Ciao a tutti! Ecco il capitolo 5!
5
Quando arrivo a Basilea, l’ora di pranzo è già passata da un po’. L’aria è tersa e pulita e non fa troppo caldo pur essendo piena estate.Ho poco tempo ma voglio comunque passare in albergo per
riposare un po’. Durante il tragitto verso l’hotel vedo i fan che via via si fanno sempre più numerosi.
“Ben… ”lo chiamo
“Dimmi Michael...”
“Non ho nessuna intenzione oggi di correre dentro l’albergo né tanto meno entrare dalla cucina come un ricercato che deve nascondersi... Provvedi per favore...”termino appoggiando la testa sullo schienale, chiudendo gli occhi.
“Ma veramente è tutto pronto perché tu entri da...”
“Ben...”lo guardo fisso interrompendolo “Va bene…come vuoi...”dice mentre prende il telefono.
Sotto l’albergo i fan sono ordinatamente disposti dietro le transenne. Urlano il mio nome e all’avvicinarsi del van le loro grida si levano più alte.Poi succede ciò che non avevo previsto.Ben apre la mia portiera,scendo e mi porto verso l’entrata dell’albergo.La macchina scivola via alle mie spalle e il portiere mi si avvicina.
“Welcome in Basilea, Mr Jackson”
“Thank you” rispondo e mi fermo di colpo con lo sguardo fisso.
“Everything is ok, Mr Jackson?” mi chiede sollecito.
Realizzo in quel momento che ho sentito ogni singola parola di quell’uomo, che ho risposto senza correre via al mio solito e che tutto si è svolto in un silenzio surreale.Mi volto verso i miei fan: sono increduli.Attoniti mi guardano e non emettono alcun suono.Mi sembra tutto cosi strano…
“Yes, thank you…”rispondo al portiere.
Mi volto verso i fan ancora una volta e l’incanto si spezza.
Urla,cori,invocazioni e disegni, pupazzi e striscioni compaiono nelle loro mani.Faccio scorrere lo sguardo parecchie volte su di loro abbracciando l’intero piazzale.Scendo quei pochi gradini e mi avvicino di più.Accenno qualche passo.L’atmosfera diventa elettrica.I fan si scatenano urlando il mio nome sempre più forte.
“HI BASEL!!!!Thank you everyone for being here!!!!I love you!!!!See you tonight!!!!”
Risalgo i gradini velocemente e scompaio alla loro vista entrando in albergo.Mentre il mio staff sbriga le formalità di rito,il cameriere mi accompagna verso la sala da pranzo, ormai vuota a quell’ora. Una volta entrati però sento il cameriere scusarsi.
“Come prego?” gli chiedo.
“Dicevo, mi scuso ma la sala non è vuota come mi avevano assicurato…”
Mi guardo intorno e all’unico tavolo occupato vedo Sabine,seduta verso il fondo della sala, vicino alla parete che sta parlando con una donna.Mi basta un’occhiata per capire che sta rilasciando un’intervista.Inizio ad agitarmi.
“Non importa, siederò dall’altro capo della sala.Non ho ancora pranzato e non voglio aspettare ancora!Ben, Frank!”termino mentre i due body guard mi seguono.
Il cameriere lascia il mio tavolo con le ordinazioni e mi accorgo che Sabine e la giornalista mi stanno guardando.Sabine mi sorride e mi saluta con la mano. La giornalista mi fissa per qualche istante e mi rivolge un cenno col capo. Poi si gira di nuovo verso Sabine.
Quando arriva il mio pranzo, Sabine e la giornalista si alzano e si dirigono verso la porta.A metà sala si voltano e mi salutano poi la porta si chiude alle loro spalle.Mi sento più sollevato ma la mia ansia non si è placata.Alla fine del pranzo dico a Ben chiamare Sabine e farla salire nella suite.
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Salii in ascensore con Ben.
Ero un po’ nervosa, era la prima volta che Michael mi faceva chiamare. Chissà cosa doveva dirmi… Mentre i numeri dei piani scorrevano mi sorpresi a pregare che non dovesse comunicarmi variazioni di alcun tipo. Certo mancavano solo due tappe ma con Michael non si poteva mai dire…Michael mi aspettava nel salotto principale, aveva lo sguardo serio e pensieroso.
“Ciao Michael” esordii“Come stai?Ben mi ha detto che volevi parlarmi...”
“Ciao Sabine…Si,bene grazie...siediti pure…” mi invitò.
In sottofondo si sentivano le urla e il chiasso dei fan.
“Per favore, stai attenta a non passare vicino alle finestre e a non far muovere le tende.”
“Okay…”
“Ti ho visto con quella giornalista prima” disse appena mi fui seduta.
“Si…”
“Non avresti dovuto...”
“Perché?”
“Perché i miei ballerini non devono rilasciare alcuna intervista durante il tour; c’è scritto sul contratto.Lo hai letto? ”
“Certo che l’ho letto il contratto prima di firmarlo…” risposi.
“E allora perché hai rilasciato lo stesso l’intervista?”mi chiese con tono lievemente polemico.
“Perché era in programma e rientrava tra i miei impegni...”risposi tranquilla.
“I...tuoi impegni?”
“Si certo, i miei impegni.Ho rimandato più volte questa intervista a causa loro”
“Tu sei impegnata con questo tour, con me…e devi fare quello che fanno tutti”
“Vero,ma io non sono come gli altri.E ti ricordo che vi avevo avvisati che dovevo fare questa intervista” risposi calma ma mi stavo innervosendo.
“Che vuol dire che non sei come gli altri?”
“Quello che ho detto…Io sono un’etoile,non una ballerina di fila.Con tutto il rispetto per loro ovviamente, ma è quello che sono e lo so solo io il prezzo che ho pagato per questo!Ho sacrificato tutto: l’infanzia, l’adolescenza, le amicizie, tutto!”
“Non venire a fare certi discorsi a me!!” mi interruppe.
“Ecco appunto!”proseguii alzando la voce“Tu sai di cosa parlo!Lo ripeto:io sono un’etoile!E mi prendo oneri e onori!Non ho bisogno del tuo nome sul curriculum per danzare!”terminai alzandomi di scatto guardandolo con aria di sfida.
Ero decisamente alterata anche se mi spiaceva di aver alzato la voce e di aver detto quelle cose.Calò un silenzio gelido, interrotto soltanto dalle grida che dalla strada salivano regolari.Ognuno di noi fissava un punto sul pavimento.Era tutto cosi insopportabile.
“Se non hai altro da dirmi io vado…” dissi poi.
Michael nel frattempo si era alzato a sua volta dandomi poi le spalle. Mosse la testa in segno di diniego.
Mi diressi verso la porta chiedendomi perché era successo.
“Sabine! Ti prego,resta!Non andartene…”sentii non appena misi la mano sulla maniglia.
“Perdonami,sono desolato…Non avevo il diritto di trattarti in questo modo…Tu non c’entri niente, non dovevo prendermela con te…Sabine...per favore…di qualcosa...” terminò.
“…va bene…chiudiamola qui...scuse accettate ”mi voltai“ti chiedo scusa anch’io per aver alzato la voce…non volevo…” mi abbracciò.
“Hai il viso stanco…” gli dissi poi.
“Ho dormito poco e male.Prince si è svegliato parecchie volte ieri notte.Certo c’era la baby sitter,ma mi sono svegliato comunque e un paio di volte sono andato io da lui…”
Gli sorrisi.Me lo vedevo mentre entrava nella camera del bambino per consolarlo,prima parlandogli,poi tenendolo in braccio.“A proposito: dov’è Prince?Sta dormendo?”chiesi.
“Non c’è.Lui e Debbie mi aspettano a Londra.Prince non può prendere aerei di continuo.”
Annuii“Mi sembra giusto…”
“Sabine, senti mi sono reso conto di averti fatto un torto enorme. Non ti ho mai presentata al mio pubblico e questo un’etoile non lo merita…Lo faremo stasera e durante la prossima tappa, va bene?Ho già ideato una piccola variazione alla scaletta,di modo che tu possa salire sul palco e ho già dato istruzioni allo staff in questo senso…”
D’impulso lo abbracciai più forte“Grazie!!”dissi ma la maniera brusca in cui lo feci ci fece perdere l’equilibrio e cademmo in terra uno sopra l’altra.
“Tutto bene?” mi chiese subito
“Si tutto a posto” risposi “Tu?”
La sua risposta non la sentii.Grida molto forti si levarono dalla strada.Ci guardammo stupiti poi: “Le tende!”disse Michael e si mise a ridere.Contagiò anche me: in strada si scatenava il putiferio,di sopra io e Michael ridevamo come bambini.Ad un certo punto però non li sentimmo più.Ci era bastato un solo sguardo.Mi aiutò ad alzarmi e per mano mi condusse nel salottino privato.E mentre i nostri abiti ci scivolavano via di dosso,Michael continuava a baciarmi.Lo fece anche quando mi fece sdraiare su una comodissima chaise longue.E continuò fino a rendere del tutto nulle le mie resistenze.Alla fine restammo in silenzio abbracciati per un tempo che mi sembrò lunghissimo,ognuno immerso nei propri pensieri.Lo squillo del telefono ci riportò entrambi alla realtà.
“Dobbiamo andare allo stadio Sabine, devi memorizzare il percorso che ti riporta sul palco.”mi disse Michael posando il ricevitore.
“Ok…”risposi.Venti minuti dopo eravamo sul van.
“Hai avuto paura prima?”mi chiese Michael.
“Prima?”gli chiesi.Il mio pensiero era corso subito a quanto accaduto tra noi.
“Si prima, quando i fan hanno circondato il van...” mi ricordò.
“Ah…ehm…no,no,tranquillo, mi hanno solo colto di sorpresa,ma non ho avuto paura…” sorrisi debolmente.
“Meno male” disse prendendomi la mano.
Quel contatto mi avrebbe fatto più piacere in un’altra situazione. Ora mi dava quasi fastidio.Ma non volevo sembrare scortese e non ritrassi la mano. Dentro di me però ero molto agitata e nervosa. Mi sentivo quasi mancare l’aria.
‘Cosa ho fatto?’pensavo tra me e me‘ Cosa ho fatto…!!??’
Quando Ben mi aveva chiamato per trasmettermi il messaggio di Michael, poche ore prima, mi ero immaginata praticamente quasi ogni scenario possibile ma a tanto non ero proprio arrivata:decisamente non sarei mai riuscita ad immaginare che sarei diventata l’amante di un uomo sposato!