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Adriano Celentano in concerto all'Arena di Verona l'8 e 9 ottobre

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2012 04:35
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11/10/2012 01:17
 
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Re: Re: Re:
Keep the faith, 10/10/2012 09.57:



Di volo che ho da lavorare e siamo anche tremendamente OT

quando dici che il loro suono ecc.ecc. scarichi su di me, ovvero sull'ascoltatore medio, che in quello si forse sono medio io, una responsabilità troppo grande...

invero, il loro suono è sempre intellettuale, cosa vorrebbe dire? che se non lo apprezzo è errato il mio (nostro, dei medi intendo) approccio alla musica?...mi pare una definizione calata dall'alto, ma direi che stiamo comunque parlando di musica popolare senza troppe pretese, senza pindalici voli di assoli e senza una struttura complessa, almeno a me così appare il loro suono...

orbene, spesso si dice che, fenomeni come MJ piuttosto che Prince, o in un certo senso Celentano sono imposti dal mercato musicale, hai fatto spesso il paragone con i jeans piuttosto che con la passata di pomodoro la cui pubblicità riempie gli schermi televisivi...e io sono d'accordo con quel ragionamento...

a ben vedere però, ho l'impressione che, allo stesso modo in cui Celentano è imposto dalla grande distribuzione, i Radiohead siano imposti da pretesi guru della critica musicale...con la differenza che, di Celentano nessuno ha mai detto che sarebbe un genio della musica, mentre dei Radiohead si dice che abbiano creato un nuovo modo di...

ergo, mi pare molto piu pericoloso l'atteggiamento di chi impone un modello culturale spacciandolo per intellettuale rispetto a chi sostiene che Celentano è Celentano perchè sa fare bene alcune semplici cose...vieppiu che si vuole dire a un ragazzo di 18 anni che se ascolta i Radiohead è un intellettuale e se ascolta Celentano è un bamboccione che non ha capito un cazzo della vita...

concludendo...che al solo pensiero di dover andare due volte al Tribunale di Napoli in questa settimana mi viene l'orchite pure a me, a me sembra che, si discuta di due sistemi di potere...e non mi pare affatto vero, invece, che il sistema Underground sia così libero come vuole far credere...

tanto esposto, concludo affinchè voglia l'On.le Tribunale adito, vagliati gli elementi di fatto e di diritto addotti, contrariis rejectis, così provvedere:

preliminarmente considerare la musica dei Radiohead eminentemente popolare;

nel merito, cancellare la definizione di musica intellettuale e sostituirla con la piu confacente definizione di intellettualistica;

Considerare Celentano per quello che è, un grandissimo showman e cantante;

con vittoria di spese, diritti ed onorari, da pagarsi in Yen, e da distrarsi al sottoscritto procuratore antistatario...



dunque, vediamo se riesco a spiegare il mio pensiero.

1) Celentano ha fatto benissimo a fare quel che ha fatto e nessuna censura può essergli mossa. Divulgare la musica americana, fare l'istrionico interprete di tanto rock 'n' roll, dare un'impronta ed una deriva italiana ad un genere americano è talmente lecito quanto meritevole. Lui, probabilmente, aveva tutte le caratteristiche per essere il n. 1 di quella genia di performers nostrani che apparivano in tv e piacevano tanto alle famiglie italiane.

2) Parlare bene di Celentano è giusto e bene, andare a vedere un suo concerto è una cosa che realizza una sorta di visione di un neorealismo italiano per una sorta di sottoborghesia del terzo millennio, spaccato di vita anni '50-'60, memoria storica oramai di un'intera nazione. Chi vuole passare una serata più o meno interessante può benissimo scegliere di vedere celentano in tv se l'alternativa è vedere un reality su italia 1, oppure chi l'ha visto su rai 3.

3) La musica di Celentano è simpatica, forse carina per molti, magari un buon passatempo, sicuramente orecchiabile e lui sicuramente un uomo molto intelligente ed avveduto: c'è da imparare da questi sicuramente quando prima di cantare dirà (immagino, sono decenni che non l'ascolto) qualcosa di interessante sul pezzo o sull'epoca del pezzo. Sono quasi sicuro che se parlassi con Celentano a cena insieme questi andremmo forse in sintonia e magari finiremmo per fare l'elegia di Islands dei King Crimson per il dolce*. Questo per dire che personaggi del genere poi alla fine sono molto più avveduti di quello che debbono sembrare per lavoro.

4) se Celentano è 1) bravo a fare quel che fa; 2) vederlo è interessante per qualche ora; 3) un cantante intelligente e preparato, tutto questo sommato non dà il risultato di cui parlavo e ragionavo io all'inizio: una musica di valore, oppure arte musicale. Lo capirebbe anche un bambino che l'autore di "siamo la coppia più bella del mondo" non ha aggiunto una virgola alla musica di valore, perfino pop music.

5) e qui arrivo al mio discorso iniziale. Posto tutto questo, tenuto da conto che una parte di musica pop è easy listening, è easy pop, è una melodia da canticchiare mentre si compra il pane, l'unica cosa che non sopporto e l'unica che mi fa reagire è che alla fine della fiera si dica in giro che la musica di celentano sia alta scuola, un vertice della musica italiana, che come Celentano non c'è nessuno o pochi altri, eccetera. Cioè che alla fine di tutto, per uno strano gioco di passaparola, facendo finta che il simil-trash sia altrettanto degno della miglior musica contemporanea, avviene che Nono e Celentano siano sullo stesso livello e quasi sia che chi ricorda che celentano non ha fatto nulla di interessante in musica a dover giustificare la propria posizione, mentre chi sostiene surrettiziamente che l'autore di "bingo bongo" sia un grande della musica possa adirarsi per una critica del genere.

6) per keep. La musica underground è un universo di musicisti. Anzi, la musica di per sua stessa natura è underground, tranttandosi da attività che nasce non in un ufficio di società durante le otto ore di lavoro, ma in un sottoscala notturno, magari sotto l'influsso di alcool o peggio. I radiohead nascono underground e arrivano mainstream ma riescono sempre a mantenere quel suono sconclusionato e visionario che riporta immediatamente a quella genesi eroica del sottoscala, a quella impronta onirica e lisergica e quindi mitica della musica pop, pur avendo ben presente il gusto steretipizzato, la piacevolezza dell'ascolto borghese. Quindi squarci rock e monodie gregoriane evvero ribellione e cultura borghese, elettronica e classicismo, spinte retrofuturiste e conservazione post pop. Insomma, un prodotto che non ha pecche teoretiche, da studiarsi all'università, un piacere astratto, da ascoltarsi con la mente non con le orecchie. Ecco, raccolgono tantissimo dalla critica per questo motivo ma questa non è una cosa strana o a loro imputabile. Ma una cosa è raccogliere tantissimo come Celentano che ha fatto dischi ridicoli e un'altra cosa sono i RAdiohead che fanno frammentazione sonora del pop.

edit: breve edit su una cosa che poteva suonare come pretenziosa perché l'ho male espressa. Lascio tutti gli altri errori del testo, ed amen, tanto ho finito gli studi (non sono dunque serviti, evidentemente)
[Modificato da °Mark Lanegan° 12/10/2012 04:35]
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