essere vivo, non diversamente da Mozart. Questo è come dovrebbe essere ricordata. Grande e audace e strabiliante.

'Michael Jackson One', Mandalay Bay Resort, Las Vegas

www.ft.com/cms/s/2/e57b85e2-df13-11e2-881f-00144feab7de.html#axzz2...
[Modificato da 4everMJJ 12/07/2013 21:12]
15/07/2013 19:18
 
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Il vinile, il mezzo che ha trasmesso la maggior parte dei momenti più gloriosi del pop, è già un antico artefatto, collezionato da fanatici, alternativi e, presumibilmente, dal British Museum

Ma mi faccia il piacere! Da buongustai, magari [SM=g27827] !

Dopo cinque minuti di spettacolo decidi che devi vederlo di nuovo, anche solo per scoprire che cosa ti sei perso la prima volta. Semplicemente non riesci a tenere il passo.

Ecco..forse è meglio non vederlo neanche una volta, allora [SM=g27826] [SM=g27828] .....

Anche le critiche seminate qua e là non son campate in aria, imo.

Guardare One e Love tra 20, o 50, o 100 anni sarà il modo più vicino per arrivare a comprendere la grandezza di un periodo che sta già sparendo nei nostri specchietti retrovisori. La musica pop, diranno gli storici culturali del futuro, aveva davvero quell'appeal viscerale, effervescente. Ha inventato cose nuove e ti ha reso felice di essere vivo, non diversamente da Mozart. Questo è come dovrebbe essere ricordata. Grande e audace e strabiliante.

Urca, con tutti i “danni” che fece tempo fa il paragone con Mozart qui sul forum...guarda un po’, lo tira fuori anche il Financial Times [SM=x47979]

Grazie instancabile Crissuccia!
[Modificato da (Miss Piggy) 15/07/2013 19:19]
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