Ricordo che qualche anno fa, con il primo governo Prodi, si parlò di elevare l'età per la scuola dell'obbligo a diciotto anni...e devo dire di essere stata sempre d'accordo con questa proposta.
Le parole del viceministro Martone invece mi appaiono quanto meno contraddittorie. Qualche giorno fa la titolare del ministero del lavoro, la prof.ssa Fornero, affermava che nel nostro paese, essenzialmente nel nord, si entrava troppo presto nel mondo del lavoro e che questo crea e avrebbe sempre creato il problema del pensionamento di coloro cha hanno iniziato il proprio lavoro a 15/16 anni...Ora il suo viceministro dice l'opposto...anzi, ad "Otto e mezzo", afferma, con un sorriso, che il nostro paese è nel bel mezzo di una crisi economica e finanziaria dalla quale si può e si deve uscire producendo...("Abbiamo bisogno di persone che facciano!!!")...Io invece credo che non vi è alcun bisogno che i ragazzi di sedici anni vadano a lavorare...Ho sempre sostenuto che prima di tutto ci dovrebbe essere lo studio...e poi l'apprendistato per coloro che intendono intraprendere un lavoro manuale...Non credo che l'Italia sia in crisi perchè ci si laurea tardi..credo invece che la decadenza del nostro paese sia dovuta al fatto che
si studi poco e male. Perchè un falegname, un fabbro o un operaio non devono frequentare scuole complete o comunque diverse dalle nostre terribili professionali? Un operaio che conosce alla perfezione l'Orlando Furioso, che sa che cosa è accaduto nel 476 d.C o sa chi fu Clodoveo...produce meno di uno che esce dalle scuole medie inferiori e legge a stento?
Tutte queste manovre e prese di posizione di questi ultimi giorni, non ultima quella di Grammellini, mi fanno pensare che queste persone, appartenenti alla nostra classe dirigente, caldeggino l'abbandono dello studio...perchè forse chi studia e chi si confronta con il mondo legge in un altro modo i loro giornali, comprende che cosa accade nel suo paese, va oltre i meri confini dell'Italia e invece di sprecare il suo tempo in sterili commenti che tanto si leggono anche qui, del tipo "piove governo ladro...", cerca di comprendere l'attuale crisi e magari si accorge anche dei tentativi tedeschi di privare gli stati più deboli della loro sovranità nazionale al fine di creare, questa volta riuscendoci benissimo rispetto al 1939, una dittatura economica che poi diverrà inevitabilmente politica.
Con ciò non credo che tutti i giovani debbano frequentare l'università o, ancora, ci si debba laureare tardi ma per fare gli studi in modo serio (serietà ahimè che nè la scuola nè l'università ha più!!) il tempo è necessario..eccome....
Il problema dell'università italiana sta nella sua organizzazione dove spesso e volentieri c'è una totale assenza di razionalità sia nella struttura dei programmi che nello svolgimento delle lezioni...Prima si dovrebbero affrontare questi problemi e poi, in un secondo momento, dei fuori-corso..che forse verrebbero meno con una migliore organizzazione appunto.
[Modificato da Victoryfan 29/01/2012 16:52]