"I dubbi emersero presto su Michael Jackson" - email dimostrano che i responsabili di AEG sapevano delle preoccupazioni sulla stabilità della popstar

Ultimo Aggiornamento: 11/11/2012 19:56
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19/10/2012 18:41
 
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Se qualcuno pensava che la AEG lasciasse correre sulle email diffuse ai giornali o si arrendesse nella causa intentata da Katherine si sbagliava di grosso... quella che segue è la mozione presentata il 17 ottobre che come al solito Ivy [SM=x47963] generosamente ha messo a disposizione di tutti. Ha detto su twitter che non ha avuto la possibilità di accedere alla mozione degli avvocati di Katherine, ma che da quanto scrive AEG in questa si capisce anche cosa hanno scritto loro. Vi faccio un riepilogo (i querelanti sono Katherine e i suoi legali, i convenuti la AEG):




- nell'introduzione AEG dice che nell'opposizione alla loro mozione in cui sostenevano che solo la controparte poteva aver fornito al L.A. Times i documenti trapelati (opposizione che definiscono piena di retorica e indignazione morale) gli avvocati di Katherine non hanno presentato nessuna sostanziale difesa all'evidenza, ma solo dichiarazioni che sostengono fieramente di non aver fatto trapelare i documenti e che la AEG non ha provato il contrario. AEG dice che può assolutamente provare che una parte dei documenti può essere stata fatta trapelare solo dai querelanti o dai loro legali in violazione dell'ordine del tribunale e per questo richiedono una sanzione per i querelanti. AEG dichiara di avere prove da perizie legali che solo i querelanti e i loro agenti - e nessun altro - possono aver fatto trapelare i documenti.

- Riguardo i documenti di Ortega, per i quali i querelanti sostengono non sia possibile stabilire chi li ha diffusi dato che sono in possesso non solo di AEG e dei legali di Katherine, ma anche della Lloyd's, AEG sostiene che sono stati forniti in tre formati diversi e che quelli consegnati al L.A. Times sono indiscutibilmente quelli forniti ai querelanti. A sostegno di questo riportano la dichiarazione di un esaminatore forense, Erich Speckin, che conferma che i documenti fatti trapelare possono essere stati creati soltanto da quelli in possesso dei querelanti.

- Riguardo i documenti di AEG e AEG Lives l'esperto ha rilevato che sia questi documenti che altri prodotti dai querelanti sono stati fotocopiati con una fotocopiatrice che aveva un difetto (una parte non stampata nella pagina) e data l'improbabilità che due fotocopiatrici possano avere lo stesso identico difetto Speckin ha concluso che sia altamente probabile che siano stati fotocopiati nell'ufficio dei querelanti.

- Riguardo quanto dichiarato dai querelanti nella loro mozione, e cioè che terze parti possano aver fatto trapelare i documenti, AEG esamina le varie ipotesi:

La teoria del "dare la colpa agli assicuratori" - come già dichiarato nella mozione precedente parte dei documenti trapelati non erano in possesso della Lloyds, per cui non possono essere loro i responsabili.

La teoria "Mann ha agito da solo" - Il tentativo di presentare Mann come "non collegato ai querelanti" secondo AEG è sorprendente, dato che non solo è partner in affari di Katherine, che ha dichiarato pubblicamente "se fanno causa a Mann la fanno a me", ma le ha addirittura presentato il suo attuale legale, Perry Sanders. Al di là di questo c'è il particolare che Mann non ha mai avuto accesso diretto ai documenti fatti trapelare al L.A. Times. Sotto giuramento Mann non solo ha rifiutato di identificare qualsiasi persona che gli abbia fornito i documenti, ma anche testimoniato di non ricordare di aver dato alla Ryan (del L.A. Times) alcuna email e che non credeva di aver mai posseduto le email trapelate. Ha anche ammesso di essere stato "poco onesto" nell'intervista con la CNN (intervista che i querelanti citano diffusamente) e che l'articolo basato sull'intervista non è basato sui fatti né accurato.

La teoria del "legale disonesto allo studio O' Melveny - I querelanti suggeriscono che un legale disonesto dello studio O' Melveny, incaricato di verificare i documenti, "inavvertitamente o intenzionalmente" abbia diffuso i documenti. AEG afferma che nessun legale dello studio associato ha avuto accesso ai documenti di Ortega o Murray e quindi nessuno di loro può essere responsabile di aver fatto trapelare i documenti.

La teoria del "Criminale segreto" - Questa teoria, che sostiene che una terza parte sconosciuta clandestinamente abbia fatto copie dei documenti ottenuti illegalmente da AEG, dai suoi avvocati o dagli avvocati dei querelanti, viene ritenuta assurda e in contraddizione con quanto dichiarato sotto giuramento dall'avvocato dei querelanti Brian Panish che "misure protettive sono state messe in atto per assicurare che nessuna persona non autorizzata abbia accesso ai documenti confidenziali prodotti in questo caso". Le stesse misure sono state messe in atto dai legali di AEG.

La teoria della "diffusione immacolata" - Secondo i querelanti "i documenti potrebbero essere stati fatti trapelare prima che fosse presentata la causa contro la AEG o prima che fosse emesso l'ordine protettivo". Assurdo, in quanto l'ordine protettivo è stato emesso l'11 gennaio 2012, prima che AEG e AEG Live fornissero QUALSIASI documento e prima che i documenti confidenziali di Ortega, inclusi quelli tracciabili legalmente consegnati solo ai querelanti, fossero forniti a chiunque. Inoltre l'aver rimosso i "Bates numbers" dimostra chiaramente che chiunque abbia fatto trapelare i documenti sapeva benissimo che stava violando l'ordine protettivo.

La teoria "Lo studio O' Melveny" è responsabile - AEG ribadisce che nessuno allo studio O' Melveny - un altro studio associato che li rappresenta - era in possesso dei documenti di Ortega, forniti solo a Panish, Shea & Boyle, per cui non avrebbero potuto far trapelare i documenti.


- La mozione passa poi ad analizzare il comportamento dell'avvocato Kevin Boyle, che ha ripetutamente fatto obiezione alle domande fatte a Mann durante la deposizione perché rivelasse chi era la fonte che gli avrebbe fornito i documenti, sostenendo che l'argomento non "era appropriato per una deposizione" e che se fosse stato l'avvocato di Mann avrebbe "lasciato la deposizione molto tempo fa". Non sorprende che Mann abbia rifiutato di fare il nome della fonte, sostenendo fantasiosamente di aver agito come un "giornalista" quando ha dato i documenti al L.A. Times. I querelanti si sono anche opposti a ogni tentativo di scoprire questa fonte, per esempio rifiutando, come avevano suggerito i convenuti, di far esaminare da esperti forensi i computer di tutte e due le parti. AEG richiede al tribunale di sanzionare i convenuti o almeno di nominare uno "special master" (un avvocato o giudice in pensione super partes che prende decisioni vincolanti, ndt) perché Katherine Jackson e i suoi legali depongano riguardo alla diffusione dei documenti.

- Nelle note della mozione ci sono altre informazioni interessanti: uno degli avvocati di Katherine, Perry Sanders, dichiara "Anche se conosco Howard Mann... lui non mi ha mai chiesto dei documenti, né io glieli ho dati", ma Mann ha testimoniato sotto giuramento di aver ricevuto diversi documenti da Sanders, incluso l'accordo confidenziale con Katherine per l'onorario di Sanders. Inoltre Katherine ha dichiarato sotto giuramento che non è "mai stata in possesso di documenti contrassegnati come confidenziali dai convenuti in questa causa... o documenti contrassegnati come confidenziali dalla terza parte Kenny Ortega", ma la sua assistente Janice Smith aveva testimoniato sotto giuramento nella primavera del 2012 - dopo l'emissione dell'ordine protettivo - che il legale di Katherine le aveva portato un grosso raccoglitore di documenti legati a questo caso. Mann dal canto suo dice di aver dato una scatola di documenti alla reporter e di non sapere cosa c'era nella scatola e cosa lei avrebbe scritto, ma ha anche mandato un'email alla Lloyd's dicendo loro di leggere l'imminente articolo e che lui era una fonte per "le questioni interne della AEG", dimostrando che sapeva benissimo cosa aveva consegnato alla giornalista.

Leggendo la deposizione giurata di Mann, citata nella mozione, Ivy ha trovato un'altra utile informazione: Randall Sullivan, l'autore dell'articolo di Vanity Fair e del libro "Untouchable" di prossima pubblicazione (tutto citato in questo topic), è un amico di Howard Mann ed è lui che ha presentato a Mann l'avvocato Perry Sanders, che poi Mann ha presentato a Katherine.

Inoltre Mann ha anche confermato, sempre nella deposizione sotto giuramento, che ha "ricevuto le email da diverse fonti, inclusi fan di MJ che lo hanno contattato".



Link alla mozione della AEG

[Modificato da 4everMJJ 19/10/2012 19:15]
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