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"THRILLER" 30th Anniversary!

Ultimo Aggiornamento: 11/03/2013 17:55
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30/11/2012 19:14
 
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Il più grande album di tutti i tempi.
Possono passare altri milioni di anni ma rimane e rimarrà l'album n°1 al mondo e anche nell'universo se in un altra galassia c'è vita
30/11/2012 22:42
 
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Il migliore!!!! Non c'è da aggiungere altro. Provassero i nuovi cantanti a raggiungere lo stesso risultato e non mi riferisco solo al numero di copie vendute, ma al riscontro dell'album e quindi delle canzoni negli anni.
Luca, complimenti per la grafica! [SM=g27836] [SM=x3072554]

Di tutte le cose che farai la gente ricorderà solo le peggiori e se non le hai mai fatte le creerà dal nulla!
Michael Jackson

I love you more

La morte, per chi muore, è la fine di tutto; per chi resta è l'inizio del ricordo.
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Purtroppo io ho ascoltato per la prima volta questo album "in differita", perché nell'83 non ero neanche nata. Mi sarebbe piaciuto esserci. E' un album vario, completo, attuale... insomma, le nuove generazioni di cantanti dovrebbero fare tanto di cappello (e bruciare i tabloid)!
01/12/2012 12:21
 
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Re: Re:
ValentinaMJ, 30/11/2012 12:16:



Ma la nostra TRADUTTORA di fiducia? ci aiuti con la traduzione? [SM=x47963]





Urca, sono altre 3 pagine oltre quella postata da Pierp1, ci vorrebbero le giornate di 48 ore [SM=g2927018]

Vedremo che si può fare [SM=g27822] , nel frattempo per celebrare degnamente vi copio l'intervista del mitico Bruce Swedien che racconta Thriller traccia per traccia (magari a qualcuno era sfuggita quando l'abbiamo postata a suo tempo)


Thriller di Michael Jackson è (e probabilmente rimarrà) l'album più venduto di tutti i tempi. Pubblicato nel 1982, ha generato sette singoli e ha vinto otto Grammy Awards, vendendo circa un milione di copie a settimana al culmine della sua popolarità.


Uno dei protagonisti chiave nella creazione dell'album è stato l'ingegnere del suono Bruce Swedien che ha recentemente raccontato a Future Music la storia dietro la realizzazione di Thriller, dando loro una guida nel processo traccia per traccia.

Startin' Somethin'

Trapela che, pur con tutti i talenti coinvolti, Bruce non ha mai pensato che Thriller avrebbe avuto così tanto successo. "Penso che chiunque avesse le palle di dire questo sarebbe un bugiardo, perché non lo sai davvero fino a che non esce in pubblico e dicono 'wow questo è veramente buono'", ammette. "Quello che tutti abbiamo fatto è stato seguire Quincy Jones lungo il percorso della più grande musica che potevamo fare e con la passione per i dettagli. Quincy è un uomo straordinario con cui lavorare e Michael lo stesso. Voglio dire, ci siamo divertiti un mondo.

"Michael non è mai stato in ritardo a una sessione, semmai arrivava presto. Inoltre non ricordo di aver mai registrato Michael con i testi di fronte a lui. Rimaneva alzato la notte prima per imparare a memoria la canzone o le canzoni che stavamo per registrare. Non credo che ci siano molti artisti che lo fanno".

Parlando con Bruce sembra che l'album fluisse dallo studio: "Con Michael non c'erano tracce difficili da mixare. Lavorare con Michael e Quincy è facile come bere un bicchier d'acqua. Sono così musicali e la passione per la qualità che condividiamo ha reso lavorare su questi progetti - soprattutto Thriller - molto facile".

Thriller è stato registrato al Westlake Audio di Los Angeles, dove Bruce aveva precedentemente lavorato. "Amo quello studio, è semplicemente fantastico," dice. "La stanza in cui registri è importante tanto quanto i microfoni. Quando registro da qualche parte ho una collezione di 105 microfoni, ognuno l'ho acquistato nuovo e nessun altro lo ha mai utilizzato. Questo protegge la mia integrità sonora. Mi sono abituato a quel suono incredibile. Una cosa del Westlake Audio era che loro conoscevano il valore di curare la manutenzione dell'attrezzatura".




Wanna Be Startin' Somethin'

"Questa traccia riguarda le mogli dei fratelli di Michael e come abbiano sempre creato problemi - questa è stata la sua ispirazione. Inizia con un sacco di percussioni. C'è della drum machine e alcune percussioni dal vivo e altre cose. Si tratta di una drum machine Univox. Noi in realtà la abbiamo usata molto sul disco dei Brothers Johnson, e la usavamo in quel momento anche sul disco di Michael. Penso che fosse una SR55. Ho ancora la mia e funziona ancora.

"Per ogni drum machine usavamo un DI (apparecchio usato negli studi di registrazione che prende un segnale ad alta impedenza e sbilanciato e lo converte in uno a bassa impedenza e bilanciato, ndt) per allontanarci dalla risonanza secondaria e dal suono riflesso all'interno della stanza. Inoltre, molte di queste drum machine hanno un sacco di toni bassi, come la Roland con l'808; ha un tono più basso da non credere e se lo senti tramite un altoparlante è fantastico. Perciò, diretto con un modulo e tutto il resto -. accidenti, era fantastica.

"Ho provato un sacco di cose nuove nella registrazione della batteria sul disco di Michael, avevo una copertura speciale della grancassa. Toglievo la parte anteriore della grancassa e piazzavo un paio di pacchi di cenere davvero pesanti all'interno per tenerla ferma e appesantirla. Poi ci mettevo questa copertura con dentro il microfono attraverso una cerniera nella copertura, poi si chiudeva la cerniera, si accendeva e il resto è storia".


Baby Be Mine

"Qui c'è John Robinson che suona la batteria sulla mia piattaforma che avevo creato per la batteria. Continuo ad usarla e Michael ha fatto tutte le sue parti vocali su quella piattaforma. Non è verniciata ed è di circa 3 metri quadrati e tenere la fonte del suono lontana dal pavimento impediva una risonanza secondaria se stavo registrando altri strumenti insieme a qualsiasi cosa fosse sulla piattaforma.

"Avevamo ovviamente anche dei tastieristi incredibili. Non abbiamo mai assunto qualcuno che non sapesse suonare.

"Abbiamo usato lo stesso microfono e lo stesso preamplificatore in tutto l'album - ho usato il mio SM7 Shure, numero di serie 232, che è uno dei primi. Hanno fatto così tanti SM7 che non ci hanno nemmeno più messo i numeri di serie. Sono stato abbastanza franco su quanto io ami quel microfono, è un gran microfono. E' dinamico, naturalmente, e ha funzionato alla perfezione con Michael - se ci fate caso potete sentire tutti i testi in modo molto chiaro.

"Il preamplificatore microfonico che abbiamo usato era un Neve 1084. Ne ho due in una custodia di rovere bellissima ed ero solito portarli con me da una sessione all'altra. Quincy diceva che lavorare con me e spostare la mia roba da uno studio all'altro era come lavorare con la Quinta Armata. Devi essere quello dedicato alla parte sonora di un progetto. Devi amare quello che fai".


The Girl Is Mine



"Questo è stato in realtà il primo brano che abbiamo registrato per l'album. Era un duetto con Michael e Paul McCartney, con cui era una gioia assoluta lavorare. Era un gentiluomo, veniva in studio preparato. Linda McCartney era con lui e ci siamo divertiti tantissimo.

"Avevamo registrato The Girl Is Mine ed era già fuori e pubblicata prima che avessimo finito l'album. Quincy veniva ogni mattina e metteva su un paio di radio locali e tutte trasmettevano The Girl Is Mine, così faceva in modo che prendessimo molto seriamente il fatto che il lavoro doveva essere finito molto rapidamente.

"È interessante che abbiamo sempre registrato con Michael al buio - lui odiava la luce. Voglio dire, avevo un po' di luce per lui, ma lo studio era assolutamente buio. Penso che una ragione per la quale voleva questo - e perché funzionasse in modo così efficace - è che attraverso il mio studio di acustica e così via, ho scoperto che l'essere umano è innanzitutto un animale visivo, l'udito è il nostro secondo senso. La gente può essere distratta da troppa luce in studio al punto che può togliere attenzione alla musica".


Thriller

"Quando abbiamo fatto la canzone Thriller, l'apertura in particolare, Rod Temperton - che ha scritto la traccia - aveva previsto che ci fosse un lupo che ululava. All'epoca c'era un film di Sherlock Holmes, Il mastino dei Baskerville, dove c'era questo grosso cane - un alano - che faceva alcuni ululati e, naturalmente, avevo quello in mente.

"Ho pensato automaticamente al mio alano che immaginavo dovesse essere nel mondo dello spettacolo! Così ho cercato di convincerlo a fare quegli ululati e sapete una cosa? Non li ha mai fatti. Lo abbiamo messo nella stalla durante la notte per ascoltare i coyote e avevo il mio registratore pronto a registrarlo. Lui era un cane fantastico, 90 chili, il suo nome era Max. Pensavo 'non sarebbe bello che facesse lui quegli ululati sul disco?' ma lui non ne ha voluto sapere! Lui non voleva essere nel mondo dello spettacolo.

"Ma sapete chi è che fa gli ululati del lupo? E' Michael Jackson, abbiamo dovuto farli fare a Michael, invece, ma li ha fatti alla grande. C'è dentro della roba presa da vari archivi, ma Michael ha fatto quegli ululati del lupo.

"E naturalmente avevamo Vincent Price per la parte parlata. E' stato grande. C'è una grande storia su Rod Temperton che scrive i testi per quella parte in taxi, sulla strada verso lo studio!

"Per le porte cigolanti sono andato agli Universal Studios di Hollywood, lo studio cinematografico, e ho noleggiato due o tre porte per effetti sonori e le ho portate a Westlake e ho trascorso un giorno intero provando queste porte, microfonando da vicino la serratura. Questa è una vera e propria porta e io l'ho registrata e l'ho aggiunta alla traccia. A pensarci bene, in realtà potrebbe essere stato proprio Michael a fare quel rumore di passi".


Beat It

"Oh accidenti, il sintetizzatore dell'intro veniva da un banale Synclavier, qualsiasi Synclavier renderà quel suono. Ci piaceva, ma volevamo che tutto fosse irriconoscibile, unico, quindi non volevamo usare quel suono, ma a Michael piaceva e ce lo ha fatto tenere.

"Il clou per me è stato l'assolo di chitarra. Quell'assolo di chitarra è incredibile. Quando Eddie [Van Halen] è venuto a suonare era nello Studio B al Westlake e io ero nello Studio A con Michael e Quincy, ma sono andato di là quando si stava preparando e riscaldando e me ne sono andato subito. Era così forte, non farei mai subire al mio udito questo tipo di livello di volume! Non ho registrato quell'assolo, ho assunto il suo ingegnere - immaginavo che la sua audizione sarebbe probabilmente un pò sospetta in ogni caso. Ho poi fatto il mix dopo che era stato registrato.

"Riguardo gli amplificatori per il microfono, di solito usavo gli XY o occasionalmente una coppia di Blumlein e lo faccio ancora così. Penso che sia stato un [Neumann] U67 utilizzato sull'amplificatore per Beat It."




Billie Jean

"Questa traccia era veramente personale - Michael era nella sua casa di Havenhurst e una ragazza scavalcò il muro. Si sdraiò a bordo piscina - naturalmente le guardie di sicurezza la buttarono fuori, ma alla fine citò in giudizio Michael perché diceva fosse il padre di uno dei suoi gemelli. Era abbastanza ridicolo.

"Il basso su questa (traccia) era fantastico - il bassista è Louis Johnson dei Johnson Brothers e l'ho registrato con un DI, che ho ancora - ha un trasformatore UTC e l'ho preso quando vivevo a Chicago e la low-end è incredibile - molto avvolgente.

"La batteria su questa traccia è grande - avevo una parete di gobos attorno alla batteria che aiutava un po' lo stacco. Avevo un SM57 sul rullante, un RCA 77DX sul piatto, un [Neumann] U67 su ciascuno dei tom e ho usato un Sennheiser sulla grancassa - non ricordo esattamente quale. E poi un paio di U67 per gli overhead (con 'overhead' - letteralmente 'sopra testa' - si intende tutta quella parte di batteria che si trova sopra alla testa del batterista, ovvero i vari PIATTI - clash, china, ecc., grazie a criticofan per la spiegazione) che davano un suono abbastanza pulito.

"La cosa che spicca per me è che ho registrato tutta la sezione ritmica di Thriller su una piastra di registrazione da 16 tracce e non da 24. Ne avevo usata una da 24 tracce al momento, ma il rumore di fondo era così alto che lo rendeva un po' complicato, quindi ho lavorato sul 16 tracce, senza riduzione del rumore, per ottenere ciò che volevo. Direttamente sulla macchina senza alcuna riduzione del rumore, il risultato è difficile da battere! Sono arrivato addirittura a farmi portare la console portatile dal suono spettacolare a 12 ingressi del mio amico George Massenburg per registrare la sezione ritmica.

"Il riverbero principale che abbiamo usato era dell'EMT 250. Ne ho ancora uno e lo utilizzo su tutti i miei progetti. Ho anche un EMT 252 con il software 25, che è un riverbero dal suono superbo e uso anche un paio di Lexicons.

"Per gli accordi di Billie Jean puntavo a un vero e proprio suono classico - non un suono pop. Quando avevo iniziato il mio lavoro a Chicago qualche anno prima, avevo registrato l'orchestra sinfonica, quindi so come può essere una grande registrazione orchestrale. Non credo ci siano bassi su quegli accordi, ma erano violino, viola e violoncello ed era assolutamente classico nell'approccio".


Human Nature

"Questo è un brano scritto da Steve Porcaro dei Toto [con John Bettis]. Lui ha suonato e programmato una buona parte del sintetizzatore. E' un pezzo di musica davvero incredibile. È così diverso, e Michael lo canta così bene.Non ricordo quali synth sono stati usati, ma quella traccia era davvero facile da mixare perché è così ben concepita. Lui è un musicista fenomenale"


P.Y.T.

"P.Y.T. è stata scritta da James Ingram e Quincy Jones, una grande hit R & B. Abbiamo usato molto il Minimoog - il nostro programmatore di synth che è stato lì tutto il tempo era Michael Boddicker. Lui ha programmato il Minimoog e a quel tempo possedeva il miglior sintetizzatore a livello di suono. C'era una variazione su ogni synth analogico e lui lo teneva molto ben curato. Lo chiamavamo Lily: Lily Tomlin era una grande star a quel tempo e aveva interpretato un personaggio in cui era una centralinista che aveva dei cavi del telefono intorno al collo. Michael Boddicker andava in giro per lo studio con dei cavi intorno al collo, perciò Quincy iniziò a chiamarlo Lily.

"E lui ha avuto una grande parte in PYT - è il programmatore deluxe. Il vocoder era un po' diverso per un disco pop, ma non ci siamo mai chiesti se fosse la cosa giusta da usare. Quando lavori con il talento e la statura di Michael Jackson e con Quincy Jones nella stanza, queste domande non vengono mai fatte".


The Lady In My Life

"L'ha scritta Rod Temperton. Rod è molto diverso da chiunque altro io abbia mai conosciuto nel mondo della musica, è il compositore di musica pop più disciplinato che abbia mai incontrato. Quando arriva in studio, ogni dettaglio musicale è scritto o contabilizzato nella mente di Rod. Non si ferma fino a quando non si sente sicuro che la musica su cui stiamo lavorando è in grado di reggersi da sola.
"Rod e Quincy sono due dei veri giganti del settore. Non dimenticherò mai il momento in cui Rod mi chiese di dare un'occhiata a una band chiamata Heatwave, del Regno Unito. Rod stava lavorando con loro e aveva un approccio così americano nel suo suono e nella sua musica anche se è di Grimsby. Lui ha un apprezzamento intrinseco dei valori urbani nella musica popolare - voglio dire, la roba vera del ghetto. C'erano alcuni ragazzi giovani a scrivere canzoni per Michael e non avevano mai incontrato Rod e sentendo la sua musica pensavano fosse "cool". Ma quando lo incontrarono dissero 'Rod, pensavo che fossi giovane e nero! Ma sei vecchio! E bianco!... E britannico!'".



www.musicradar.com/news/guitars/the-making-of-michael-jacksons-thrille...
01/12/2012 19:00
 
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Re:
chiara64, 30/11/2012 15:35:

Quanti ricordi.In quell'anno mi sono sposata e Michael spopolava alla grande.


Perbacco, come ti sei sposata vecchia! Felicitazioni anche per i trent'anni di matrimonio, allora.




Michael Jackson: Thriller compie 30 anni. Parla Quincy Jones
Il disco capolavoro nelle parole dell'uomo che lo ha prodotto

01-12-2012

101 dischi di platino, 17 dischi di diamante e 8 dischi d’oro. Queste le cifre da record per l’album più venduto nella storia della musica che rimase in classifica per ben 122 settimane (quasi 2 anni e mezzo). Stiamo parlando di Thriller, il sesto album del compianto re del pop, Michael Jackson, dal quale vennero estratti ben 7 singoli su 9 tracce che componevano il disco.

Quando 30 anni fa Thriller venne pubblicato, il 30 novembre del 1982, l’obiettivo di Quincy Jones, uno dei più grandi produttori discografici di tutti i tempi che ha iniziato la sua carriera con Ray Charles e Dizzy GIllespie, non era certo di produrre l’album più venduto della storia. 'Abbiamo registrato l’album in 8 settimane e la sua realizzazione è stato come viaggiare su un razzo. Tutto è stato fatto a ipervelocità. Anche Michael si era messo a scrivere musica come una macchina’.

Jones racconta una curiosità sulla nascita dell’album: ‘Prima di iniziare Thriller, stavo lavorando sul secondo album di Donna Summer per la Geffen. Pensavo di finire entro quattro mesi, ma in realtà ce ne sono voluti sette. Nel mezzo della lavorazione abbiamo deciso di prenderci una piccola pausa, e sono andato a Tucson in Arizona con Michael, a casa di Paul McCartney per registrare The Girl Is Mine, perché quella era l’unica occasione di poter incontrare Paul. Fu così che iniziò tutto. A volte è meglio seguire i propri istinti senza ragionare troppo sul da farsi’.

Quincy Jones racconta poi la nascita di Beat It: ’Ho portato Michaelnello studio che aveva in casa sua. Dopo di che ha chiamato il suo ingegnere del suono e abbiamo registrato la voce. Michael cantava con il cuore e la canzone era Beat It. Abbiamo capito subito che quel sound sarebbe stato epocale. Durante l’ascolto, il livello era talmente alto che ad un certo punto l’altoparlante destro scoppiò andando letteralmente in fiamme!'.

'Abbiamo fatto il mix finale con le correzioni e gli overdubs fino alle nove del mattino, è stato come avere tre studi in corso in una sola volta. Abbiamo messo gli ultimi ritocchi alla voce di Michael in Billy Jean, poi Bruce (Swedien, produttore ed ingegnere del suono) sostituì la drum machine con una sessione di batteria suonata live da Ndugu Chancler. Infine, ho preso Eddie Van Halen in un altro piccolo studio equipaggiato con due enormi altoparlanti Gibson e due confezioni da 6 di birra. In soli 15 minuti aveva fatto l’assolo di Beat It'’.

‘Non credo' prosegue Jones 'che in futuro sarà possibile realizzare qualcosa di magico ed unico come Thriller. Essere partecipi ed essere coinvolti in una registrazione del genere è un grande, grandissimo dono di Dio’.

cultura.panorama.it/musica/Michael-Jackson-Thriller-Quin...

[SM=g2927013]




There's a crack, a crack in everything, that's how the light gets in
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02/12/2012 18:44
 
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Re:

chiara64, 30/11/2012 15:35:
Quanti ricordi.In quell'anno mi sono sposata e Michael spopolava alla grande.


Perbacco, come ti sei sposata vecchia! Felicitazioni anche per i trent'anni di matrimonio, allora.



Modesty grazie. [SM=x47981] Se non guardo indietro non mi sembrano tanti. [SM=x47979] Come Thriller,sembra ieri. [SM=g27811]
03/12/2012 06:32
 
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Infine, ho preso Eddie Van Halen in un altro piccolo studio equipaggiato con due enormi altoparlanti Gibson e due confezioni da 6 di birra. In soli 15 minuti aveva fatto l’assolo di Beat It'’.

Il carburante, però, pare se lo fosse portato lui [SM=g27824]
03/12/2012 14:07
 
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Re:
badgirl., 03/12/2012 06:32:

Infine, ho preso Eddie Van Halen in un altro piccolo studio equipaggiato con due enormi altoparlanti Gibson e due confezioni da 6 di birra. In soli 15 minuti aveva fatto l’assolo di Beat It'’.

Il carburante, però, pare se lo fosse portato lui [SM=g27824]



Ecco dove altro l'avevo letta la cosa delle birre, grande bad!! [SM=g2927025]
Per chi si chiedesse di cosa stiamo parlando (non siamo rincoglionite [SM=x47979] ) può leggere l'intervista di Eddie Van Halen [SM=g27828]
03/12/2012 16:13
 
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Re: Re:
4everMJJ, 03/12/2012 14:07:



Ecco dove altro l'avevo letta la cosa delle birre, grande bad!! [SM=g2927025]
Per chi si chiedesse di cosa stiamo parlando (non siamo rincoglionite [SM=x47979] ) può leggere l'intervista di Eddie Van Halen [SM=g27828]


Al massimo ubriache [SM=g27824]


03/12/2012 21:09
 
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Se ne sono ricordati anche a "Il Sole 24 ore".

«Thriller» di Michael Jackson compie trent'anni

di Giorgio Fontana
1 dicembre 2012

30 novembre 1982: fa la sua comparsa il sesto album solista di Michael Jackson – già enfant prodige dei Jackson 5. Il suo lavoro precedente, Off the Wall, era stato un grosso successo: ma il giovane Jackson vuole di più. Thriller è composto da nove canzoni, sette singoli, quattro pezzi scritti da Jackson e cinque da altri artisti. Un primo singolo passato senza troppo clamore, e un secondo – Billie Jean – che trascina il disco verso il vertice. Un vertice da cui non si staccherà mai più.

Qualunque appassionato di musica può infatti dirvi che Thriller detiene il record di vendite di tutti i tempi. Più complicato è determinare quante copie abbia venduto esattamente questo album: la cifra più nota è di 110 milioni (ma come sottolineava il Wall Street Journal, non è chiaro chi l'abbia tirata fuori); altri preferiscono ridurla a una sessantina circa.

Ma conti a parte, Thriller è stato una delle pietre miliari della musica contemporanea, e un momento simbolico degli anni Ottanta. Collocandosi al loro inizio è come se ne avesse dato il via: era già tutto lì, in quel mix aggressivo di disco-soul, R&B, pop, black music e naturalmente hard rock (il riff e l'assolo di Beat it di Eddie Van Halen sono una sorta di manifesto d'ibridazione). Mentre i generi andavano raffinandosi e separandosi (con i vari sottogeneri) e il metal stava per fare il suo ingresso trionfale nella scena, Thriller era puro crossover.

Intervistato di recente dal Denver Post, il produttore Quincy Jones ha detto che il suo obiettivo era di "eliminare l'elemento disco". Ma l'estetica del ballo che aveva conosciuto il suo vertice con la fine degli anni Settanta non viene cancellata: viene rimodulata. Il passo di Tony Manero era accattivante ma comprensibile: il moonwalking invece è qualcosa di completamente diverso. Insieme al vocal hiccup (il gridolino a singhiozzo che riempie il cantato di Jackson) diventa un marchio di fabbrica: ha qualcosa di erotico e di folle insieme. Lo stesso video di Thriller, con i suoi quattordici minuti di durata, è una sfida vinta con l'attenzione del pubblico: e da quest'ultimo punto di vista, giova ricordare che (all'epoca) Jackson era nero. E nel 1982 non era per nulla scontato che un nero ottenesse un successo simile – soprattutto con delle apparizioni video.

Nel recensire l'album all'epoca, Rolling Stoneparlò di un "aspro LP il cui ritmo incalzante non nasconde un messaggio tormentato, oscuro". Falsetto e funky non erano fine a sé stessi. Dietro l'immagine pop si nascondeva un ragazzino ambizioso, un po' paranoico e complesso – già molto simile all'uomo che sarebbe diventato.
Il resto della storia è nota e può non piacere. Di fatto, la vita di Jackson ha numerosi motivi per destare perplessità. Ma il disco che oggi compie trent'anni non è stato solo un capolavoro di marketing o "il più venduto di ogni tempo": è anche un lavoro intriso di una vitalità che ha saputo resistere al tempo. E trasuda un talento straordinario – quello che Jackson seppe bruciare come pochi altri.

[SM=g27815]

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