BARACK ATTACK!

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sery84
00giovedì 6 novembre 2008 09:17
Re:
-SELENE-86, 06/11/2008 1.08:




Non possiamo negare che gli americani oggi ci abbiano dato una lezione pesante di democrazia, in Europa è tanto "cool" essere pro-Obama al momento, ma nessuno stato europeo oggi sarebbe capace di proporre un nero come presidente.E questo è un fatto per niente banale.






MA LOL!
nessuno stato Europeo ha il 40% di poplazione nera da 200 anni.
Che discorsi sono? L'America è un melting pot, il singolo stato europeo no. Non c'entra un bel nulla.

E nessuno sta crocifiggendo nessuno, semplicemente si mettono in risalto tutti i punti di queste elezioni al di là dei discorsi retorici e al di là del fatto che il presidente è mulatto.
Ovvio che siamo tutt contenti che hanno vinto i democratici.
sery84
00giovedì 6 novembre 2008 09:26
Re: Re: Re:
mjfan80, 06/11/2008 9.04:



vero, non è molto corretto fare il paragone destra europe = repubblicani, sinistra europea = democratici

è vero però la sinistra europea assomiglia più ai democratici rispetto alla destra

in effetti poi, secondo me, in italia in particolar modo, nemmeno si può più parlare di destra e sinistra
comunque, per esempio, i democratici sono liberali... così come L'ELDR europeo (Liberal Democrat and Reform - liberali, democratici e riformisti), proprio come i democratici americani, giusto?
l'Italia dei valori, per esempio, appartiene all'ELDR (e ha ricevuto un plauso dalla presidentessa ELDR come esemepio di partito che sposa i principi ELDR)
quindi certe correnti esistono anche in europa

non per niente, con quel poco di cognizione di causa che ho in merito, avrei votato Obama non per nulla [SM=x47961]




Il movimento liberale in Europa va dal centro destra al centro sinistra, mentre in USA ai democratici.
I partiti cattolici in Italia sono al centro, ora centro sinistra, prima centro destra. In USA sono repubblicani.
Radicali, socialisti comunisti sono a sinitra in Europa, negli USA non esistono.
Riformisti sono anche un movimento trasversale tra centro destra e centro sinistra in Europa, in USA sono democratici.
Conservatori sono nell'estrema destra in Europa, sono republican in USA.
Partiti locali ed indipendentisti in Italia e in Europa sono di centro destra, negli USA non so manco se esistono.

Quindi repubblicani e democratici non sono altro che dei movimenti che attraversano la sfera della politica europea trasversalmente, ma non sono movimenti così scindibili come si vuol far credere.

mjfan80
00giovedì 6 novembre 2008 09:39
in realtà non è vero che i socialisti non esistono in usa
barack è stato proprio "accusato" di essere un socialista (ridistribuzione del reddito, tipico atteggiamento sinistroide in europa)
Trilly-88
00giovedì 6 novembre 2008 11:25
Re:
mjfan80, 05/11/2008 18.37:

trylli mi sa che ti sei confusa un po' :-P





Beh...in effetti dal 1789 sono passati un pò più di 40 anni [SM=x47958]
chiedo scusa!! [SM=x47979]
10baggio
00giovedì 6 novembre 2008 11:28
Re:
mjfan80, 06/11/2008 9.39:

in realtà non è vero che i socialisti non esistono in usa
barack è stato proprio "accusato" di essere un socialista (ridistribuzione del reddito, tipico atteggiamento sinistroide in europa)



negli usa i democratici equivalgono alla destra (non centro destra, destra) italiana, i repubblicani all'estrema destra italiana (escludendo ovviamente il concetto nazionalsocialista presente nelle destre europee)
Accusare una persona di socialismo negli usa significa offenderla profondamente. E' ovvio che il socialismo europeo non è applicabile negli usa, sarebbe una catastrofe di proporzioni colossali... Obama si limiterà a rendere più accessibili gli ospedali pubblici SOLO AI SOGGETTI IN CONDIZIONI DI PERICOLO DI VITA (specificato in maniera soft in un discorso dello stesso obama), inoltre aumenterà le tasse dei soggetti che guadagnano oltre 250.000 $ annui indicativamente del 3-4% con uno scalone intorno al 7-8% una volta superato il milione annuo.
NIENTE A CHE VEDERE CON IL SOCIALISMO (per fortuna... sennò col cavolo che avrebbe vinto)

sery84
00giovedì 6 novembre 2008 13:08
Re:
mjfan80, 06/11/2008 9.39:

in realtà non è vero che i socialisti non esistono in usa
barack è stato proprio "accusato" di essere un socialista (ridistribuzione del reddito, tipico atteggiamento sinistroide in europa)




Diaffti, accusato, nella costituzione americana è dichiarata la guerra al comunismo e socialismo. I socialiksti non esistono.
Obama dichiarando che voleva semplicemente un sistema sanitario più adeguato è stato attaccato con l'accusa di essere socialista, ma col socialismo non ha proprio nulla a che fare.
criticofan
00giovedì 6 novembre 2008 15:04
Re: Re:
10baggio, 06/11/2008 11.28:



negli usa i democratici equivalgono alla destra (non centro destra, destra) italiana, i repubblicani all'estrema destra italiana (escludendo ovviamente il concetto nazionalsocialista presente nelle destre europee)




Affermazione ridicola.

Se esiste un partito USA corrispondente (nei limiti della realtà USA) alla destra, allora deve esisterne anche un'altro corrispondente alla sinistra. Cos'è, un corpo monco, fatto di destra e di estrema destra?! E l'altra metà?
Forse ti infastidisce la parola, ma il partito DEMOCRATICO è paragonabile al CENTRO SINISTRA; una SINISTRA estremamente MODERATA, certo, ma senza dubbio SINISTRA (ridistribuzione della ricchezza, sistema sanitario su modello europeo, maggior attenzione alle minoranze e alle classi meno abbienti, predisposizione al confronto diplomatico piuttosto che al conflitto).
Il partito REPUBBLICANO rappresenta invece una DESTRA comunque MODERATA, diciamo un CENTRO DESTRA (maggior attenzione al benessere delle classi abbienti, ai bianchi timorosi di Dio, antiaborto, pro pena di morte, attitudine maggiormente guerrafondaia).
Poi è chiaro, in un paese come gli USA non può esistere l'estrema sinistra, così come non può esistere - almeno sulla carta - l' estrema destra (del resto gli USA hanno sempre lottato, almeno ufficialmente, contro ogni forma di dittatura 'destrorsa', tra cui fascismo e nazismo; così come si sono sempre opposti ad ogni dittatura 'sinistroide').

Ovviamente tutto il mio discorso vale solo se si decide di considerare 'DESTRA' uno dei due maggiori partiti USA. Se c'è la destra, ci deve essere anche l'opposizione, quindi la sinistra. Chiaramente tutto va calato verosimilmente nel contesto degli Stati Uniti d'America. E' chiaro che la sinistra, in America, non sia la sinistra della Cina; e che la parola stessa 'sinistra' acquisti un significato completamente differente (come 'destra', del resto).
Ma, se prendiamo in considerazione gli USA e guardiamo alla sua politica interna, i REPUBBLICANI rappresentano la destra americana, e i DEMOCRATICI rappresentano la sinistra americana.
10baggio
00giovedì 6 novembre 2008 15:17
Re: Re: Re:
criticofan, 06/11/2008 15.04:



Affermazione ridicola.
Tu devi essere un po' confuso.
Se esiste un partito USA corrispondente (nei limiti della realtà USA) alla destra, allora deve esisterne anche un'altro corrispondente alla sinistra. Cos'è, un corpo monco, fatto di destra e di estrema destra?! E l'altra metà?
Forse ti infastidisce la parola, ma il partito DEMOCRATICO è paragonabile al CENTRO SINISTRA; una SINISTRA estremamente MODERATA, certo, ma senza dubbio SINISTRA (ridistribuzione della ricchezza, sistema sanitario su modello europeo, maggior attenzione alle minoranze e alle classi meno abbienti, predisposizione al confronto diplomatico piuttosto che al conflitto).
Il partito REPUBBLICANO rappresenta invece una DESTRA comunque MODERATA, il il cosiddetto CENTRO DESTRA (maggior attenzione al benessere delle classi abbienti, ai bianchi timorosi di Dio, antiaborto, pro pena di morte, attitudine maggiormente guerrafondaia).
Poi è chiaro, in un paese come gli USA non può esistere l'estrema sinistra, così come non può esistere - almeno sulla carta - l' estrema destra (del resto gli USA hanno sempre lottato, almeno ufficialmente, contro ogni forma di dittatura 'destrorsa', tra cui fascismo e nazismo; così come si sono sempre opposti ad ogni dittatura 'sinistroide').



no, negli usa non esiste la sinistra come è intesa in europa, sulla destra leggi bene quello che ho scritto: "escludendo ovviamente il concetto nazionalsocialista presente nelle destre europee"
Quindi per estrema destra in questo caso si intende intervento dello stato pari a 0 o quasi, altro che moderata!
Il partico democratico americano non ha NULLA a che vedere con il partito deomocratico italiano, formato per lo più da ex comunisti frustrati con idee tanto retrograde quanto utopistiche.
Quando vince il partito democratico negli usa nessuno s'aspetta la statalizzazione, semmai un approccio meno aggressivo nelle questioni militari e qualche aiuto in più alle classi meno abbienti. TUTTO IL RESTO RIMANE PRIVATO... ergo il partito democratico usa corrisponde alla destra italiana: interventi dello stato nell'economia MOLTO limitati.

10baggio
00giovedì 6 novembre 2008 15:19
Re: Re: Re:
criticofan, 06/11/2008 15.04:


Ovviamente tutto il mio discorso vale solo se si decide di considerare 'DESTRA' uno dei due maggiori partiti USA. Se c'è la destra, ci deve essere anche l'opposizione, quindi la sinistra. Chiaramente tutto va calato verosimilmente nel contesto degli Stati Uniti d'America. E' chiaro che la sinistra, in America, non sia la sinistra della Cina; e che la parola stessa 'sinistra' acquisti un significato completamente differente (come 'destra', del resto).
Ma, se prendiamo in considerazione gli USA e guardiamo alla sua politica interna, i REPUBBLICANI rappresentano la destra americana, e i DEMOCRATICI rappresentano la sinistra americana.



oh ecco, ora hai aggiunto questo e allora posso dirti che sono d'accordo! nel contesto usa i democratici sono la sinistra, ma se portassimo i democratici usa in italia o in Europa sarebbero la destra! questo volevo sottolineare.


criticofan
00giovedì 6 novembre 2008 15:24
Re: Re: Re: Re:
10baggio, 06/11/2008 15.19:



oh ecco, ora hai aggiunto questo e allora posso dirti che sono d'accordo! nel contesto usa i democratici sono la sinistra, ma se portassimo i democratici usa in italia o in Europa sarebbero la destra! questo volevo sottolineare.





Infatti l'ho aggiunto proprio perchè ho capito che ciò che davo per scontato probabilmente non sarebbe stato afferrato al volo da tutti. Tutto va messo nel giusto contesto. é' inesatto, però, sostenere che in USA i Repubblicani siano la destra estrema e i Democratici la Destra moderata.
Se decidi di identificare un partito come 'destra', il suo opposto diventa automaticamente la 'sinistra', all'interno di quel particolare paese. Insomma, in USA non esiste nemmeno la DESTRA come la intendiamo noi.


MATTGOSS
00giovedì 6 novembre 2008 20:56
questo è sicuramente un momento che rimarra' nella storia, il primo presidente nero degli stati uniti d'america.
alcuni punti del suo programma sono davvero ammirevoli:
investire nell'energia rinnovabile,
arrivare a eliminare il nucleare,
investire nell'istruzione,
investire nella ricerca,
redistribuzione del reddito..
e speriamo che sia da esempio
angelico
00giovedì 6 novembre 2008 22:56
I HAVE A DREAM!

....il sogno americano si concretizza.....

cacciata la pessima amministrazione bush....ora si cambia pagina!

una valanga di voti per OBAMA!....

vince con il 53% contro il 46% di McCain....
i sondaggi per una volta hanno avuto ragione!

fattore razziale non è stato determinante!

OBAMA: 62.680.702 53%
MCCAIN: 55.542.743 46%

hanno votato 118,2 mln di americani.....contro i 113,7 del 2004!

OBAMA si aggiudica 364 elettori contro i 173 di mccain....

OBAMA raggiunge (quasi) il primato di B.Clinton eletto con 370 elettori(1992) e 379 (1996)....

I DEMOCRATICI si aggiudicano il senato con 57 seggi(+2 indipendenti)...e sfiorano la fatidica soglia dei 60 seggi....ke li mette al sicuro da ostruzionismo....

e 255 deputai alla camera.....


L ERA OBAMA:




L ERA BUSH:




maggiori info su :

www.realclearpolitics.com/

it.mc283.mail.yahoo.com/mc/showFolder?fid=Inbox&.rand=1837122...

www.ilsole24ore.com/dossier/Mondo/2008/elezioni-Usa/

www.repubblica.it/speciale/2008/elezioni_usa/index.html

angelico
00giovedì 6 novembre 2008 23:28
L'abc del piano di Barack Obama
di Elysa Fazzino
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commenti - | |

L'America cambierà. Ma come? Un punto di partenza sono le promesse fatte agli elettori degli Stati Uniti. Dall'economia alla previdenza sociale, dall'energia alla difesa, ecco l'Abc del piano di Barack Obama e Joe Biden, presentato sul sito ufficiale www.barackobama.com. Il contenuto tema per tema.

Casa. Obama promette di aiutare i piccoli proprietari che si sono indebitati per la casa, "vere vittime" della crisi dei mutui subprime. Prevede l'introduzione di un credito universale del 10% per i mutui, in modo da dare uno sgravio fiscale alle famiglie di reddito medio che fanno fatica a pagare le rate del mutuo. Con il "Stop Fraud Act" intende combattere le frodi e i prestiti predatori, con sanzioni più severe per i professionisti colpevoli di frode. La legge assisterà le famiglie perché possano evitare i pignoramenti. La nuova amministrazione inoltre promuoverà norme per una maggiore trasparenza sui mutui.

Commercio. Obama farà pressione sul Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio, perché garantisca l'applicazione degli accordi commerciali e impedisca i sussidi agli esportatori stranieri e le barriere non tariffarie alle esportazioni Usa. Vuole emendare il Nafta, l'accordo di libero scambio con Canada e Messico. Sostiene incentivi fiscali per le aziende che mantengono o aumentano posti di lavoro negli Stati Uniti. Intende eliminare le deduzioni fiscali per le società che trasferiscono il lavoro all'estero.

Difesa. Ricostruire le Forze Armate per adeguarle ai compiti del XXI secolo: l'impegno del prossimo comandante in capo è di completare lo sforzo avviato per avere 65.000 soldati e 27.000 marines in più. Obama si impegna a investire in missioni come la contro-insurrezione (rinsaldando per esempio forze speciali, operazioni di intelligence, insegnamento delle lingue straniere). Promette di rimettere in sesto la Guardia Nazionale e le Riserve, fornendo l'equipaggiamento necessario per intervenire nelle emergenze in patria e all'estero. Inoltre, intende coinvolgere gli alleati per fare in modo che facciano la loro parte per la sicurezza comune.

Diritti civili. Combattere la discriminazione sul lavoro: Obama punta a ribaltare la sentenza della Corte Suprema che limita la possibilità per le donne e le minoranze razziali di contestare la discriminazione retributiva. Farà approvare il Fair Pay Act per garantire uguale paga per uguale lavoro e l'Employment Non-Discrimination Act per proibire discriminazioni basate sul sesso. Un altro obiettivo è quello di rafforzare l'applicazione dei diritti civili e porre fine alla politicizzazione del dipartimento della Giustizia avvenuta durante l'amministrazione Bush. La nuova amministrazione vuole espandere la legislazione federale contro gli "hate crimes", i crimini basati sull'odio.

Disabili. Opportunità di istruzione, anche universitaria, fine delle discriminazioni sul lavoro, sostegno alla vita in comunità: l'attenzione ai disabili segnala la maggiore enfasi sui problemi sociali dell'amministrazione democratica.

Economia. L'America si aspetta dalla nuova presidenza una via d'uscita dalla crisi finanziaria. Per rilanciare l'economia, Obama vuole dare alle famiglie americane uno sgravio immediato di 1.000 dollari sulla bolletta energetica, una sorta di anticipazione dello sgravio fiscale permanente di 1.000 dollari l'anno per le famiglie della classe media. Promette anche 50 miliardi di dollari per rimettere in moto la crescita, 25 miliardi per evitare tagli statali e locali a spese sociali come sanità, istruzione, alloggi e aumenti delle tasse di proprietà e altre tariffe, altri 25 miliardi per impedire tagli a spese come la manutenzione di ponti e strade e la riparazione di scuole. Il tutto permetterebbe di salvare oltre 1 milione di posti di lavoro che rischiano di essere soppressi. In programma un pacchetto per affrontare l'emergenza mutui, con misure per debellare le frodi e garantire più serietà nel settore, più un credito universale per il mutuo. Prevista anche l'eliminazione delle tasse sui capital gain per piccole imprese e "start-up" per incoraggiare l'innovazione e la creazione di posti di lavoro. Inoltre, Obama si batterà per una politica commerciale equa e buoni standard lavoristici e ambientali in tutto il mondo.

Energia. Cinque milioni di posti di lavoro "verdi" ("green collar") e più efficienza energetica. Il nuovo piano per l'energia ruota intorno all'emancipazione dal petrolio e alla lotta all'effetto serra. Prevede di dare subito un aiuto d'emergenza alle famiglie (100 dollari di sgravio sulla bolletta energetica). Poi promette investimenti strategici per 150 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni per catalizzare gli sforzi dei privati per un'energia pulita e creare cinque milioni di posti di lavoro. Tra gli obiettivi c'è di risparmiare tanto petrolio da potere eliminare nel giro di dieci anni le importazioni petrolifere dal Medio Oriente e dal Venezuela. Il piano punta a mettere in circolazione 1 milione di auto ibride entro il 2015, garantire che il 10% dell'elettricità venga da energie rinnovabili entro il 2012, il 25% entro il 2025, ridurre dell'80% entro il 2050 le emissioni che provocano l'effetto serra. Le compagnie potranno fare prospezioni in cerca di petrolio e gas ma in base alle licenze esistenti: se non le utilizzano, le perderanno. In programma anche lo sviluppo di centrali a carbone "pulito". Per quanto riguarda l'energia nucleare, l'accento è posto sulla sicurezza degli impianti e lo smaltimento delle scorie.


Etica. Obama promette di creare una banca dati Internet centralizzata per maggiore trasparenza su lobby e finanziamenti elettorali. Un'agenzia indipendente dovrà vigilare sulle indagini per violazioni etiche dei parlamentari. Nell'amministrazione Obama-Biden nessuna persona di nomina politica potrà occuparsi di regole e appalti relativi a un'azienda dove ha lavorato negli ultimi due anni.

Famiglia. Oltre a uno sgravio fiscale di 1.000 dollari all'anno, Obama prevede altre misure per rafforzare la famiglia: togliere alcune penalizzazioni sulle famiglie sposate, dare un giro di vite agli uomini che evitano di versare gli assegni per i figli, trovare servizi a sostegno dei padri e delle loro famiglie, prevenire la violenza domestica. Per un migliore equilibrio tra famiglia e lavoro, promette di raddoppiare i programmi del doposcuola, espandere i permessi per motivi di famiglia e salute, dare alle famiglie a basso reddito un credito fiscale per le spese di assistenza dei bambini, incoraggiare orari di lavoro flessibili.

Finanza pubblica. Con Bush il debito federale è aumentato di oltre il 50%: Obama intende riportare la disciplina fiscale, rivedere il bilancio federale "riga per riga" ed eliminare i programmi che non funzionano o non sono necessari. Assicura che ribalterà la maggior parte dei tagli fiscali per i ricchi introdotti da Bush, proteggendo però i tagli per i poveri e per il ceto medio. Inoltre, eliminerà deduzioni e scappatoie a favore di interessi particolari, come quelli dell'industria petrolifera.

Immigrazione. Le frontiere vanno protette: più personale, infrastrutture e tecnologia lungo i confini e nei porti. Il sistema di immigrazione va migliorato, togliendo le inefficienze burocratiche e aumentando il numero di immigrati legittimi per mantenere unite le famiglie e soddisfare la domanda di lavoro. Obama promette di togliere gli incentivi agli ingressi clandestini, punendo i datori di lavoro che impiegano immigrati senza documenti. La nuova amministrazione appoggia un sistema che richieda agli immigrati senza documenti di pagare una multa, imparare l'inglese e mettersi in coda per diventare cittadini Usa.

Industria manifatturiera. È prevista la creazione di un fondo, che si chiamerà Advanced Manufacturing Fund, per investire nelle più avanzate strategie manifatturiere e creare posti di lavoro. Saranno raddoppiati i finanziamenti per il programma Manufacturing Extension Partneship, che promuove l'efficienza, l'applicazione delle nuove tecnologie e la crescita dell'industria manifatturiera. Il piano di investimenti nell'energia pulita – 150 miliardi di dollari in dieci anni, 5 milioni di posti di lavoro – punterà a sviluppare la nuova generazione di biocarburanti, accelerare la commercializzazione di auto ibride ricaricabili, promuovere l'energia rinnovabile, investire in centrali a carbone a basse emissioni inquinanti, avviare la transizione a una nuova rete elettrica digitale. Si investirà nella forza lavoro qualificata, sono previsti più fondi per i programmi federali di formazione dei lavoratori che saranno estesi alle tecnologie verdi.

Infrastrutture. Gli Stati Uniti dovranno ricostruire le infrastrutture nazionali di trasporto: strade e autostrade, ponti, porti, sistemi di trasporto aereo e ferroviario. Il programma democratico prevede la creazione di una nuova banca per investire nelle infrastrutture, la National Infrastructure Reinvestment Bank. L'istituto riceverà 60 miliardi di dollari in dieci anni. I progetti dovrebbero creare, direttamente e indirettamente, fino a due milioni di posti di lavoro e stimolare nuove attività economiche per circa 35 miliardi di dollari all'anno.

Iraq e politica estera. Immediatamente, appena entrato in carica, Obama darà al segretario della Difesa e ai comandanti militari una nuova missione:porre fine alla guerra con successo. Il ritiro delle truppe sarà "responsabile e graduale": il programma afferma che secondo gli esperti militari è possibile ritirare le truppe in modo sicuro nel giro di 16 mesi. La nuova amministrazione farà pressione sui leader iracheni affinché si assumano la responsabilità del loro futuro e spendano gli introiti del petrolio per la ricostruzione del proprio Paese. Obama intende lanciare un'offensiva diplomatica per aumentare la stabilità dell'Iraq e della regione. Affronterà anche la crisi dei profughi. Obama promette di isolare Al Qaida, che ha approfittato della guerra in Iraq per risorgere e riorganizzarsi in Afghanistan. La forte presenza militare in Iraq ritarda la capacità degli Stati Uniti di portare a termine la lotta in Afghanistan. Con l'Iran, Obama sostiene la via della diplomazia, con aperture al dialogo. Ma se Teheran non cambierà il proprio comportamento aumenterà la pressione economica e l'isolamento politico. Obama appoggia una forte partnership tra Usa e Israele, che resta il più stretto alleato degli Stati Uniti nel Medio Oriente. Una priorità diplomatica sarà quella di fare progressi per porre fine al conflitto israelo-palestinese e raggiungere il traguardo di due Stati che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza. In programma anche una Nato più forte attraverso un maggiore contributo degli alleati: Obama solleciterà i Paesi membri a fornire truppe per le operazioni di sicurezza collettiva e a investire di più in operazioni di ricostruzione e stabilizzazione. Impegno anche per l'Africa: fermare il genocidio nel Darfur e porre fine al conflitto in Congo. In agenda anche il rafforzamento del trattato di non proliferazione nucleare.


Istruzione. Obama intende riformare il programma "No child left behind" (nessuno studente deve restare indietro), voluto da Bush, che ha introdotto test standardizzati. Secondo Obama, l'obiettivo era giusto, ma la mancanza di finanziamenti e l'applicazione inadeguata l'hanno fatto fallire. La riforma prevede prima di tutto nuovi finanziamenti; poi il miglioramento del metodo di valutazione degli studenti. Il piano di Obama comprende anche investimenti per l'educazione dei bambini fino a cinque anni d'età. Un traguardo importante è rendere l'università accessibile a tutti: per pagare le alte tasse universitarie, è prevista la creazione di un credito fiscale di 4000 dollari per gli studenti, in cambio dello svolgimento di servizi di pubblica utilità. La somma coprirà i due terzi della retta di una media università pubblica e renderà completamente gratuiti, per la maggior parte degli studenti, i cosiddetti "community college".

Pensioni e previdenza. Fortemente contraria alla privatizzazione della previdenza sociale, la futura amministrazione Obama-Biden cercherà di affrontare la riforma del sistema in modo bipartisan. Obiettivo: garantire la solvibilità e la sopravvivenza della previdenza sociale anche nel lungo termine. Non è previsto l'innalzamento dell'età pensionabile, ma un contributo extra (dal 2 al 4%) a chi guadagna più di 250mila dollari l'anno. Per proteggere le pensioni e i risparmi pensionistici dei lavoratori, saranno riformate le leggi fallimentari, in modo da evitare che i tribunali pretendano più sacrifici dai lavoratori che dai manager e da aumentare l'importo di salari e benefici non pagati che può essere reclamato . Ci dovrà essere informazione trasparente sugli investimenti dei fondi pensione aziendali. Saranno creati piani pensionistici legati al posto di lavoro, in cui il lavoratore sarà iscritto automaticamente dal datore di lavoro (con la possibilità di chiamarsi fuori). Per gli anziani, che sono coperti dal programma di assistenza pubblica Medicare, il governo federale negozierà per ridurre i prezzi dei farmaci.

Sanità. Il piano Obama-Biden prevede un'assistenza sanitaria accessibile a tutti gli americani. Le grandi aziende che non offrono l'assicurazione sanitaria ai lavoratori o non danno un contributo significativo, dovranno versare una percentuale della retribuzione per la copertura dei loro dipendenti. I costi dell'assicurazione medica saranno ridotti in modo da permettere a una famiglia media di risparmiare 2.500 dollari all'anno, investendo nella prevenzione e in un nuovo sistema informatico per controllare la spesa e ridurre gli sprechi. La sanità pubblica sarà rafforzata con la copertura di servizi di prevenzione, compresi screening anti-cancro, e potenziando la capacità di pronto intervento in caso di attacchi terroristici e disastri naturali.

Tasse. Le famiglie del ceto medio avranno tagli fiscali: uno sgravio di 1000 dollari all'anno e aliquote del 20% inferiori a quelle dell'era Reagan. Nessuna famiglia con reddito inferiore a 250mila dollari all'anno avrà aumenti di tasse. Le famiglie che guadagnano più di 250mila dollari avranno aliquote fiscali uguali o più basse di quelle negli anni Novanta. Obama chiederà alle famiglie più ricche (il 2%) di restituire una parte degli sgravi ottenuti negli ultimi otto anni. Complessivamente, il piano comporta un taglio netto delle tasse, poiché gli sgravi per il ceto medio sono superiori ai maggiori introiti ottenuti dalle famiglie con redditi oltre i 250mila dollari. Gli introiti fiscali saranno al di sotto dei livelli prevalenti nel periodo di Ronald Reagan, cioè meno del 18,2% del Pil.

Tecnologia. Proteggere l'apertura di Internet: Obama sostiene la neutralità della rete per un libero scambio di idee. Promette di portare la banda larga della prossima generazione in ogni comunità in America, anche con incentivi fiscali. Punta a migliorare la competitività degli Usa con investimenti nella scienza e nuovi sussidi di ricerca ai più brillanti ricercatori all'inizio della carriera. Il piano prevede di raddoppiare i fondi federali per la ricerca di base e rendere permanente il credito fiscale per la Ricerca e lo Sviluppo, in modo che le aziende ci possano contare quando decidono di investire in R&S negli Stati Uniti in un arco pluriennale.





www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2008/11/obama-piano-abc.shtml?uuid=0b24ac44-ab64-11dd-94d7-f918f77732f6&DocRulesVie...
angelico
00giovedì 6 novembre 2008 23:43
per qunto riguardano i commenti...

credo che qlk si e fatto lasciare un po dagli entusiasmi....


ovvio ke OBAMA ha coniato uno slogan per convincere a votarlo...ovvio che si sono spesi dei soldi...ovvio che dietro ci sono strateghi per fare la campagna elettorale....


ma non credo che un presidnete USA non ha mai vinto le elezioni ed è riamsto con le mani in mano!!!!cosa che succede in italia!

e poi...li si parte da un punto di partenza equo!...nessuno influisce sulle tv...dove c e contradditorio.....nessuno ha piu soldi dell altro derivante da conflitti di interesse.....

e soprattuto...

NEL PARLAMENTO NON C E NESSUN CONDANNATO O IMPLICATO IN NESSUN PROCESSO!

è UN PARLEMENTO PULITO!

non come il nostro pieno di corrotti!

per non parlare della battuta da idiota di silvio berlusocni:

S.B:"Obama e' giovane, bello e anche ABBRONZATO".


mjfan80
00venerdì 7 novembre 2008 08:55
ieri a anno zero hanno fatto vedere un po' di dati interessanti sulla campagna elettorale

Obama ha speso più del doppio di kerry (candidato democratico di 4 anni fa)... ma la cosa interessante è da dove provengono i soldi

kerry raccolse 300 milioni e rotti di dollari, il 30% circa che proveniva da piccoli donatori (cioè persone che donavano meno di 100 dollari)... quindi tendenzialmente la classe media, persone "qualunque", il resto da grandi investitori, aziende eccetera

Obama ha raccolto 600 milioni e rotti, con il 48% circa che proveniva da piccoli donatori (come sopra)
significa proprio che obama era largamente voluto "dalle masse"
E sebbene abbia raccolto molti soldi da aziende, persone con i soldi, eccetera, in % molto meno rispetto agli altri candidati democratici in passato
angelico
00venerdì 7 novembre 2008 12:22
Re:
mjfan80, 07/11/2008 8.55:

ieri a anno zero hanno fatto vedere un po' di dati interessanti sulla campagna elettorale

Obama ha speso più del doppio di kerry (candidato democratico di 4 anni fa)... ma la cosa interessante è da dove provengono i soldi

kerry raccolse 300 milioni e rotti di dollari, il 30% circa che proveniva da piccoli donatori (cioè persone che donavano meno di 100 dollari)... quindi tendenzialmente la classe media, persone "qualunque", il resto da grandi investitori, aziende eccetera

Obama ha raccolto 600 milioni e rotti, con il 48% circa che proveniva da piccoli donatori (come sopra)
significa proprio che obama era largamente voluto "dalle masse"
E sebbene abbia raccolto molti soldi da aziende, persone con i soldi, eccetera, in % molto meno rispetto agli altri candidati democratici in passato





si...obama ha raccolto 650 mln di dollari....e ne ha usati 639....nn ha usato fondi pubblici...

mccain 300-350 mln...ha usato fondi pubblici...
MATTGOSS
00sabato 8 novembre 2008 00:35
speriamo che qualche idiota di estrema destra non lo faccia fuori..
ad anno zero hanno intervistato il capo di quella setta che vuole ammazzarlo..
incredibile che esista certa gente con certe ideologie

per non dire qui in italia quel che ha detto gasparri sulla vincita di obama..
non so se avete sentito..
e poi.. Dio come avrei voluto vedere la faccia di emilio fede quando ha dato la notizia della vittoria barack!
Antonellamj
00sabato 8 novembre 2008 12:40
ben detto critico!!!
Infatti il PD italiano lo ha sostenuto come se fosse uno dei suoi candidati e sinceramente io sono d'accordo con loro!!
OBAMA era il candidato nel mondo!!!
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