ludo.94, 08/12/2010 20.10:
oddio e mo?? ma sei crudele!! non puoi lasciarci così! vabbè lo hai appena fatto quindi..
divertentissimoo!!la tua vena comica non si smentisce mai Sara brava! [SM=x47954] [SM=x47954]
certo che mike è un pò stupidotto eh! si accorge solo ora di averla già vista? [SM=x47954] che dolce che è!
e la scena finale!? mio dio prevedo una situazione imbarazzante tra i due in arrivo!!
sempre che non ci si metta in mezzo Dileo con quel suo sigaro che
vabbè non me fa parlà che è meglio!
aspetto con ansia il prossimo! bacio [SM=x47938]
Sììì muahahah son crudele XD
Michael è un ritardato b.b
Situazione imbarazzante in arrivo!
BEAT IT 81, 08/12/2010 22.33:
Sara!!!!!!! La Zia (certo che puoi chiamarmi così ;-))) ) in questi giorni è stata un po' incasinata e ho letto solo ora gli ultimi 2 capitoli, troppo divertenti !!!!!!!!!! Il penultimo poi è da morire dal ridere, la tua vena comica è davvero in gran forma ;-)))))). X il discorso "bacio" dell'ultimo capitolo spero vivamente ce nn si metta di mezza quel panzone di Di Leo, se no ci ficchiamo pure lui nella botola della sala prove, ma nn prima di avergli fatto scoppiare sul muso un bel sigaro esplosivo :-DDDDD.....Ludo che dici, può bastare ?!? Saretta continua così !!!!!! Bacione
Ma Zia, scialla, l'importante è che ti sia piaciuto leggere il mio sclero ^^
Ho fatto dei sigari esplosivi un capitolo, mi piacevan troppo!
Enjoy!
(amo questa faccina**)
Non avrei dovuto pensarlo. Meglio darsi ai sigari esplosivi.
6 Marzo 1988
Sono sull'aereo che dovrebbe portarmi in Cina, ora. Ho gli occhi chiusi e la musica prepotente nelle mie orecchie nel tentativo di non pensare, ma è difficile quando sei abituato sempre a riflettere su ogni cosa e quando la cosa a cui vorresti non pensare richiede tutta la tua attenzione perché è importante.
Così concentro la mia mente sul dolore al ginocchio, nel tentativo inutile di soffocare i miei pensieri. Automaticamente il mio cervello ricollga la ferita a ieri, a come ho scoperto di averla, a lui che ha sceso tre piani solo per venirmi a dare il...
No. Basta.
Sii razionale, Helena.
Sì. Devo essere razionale. Oppure andrò fuori di testa, e non è mai una cosa positiva. Nemmeno quando le circostanze basterebbero a mettere sotto shock un esercito di elfi di Babbo Natale.
Troppo tardi, Helena. Sei già fuori di testa. Forse dovresti prendertela con una certa persona per avergli permesso di farti questo.
Ho deciso. Appena arrivo in albergo mi metto a disegnare, così non ci penso più! E' un'ottima idea, no?
Sì, farò così.
Già, ribatte sarcastico il mio subconscio,
peccato che manchino tre ore all'atterraggio. Cosa farai nel frattempo, i cuoricini sul diario delle elementari?
Nemmeno questa è da escludere.
Non riesco nemmeno a capire perchè mi faccia tanti problemi, in fondo si trattava di coreografia. Puro e semplice lavoro.
Lavoro.
Quella cosa che si fa quando si è concentrati.
Quindi dato che sono concentrata, sto lavorando anche adesso?
No, non sto lavorando, ma sono concentrata a fare tutta una serie di pensieri assurdi e idioti che mi fanno dubitare del mio stato di salute mentale.
Ma, in fondo, chi è che almeno una volta al giorno non pensa a come mettere sotto shock gli elfi di Babbo Natale?
Di questi tempi va di moda, e ormai lo fanno tutti.
Un'altra cosa che devo provare a fare è fare esplodere il succo d'arancia. Sarebbe uno spettacolo incredibile, vedere tutta quella roba arancione e un po' appiccicaticcia bagnare
Mi...
Alt. Stop. Non ci devo pensare.
Forse potrei anche provare a brevettare i sigari esplosivi per il signor DiLeo, visto che l'ultima volta che è venuto in sala a salutare...
lui, ha intossicato tutti quanti.
Il sigaro esplosivo è davvero un'ottima idea!
Per non parlare della botola da installare in sala, un regalo per Joanne. Tutto merito della mia zia, che ho chiamato ieri sera per sfogarmi e che ha partorito delle idee così malvagie e crudeli che Hulk al confronto è un pezzo di pane.
Ora che il mio cervello è distratto da questi pensieri perversi, posso ricominciare a pensare a ieri sera senza uscire di testa.
Riflettiamo tutti insieme, come ci invita a fare Dodo dell'Albero Azzuro:
1) Stavamo lavorando
2) Probabilmente il suo gesto è stato lavoro, e al massimo pacata amicizia.
3) E' a causa del suo pacato gesto di amicizia che quattrocento diverse razze di farfalle stanno svolazzando libere e felici nella mia pancia.
4) E' evidente che sono innamorata di lui
5) Ed è altrettanto evidente che innamorarsi di lui è una cosa sbagliata.
Ma perchè mi faccio tanti problemi? Ormai il danno è fatto, no? Non posso comandare al mio cuore ''ok, smetti di amarlo, non ti porterà a niente''.
Perchè il mio cuore, per mia sfortuna, ha già deciso.
Vuole lui.
Ama lui.
E non accetterà nessun altro.
Non potremmo trovare una soluzione diplomatica?
No, non credo. Voglio lui.
***
Come precedentemente promesso a me stessa, mi metto a disegnare. Lascio che la mia mano vaghi libera sul foglio vergando tratti delicati e decisi che danno vita e forma a pensieri confusi.
I miei occhi sono chiusi, mi lascio guidare solo dall'Arte, che conquista ogni mio gesto.
Sorrido mentre disegno, la mia mente ora è libera di volare.
Ma quel sorriso muore quando mi rendo conto di cosa ho disegnato.
Lui.
Un ritratto perfetto, un viso scolpito, un sorriso dolce e quel riccio sempre umido che impreziosisce i suoi occhi.
Ma non era meglio darsi ai sigari esplosivi piuttosto che disegnare?
Non lo so. Non so più cosa fare, cosa pensare.
Non voglio pensare.
So che mi farebbe solo soffrire.
Avevo promesso a me stessa di chiudere il mio cuore ai sentimenti, perchè non ci sarebbe stato più posto per le cose belle nella mia vita.
Ma ovviamente, le cose belle sono precipitate su di me come un uragano.
Il lavoro.
Il tour.
Lui.
L'amore.
In verità io non riesco a comprendere me stessa. Perchè un semplice bacio, invece di rendermi felice mi intristisce a tal punto da farmi venire voglia di piangere?
Dovrei essere felice. Ma non lo sono. Perchè?
E' semplice, Helena. Sai che tutto questo non porterà a nulla. Lo farai solo soffrire.
Sì, lo so. Mi sto buttando nel buco nero dell'illusione.
E' tutto perduto.
Lo è sempre stato.
Tre colpi secchi alla porta.
Vado ad aprire sull'orlo delle lacrime.
Un armadio a muro, dicasi anche guardia del corpo, mi dice che ''il signor Jackson'' mi sta aspettando nella hall dell'hotel.
Stupita, ringrazio quell'omaccione e chiudo la porta.
Che vuole adesso Michael?
Ultimamente è così volubile che devo ricordarmi di chiedergli se abbia il ciclo. Comunque, mi vesto, mi lego i capelli ed in fretta scendo.
Trovo Michael lì, seduto vicino alla finestra, che fissa il Sole pomeridiano.
Appena si accorge della mia presenza, arrossisce, per poi spiccicare quattro parole che suonano vagamente come un ''dobbiamo parlare''.
Lo seguo mentre si infila nell'uscita secondaria, sapendo già dove arriverà la nostra discussione.
Ieri.
Mi accompagna fino a un giardino pieno di rose e orchidee, e si siede, senza guardarmi, sull'erba, invitandomi tacitamente a fare lo stesso.
Mi stendo supina, restando in silenzio, senza forzarlo a parlare. So che è molto difficile per lui, timido com'è.
Lo sento prendere fiato.
-Insomma... ecco... scusa.
Sì, lo so, sono maledetta.
-Perchè scusa?
Diventa dello stesso colore del tramonto.
-Per... sì... dunque... per ieri.
-Ah.
Scoppio a ridere. Lui mi fissa sorpreso.
-Cosa c'è di tanto divertente?
-Credi che mi sia dispiaciuto?
Ti stai buttando nella fossa dei leoni, Helena.
Lo so, ma mi piace.
-Credo che tu ti sia offesa, insomma... baciarti così improvvisamente, davanti a così tante persone... per te dev'essere stato... mi hai capito.
Prende un respiro profondo e sorride.
-So che siamo amici, perciò non vorrei che tu ti fossi offesa, è che mi sono lasciato trasportare un po' troppo. Scusami.
-Non mi sono offesa.
-Beh, siamo su tutti i giornali. Sei famosa.
-Wow, prima pagina con Michael Jackson! Come mi hanno chiamata?
-La ''ballerina seduttrice'' e anche ''colei che ha fatto scatenare la pantera''
I giornalisti sono bravi a infilare doppi sensi dappertutto...
-Mi sento importante. Sarebbe però il caso di far sapere ai tabloid che mi chiamo semplicemente Helena.
Ride divertito. -E' una vita che cerco di far capire loro che mi chiamo semplicemente Michael, ora tu pensi di riuscire a far cambiare idea a tutti?
-Non penso caro. Ci riuscirò.
-Ma quanto siamo ostinati!
-Senza ostinazione non si ottiene niente.
Fisso il cielo, ora ricoperto dal manto morbido della sera, dove l'aria è quasi magica e tutto viene avvolto di dolcezza.
-Michael, non pensi che oggi sia fantastico il cielo?
Questi sono pensieri di una bambina sognatrice, che spera ancora in un mondo puro, di una donna adulta che sa che la vita cammina a piedi nudi sul sentiero della disillusione per contare le sue ferite una a una.
-Tutto è fantastico Helena. Come te.
Non so se quella frase è stata messa lì a caso, dettata dall'affetto di un momento, ma non ho il tempo nè la voglia di pensarci, ora che lui mi sta abbracciando così dolcemente.
E' l'affetto di un padre, e l'amore impossibile di una figlia.