Speechless....(in corso). Rating: verde

Ultimo Aggiornamento: 15/04/2012 14:47
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07/01/2012 10:23
 
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Eccomi, scusate. Avrei dovuto postare ieri ma ho avuto problemi di connessione così ho iniziato anche a scrivere il sesto.
Questo capitolo non so se vi convincerà.

Capitolo 5
I miracoli esistono
Quella sera cenarono insieme e si addormentarono di nuovo davanti alla TV. Ormai per loro era come una routine, un’abitudine. Charly restò a casa di Michael per due settimane durante le quali il loro rapporto non fece altro che migliorare. Lui si dedicò un po’ più al lavoro, ma trovò anche del tempo per la sua ospite, ormai ufficialmente migliore amica. Quando Michael non c’era lei non era quasi mai indaffarata. Ogni tanto usciva, oppure si faceva un bagno in piscina. Un’altra attività che le piaceva molto era il disegno. Aveva accennato qualcosa a Mike riguardo a questo passatempo, ma non gli aveva mai mostrato nulla di concreto, anche se lui insisteva ogni giorno per vedere qualche sua opera. Lei si vergognava anche perché era lui il soggetto della maggior parte di quei piccoli capolavori.
Durante le due settimane a Neverland non ci furono assolutamente conflitti tra loro. Sembravano perfettamente in sintonia. Ma i problemi iniziarono quando, un giorno, Charly si trovò ad affrontare Michael per una piccola decisione. Stavano guardando tranquillamente la televisione quando lei, a sorpresa di lui, prese il telecomando e la spense.
-Mike, devo parlarti un momento-
-Certo piccola, dimmi tutto quello che vuoi-
-Ecco…nelle ultime settimane mi sono successe molte cose come tu già sai, ma stavo pensando di andare a trovare mio zio qualche giorno. Insomma Mike, devi cercare di capirmi e di capire lui. L’ultima volta che mi ha visto era prima che scappassi di casa e, anche se mi ha dato ragione, mi piacerebbe fargli una piccola sorpresa tornando anche solo per 3 o 4 giorni-
Michael non se lo aspettava minimamente. Sapeva che un giorno sarebbe andata a trovarlo, ma non pensava che quel giorno sarebbe arrivato così presto. Era un po’ preoccupato perché in quelle due settimane tra loro si era creato un legame speciale e non era sicuro di poterla abbandonare facilmente. Le sarebbe mancata….terribilmente.
-Michael, tutto bene? Lo so che potresti non essere d’accordo ma….-
Michael la fermò.
-No, hai ragione. Hai perfettamente ragione. Resti qui due settimane e mi illudi che tra noi possa crearsi un grande rapporto di amicizia e poi mi molli subito per tornare in Italia…..-
-Ma Michael…si tratta di 3 giorni! Io non ti ho illuso proprio di nulla! Non sai quanto tengo a te Mike, non te lo immagini nemmeno! Ma si tratta della mia famiglia, di uno zio dal quale sono scappata un mese fa e non mi sono fatta più vedere, non lo capisci questo?-
-Hai ragione, ma puoi andare a trovarlo più avanti. Sono passate solo due settimane e non puoi tornare in Italia ogni 15 giorni per vedere il tuo zietto. Questo significa che non sei pronta per vivere da sola dall’altra parte dell’oceano! Accettalo!-
-Non ci andrò ogni 15 giorni! Michael, come è possibile che uno come te, che mette al primo posto la famiglia, non capisca una cosa del genere! Avrei potuto lasciarci le penne con quegli stronzi che mi hanno rapita e devo vedere mio zio! E poi anche se volessi tornare ogni due giorni, è la mia vita e tu non la comandi!-
-Non dire parolacce in mia presenza e, soprattutto, in casa mia! Fai come vuoi, vai da tuo zio! Lasciami qui da solo…di nuovo. Proprio come prima!-
Detto questo una lacrima scivolò sulle sue guance. Carlotta non se lo aspettava, ma aveva capito. Michael non ce l’aveva per la storia dello zio, aveva semplicemente paura di rimanere solo di nuovo. Michael, intanto, continuava a piangere, con maggiore intensità tanto che adesso si copriva il viso con le mani per non farsi vedere. Lei, che durante l’accesa conversazione si era alzata manifestando la sua ira verso il comportamento di Mike, si avvicinò a lui lentamente e gli si sedette accanto.
-E’ per questo Mike? Hai paura di rimanere solo di nuovo?-
-S-Sì….non puoi lasciarmi….- disse lui singhiozzando.
-Devo farlo Michael….sono solo 3 giorni. Anche tu mi mancherai da morire ma ci sentiremo per telefono. E’ una visita troppo importante per me e per mio zio. Lui ha bisogno di vedermi, e anche io ho bisogno di vedere lui. Ti prego…prova a capirmi….-
-Giurami che parleremo al telefono piccola…..giuramelo-
-Lo giuro, anche tutta la notte se vorrai-
-Quando parti?-
-Dopodomani….-
-Userai il mio jet privato, giusto?-
-Oh no….non se ne parla nemmeno, e poi ho già i biglietti…Michael ti prego non insistere-
-Non lo farò…è una scelta tua piccola…..-
Detto questo si abbracciarono. Mike aveva ceduto. Era strano per uno come lui che otteneva tutto ciò che voleva. Ma ciò che nessuno di loro sapeva era che alla fine, in qualche modo, Michael avrebbe avuto di nuovo la meglio.
Due giorni più tardi, aeroporto
Erano le 8 del mattino all’aeroporto di Los Angeles. Michael aveva accompagnato Charly di persona, correndo tutti i rischi possibili. Ovviamente, si era mascherato. Nessuno avrebbe potuto riconoscerlo travestito in quel modo. Indossava pantaloni beige un po’ strappai con scarpe da ginnastica e un maglione pesante sopra. A tutto questo aggiunse una parrucca, n naso finto, e un paio di lunghi baffi. Michael era anche riuscito ad ottenere il permesso di accompagnarla fino alla scaletta dell’aereo per stare con lei il più a lungo possibile.
Ormai era giunto il momento di dividersi. Era strano. Si conoscevano da meno di 20 giorni ma per loro dividersi era come ricevere un colpo di pistola al piede: non era letale, ma dolorosissimo. E questo valeva per entrambi.
-Piccola…promettimi che farai la brava e che manterrai la promessa-
-Certo Mike, farò entrambe le cose. Anche tu però dovrai comportarti bene, capito?-
-Mi mancherai…..- disse lui abbracciandola forte.
-Tu di più….molto di più-
-Uhm…non credo sia possibile, sai? Non vedo l’ora che ritorni piccola mia!-
-Invece lo è….Mike ora devo andare, mi stanno aspettando. Ci sentiamo appena atterro come promesso, qualunque sia l’ora in Italia. Ti voglio un mondo di bene….- disse lei con le lacrime agli occhi.
-Non piangere piccola. Te ne voglio anche io-
Detto questo le schioccò un sonoro bacio sulla fronte e si divisero. Charly iniziò a salire la scaletta con il suo piccolo bagaglio stretto in mano, quando una voce la chiamò.
-Charly! Aspetta, torna indietro un momento!-
Lei, indecisa sul da fare, guardò l’hostess perplessa e le disse di aspettare un secondo. Scese da Michael che aveva una faccia terribilmente preoccupata.
-Non….non puoi salire su quell’aereo-
-Mike, sei impazzito? Che ti succede? Io devo andare, si stanno innervosendo tutti!-
Lui la tirò per un braccio e la trattenne.
-Ascoltami…non è un modo per non farti partire ma mi devi ascoltare. Non mi è mi successo prima in vita mia ma c’è qualcosa che mi blocca, un bruttissimo presentimento. Non ci salire se ci tieni a me, ti prego. Parti un altro giorno, anche domani se vuoi. Ti darò il mio jet privato, ma ti prego, non salirci. Ho una sensazione strana, non so cosa sia. Ti prego ascoltami, ascoltami!-
-Signorina si dia una mossa per favore!- gridò la hostess che stava iniziando a scendere le scale per raggiungerla.
-Michael….ne sei sicuro? Non è una scusa?-
-Ti giuro di no….ti presterò il jet, tutto quello che vuoi. Ma se salirai là sopra…..-
Lei non sapeva più cosa pensare ma non poteva lasciare Michael in quello stato e partire.
-Non….salire…..- disse lui piangendo.
-Quante me ne combini piccolo diavoletto….- disse a lui e poi si rivolse all’hostess:
-Mi dispiace signorina, non parto. Ho avuto un imprevisto troppo importante!-
Michael rimase totalmente senza parole. Gli aveva creduto e questo per lui era fondamentale, perché significava che aveva la sua piena fiducia. Ma ciò che gli era successo continuava a preoccuparlo. Non aveva mai provato una sensazione del genere.
16.00 Neverland
Michael e Charly erano seduti sul divano, lui la circondava con il braccio come sempre. Stavano cercando dei cartoni animati quando si fermarono sul canale del telegiornale.
“Notizia dell’ultim’ora. Un aereo in partenza da Los Angeles è precipitato nell’oceano poco dopo aver lasciato il continente americano. Sembra che si tratti di un volo diretto a Milano Malpensa, Italia. Si attendono ancora informazioni ufficiali, mentre la polizia ha già iniziato le ricerche in mare e i motivi per i quali l’aereo è precipitato”
In quel momento, Charly stava sorseggiando una cola dietetica, ma tutto il liquido finì per spargersi sul tappeto all’udire la notizia.
-Che….che cosa? Dimmi che non è vero!-
Michael non aveva parole, ma scoppiò a piangere rendendosi conto di ciò che era successo. Aveva avuto uno strano presentimento e l’aereo era caduto. Non ci poteva credere. Carlotta iniziò a piangere a sua volta stringendosi a lui, in quel contatto che presto si era trasformato in un vero e proprio abbraccio.
-Tu…..mi…..mi hai salvato la vita Mike! Non saprò mai ripagarti abbastanza-
-Io….io non capisco. Non pensavo in una cosa del genere e tu…. Tu non sei salita. Ti sei fidata del mio stupido presentimento e….-
-Grazie Michael…..sei un dono di Dio……sei un angelo vero e questo me lo ha dimostrato….I MIRACOLI ESISTONO-

MIKE NON HA IL PRESENTIMENTO PERCHE' è UN VEGGENTE O UN FENOMENO DA CIRCO,MA SEMPLICEMENTE NON E' PRONTO A LASCIARLA E SENZA VOLERLO HA QUESTO PRESENTIMENTO CHE POI SI RIVELA FORTUNATO.
NON VOGLIO FARE DEI MIEI CAPITOLI FANTASCIENZA O ROBA DEL GENERE :D
SPERO VI PIACCIA!

...MICHAEL JACKSON...
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