Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
rosi@, 28/01/2015 03:28:
Avevo deciso di non intervenire più ma... [cut]
i) TI ho scritto inizialmente perché, anche se dichiari con i link messi e con i casi riportati che volevi solo sottolineare che "incidenti di percorso" capitano a tutti, un “incidente” come quello di MJ non c'è ancora stato a Beatles e Stones, e per i LZ vale un discorso particolare. In ogni caso, per me è dannoso mettere questi autori nel medesimo calderone: qualunque cosa tu dica a contorno, il ragionamento sembra "tutti colpevoli tutti innocenti", che ci vuoi fare.
ii) Spiegato il motivo del mio primo intervento, qualche osservazione in topic. Un conto è dire che non vi è plagio da un punto di vista giuridico ed un conto è il plagio materiale. Qui c’è stato plagio grosso come una casa, lo individua chiaramente il Tribunale penale e tutto sommato anche la Corte d’Appello, solo che non costituisce reato. Quindi fossi un fan di Mj non me ne vanterei proprio moltissimo.
iii) La Corte italiana ha sbagliato in fatto ed in diritto, a mio parere, per una serie di motivi. Un primo sentore della fortunata sentenza per Mj si ricava proprio dall’accordo transattivo post sentenza: se era vittorioso in secondo grado ed MJ era sicuro di vincere eventualmente in Cassazione, perché MJ si è accordato con gli avvocati del perdente? Di solito non capita così.
iv) La sentenza italiana è innanzitutto un mostro giuridico confrontato a ciò che generalmente accade all’estero in fattispecie simili. Hai presente i casi che hai postato indirettamente? Non credo che tu conosca i dettagli di uno di questi perché non si trovano in rete tanto facilmente e quindi te li illustro io: G. Harrison, dopo lo scioglimento dei Beatles ha composto My Sweet Lord, successo mondiale eccetera. Gli fanno causa le Chiffons e la vincono. Giusto così: obiettivamente l’hook ha quei 3 secondi comuni al pezzo di Harrison e questo si ripete continuamente nella canzone. Bene: dopo un poco si rivolge anche l’autore di Oh Happy Days a Harrison e gli dice: “hey, guarda che anche il mio pezzo assomiglia al tuo, ti devo fare causa?”. Harrison paga pure quest’altro tizio, gli dà mi pare 150.000 US$, non mi ricordo. Il punto è che se fai un pezzo con intervalli banali, tipo G -Em, e questo assomiglia a 100 altre cose, devi essere sempre pronto a sborsare. Almeno all’estero. Se Harrison avesse saputo della Corte italiana per cui basta che un motivetto sia comune a più canzoni per dirsi non originale e quindi non aversi condanna, beh, avrebbe fatto forum shopping e avrebbe fatto causa qui. Anzi, la farebbero tutti nel mondo. Bastava dire che c’erano più autori che avevano fatto le stesse cose. Il principio morale è non si copia e basta.
v) Vediamo quindi la sentenza Italiana e cosa dice: non è copia la “copia di qualcosa non originale”? Sì, finissimo ragionamento,ma solo in teoria. In pratica e nella fattispecie, seguendo il ragionamento della Corte, se mi mettessi adesso a comporre un pezzo costruito sulla scala di Will you be there e i cigni, non copierei nessuno e sarei legittimato a farlo. Quindi potrei perfino parlare dell’Adige in ‘sto mirabile pezzo? Ne faccio uno spiritual, lo faccio pressoché identico a quello di MJ, tanto quest'ultimo è perfino copia di terzo grado di un presunto originale, ci metto il parlato del pezzo americano magari una cantante racchia e afona come nel pezzo barese e tutto questo è perfettamente legittimo??? Cioè adesso esistono interi brani, settori di musica di classifica svincolati dal diritto d’autore?? Probabilmente mi becco perfino un casino di soldi perché pubblicizzo che ho fatto la sintesi di un pezzo degli anni 50, di uno degli anni 80 e di uno degli anni 90. Va bene o no in Italia? Ok, prova a fare lo stesso all’estero e vedrai che smazzate si riceve. Ma non solo all’estero: hai presente che in Italia è stato condannato Prince per avere copiato tal Bergonzi? Una scemenza, in confronto al plagio di cui si parla qui, tra Mj e Albano. (per una volta nomino Prince qua dentro, visto che addirittura posso parlare di MJ…!)
vi) Il brano di Albano non è originale? La Corte d’Appello si mette a creare una nozione di “originalità” di un pezzo pop? Beninteso, io sarei Presidente di quella Corte che statuisce in tema di scarsa originalità di un brano, solo che non pensavo esistesse o quantomeno non pensavo che una Corte si esprimesse in materia musicale e artistica tanto delicata. Per fortuna le motivazioni di una C.d.A non fanno giurisprudenza o la fanno in modo molto limitato: avrei voluto proprio sentire la Cassazione sul punto. Il fatto è che il punto di diritto creato dalla Corte presta il fianco a tante critiche, la prima è che non si persegue e non si combatte più il plagio musicale in Italia in sè, cioè il solo fatto di copiare (ché qui nella fattispecie qualcuno ha evidentemente copiato), ma ci si limita unicamente a vedere se il plagio va a colpire qualcosa di “originale”, oltretutto creando allo stesso tempo un concetto di originale talmente ampio che se fosse adottato internazionalmente, non vi sarebbe più tutela del diritto d’autore posto che basta trovare due o tre brani con qualche similitudine per dire che si tratta di “scala comune”, “derivazione con alternative possibile” (bellissima e meravigliosa definizione di plagio! Io copio uno ma poiché ci sono possibili pezzi per cui potrei avere copiato non vengo condannato: mi auguro tutti copino in italia, d’ora in poi. Prince sei avvisato) eccetera. Si tratta di principio di diritto che amplia a dismisura il fenomeno del plagio, quando internazionalmente si va in direzione opposta.
vii) A parte il punto di diritto, ma anche in fatto è la decisione è assurda. Ma hanno sentito tutti i pezzi di paragone? Dopo li posto qui ma è chiaro che il brano di Mj non fa che ripetere il motivo di Albano e che ne mantiene l’impianto (genere musicale, ritmo, testo); gli stipiti comuni almeno avevano una distinta armonia. E qui si torna non solo all’originalità del brano di Albano ma anche al fatto che la Corte prima stabilisce un principio assurdo (“si deve guardare alla melodia”) che è già pazzesco perché legittima i plagi strumentali di riflesso, ma poi comunque si allontana dal principio perché bastano alcune similitudini (e non identità) con i pezzi x e y di cinquant’anni prima, per togliere forza al primo principio e tenere mazziato albano.
viii) Già rimane mazziato Albano perché qualcuno gli fa una canzone con melodia “identica” solo che gli mostrano pezzi di lustri e lustri prima per cui si attacca e ciccia. Già, ma non lo sapevano quelli della Sony fin dall'inizio che c’erano quei pezzi identici e che perciò un piccolo plagio ci stava? Lo hanno saputo solo in appello e l’hanno tirato fuori solo in quel momento? I Beatles tanto per dire avevano un controllo incrociato prima di pubblicare un brano per vedere se assomigliava a qualcosa. Figura marrone colossale.
ix) Sai qual è il sentore generale di scopiazzare in musica? Quattro giorni fa, tanto per dire, esce la recensione di un discreto disco di house-pop [Boxed In] pubblicato questo gennaio: bene, il disco viene stroncato anche perché secondo il recensore “una strofa è scopiazzata palesemente da Californication… un remix da qualcosa (!) degli Hercules and Love Affair… una possibile copia-cartone da qualcosa (!) del secondo dei Toy…” eccetera. Ecco, se è così che si giudica un disco, cioè se si badano a sottigliezze (se vai a sentire quei brani la somiglianza è distantissima, altro che will you be there e le oche) per stroncare un disco, allora MJ deve baciare dove pestano i piedi i Giudice della CdA di Roma, ché il recensore sarebbe svenuto ad ascoltare le due cose insieme.
x) Ma ok, sai qual è proprio un incidente analogo a questo di MJ nella storia del rock? Te lo dico io, se permetti: la conosci la storia di Sweet Little Sixteen (C. Berry) e Surfing USA (B. Wilson – Beach Boys)? Bene, io sono saltato sulla sedia la prima volta che ho sentito Sweet Little Sixteen (che la credevo copiata da quella dei Beach Boys che già conoscevo, mentre era viceversa). Se non le sai già a memoria, fallo ora. Sono due canzoni identiche. Proprio come quella di MJ e Albano, cambiano solo i dettagli, il testo, la voce, ok, gli elementi di contorno se vuoi anche il genere, cosa non disprezzabile visto che la seconda di fatto inventa un nuovo genere musicale. Ebbene, Wilson ha fatto il furbetto e l’ha dapprima firmata a suo nome. Apriti cielo, nessuno è così fesso e Chuck Berry gli si è rovinato addosso dieci minuti dopo. A quel punto Brian Wilson spiega e dice l’unica cosa che può dire, “beh, sì, volevo fare una dedica a quella canzone, mi piace molto, volevo portarla nel surf-pop blablabla”. Altro cioccolataio. Così devono finire le cause di plagio, ma se B. Wilson avesse voluto ne trovava di riff simili di paragone e probabilmente la causa sarebbe finita in altro modo a Roma, oppure no, non si sa mai come finisce in Italia.