Il tariffario prevede dai 50 ai 100 euro a prestazione, anche per una cena
Treviso, gigolò dopo il liceo
«Non trovavamo lavoro»
Due ragazzi tappezzano la città di «volantini-invito»
Come nei film: giovanissimi gigolò per sbarcare il lunario (web)
Come nei film: giovanissimi gigolò per sbarcare il lunario (web)
TREVISO — Il volantino appare così, una mattina: seducenti, ventenni, offresi come gigolò. Scritto al computer, semplice e chiarissimo. Qualcuno passa, legge di sfuggita, pensa a uno scherzo. Di cattivo gusto, anche. Una donna si ferma, strappa i piccoli numeri di telefono e li infila in tasca, con distratta disinvoltura. Nessuno l’ha vista. A casa, mentre prepara il pranzo, ci pensa. Il biondo e il moro, era scritto sul volantino. Sceglie chi contattare: nordico o latino, è solo questione di gusti. Chiama e prende un appuntamento. Come lei ce ne sono decine, centinaia nella Marca. «La vedi quella signora che guarda la vetrina? Ecco, la maggior parte delle nostre clienti sono come lei».
A parlare è un ragazzo come se ne vedono tanti, a Treviso. Vestito alla moda, con le scarpe firmate, i jeans stretti, la giacca scura. Fa il gigolò per pagare le bollette e iscriversi all’Università l’anno prossimo. Lui e il suo amico sono molto richiesti, sul mercato del sesso al femminile. «Quante donne ho avuto? Non me lo ricordo proprio ». Chiamateli «Belli e dannati». Chiamateli «Giovani, carini e disoccupati», non fa molta differenza: il risultato non cambia. Davanti a loro vedono una vita da precari e un futuro fatto di contratti a termine che potrebbero essere rinnovati come no. Si sono diplomati a giugno, poco dopo gli esami hanno deciso di prendere casa insieme, diventare autonomi e indipendenti, e hanno cominciato a cercare lavoro, ma con scarsi risultati. «Abbiamo ricevuto solo tante promesse e tante proposte — racconta il biondo —. Ma il colloquio andava male, o non avevano più bisogno di noi».
E così hanno cominciato con le inserzioni su settimanali specializzati in annunci, fino ai volantini che hanno tappezzato Treviso: «Avevamo bisogno di soldi e dopo aver cercato inutilmente lavoro sono tornato a fare il gigolò. L’avevo già fatto tempo fa, poi avevo smesso in attesa di trovare un lavoro diverso. Ma si guadagna bene e subito, riusciamo a pagare l’affitto e le bollette. Dobbiamo mangiare anche noi, in qualche modo». Vien da chiedersi, però, perché non provino con un altro impiego: camerieri, operai. Invece vendono il loro corpo, fanno sesso a pagamento. «Le donne per noi non sono oggetti, noi lo siamo per loro, piuttosto». E questo, ai due gigolò non dispiace. Anzi. Questo lavoro li soddisfa e li diverte. Le trevigiane hanno iniziato a chiamare sempre più spesso e i giovani sono riusciti a coprire le spese di casa. «Se le cose vanno bene arriviamo anche a 2 mila, 2500 euro al mese in due. Ma non sai mai se la settimana sarà positiva o no. A volte abbiamo una decina di appuntamenti, a volte solo due». Ricevono su appuntamento, nelle ore pomeridiane e notturne: la mattina arrotondano con un lavoretto alla luce del sole.
Il loro tariffario varia a seconda dei casi: per una prestazione chiedono da 50 a 100 euro, ma se il servizio comprende anche una cena o l’intera notte il prezzo sale. Il prossimo anno vorrebbero iscriversi all’Università e per farlo hanno bisogno di racimolare una cifra che consenta loro di studiare e mantenersi dignitosamente. «Vorremmo aprire un’attività, in futuro, questo lavoro è temporaneo. Abbiamo due teste pensanti, ci serve solo una base economica da cui partire». Il biondo e il moro, neanche farlo apposta, sono due tipi totalmente diversi: di figura elegante e longilinea il primo, di carnagione scura e fascino esotico il secondo. Due corpi a disposizione delle donne, perché ne facciano quel che desiderano: uscire a cena, passeggiare, trascorrere notti di passione o anche solo qualche ora d’amore. Un amore poco impegnativo, ovviamente, e che garantisce la massima riservatezza. «Siamo dei professionisti e facciamo quello che sappiamo fare meglio», continua il giovane. Li cercano le donne normali, le classiche insospettabili, quelle con una vita tranquilla. Forse troppo. «Per la maggior parte le nostre clienti sono sposate e insoddisfatte — spiega —. Quando terminiamo il nostro servizio tornano a casa felici e la loro vita riprende colore».
Silvia Madiotto
15 aprile 2010
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