Re: Re:
l'ascolto, 06/05/2010 19.24:
Io non voglio paragonare, la maestria di Michelangelo, immensa, con quella di Prassitele, soprattutto perchè appartengono ad epoche diverse, però ancora non capisco quale sia la nuova tecnica "inventata".
Per un attimo ho pensato davvero che tu sapessi qualcosa di preciso, invece pare di no.
E poi, appunto cosa faceva il cosiddetto Prassitele con il marmo? Magari mentre lo scalpellava lo odiava intensamente.
Keep non sbaglia! Michelangelo ha un rapporto particolare con la materia più importante della sua scultura perchè ritiene, secondo una concezione neoplatonica, che l'idea dell'opera d'arte sia già contenuta, anzi, che sia proprio "imprigionata" nel blocco di marmo e che l'artista non debba far altro che "togliere" il materiale in eccedenza per "liberarla".
Da questa concezione così personale della materia e dell'opera d'arte deriva la particolarissima tecnica scultorea del "non finito", una (fra le tante) della caratteristiche peculiari di alcune sue opere, la cui poetica ha influenzato il concetto della forma nell'arte nei secoli successivi fino all'epoca moderna (Rodin, Moore, impressionismo solo per citare i più conosciuti), oltre che dar vita ad una miriade di interpretazioni da parte della critica , tra le quali sembra prevalere quella secondo la quale Michelangelo acquisisce, ad un certo punto, la consapevolezza che l'ideale divino nell'opera d'arte è irraggiungibile, proprio a causa della limitatezza dell'essere umano(ma la questione è davvero molto controversa).
Michelangelo ,naturalmente, pur ispirandosi alla scultura classica, che perseguiva come lui la bellezza ideale, perviene ad un umanesimo completamente nuovo oltre che nella scultura anche nella pittura (in particolare nella Cappella Sistina) dove riesce a cogliere il corpo umano da qualsiasi punto, da qualsiasi angolatura, in qualsiasi movimento ed in qualsiasi espressione. Una grandezza impressionante. Solo a scriverne penso che a chiunque possa venire la pelle d'oca.
Io però vorrei suggerire, se posso permettermi, di non avere nell'approccio con l'Arte pregiudizi teorici: bellezza,utilità, messaggio universale, messaggio morale, perfezione e quant'altro. l'Arte può essere ed è tante volte anche il contrario di tutte queste cose, ed essere comunque sublime. E' davvero un concetto illimitato. I confronti sono utili solo se arricchiscono la nostra conoscenza; se devono essere pretesto per discriminare un artista piuttosto che un altro si regredisce, o comunque si perde un'occasione, no?
Diversa è l'intensità dell' emozione che un'artista può dare rispetto ad un'altro. Io di fronte ad una scultura di Rodin piango(ma davvero eh), di fronte ad una scultura di Fidia no, anche se l'ammirazione è uguale (diciamo che riesco a trattenermi va'!). Quello che provo quando vedo ed ascolto Michael lo potete immaginare...he he he. Altra eresia Keep.
P.S. Solo per dovere di cronaca: a me risulta che nemmeno l'Ermes possa essere attribuito con certezza a Prassitele. Potrebbe trattarsi di una riproduzione in marmo di una statua in bronzo.