Don Luciano Moggi

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sery84
00venerdì 12 maggio 2006 19:50
Re: Re:

Scritto da: Mr.Thriller 12/05/2006 16.23


Dove ci sono i soldi [SM=x47947]

Dai! torniamo al baratto! [SM=g27828]



Te scherzi, io lo proporrei [SM=g27824]
sery84
00venerdì 12 maggio 2006 20:01
Dal Corriere: gli ipocriti
Ovviamente, come in molte tragedie sociali, anche qui ha preso subito corpo la figura del Capro Espiatorio, dell'Uomo Nero, del Demiurgo Cattivo su cui scaricare ogni colpa: l'ipotesi degli inquirenti, infatti, è che Luciano Moggi abbia tirato i fili di un sistema perverso di cui facevano parte esponenti corrotti della Guardia della Finanza, calciatori, procuratori, arbitri, giornalisti, tifosi illustri e manovalanza anonima, insomma mezza Italia calciofila. Come sempre, quando il tiranno cade, i sudditi fanno festa, innalzano le forche, preparano i roghi.

Il destino di Moggi e quello della Triade sono ormai segnati, scaricati dalla stessa Juve, dati in pasto a tanti piccoli giustizialisti. Per questo due juventini doc come Giampiero Mughini e Christian Rocca, sulle pagine del Foglio sono scesi in campo per buttarla sul politico, per paragonare la caduta di Moggi a quella di Bettino Craxi, per ricordarci che se Moggi è un «criminale », tutto il sistema calcio è criminale.
Il paragone è un po' forzato (da ultrà, di Craxi e di Moggi) ma vera è una cosa: prima tutti erano amici di Moggi, da Berlusconi che lo ha ricevuto a Palazzo Chigi a Massimo Moratti che lo voleva all'Inter, adesso è solo uno sporco rinnegato. Adriano Galliani, quello dei fondi neri di Lentini, invoca ora un «codice etico». E' il sistema più indegno quello che di solito esprime propositi morali.

Aldo Grasso
Credo che abbia spiegato benissimo....
peterpana
00sabato 13 maggio 2006 10:59
[SM=x47954] Ogni tanto scoprono l'acqua calda e fanno finta di scoperchiare quello che si sa già. La cosa + divertente è scoprire i dettagli.
Sicuramente ci sarà qualche motivo politico o altro tipo di interesse sotto per il fatto che sia uscito tutto, si sa che in Italia nulla accade per caso, vedi tangentopoli, che dopo 50 anni di inciuci e grandi mangiate, che andavano bene ai più, ad un certo punto ha voluto rovesciare un sistema, e, magia, sono spuntati i buoni contro i cattiviiii!!
Spero solo, ma non mi illudo, visto il livello mentale dell'italiano medio, che la massa dei rincoglioniti dal calcio si assottigli sempre di più. Solo pie illusoni, mi rendo conto. Ogni epoca deve avere il suo oppio dei popoli, o no?
sery84
00sabato 13 maggio 2006 12:56
Quoto peterpana...

intanto altre news esilaranti...

Intanto spunta anche il nome del Milan tra le squadre maggiormente coinvolte nello scandalo. Oltre a Juventus, Lazio e Fiorentina sarebbe infatti quella rossonera la quarta squadra più invischiata nell'inchiesta della procura di Napoli sul calcio.
....
"In tal modo - scrivono i pm - predeterminando gli esiti del campionato di calcio di serie A per la stagione 2004/2005 (scudetto, piazzamenti per le coppe europee e retrocessioni) e, più in generale, controllando e condizionando l' intero sistema del calcio professionistico italiano.
....
Dagli atti dell'inchiesta emerge anche che Moggi e Giraudo sono indagati anche per concorso in sequestro di persona, tale accusa si riferisce a un episodio avvenuto al termine della partita Reggina-Juventus del 6 novembre 2004, conclusasi 2-1 per i calabresi, quando i due dirigenti avrebbero chiuso a chiave negli spogliatoi l'arbitro Paparesta ed i suoi collaboratori Cristiano Copelli e Aniello Di Mauro. Da virgiliosport.
[SM=g27820]:
sery84
00martedì 20 giugno 2006 13:33
da virgilio news
Lo ha intitolato "Illecito strutturato". Un dossier di quasi 200 pagine in cui Francesco Saverio Borrelli spiega come la stagione 2004/05 fosse condizionata da illeciti sportivi continuativi e reiterati in modo nuovo, inedito, senza "comprare" la partita come si faceva nei film degli anni '50 con la classica valigetta in pelle piena di banconote da centomila lire.

Borrelli sostiene l'esistenza di uno o più sistemi corrotti che condizionavano in ogni suo aspetto ma in modi differenti designazioni di arbitri e guardalinee, minacciando coloro che non si adeguavano, dispensando aiuti e beni in cambio di atteggiamenti accondiscendenti in campo e nell'urna dei sorteggi arbitrali.

Un dossier che inchioda senza tema di discussione Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina. Per queste quattro grandi squadre, Borrelli sottolinea la posizione compromessa e grave spiegando come il cancro della corruzione silenziosa fosse nella struttura del calcio italiano e non nel singolo episodio della partita.

Per Borrelli, Juve e Milan sono il sistema o meglio, due sistemi contrapposti: la Cupola moggiana, "rete estesa e pericolosa" con deisgnatori succubi e squadre alleate volenti o nolenti ma anche il contropotere rossonero che cerca di arginare e imporsi al concorrente controllando i guardalinee, forzando le designazioni e oliando alcuni meccanismi con favori e doni importanti a taluni arbitri.

A pagare con la revoca di due scudetti e la Serie C1, o al peggio la retrocessione nei Dilettanti, sarà la Juventus perché c'è limpida e indifendibile responsabilità diretta dei propri dirigenti con illecito "strutturale" reiterato e continuato per tutta la stagione in questione. Insomma per la Juve c'è ben poco da fare.

La posizione del Milan, si diceva, era considerata quella meno compromessa. Borrelli invece mette i rossoneri un gradino sotto la Juventus: la posizione di Adriano Galliani, ad rossonero, sarebbe direttamente compromessa nel "controllo" o semplicemente nel "tentativo di controllare" alcuni arbitri e una dozzina di guardalinee.

A "tradire" la posizione di Galliani - che ha scaricato le colpe sul responsabile dei rapporti con gli arbitri Meani - sarebbe stato l'incerto e reticente interrogatorio di Ancelotti, segnalato nel rapporto consegnato alla Giustizia.

Per i rossoneri si prefigurerebbe la Serie B ma solo qualora la posizione di Galliani fosse dimostrata di responsabilità diretta. Certa è comunque una severa penalizzazione per la reiterata violazione dell'articolo 1 a causa dei ripetuti contatti con Bergamo e gli inviti a cena, nelle ore di chiusura del ristorante di Meani, fatti all'arbitro Collina.

La Lazio rischia la B sebbene la sua posizione sia la meno compromessa di tutte. Lotito, molto legato a Carraro, si piega ai voleri di Moggi e ordini direttamente designazioni a Bergamo e Pairetto.

Compromessa è anche la posizione della Fiorentina. Più che inventori di un sistema o di un controsistema, i Viola appaiono come vittime che però si adeguano diventando complici. Numerose però le intercettazioni in cui i Della Valle chiedono di combinare match o di chiedere ai direttori di gara aiuti arbitrali che portino alla salvezza del club.

Tra oggi e domani ci sarà la richiesta delle pene: la cartina di tornasole sarà la Juventus. Se per il club bianconero si chiederà la radiazione dal calcio o la retrocessione tra i Dilettanti o in C, per tutte le altre sarà Serie B. Di certo nell'aria si sa già che c'è voglia di punizioni esemplari, memorabili, per punire chi ha sbagliato tanto o poco che sia.
michipu
00martedì 20 giugno 2006 13:40
Re: da virgilio news

Scritto da: sery84 20/06/2006 13.33

Tra oggi e domani ci sarà la richiesta delle pene: la cartina di tornasole sarà la Juventus. Se per il club bianconero si chiederà la radiazione dal calcio o la retrocessione tra i Dilettanti o in C, per tutte le altre sarà Serie B. Di certo nell'aria si sa già che c'è voglia di punizioni esemplari, memorabili, per punire chi ha sbagliato tanto o poco che sia.



come si dice dalle mie parti... 'ta lastima...
sery84
00martedì 20 giugno 2006 13:43
Re: Re: da virgilio news

Scritto da: michipu 20/06/2006 13.40


come si dice dalle mie parti... 'ta lastima...



Ossia? a me sembra semplicemente4 trovare un capro espiatorio e dare la punizione per far vedere che tutti hanno buone intenzioni e che tutti sono buoni...

I verbali di Moggi

NAPOLI — IL POTERE logora chi non ce l’ha. E lui logorato lo era davvero. Terribilmente preoccupato, perchè il potere, quello vero, quello televisivo, stava da tutt’altra parte: non certo nel suo ufficio di corso Galileo Ferraris. Casomai, nelle mani del Milan. Perchè a contare davvero era il bastone del comando del circuito affaristico-mediatico. Ed è da questa minaccia che la Juve si è dovuta difendere. Nonostante lui non fosse uno qualunque e le sue fossero le «mani forti» di Luciano Moggi. Dopo un mese di assoluto segreto istruttorio, spuntano alla luce del sole i verbali d’interrogatorio, datati 15 maggio, dell’ex direttore generale della Juve. Verbali dirompenti, clamorosi. E che comunque non fanno altro che confermare quanto già dichiarato a Qn dallo stesso Moggi, in un intervista esclusiva pubblicata il 22 maggio scorso. «Il potere, specialmente nel calcio - ha dichiarato Moggi ai pm napoletani, Beatrice e Narducci - è dettato da qualcosa che porta ad avere in mano delle leve per distribuire certi poteri. Quando si parla di potere vero non si può prescindere dal valutare dove si opera e cioè cosa vuol dire avere televisioni, moviole, trasmissioni televisive, e non avere niente come la Juve».
CERTO È CHE, difendendosi, Lucianone è andato a testa bassa contro l’amico di un tempo, quell’Adriano Galliani con il quale, fino all’altro giorno, ha fatto affari d’oro: «Prendiamo il caso delle piccole società, che magari chiedono 10 milioni di diritti tv, ne ottengono sei e interviene Galliani in funzione di presidente della Lega e dice: non ti preoccupare che ci penso io a farti prendere di più. E loro, regolarmente, prendono di più. Di fronte a queste cose, conta di più questo potere che oltretutto è conflittuale perchè Galliani è, allo stesso tempo, vicepresidente del Milan e presidente della Lega. Quindi conta molto di più avere questo potere che prestare due o tre giocatori gratis ad una società di calcio». A questo punto, gli inquirenti chiedono a Moggi se non è stato proprio lui ad essere determinante per l’elezione di Galliani a presidente della Lega. L’ex «dg» risponde: « Quante volte mi sono trovato a sentir dire: l’ha fatto Moggi. Mi mettono in tutte le salse, mi sembra di essere diventato Provenzano. E poi il vero motivo per eleggere un presidente di Lega è quello di prendere più soldi». Spazio anche per sfoghi e mezze confessioni: «Mi trovo a fare Calimero, nel senso che è brutto e nero perchè il più debole di tutti. Adesso sto male per queste cose che non credo di meritare. Certo, non sono uno stinco di santo. Dove posso dire che ho fatto qualcosa - dice ancora Moggi - è quando mi sono azionato di fronte al presunto strapotere tv contro la Juve. Qualche misura sicuramente l’abbiamo cercata: tutti quanti, ad iniziare da Giraudo».
SUL PROCESSO di Biscardi: «Quello è un bar dove tutti parlano e non ha valore niente. Io volevo soltanto che ci fossero considerazioni giuste su determinate situazioni. Ho detto diverse volte a Baldas di darci una mano: questo è il solo male che ho fatto». Infine, sull’incandescente finale di Reggina-Juve: «Ammetto che io e Giraudo ci siamo incavolati. Ma escludo di aver chiuso Paparesta nello spogliatoio. Voi non sapete cosa significa perdere una partita. Può saperlo solo chi ci sta, con tutti gli stress e gli interessi che ci sono».
BAD90
00martedì 20 giugno 2006 16:44
Si..29 scudetti,quali cm minimo 28 sn rubati....
Moggi e Giraudo sn dei Ladroni...e sn fortunati se la juve
va cm minimo in serie b...l'ho sempre detto ke Moggi cn gli
albitri sn dei GRANDISSIMI BUGIARDI!Ke bello...hanno
dato un bellissimo esempio del calcio italino alle altre squadre
di Eyropa e del resto del mondo! [SM=g27812]
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