Ciao a tutti! Ecco il capitolo 6!
6
“Ed è con onore e gioia che vi presento Sabine Lancret, etoile dell’Opera di Parigi…Il mio angelo!! ”
Un passo indietro e col braccio la presento al pubblico che applaude. Sabine si inchina e ringrazia moltissime volte.Sorride ed è felice ed io con lei.Il suo sguardo va da me a loro e la vedo emozionarsi.
I suoi occhi brillano e tra le ciglia fanno capolino piccole lacrime. Si gira nuovamente verso di me sorridendo mentre tenta con le dita di non far cadere le lacrime sul viso e le prendo la mano.Appoggiandosi a me esegue delle eleganti figure per quanto le ali le concedano poca libertà di movimento.Ancora qualche piroetta intorno a me e si ferma sulle punte e con le braccia in alto.
“Bravissima, vero? Ma posso farlo anch’io! ” e qualche istante dopo sono anch’io sulle punte.Il pubblico ride, insieme a me e Sabine. Poi, un ultimo inchino e Sabine lascia il palco.
‘Il mio angelo…’ avevo detto e subito mi era tornato in mente il nostro incontro del pomeriggio e la piega che aveva preso.
Non riuscivo ancora a credere di essere stato con lei.Tra l’altro ci conosciamo da cosi poco tempo. Eppure era successo ed era stato molto dolce e ed emozionante.
Fin da subito mi ero accorto di essere attratto da Sabine in modo molto diverso che dalle altre ballerine.Forse per l’aria distaccata e il portamento elegante propri di una ballerina classica.Per la prima volta, nonostante percepissi il suo imbarazzo nel trovarsi in una sala con me, mi ero trovato in soggezione.Confesso che molte volte sfuggivo il suo sguardo mentre parlavo con lei spiegandole i passi e le figure che doveva interpretare.E la soggezione lasciò il posto all’imbarazzo e all’emozione durante la prima prova costume.Addussi un impegno improvviso e abbandonai la sala prove di corsa.Mi mancava l’aria.
Sabine mi aveva colpito decisamente più del dovuto.Nessuna donna mi faceva provare tutto quello che mi trasmetteva Sabine con la sua sola presenza. Decisi di mettere a tacere tutte quelle emozioni,dicendomi che il mese sarebbe passato in fretta e che non ne sarebbe valsa la pena affezionarsi troppo a lei.Però,l’elegante e distaccato cigno, fuori dal palco era tutt’altro che goffo,anzi,e le mie difese presto iniziarono a scalfirsi.Fasciata nel costume dell’angelo Sabine metteva in soggezione tutto lo staff. Appena entrava in una sala tutti assumevano un atteggiamento composto e più serio.
In seguito mi ero divertito da matti a girare per il back stage con lei di fianco per vedere le facce di chi incontravamo. Spassosissimo poi il momento della cena: tecnici e ballerini si stupivano molto di vederla girare con il vassoio tra le mani e poi correvano ad aiutarla. I loro sguardi dopo aver ricevuto il suo ‘merci’ sorridente erano memorabili.Peccato che dopo un po’, Sabine, che si era già accorta della cosa, mi disse che non mi avrebbe più retto il gioco. Ma intanto rideva.“Sei proprio impossibile”mi diceva scuotendo la testa ”e io che brava brava seguo le tue indicazioni…Mi sembrava strano che l’unica pronta per la serata fossi io…Michael,Michael” terminava pronunciando il mio nome con quel suo delizioso accento e sorridendo al contempo.
Mi aveva scoperto e non se l’era presa, anzi, si era anche divertita! Non me lo sarei aspettato: in genere le ballerine classiche sono cosi serie!‘Il mio angelo’pensavo ora mentre osservavo Sabine che guardava assorta uno scaffale di dvd.
Una volta atterrati a Nizza,le avevo proposto un po’ di shopping.Era molto divertita:io,lei,due body guard e un piccolo corteo di selezionatissimi fan che ci accompagnavano dentro e fuori i negozi
di un fornitissimo centro commerciale.
“Qui ho finito” mi dice avvicinandosi “vado nella boutique di fronte”.
“Ti accompagno” le dico.Ci passiamo tutta l’ora successiva in quel negozio, con lei che prova abiti e accessori in continuazione senza mai riuscire a decidersi. Alla fine ne esce,elegantissima in azzurro, con Ben di fianco che l’aiuta coi sacchetti.Mi veniva da ridere a vederlo cosi carico.E mi divertivo ancora di più a mandarli avanti da soli:le facce di quanti la guardavano ammirato e poi si accorgevano anche di me erano spassosissime.
“Non ce la fai proprio a stare serio!Trovi sempre il modo di giocare tu!” mi riprende severa.Ma dura solo un istante e mi sorride.E’ bellissima.
“Io torno in albergo, mi sta venendo fame”conclude
“Ok.Sai già cosa vuoi mangiare?”le chiedo
“Si…ma ho bisogno di tutta la tua influenza…”mi dice e il suo viso si illumina.
“Perché?”
“Chiama il direttore dell’albergo e poi vedrai…”termina misteriosa.
Mezz’ora dopo siamo in cucina.Sabine si mette il grembiule e inizia a trafficare con cibi e coltelli.Anche ai fornelli si muove agile e elegante.E mentre la vedo dare istruzioni ai due cuochi che l’assistono,penso che Sabine è una sorpresa continua.
“Vitello con verdure saltate!”esclama mettendomi davanti il piatto.
“Spero non ti spiaccia se mangiamo qui in cucina,non ho voglia di andare in sala da pranzo…”
Il mio sguardo va da lei al piatto che ha preparato e viceversa e annuisco distrattamente:non ho afferrato una parola quello che mi ha appena detto…Mangiamo in silenzio,sotto gli occhi imbarazzati dei cuochi che increduli ogni tanto si girano verso di noi.
“Ti ringrazio. Era tutto molto buono.Sei brava a cucinare…”
“Merci!”sorride “Ora vado a sistemare gli abiti che ho comprato stamane.A più tardi!”
“Ehm,no,aspetta…vorrei...”
Ma lei ha già risposto al telefono che trillava da un po’.
“Alo’…Louis!Comment vas tu?Oui,un moment…” allontana il telefono. “Vado.È il mio agente.Ciao Michael!”
La vedo dirigersi verso la porta e un momento dopo resto solo,in piedi vicino al tavolo.
“Ben, tra un paio d’ore falla salire nella suite.Grazie…”
Saluto i due cuochi e mi avvio verso l’ascensore con Ben al mio fianco.
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E per la seconda volta in due giorni,Ben mi portò nella suite. Appoggiai la borsa vicino alla porta di ingresso e mi portai al centro del salotto.
“Ciao Michael. Avevi bisogno di parlare con me?”domandai.Ero un po’ agitata:speravo non succedesse la stessa cosa del pomeriggio precedente.
“Metti via la borsa e accomodati” mi disse.
“Ehm…no…veramente devo andare...” iniziai
“E dove? Speravo mi facessi compagnia:dalla cucina sono arrivati i tuoi biscotti con questo cestino di frutta meraviglioso...”
Dal tavolino apparecchiato,delizioso,mi arrivava il profumo delle spezie e dello zucchero di canna usato per preparare i biscotti.
“E va bene...”sorrisi “Mi fermo solo per assaggiare come sono venuti. Ma li mangi anche tu,eh?”
E tra un biscotto e una porzione di frutta,passammo quasi due ore guardando le foto,i gadget e i lavori che i fan facevano recapitare a Michael.Alcuni erano davvero molto belli,altri decisamente meno ma da tutti traspariva l’amore che quei ragazzi provavano per lui.
“Molto bello questo” dissi mentre guardavamo un quadro di grosse dimensioni.Eravamo troppo vicini e me ne accorsi troppo tardi. Michael mi stava già abbracciando. Cercava il mio viso,ma io abbassai la testa.
“Swan, cosa c’è?” mi chiese.
“E’ tutto sbagliato!”dissi allontanandomi da lui. “Tu non puoi,sei sposato,hai un figlio, una famiglia…”continuai“Io non voglio passare per quella che manda all’aria tutto!Né tanto meno essere la tua amante!E non voglio che pensi che sono una facile,una che ci sta!” terminai guardandolo.
“Swan, io non penso proprio niente.E’ successo e basta.Tu mi piaci molto e...”
“Ok,ma non sei libero come la metti?”lo interruppi.
“Swan, non preoccuparti. Tra me e Debbie ci sono degli accordi particolari.Puoi star tranquilla.”
“Non mi va lo stesso...non ci riesco a star tranquilla.Accordi o no sei comunque sposato.”
“…come vuoi...”mi disse Michael. Era visibilmente rattristato“rispetto la tua decisione.Mi spiace averti messo in una situazione tanto delicata...”
“Ti ringrazio per aver capito...Ora vado…”
“Dove, posso saperlo?”
“L’hotel mi ha messo a disposizione una saletta per esercitarmi.Il mio agente mi ha comunicato che tra due mesi, l’Opera Garnier metterà in scena‘Orfeo e Euridice’.Non mi ricordo tutti i passi e devo mettermi al lavoro”
“Posso accompagnarti?Potrei darti una mano” si auto-invitò.
Iniziai il mio allenamento con i passi del primo atto,Michael mi guardava serio e attento.
“Sicura che la coreografia termina cosi?”mi chiese“Il movimento non mi sembra cosi fluido…”
Ripresi di nuovo daccapo e grazie al suo aiuto riuscii a correggere gli errori che avevo commesso durante l’assolo,dovuti alla fretta che avevo di ricordare esattamente la sequenza.Poi mi fece da partner nelle parti dove era prevista la presenza di Orfeo aiutandomi moltissimo a ricordare,anche in quest’occasione,i passi che avevo dimenticato. Il re del pop se la cavava davvero bene anche col balletto classico.E glielo dissi.Stava procedendo tutto per il meglio. Louis e il coreografo ne sarebbero stati molto contenti.
Peccato che durò poco.Ci ritrovammo abbracciati e uniti in un bacio molto intenso che rimise in discussione tutto.
“No Michael,per favore…smetti di baciarmi cosi…”protestai debolmente.
Ma come si poteva resistere?
Alla fine lo ammisi anche con me stessa:c’era qualcosa che ci attirava uno verso l’altra come le falene erano attratte dalla luce.Attrazione fisica?Passione?La sua fama?Non lo sapevo.Forse un mix di tutto o più semplicemente mi stavo innamorando.
Ci stavamo innamorando.
E con la paura di venir scoperti e l’aiuto dello specchio che ricopriva una delle le pareti della sala,la maniera con cui facemmo l’amore fu più audace della prima volta.
Non ci fu possibile restare separati e per quella notte restai nella suite.Fu una notte bellissima.Tanti baci, tante coccole,dolci carezze, discorsi che toccarono i più svariati argomenti:i nostri sogni,i nostri progetti,le nostre aspirazioni.E di nuovo l’amore,stavolta molto dolce e delicato,con Michael che mi diceva che fare l’amore con
un angelo era un po’ come morire e poi tornare in vita più forte e con ogni fibra del corpo intrisa di quella dolcezza che proviene dal cuore.Decisamente non potevo resistere.Era una cosa totalmente folle eppure la stavo vivendo.Il primo sole del mattino illuminò la stanza: stava iniziando il mio ultimo giorno con Michael.Con quel pensiero tornai nella mia camera:avevo molte cose da sistemare, telefonate da fare e ricevere e soprattutto dovevo fare i bagagli.Passò cosi buona parte della giornata.Anche Michael era piuttosto preso tra una intervista e una riunione coi suoi collaboratori e con la produzione per fare il punto della situazione.Quando lo rividi a metà pomeriggio allo stadio,non volevo crederci:Lisa era con lui!E ci rimasi parecchio male.Iniziai a pensare che Michael mi aveva presa in giro e che con me aveva voluto soltanto togliersi uno sfizio.Seguendo il filo dei miei pensieri,avevo interrotto la coreografia e ora ero ferma al centro del
palco,immobile sulle punte e le braccia a mezz’altezza;alle mie spalle Michael e Lisa mi guardavano sorpresi.Solo dopo un bel po’ mi accorsi che la musica che accompagna l’assolo di Euridice era finito e dallo stereo mi arrivarono le note del brano del secondo atto,quello che accompagnava la coreografia con Orfeo.Mi salirono le lacrime agli occhi,ma piuttosto che farmi vedere piangere mi sarei punta
volentieri un dito con un ago!
Facendomi quasi violenza,ricacciai indietro le lacrime e mi preparai a ricominciare la mia danza ben consapevole che da li a cinque minuti sarebbe iniziata la sonata della coppia e io ero sola.
Sempre sulle punte,mi sistemai il tutu e sciolsi la stretta coda che tratteneva i miei capelli.Mi mossi diligente eseguendo tutti i passi e a qualche secondo dall’inizio della sonata,Michael si portò dietro di me sorreggendomi e accompagnandomi allo stesso modo del giorno prima. Il brano terminò e ci fermammo anche noi, allacciati nell’abbraccio di Orfeo e Euridice:Michael alle mie spalle, mi cingeva la vita,io tenevo le mie mani sulle sue mentre dolcemente mi appoggiavo a lui con la gamba sinistra piegata e incrociata dietro quella destra.
Tutti quelli che si erano trovati ad assistere a quello spettacolo improvvisato applaudirono in maniera concitata.Mi sciolsi dall’abbraccio sorridendo e applaudendo anch’io Michael fece la
stessa cosa.
“Ehm...siete stati bravissimi…ma mi spiace dirvi che tra poco apriranno i cancelli e non si può più restare sul palco…”ci raggiunse Karen.
“Hai ragione!”dissi e subito iniziai a raccogliere le mie cose nella borsa poi mi tolsi il tutu e indossai un gonnellino azzurro a portafoglio.
“Sabine, vieni, voglio presentarti Lisa” mi disse Michael quando fui abbastanza vicino a loro.
“Sono onorata di fare la sua conoscenza, Madame…”
“No,per favore niente Madame,solo Lisa” si schermì“e dammi pure del tu.Sono io ad essere onorata,so che sei un’etoile…Sei davvero bravissima...Michael mi ha parlato molto di te,ero ansiosa di conoscerti e vederti danzare…”
“La…ehm…ti ringrazio di cuore…” sorrisi ma in realtà volevo mangiarmela: cos’era venuta a fare?
Non stavo già abbastanza male per conto mio?Quello era il mio ultimo giorno!!Doveva essere perfetto e invece…Mi montò il nervoso,ma di nuovo mi trattenni.
“Andate pure avanti, lascio la borsa in camerino e vi raggiungo nella sala per la cena…”dissi sorridendo una volta di fronte alla porta.
“Bene, allora a dopo” mi disse Michael che,mano nella mano con Lisa, si dirigeva lungo il corridoio.
“VA TE FAIRE FOUTRE!!”ringhiai a denti stretti chiudendomi la porta alle spalle e appoggiandomici sopra.Mi portai nel bagno per darmi una rinfrescata e davanti allo specchio,rabbiosa mi chiesi ancora perché Lisa fosse qui.Mi accasciai su una seggiola…la rabbia era svanita lasciando il posto alla rassegnazione: lo sapevo benissimo il perché!
Lisa era stata la sua prima moglie, la donna che Michael aveva davvero amato e che molto probabilmente ancora amava.
Come mai avrei potuto competere con l’amore della sua vita?
Chiudendomi la porta alle spalle, realizzai che la mia “rivale” non era Debbie ma Lisa.Aveva senso iniziare una ‘battaglia’contro di lei? Probabilmente l’avrei già persa ancora prima di cominciare…
Scrollai le spalle, avrei avuto tempo per pensare a tutta questa storia cosi complicata e con passo deciso entrai nella sala dove veniva servita la cena.Presi posto di fronte a Michael e ricambiai il suo sorriso pensando solo che da li a poche ore avrei ballato di nuovo con lui.