Mario Tozzi sull'incidente nucleare in giappone v/s cicchitto - rainews24. 12-03-2011

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woman in the mirror
00giovedì 7 aprile 2011 12:08
Frankestein.
L'uomo ha costruito qualcosa di estremaente distruttivo per sè stesso. E' assurdo.
Le energie verdi ci sono e funzionano, ma dietro il nucleare c'è un giro di soldi allucinante, come in tutto purtroppo.
Probabilmente se l'uomo investisse davvero nelle energie verdi, inizialmente ci sarà da risparmiare sull'elettricità ecc.. MA BEN VENGA! Così forse termina, finalmente, l'era del consumismo e dello spreco sfrenato! Magari si comincia a ridare un minimo di valore alle cose, magari...
(MarkLanegan)
00giovedì 7 aprile 2011 12:46

per la serie oggi non si lavora, faccio presente che in giappone si è sviluppata/si sta sviluppando una mentalità leggermente diversa dal rifiuto italiano sic et simpliciter al nucleare (anche perché i controlli alla frontiera coreana stanno indicando che sono i cinesi i viaggiatori più radioattivi, il perché non si sa, altro che giapponesi).
E questa si fonda sull'accettazione di un certo numero di immissioni radioattive quale corollario di un altissimo sviluppo industriale e di una vita urbana 30 anni più avanzata di quella nostra, per una caratteristica che oramai costituisce il biglietto da visita del DNA giapponese, unico ad avere provato gli effetti di una radioattività prima bellica ed ora di tempo di relativa pace (faccio presente che, come la lega da noi, vi è un partito giapponese che gioca e prospera sulla minaccia reale di un bombardamento atomico da parte della corea del nord. Non è infrequente che anche nel consglio comunale di paesini di 30.000 abitanti vengano eletti politici il cui programma è "fermiamo la corea del nord e l'attacco atomico").

p.s.
sono vietate le risposte del tipo "mi tengo la nostra società così come è piuttosto che rischiare la salute come succede da loro", posto che sarebbe identico al commento del cittadino del magacascar nei confronti dell'italia dell'inquinamento urbano e territoriale, unico paese occidentale sempre sulle pagine dei giornali di tutto il mondo per la sporcizia e la raccolta dei rifiuti inefficiente.
Victoryfan
00giovedì 7 aprile 2011 22:10
Re:
(MarkLanegan), 07/04/2011 12.46:



E questa si fonda sull'accettazione di un certo numero di immissioni radioattive quale corollario di un altissimo sviluppo industriale e di una vita urbana 30 anni più avanzata di quella nostra





Il Giappone è sicuramente un paese ad altissimo sviluppo industriale ma, proprio a causa di questo, privo ormai della sua anima....ahimè...Terzani docet.. [SM=g27813]


(Miss Piggy)
00venerdì 8 aprile 2011 01:48
Re:
(MarkLanegan), 07/04/2011 12.46:


per la serie oggi non si lavora, faccio presente che in giappone si è sviluppata/si sta sviluppando una mentalità leggermente diversa dal rifiuto italiano sic et simpliciter al nucleare (anche perché i controlli alla frontiera coreana stanno indicando che sono i cinesi i viaggiatori più radioattivi, il perché non si sa, altro che giapponesi).
E questa si fonda sull'accettazione di un certo numero di immissioni radioattive quale corollario di un altissimo sviluppo industriale e di una vita urbana 30 anni più avanzata di quella nostra, per una caratteristica che oramai costituisce il biglietto da visita del DNA giapponese, unico ad avere provato gli effetti di una radioattività prima bellica ed ora di tempo di relativa pace (faccio presente che, come la lega da noi, vi è un partito giapponese che gioca e prospera sulla minaccia reale di un bombardamento atomico da parte della corea del nord. Non è infrequente che anche nel consglio comunale di paesini di 30.000 abitanti vengano eletti politici il cui programma è "fermiamo la corea del nord e l'attacco atomico").

p.s.
sono vietate le risposte del tipo "mi tengo la nostra società così come è piuttosto che rischiare la salute come succede da loro", posto che sarebbe identico al commento del cittadino del magacascar nei confronti dell'italia dell'inquinamento urbano e territoriale, unico paese occidentale sempre sulle pagine dei giornali di tutto il mondo per la sporcizia e la raccolta dei rifiuti inefficiente.




Sarò gnucca ma non ho capito cosa vuoi che ti si risponda: mi pare che nei posts precedenti ci siano argomentazioni valide e spiegazioni anche di tecnici (-che, per la precisione [SM=g27817] ).
Sul fatto che i cinesi siano esposti loro malgrado ad alti livelli di radioattività pur in assenza di clamorose catastrofi...non mi sorprende, sappiamo che il loro sviluppo galoppante è dovuto anche allo sfregio delle elementari regole di sicurezza (forse sei preoccupato per te stesso [SM=g27819] ? Fai bene).
Che mentalità stiano sviluppando i giapponesi non lo so. Io ho sentito interviste di persone che tendevano eccome al rifiuto sic et simpliciter...poi, per carità, più ti allontani dalle zone del "problema" e maggiore sarà il menefreghismo. Vediamo intanto cosa succede dopo la scossa di poche ore fa. Ma parte quella... L'ipersviluppo sarà anche parte del DNA giapponese, ma è proprio al DNA che la radioattività fa i maggiori danni...chi vuole intendere intenda [SM=g27815], fuor di metafora.
Comunque purtroppo non credo che questa tragedia porterà ad un cambiamento di stile di vita dei giapponesi...pian piano torneranno alla loro normalità...fino alla prossima.
(MarkLanegan)
00venerdì 8 aprile 2011 07:31

Prendetele come "critiche" costruttive ma:

- Tiziano Terzani, senza disconoscere nulla al suo merito di giornalista, letterato, intellettuale (aggiungete quello che volete voi) non ha mai inteso molto di giappone, essendo del tutto rivolta la sua attenzione alla cina o ad altri paesi del medesimo continente; la sua stessa permanenza in giappone mi pare sia stata limitata a molti anni fa e, purtroppo, i suoi libri giapponesi non possono essere utilizzati come chiave interpretativa della società giapponese ("ore giapponesi, vado a memoria, è degli anni '60; poi non ha più vissuto lì ma ha continuato a scrivere saltuariamente sul giappone). A questo si aggiunga che il tipo di analisi di terzani non mi pare si addica alla società giapponese, basterebbe leggere un libro di sociologia giapponese, ad es. Takeo Doi, per trovare tutto un altro tipo di indagine. Questo perché la società giapponese è un unicum che va studiato dedicando tutta la vita all'oggetto di indagine. Terzani, e non lo dico con cattiva disposizione di animo, purtroppo, non è esperto in materia di giappone. Dico "purtroppo" perché invece i tanti "esperti" non sono dotati come terzani.

- la società giapponese è in divenire ad una velocità che è un multiplo di quella italiana. TRa il terremoto di kobe e quello del tohoku vi è qundi diversità nell'uguaglianza. In primo luogo, perché gli standard giapponesi di costruzione e tecnica si sono innalzati in modo esponenziale; in secondo luogo, perché è cresciuta la crisi economica. Stessa identica compostezza sociale di fronte ad un evento che avrebbe fatto polpette di qualunque paese europeo, diverse probabili conseguenze a lungo termine a causa di un diverso scenario sociale. La crisi economica, l'antagonismo cinese in identici settori di mercato, la dislocazione del lavoro giapponese in cina, la crisi del mercato di lavoro interno, le fluttuzioni artificiali dello yen,
sono fenomeni che stanno accompagnando una diversa allocazione dello spirito nipponico di impegno e dedizione. Se dagli anni 60 questo si era dedicato unicamente alla realizzazione di un miracolo economico ora il nuovo corso sociale è tutto da scoprire ma, parafrasando Tremonti, "mettere in crisi economica GErmania e Giappone di solito non porta bene alle sorti del mondo". Io, più che delle radiazioni e dei terremoti chiedo e mi interesso delle sorti dell'"esercito di autodifesa giapponese" giacché qualcosa mi dice che tornerà lì l'attenzione. Ok, discorso lungo e normalmente all'italia non frega nulla di cina e giappone (ma della cina, a dire il vero, non frega molto neppure a me): qui si accende il televisore e si vede il medio oriente tutto il giorno, lì mai. Sulle radiazioni, ok, per me il discorso è limitato e sì, vado a sendai nei prossimi mesi a trovare gli amici, tutti salvi, (per risponderti qui alessia all'sms che non ho mai avuto il tempo), perché, hmm come dire, una volta che sei in giappone...te ne freghi delle radiazioni. Apro un inciso, la prima volta che sono andato in giappone sono andato a minamata, per un viaggio sponsorizzato dal governo giapponese. A minamata una famosa industria che produceva mercurio, aveva preso il vizietto di scaricare il mercurio nella baia. La gente mangiava il pesce della baia. Poi, pian piano è successo qualcosa. Tralscio di dire cosa. cComunque, un elenco delle malattie che il mercurio provoca vale un biglietto del film dell'orrore e se cercate in rete ci si passa il tempo senza noia. Cosa successe? niente. Saranno cambiati i parametri di sviluppo, ma finché veniva prodotta ricchezza, nemmeno a minamata è successo nulla, nemmeno una manifestazione di piazza. Provate a togliere lavoro, e quindi identità, alla popolazione di minamata e poi ne riparliamo. In giappone, succede così. nel dna giapponese c'è molto di più di quello che immaginiamo. Poi, sì certo, lo tsunami ha fatto e farà vittime anche la prossima volta, ma qui non si tratta di "aspettare" e vedere il prossimo disastro, come se il giappone fosse la bielorussia e l'ucraina in attesa di una nuova chernobyl. Il giappone è in rapido divenire ed è molto più pericoloso lo stop dei treni a shinjuku tokyo che 10.000 morti a Iwate, o sendai.
(Miss Piggy)
00venerdì 8 aprile 2011 14:32
Per fortuna che mi son fatta venire voglia di leggere questo tuo ennesimo pistolotto [SM=g27827] , almeno ho avuto risposta. Alla buon'ora. E non ricordavo nemmeno che i tuoi amici fossero proprio di Sendai [SM=g27823] .

Per il resto, la tua disamina della cultura/società nipponica è sicuramente indovinata (che non mi aspetto cambiamenti di mentalità epocali nè da loro nè da noi l'ho scritto chiaramente, mi pare), nè mi son nuovi i racconti come quelli di Minamata (cose che non accadono solo in Giappone, magari fosse così).
Qui però si sta parlando dell'opportunità di maneggiare strumenti che evidentemente nemmeno gli avanzatissimi giapponesi sono in grado di gestire.
Ne vale la pena secondo te?
Lo so che il mondo non si ferma e tantomeno lo faranno gli Shinkansen. So anche che, e senza che me lo ricordasse Tremonti, un arresto (o ulteriore rallentamento) dell'economia giapponese, perdipiù in questo periodo storico, vorrebbe dire cavoli amarissimi per tutti.
Lavoro vicino ad una sede dei Verdi: stamattina è comparso sulla loro porta un foglietto con uno schema che sintetizza le durate di vari "eventi", dalla vita media di un uomo (80 anni), alla durata dell'Impero Ottomano (700 anni), alla decadenza della radioattività del plutonio (han sparato un 240.000, ma forse gli è partito uno 0 in più [SM=g27827] : cifra comunque al di fuori della nostra comprensione).
In questi numeri ingestibili sta racchiusa la condanna del modello di sviluppo di cui tutti siamo schiavi.
Da qualche parte dobbiamo pur cominciare a ripensarlo, o no?
Non saranno i giapponesi i primi a farlo, nonostante tutto? Ne son convinta.
Facciamolo noi.
parmy76
00domenica 10 aprile 2011 16:31
Re:
(Miss Piggy), 08/04/2011 14.32:


Per il resto, la tua disamina della cultura/società nipponica è sicuramente indovinata (che non mi aspetto cambiamenti di mentalità epocali nè da loro nè da noi l'ho scritto chiaramente, mi pare), nè mi son nuovi i racconti come quelli di Minamata (cose che non accadono solo in Giappone, magari fosse così).
Qui però si sta parlando dell'opportunità di maneggiare strumenti che evidentemente nemmeno gli avanzatissimi giapponesi sono in grado di gestire.
Ne vale la pena secondo te?
Lo so che il mondo non si ferma e tantomeno lo faranno gli Shinkansen. So anche che, e senza che me lo ricordasse Tremonti, un arresto (o ulteriore rallentamento) dell'economia giapponese, perdipiù in questo periodo storico, vorrebbe dire cavoli amarissimi per tutti.
Lavoro vicino ad una sede dei Verdi: stamattina è comparso sulla loro porta un foglietto con uno schema che sintetizza le durate di vari "eventi", dalla vita media di un uomo (80 anni), alla durata dell'Impero Ottomano (700 anni), alla decadenza della radioattività del plutonio (han sparato un 240.000, ma forse gli è partito uno 0 in più [SM=g27827] : cifra comunque al di fuori della nostra comprensione).
In questi numeri ingestibili sta racchiusa la condanna del modello di sviluppo di cui tutti siamo schiavi.
Da qualche parte dobbiamo pur cominciare a ripensarlo, o no?
Non saranno i giapponesi i primi a farlo, nonostante tutto? Ne son convinta.
Facciamolo noi.




quoto tutto [SM=g27811]

Dal momento che un reattore a fissione, per poter essere competitivo sul mercato energetico, deve lavorare vicinissimo al limite critico della reazione a catena incontrollabile e in modo auto-alimentante, l'ultima "rete di sicurezza" diventa secondo me appunto la manutenzione, l'aggiornamento e la ridondanza del sistema di sicurezza (differenziare quindi apparati e protocolli che fronteggiano lo stesso problema per prevenire o smorzare il maggior numero dei possibili e anche improbabili incidenti che possono accadere ad un impianto).

Penso comunque che una risposta unica, assoluta e risolutiva per la "questione energia" non ci sia; invece esistono sempre sfaccettature opposte da bilanciare: da una parte il cambiamento climatico e la maggiore coscienza ambientale, dall’altra la crisi economica e una popolazione sempre in crescita... non sono scelte tanto facili.
IloveU.
00giovedì 21 aprile 2011 07:54
20 aprile, 21:27

ROMA - Una truffa colossale, una presa in giro, un tranello che ha un unico fine: vanificare il referendum sperando in un effetto trainante che faccia fallire anche il voto sul legittimo impedimento, unica vera preoccupazione di un Governo teso a risolvere solo i guai giudiziari del premier.

Cambiano le formule, ma il giudizio delle opposizioni sullo stop dell'Esecutivo al nucleare, suggellato oggi dal voto del Senato che ha bloccato la realizzazione delle centrali, è improntato allo scetticismo. Ma quale rinuncia al programma atomico, dicono polemici Pd, Sel e Idv. Al massimo è una pausa di riflessione, una retromarcia apparente, un "pit stop" ironizza il comitato per il sì al referendum, "in attesa che passi la tornata amministrativa" e che l'impatto sull'opinione pubblica della tragedia di Fukushima si affievolisca. "Hanno paura", rincara la dose il segretario del Pd Bersani, "scappano dalle scelte fatte, ma bisogna tenere alta la guardia perché ancora non si é capito che cosa vogliono fare per affrontare la questione energetica". Insomma, dietro la frenata del ministro Romani ci sarebbe solo il tentativo di far saltare la consultazione del 12 e 13 giugno, evitando così il responso delle urne sul legittimo impedimento, la norma che interessa al premier.

Per questo Pd e Idv hanno votato al Senato contro l'emendamento al decreto omnibus. "Confermo che la norma abroga tutte quelle del quesito referendario", annuncia Romani. Una dichiarazione che, secondo le opposizioni, non sarebbe che l'ulteriore dimostrazione dell' intenzione di Palazzo Chigi di far fallire il referendum. Le parole del ministro, però, non convincono affatto chi il referendum l'ha voluto. "La campagna va avanti lo stesso", annunciano Italia dei Valori e i Verdi. Perché "quella del Governo è una mossa momentanea, un trucco che si configura come un vero e proprio furto di democrazia ai danni dei cittadini, visto che l'abrogazione della norma è solo una sospensione di 12 mesi, terminati i quali si potrebbe benissimo tornare sulla sua decisione".

Decisi ad andare fino in fondo, dunque, anche "sfidando" un eventuale pronunciamento contrario della Cassazione, che però, prima di decidere deve aspettare che il decreto approvato dal Senato passi anche alla camera e venga poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, nel corso di una manifestazione sulle energie rinnovabili, lancia ai leader di Idv e Pd, Di Pietro e Bersani, la proposta di un referendum parallelo : "Allestiamo 58mila seggi in cui i cittadini possano comunque andare a votare, qualora la Suprema Corte dovesse decidere che il quesito referendario è venuto meno. Solo così potremmo rispondete al furto di democrazia perpetrato dal Governo". Alle critiche delle opposizioni replica con una battuta il ministro leghista Roberto Calederoli che difende la decisione dell'Esecutivo: "Avere interrotto il programma - dice - è stata una scelta opportuna: è interesse di tutti garantire la sicurezza dei cittadini. E, comunque,- commenta - di un'opposizione del genere non sai cosa fartene. Se dici rosso vogliono nero, se dici nero vogliono giallo. Sono privi di proposte e vivono di rimesse rispetto a quello che facciamo noi".


www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2011/04/20/visualizza_new.html_899487...

(Miss Piggy)
00giovedì 21 aprile 2011 12:00
Annamo bene....mi sembrava troppo bello!
woman in the mirror
00giovedì 21 aprile 2011 13:11
Non smettiamo di lottare..anche se sarà rimandato non dimentichiamocene. Non facciamoci sopraffare dall'indifferenza solo perchè magari non se ne parlerà più.
Il nucleare è uno dei killer dellanatura e dell'umanità più potente che sia mai esistito.
Continuiamo a informarci e non smettiamo di lottare!
angelico
00giovedì 5 maggio 2011 19:33
Fuga radioattiva su rompighiaccio
perdita nell'Artico a largo della Siberia
Secondo l'agenzia Federale per la flotta nucleare sarebbe "irrilevante". La Taimyr aveva lasciato il golfo di Enisej, nel mare di Kara, quando si è verificato l'incidente che l'ha costretta a fare rientro nel porto

La rompighiaccio Taimyr
MOSCA - Una perdita di materiale nucleare si è verificata a bordo di una nave rompighiaccio russa a propulsione nucleare nell'Artico, al largo della Siberia occidentale. La Rosatomflot è stata costretta a tornare al porto di partenza nel mare di Barents, nel nord-ovest.

Secondo l'agenzia Federale per la flotta nucleare la fuga di materiale radioattivo sarebbe comunque "irrilevante" e l'incidente a livello "zero" della scala internazionale degli eventi nucleari e radiologici (Ines). "Un lieve aumento della radioattività nell'aria è stato rilevato nel sistema di ventilazione della stanza del reattore", fa sapere Rosatomflot.

Pavel Felgenhauer, esperto militare indipendente. parla di un "incidente serio". "Simili reattori non costituiscono una vera e propria minaccia per l'ambiente, ma una fuga radioattiva, anche se debole, è un incidente serio", ha precisato Felgenhauer.

La fuga di materiale radioattivo alla Taimyr, si è verificato quando la nave stava lasciando il fiume siberiano Ienissei, che sfocia nell'Oceano Artico, costringendola a rientrare verso il porto di Mourmansk, nel mare di Barents, sede della più grande flotta al mondo di rompighiaccio a propulsione nucleare. La causa della fuoruscita, ipotizza l'agenzia federale, potrebbe essere nel sistema sigillante del primo involucro del reattore.

"Quello che ci preoccupa più di tutto - ha dichiarato Andrei Smirnov, responsabile della Rosatom, citato dall'agenzia Ria Novosti - è riuscire a navigare senza problema al porto di arrivo che dista duemila chilometri. Se la situazione dovesse peggiorare il sistema del reattore sarà fermato e comincerà il processo di raffreddamento".


www.repubblica.it/esteri/2011/05/05/news/siberia_fuda-radioattiva-1...
tagea
00giovedì 5 maggio 2011 20:03
E di tutto questo ,come al solito ,non se ne è parlato minimamente
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