Bad 25 nei media: recensioni e articoli riguardanti il 25° anniversario di Bad

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PsychoScientist
00lunedì 10 settembre 2012 11:36
Ma quindi gli inediti DEMO sono solo 6? Tristezza.
4everMJJ
00martedì 11 settembre 2012 13:43
Ragazzi, come vi avevo anticipato Joe Vogel ha iniziato la pubblicazione del suo pezzo in tre parti per il 25° anniversario dell'album Bad [SM=g27822] (nella seconda dovrebbe parlare degli inediti).
Vi posto la prima parte pubblicata ieri, come al solito ci sono tanti punti interessanti e inediti e anche una spiegazione del "Wacko Jacko" che io personalmente non avevo mai letto prima.


Come Michael Jackson ha creato "Bad"
di Joe Vogel - 10 settembre 2012

La storia di come l'album pietra miliare, che ha appena compiuto 25 anni e sarà presto ripubblicato in tre dischi, è stato forgiato sulla reazione violenta del "Wacko Jacko" contro la pop star



Al culmine della sua fama, Michael Jackson scomparve.

Nel 1984 sembrava essere ovunque: su MTV e negli spot Pepsi, ai Grammy e alla Casa Bianca, su Rolling Stone e su Time magazine, e in tutti gli Stati Uniti nel Victory Tour. L'anno successivo, invece, a parte una breve apparizione in "We Are the World", non era visibile in nessun posto . "L'anno 1985", ha scritto Gerri Hirshey per Rolling Stone, "è stato un buco nero per gli osservatori di Michael, che hanno assistito alla sparizione più spettacolare da quando la cometa di Halley si diresse verso la parte opposta del sistema solare nel 1910". E' stata una mossa strategica di un artista che aveva capito il potere dell'anticipazione e della mistica. Il 1986 è stato più o meno lo stesso. Di Jackson si diceva fosse un recluso "in clandestinità" e faceva poche apparizioni pubbliche.

In sua assenza vennero fuori una marea di storie fantastiche su santuari, camere iperbariche e ossa dell'Uomo Elefante. La maggior parte di queste erano innocue (e in realtà divertivano Jackson), ma c'era un lato oscuro nel gioco dei media. Jackson era diventato il più potente afro-americano nella storia del mondo dello spettacolo. Non solo aveva costruito un impero attraverso i suoi stessi album, video e performance da record sconvolgenti, aveva resuscitato le sorti della CBS/Epic Records, riportato la vita su MTV e innalzato gli standard per l'intrattenimento dal vivo. Aveva anche elegantemente mantenuto la piena titolarità delle sue registrazioni master e con l'aiuto del suo avvocato, John Branca, acquistato attivamente diritti editoriali, comprese le canzoni di Sly and the Family Stone, Ray Charles, e, naturalmente, il gioiello della corona della musica popolare: il catalogo ATV/Beatles.

Non è un caso che questo sia stato il momento preciso in cui la marea ha cominciato a spostarsi. Dai pesi massimi del settore e dai media ora c'erano sospetto, risentimento e gelosia. Era chiaro che Jackson non era soltanto un ingenuo uomo-bambino (come è stato spesso presentato), o un uomo che cantava e ballava che conosceva e aveva accettato il suo posto come uno statico, sottomesso "intrattenitore". Aveva superato in astuzia alcune delle figure più potenti del settore. Stava crescendo artisticamente e finanziariamente. E stava cominciando a imparare ad esercitare il suo potere e la sua influenza culturale notevole per fini più sociali e politici.

"Non sarà perdonato in fretta per essersi preso così tante rivincite", scrisse James Baldwin nel 1985, "perché ha dannatamente raggiunto il massimo, e l'uomo che ha sbancato il casinò di Monte Carlo non è comparabile a Michael. Tutto questo rumore è sull'America, custode disonesto della vita e della ricchezza dei neri, sui neri, specialmente i maschi, in America, e sulla bruciante, sepolta colpa americana, e sul sesso e i ruoli sessuali e sul panico sessuale, il denaro, il successo e la disperazione..."

Il contraccolpo, dunque, non fu solo sulle eccentricità percepite di Jackson. Si trattava anche di potere, di denaro e delle forme più sottili di dominio istituzionale e culturale. Nei decenni precedenti l'avvento di Jackson, come aveva suggerito James Brown, gli artisti neri erano fin troppo spesso "in mostra, ma non nel mondo dello spettacolo". Ora Jackson era una forza finanziaria da non sottovalutare. Il suo status, però, lo aveva anche trasformato in un bersaglio enorme.

A partire dal 1985, i mezzi di comunicazione divennero sempre più crudeli verso l'artista. "Vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore," scrisse Jackson in una nota nel 1987. I tabloid presto cominciarono a denigrarlo con il soprannome di "Wacko Jacko" (un termine che Jackson disprezzava). Era un termine associato alla pop star dal tabloid britannico, The Sun, nel 1985, ma la sua etimologia risale a molto prima. "Jacko Macacco" era il nome di una scimmia famosa utilizzata nei match di monkey-baiting (lotte fra scimmie e cani) di Westminster a Londra dal 1820. Successivamente il termine "Jacco" o "Jacco Macacco" divenne il gergo Cockney (londinese) per riferirsi alle scimmie in generale. Il termine persisteva nel 20° secolo, quando le "scimmie Jacko" divennero giocattoli popolari per bambini in Gran Bretagna negli anni '50. Rimasero comuni nelle famiglie inglesi negli anni '80 (e si possono trovare ancora oggi su Ebay).

Il termine "Jacko", quindi, non nacque dal nulla e di certo non era inteso come un termine affettuoso. Negli anni successivi, sarebbe stato utilizzato dai tabloid e dai media tradizionali allo stesso modo, con un disprezzo che non lasciava dubbi circa il suo intento. Anche da chi non aveva conoscenza delle sue radici e delle connotazioni razziste, è stato ovviamente usato come una sorta di emarginazione, per umiliare e sminuire il suo obiettivo. Come la scena della "Battaglia reale" di Ralph Ellison in Invisible Man, è stato un processo attraverso il quale ridurre Michael Jackson l'uomo e l'artista a "Jacko" lo spettacolo ambulante per il gretto divertimento. (E' significativo notare che, mentre il termine è stato usato ampiamente dai media bianchi, è stato raramente, se non addirittura mai, usato dai giornalisti neri.)

Questa era la corrente sotterranea sinistra che cominciava a circolare intorno a Jackson, ed ebbe un impatto sia sulla sua psiche che su quella del pubblico (in particolare negli Stati Uniti). La tensione tra controllo e liberazione o fuga filtra da tutto l'album Bad e dai suoi video musicali di accompagnamento.

Nel cortometraggio di "Leave Me Alone", per esempio, Jackson esprime acutamente la realtà carnevalesca della sua vita come un intrattenitore reso oggetto. Ispirato in parte da "I viaggi di Gulliver" di Jonathan Swift, un Jackson enorme è letteralmente intrappolato in un'attrazione di un parco di divertimenti mentre dei cani in giacca e cravatta conficcano dei paletti nel terreno per tenerlo fermo. Più tardi nel video canta in mezzo a giornali, banconote da un dollaro e all'interno di ricostruzioni di storie dei tabloid. E' un analisi astutamente consapevole (e socialmente consapevole) dell'intrappolamento, dello sfruttamento e della doppia coscienza nell'età postmoderna.

Parte della "sparizione" di Jackson, quindi, ha avuto anche a che fare con la realtà della sua vita. Non poteva più camminare liberamente in qualsiasi parte del mondo senza essere assalito, esaminato e sezionato.

Il suo ritiro è stato nella sua arte. Dal 1985 al 1987, lontano dagli occhi del pubblico, ha composto e registrato prolificamente. Le sessioni di Bad avrebbero alla fine generato più di 60 brani in vari stati di completamento. A un certo punto aveva considerato di pubblicarlo come un triplo album.
Jackson chiamava il suo studio casalingo ad Hayvenhurst "il Laboratorio". Qui è dove la magia è stata creata con un piccolo gruppo di musicisti e tecnici, tra cui Matt Forger, John Barnes, Chris Currell e Bill Bottrell (spesso definiti come il "B-Team"). Ormai è diventato leggenda che Jackson scrisse "100 milioni" sul suo specchio del bagno, il numero di album che si aspettava che Bad vendesse. Il numero era più del doppio di quello che aveva venduto "Thriller" fino a quel momento. Quella era la portata delle ambizioni di Jackson.
Tuttavia non era solo il successo commerciale che cercava. Jackson voleva innovare. Disse ai suoi collaboratori che voleva creare dei suoni che l'orecchio non aveva mai sentito. Entusiasmanti nuovi sintetizzatori uscivano sulla scena a quel tempo, tra cui il Fairlight CMI e il Synclavier PSMT. "Si apriva davvero un altro regno della creatività", ricorda il tecnico di registrazione Matt Forger. "Il Fairlight aveva questa penna ottica che poteva disegnare una forma d'onda sullo schermo e ti consentiva di modificarla. Il Synclavier era un'estensione di questo. Molto spesso ci ritrovavamo a combinare gli elementi dei due sintetizzatori insieme per creare un carattere unico. Potevi farlo anche nel Synclavier, ma avevi anche la possibilità di un incremento molto fine per regolare l'attacco di ogni carattere del suono. E così facendo potevi davvero personalizzare il suono. Facevamo un sacco di campionamenti e creavamo nuovi caratteri del suono e poi creavamo una combinazione di suoni campione mixati con la sintesi FM".

Jackson era affascinato da queste nuove tecnologie e costantemente alla ricerca di suoni nuovi. Il carattere del suono di apertura di "Dirty Diana", per esempio, è stato creato da Denny Jaeger, esperto del Synclavier e designer che proveniva dalla Bay Area. Quando Jackson sentì parlare di Jaeger e della sua biblioteca di nuovi suoni e paesaggi sonori, lo contattò e lo arruolò per Bad. I suoni di Jaeger alla fine sono apparsi sia su "Dirty Diana" che su "Smooth Criminal". "Michael era sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo", dice Forger. "Quanta roba potevamo inventare o cercare e trovare? Avvenivano un sacco di queste cose, questo era il Laboratorio".

Ciò che rende l'album Bad così senza tempo, tuttavia, è il modo in cui Jackson è stato in grado di integrare questa innovazione tecnologica con più qualità organiche, profonde. In "The Way You Make Me Feel", per esempio, l'implacabile moto del ritmo si contrappone a tutte le qualità naturali e di improvvisazione che danno alla canzone il suo fascino: le improvvisazione vocali, lo schiocco delle dita, le armonie blues, i grugniti e sussulti percussivi, le esclamazioni. L'ingegnere del suono Bruce Swedien parla di come ha lasciato tutte le abitudini vocali di Jackson come parte dell'"immagine sonora complessiva". Non voleva rendere la canzone "pulita in modo antisettico" perché avrebbe perso il suo effetto viscerale.

In tanti modi Bad è stata la maturità di Jackson come artista. Quincy Jones lo sfidò all'inizio a scrivere tutto il materiale e Jackson rispose scrivendo nove degli 11 brani che hanno composto l'album e decine di altri che sono stati lasciati fuori. "Studia i grandi", scrisse in una nota a se stesso, "e diventa più grande". Parlava dell'"anatomia" della musica, di sezionare le sue parti. Stava anche leggendo molto, compreso il lavoro di Joseph Campbell. Voleva capire cosa echeggiavano nel tempo il simbolismo, i miti e i temi, e perché.

Quando portò le demo al Westlake Studio per lavorarci con Quincy Jones e Bruce Swedien (l'A-Team), la maggior parte degli elementi chiave delle canzoni erano al loro posto. Ora era una questione di dettagli: piccoli ritocchi, rifiniture, incrementi, e con disappunto di Jackson, riduzioni. L'assistente tecnico Russ Ragsdale stima che siano stati utilizzati più di 800 nastri multi-traccia per creare Bad , un numero straordinario. Cumuli di questi riempivano la stanza di monitoraggio, dove Jackson lavorava spesso con il programmatore del sintetizzatore John Barnes. Le parti vocali venivano registrate ripetutamente fino a quando Jackson si sentiva soddisfatto. Jackson, Quincy Jones e Bruce Swedien continuarono a modificare e discutere le decisioni fino all'ultimo minuto prima della scadenza.

Altrettanta attenzione fu messa nei cortometraggi. Nelle sue note che seguivano il video per Bad, Jackson sottolineava che non era ancora completamente soddisfatto della coreografia. Le mosse dovevano essere così interiorizzate che non ci doveva pensare. Lui doveva dissolversi nei passi e nella musica fino a diventare puro sentimento.

Molte persone ancora non si rendono conto del contributo che Jackson aveva su ogni dettaglio del suo lavoro, dalla coreografia alle luci, dai costumi alla storia. Durante le prove per il cortometraggio di "Smooth Criminal" Jackson spiegò eloquentemente al regista Colin Chivers e al coreografo Vincent Paterson la tensione e il sollievo che sperava di ottenere nel bridge. "Ecco perché lo sviluppiamo come su una montagna e lo riportiamo giù", ha spiegato. "Poi al culmine [fa l'effetto sonoro con la bocca] con gli archi alti. Qualcosa con cui cavalcare l'emozione che non ci avevamo messo [fa l'effetto sonoro con la bocca]. Un corno o qualcosa del genere, sai... Per guidare la sensazione... io voglio che la musica rappresenti il nostro modo di sentire... deve dettare le nostre emozioni, i nostri stati d'animo. Stiamo esprimendo il modo in cui tutti ci sentiamo. E' ribellione. Capite cosa voglio dire? Stiamo facendo uscire quello che abbiamo sempre voluto dire al mondo. Passione e rabbia e fuoco!"

Venticinque anni dopo i risultati parlano da soli. Video come "Bad" e "Smooth Criminal" sono tra i migliori che il mezzo ha da offrire. Canzoni come "Man in the Mirror", "The Way You Make Me Feel", "Dirty Diana" e "Another Part of Me" rimangono basilari nel vasto catalogo di Jackson. Sentire l'album rimasterizzato, incluso nel set di 3 CD di Bad25 in uscita il 18 settembre, è un promemoria della sua personalità singolare e un piacere. Ascoltate le linee di basso propulsive, gli strati di ritmo, la sperimentazione vocale, le narrazioni cinematografiche, le esclamazioni tipiche e il vocabolario inventato, la vitalità e la gioia pura. Questo è pop nella sua forma più dinamica, e si distingue, con il miglior lavoro di Prince, come uno dei migliori album degli anni '80.

Bad è un ritratto dell'artista all'apice della forma - audace, creativo e sicuro di sé. Ora come allora "tutto il mondo deve rispondere".

www.theatlantic.com/entertainment/archive/2012/09/how-michael-jackson-made-bad/262162/?single_p...

- Traduzione a cura di 4everMJJ per MJFanSquare.
In caso di diffusione della traduzione si prega di riportare la fonte, grazie. -

badgirl.
00martedì 11 settembre 2012 14:21
Grazie Cri...la storia della scimmia non la sapevo nemmeno io, così è ancora peggio fra l'altro

Ciò che rende l'album Bad così senza tempo...

Non tutti i brani però eh [SM=x47979]

Il carattere del suono di apertura di "Dirty Diana"....

quanto mi piace [SM=g27836]
chiara64
00martedì 11 settembre 2012 14:24
Grazie Cristiana [SM=g2927039] Deve esser stato meraviglioso vederlo creare,sentirlo parlare,seguire tutto quello che faceva in studio. [SM=g6795]
samymj
00martedì 11 settembre 2012 20:01
.... Le mosse dovevano essere così interiorizzate che non ci doveva pensare. Lui doveva dissolversi nei passi e nella musica fino a diventare puro sentimento.. [SM=x47928]
Pierp1
00martedì 11 settembre 2012 20:25
Spot TV GIAPPONESE, identico a quello Americano.

sery84
00martedì 11 settembre 2012 21:50
Grazie mille!
Bellissima recensione, l'unica cosa su cui sono un po' in disaccordo è la attualità del disco, il sound di alcune canzoni è datato, ma appunto per via della sperimentazione sui mezzi dell'epoca.
valmjj70
00mercoledì 12 settembre 2012 08:10
grazie mille Cri per la traduzione!

è sempre un piacere leggere Vogel!
(Miss Piggy)
00mercoledì 12 settembre 2012 18:08
Vogel assimilato! Grazie mitica Cri anche per il lavorone di linkaggio delle fonti.
Mi è piaciuta soprattutto la prima parte.

Bisogna che vi confessi che non solo conoscevo la storia di Jacco Macacco, ma sono anche mesi che dovrei tradurre un articolo in proposito, ma col fischio che l'ho fatto [SM=x47979] .
Il succo comunque è quello riportato da Vogel (e mi sa che abbiamo le stesse fonti, io e lui [SM=g27828] ).
4everMJJ
00mercoledì 12 settembre 2012 21:36
Ed ecco il secondo "articoletto" di Vogel, con la testimonianza diretta di chi era insieme a MJ durante le sessioni di Bad, Matt Forger [SM=g27822] (tra parentesi la foto che vedete fa parte del documentario di Spike Lee [SM=g27823] )


Aborto, fama e 'Bad': ascoltando le demo inedite di Michael Jackson

di Joe Vogel - 11 settembre 2012

Le storie dietro le tracce che potranno finalmente vedere la luce nell'album ripubblicato per il 25°anniversario



Alla fine del 1986, Michael Jackson camminava avanti e indietro nello studio D del Westlake cantando a se stesso: "Mi sento così male (bad), mi sento davvero male (bad), la musica di Dio mi fa sentire bene".

"Al momento, non avevamo idea del nome dell'album che poi sarebbe stato chiamato 'Bad'", scherza l'assistente tecnico Russ Ragsdale.

Non era l'unica rivelazione per il team del Westlake. Venne fuori che nell'intervallo tra Thriller e l'inizio ufficiale delle sessioni di Bad Jackson aveva scritto 60-70 nuove canzoni. Undici sono finite nell'album ufficiale, lasciando numerose grandi tracce in vari stadi sul pavimento della sala di montaggio.

Negli ultimi due anni, sotto la direzione dell'Estate di Jackson, un team di persone ha accuratamente archiviato e digitalizzato queste demo. "Alcuni brani che abbiamo trovato erano registrazioni molto primitive", dice il co-esecutore dell'Estate di Jackson, John Branca. "Alcune erano così complete che ogni altro artista che non fosse Michael Jackson potrebbe considerarle tracce finite. Altre ancora erano una via di mezzo". Di queste, sei demo sono state scelte per il disco 2 del prossimo Bad 25 box set (in uscita il 18 settembre).

Recentemente mi è stato consentito un ascolto esclusivo di queste demo mai sentite prima. Sono rimasto colpito da come siano complete e gradevoli. Non si tratta di semplici frammenti di canzoni. Anche se la produzione di un paio di esse suona un po' datata, hanno tutte grandi ganci e ritornelli. Ciò che le rende davvero speciali, però, è la loro autenticità. A nessuna è stato fatto un rifacimento moderno. Quello che offrono è un quadro più intimo di Jackson l'artista fra il 1985 e il 1987. Sentiamo le sue idee, il suo calore umano, il suo dolore, il suo umorismo e la sua energia. La migliore del gruppo, per me, è la splendida ballata mid-tempo, "I'm So Blue", anche se potrebbe essere facilmente perorata la causa per le tracce ritmiche taglienti "Price of Fame" e "Al Capone". Ciascuna di queste sei demo (e altre due che erano state pubblicate in precedenza) contengono la sua impronta unica, e soprattutto, tutte sono al 100 per cento reali, non abbellite 'Michael Jackson'.

Quella che segue è una recensione traccia per traccia con ulteriori approfondimenti dell'ingegnere di registrazione e amico di lunga data di Jackson, Matt Forger:


"Don't Be Messin' 'Round"

Ho scritto un pezzo approfondito sulla realizzazione di questa traccia contagiosa, con un ritmo stile Bossa Nova, a giugno quando è stata pubblicata come B-side della ballata di successo di Jackson, "I Just Can't Stop Loving You". Una preferita dai fan (e una canzone su cui Jackson ha lavorato molti anni e per il quale aveva grande predilezione), è un brano di apertura appropriato per questa collezione. Un giorno sarebbe interessante per gli ascoltatori sentire le versioni estese (molte delle canzoni e demo di Jackson hanno versioni più lunghe che spesso con riluttanza ha accorciato su richiesta di Quincy Jones), così come le sue successive reincarnazioni.

Matt Forger: "La cosa che amo di queste demo è il loro stato grezzo. Michael aveva la libertà di far uscire il suo esprimersi senza pensare 'Oh, Quincy giudicherà la voce, oppure, deve essere perfetto'. E' solo Michael che prova, che sperimenta, che si diverte".


"I'm So Blue"

Si tratta di una ballata semplice ma bella sul cantare per tenere lontana la depressione. La sua languida, malinconica sensazione è incrementata da un letto lussureggiante della tastiera, da archi ariosi e dall'appassionata armonica. Evoca un caldo crepuscolo estivo mentre Jackson racconta una storia di un amore perduto. "I've been singing for so very long" (ho cantato per così tanto tempo), si lamenta. "Still I'm crying/ Tell me what should I do" (sto ancora piangendo / dimmi cosa devo fare). Il ritornello senza parole (sha da da da da da da) è un sospiro rassegnato. Come gli uomini del vecchio blues si rifugia nella musica per sfuggire alla sua solitudine e al suo dolore.

Matt Forger: "Questa è una canzone sulla quale Michael ha lavorato con me e Bill Bottrell. Era già mixata da quel periodo, E' un mid-tempo, malinconica, il tipo di canzone da giorno di pioggia vicino al camino. Ricorda un po' Stevie Wonder - l'armonica, la tonalità. Stevie era una parte importante della vita di Michael. Non è raro vedere quell'influenza nel suo lavoro."


"Abortion Papers"

Jackson non è il primo artista ad esplorare il tema controverso dell'aborto in una canzone. E' emerso anche nel lavoro di Neil Young, di Madonna, di Sinead O'Connor e Lauryn Hill, tra gli altri. In "Abortion Papers" Jackson si avvicina alla materia con attenzione (e in modo ambiguo): piuttosto che presentare un punto di vista politico dogmatico lo personalizza attraverso la storia di una ragazza conflittuale cresciuta in una famiglia profondamente religiosa e con un padre che che la ammonisce con la Bibbia. Nelle sue note per il brano Jackson ha scritto: "Devo farlo in un modo che non offenda le ragazze che hanno abortito e che non crei sensi di colpa, per cui deve essere fatto con cura... ci devo pensare molto". Jackson narra la traccia con una voce forte, appassionata. Ironia della sorte, il principale inconveniente della traccia è la sua orecchiabilità. Ci si sente un po' strani a voler ballare e cantare una canzone sull'aborto, ma questo è esattamente ciò che la traccia che crea dipendenza ispira. Onore a Jackson per il tentativo di affrontare un tema delicato in modo riflessivo, anche se sembra che anche lui non fosse del tutto sicuro di come sarebbe sembrata agli ascoltatori.

Matt Forger: "Era una canzone che inizialmente abbiamo perso durante l'archiviazione. Era stata intitolata 'Song Groove' nella scatola perciò l'abbiamo sottovalutata. Una volta che abbiamo capito di cosa si trattava abbiamo iniziato a mettere insieme i pezzi. E' stata registrata da Brian Maloof e Gary O., una coppia di ingegneri che hanno lavorato con Michael per un breve periodo. Quando l'abbiamo sentita sapevamo che poteva creare polemiche, in particolare con quello che sta succedendo politicamente. Ma quando si ascolta il brano c'è una storia che viene raccontata . Michael aveva davvero riflettuto su quello che doveva essere l'approccio. Non era sicuro di come raccontarla. C'erano diverse varianti delle parti vocali, non voleva che fosse giudicativa. Fu molto chiaro su questo. Ma voleva presentare una vera situazione complicata".


"Free"

"Got to be free" (devo essere libero) esclama Jackson nella fresca conclusione di questa ballata. Le sue luminose, sospirate parti vocali riportano alla vitalità spensierata dell'era Jacksons/Off the Wall. I versi di questo brano erano chiaramente ancora in fase di elaborazione, ma il ritornello ("Free, free like the wind blows/To fly away just like the sparrow..." - libero, libero come il vento/per volare via, proprio come il passero...) e le armonie sono sufficienti a scacciare le preoccupazioni giornaliere. Bella canzone.

Matt Forger: "Ci sono stati momenti in cui tornare indietro ed ascoltare questa roba era davvero un'esperienza emotiva per me, in modo particolare quando ho iniziato a lavorare sulla canzone 'Free'. Quando si ascolta questa canzone si sente lo spirito e la gioia di Michael. E' genuino, è libero, è lui nel suo elemento, che fa quello che amava fare. La prima volta che l'ho ascoltata sono scoppiato a piangere. Questo è com'era ogni giorno".


"Price of Fame"

Uno dei temi ricorrenti nel lavoro di Jackson - diffuso nell'album Bad e nei suoi outtakes - è il controllare rispetto all'essere controllato. Data la natura della sua vita, in particolare dopo Thriller, questa preoccupazione ha un senso. Come fa a conservare la sua identità, la sua sanità mentale, la sua vita privata in mezzo a questo soffocante controllo, all'adulazione e alle aspettative? Da questo contesto nasce l'oscura riflessione psicologica "Price of Fame," con la sua apertura simile a "Spirits in a Material World" dei Police e i versi alla "Billie Jean" (ci sono anche accordi con echi di "Who Is It"). "Father always told me you won't live a quiet life" (mio padre mi ha sempre detto tu non vivrai una vita tranquilla), rimpiange, "if you're reaching for fortune and fame" (se miri a fama e successo). Tutta la parte vocale è intrisa di ironia dolorosa. Dove "Billie Jean" trasmette l'appello di una madre "stai attento a chi ami", qui il padre domina tramite dettami duri circa la realtà del mondo dello spettacolo. "It's the price of fame" (è il prezzo della fama) canta Jackson nel ritornello. "So don't you feel no pain/ It's the price of fame/ So don't you ever complain" (perciò non provare dolore / è il prezzo della fama / quindi non lamentarti). Anche se la produzione della canzone non è completa per gli standard di Jackson, offre una potente parte vocale (ascoltate il modo in cui addenta il testo: "My father never lies!" (mio padre non mente mai!). Si tratta di un sorprendente contrasto con la semplice beatitudine del brano precedente, rivelando perché desiderava così disperatamente di volare via ed essere libero.

Matt Forger: "Io e Bill [Bottrell] abbiamo lavorato su questa traccia e credo che sia un mixaggio di Bill di quel periodo... Si può solo dire che è una canzone carica di emozione. E' chiaramente basata sulla sua esperienza, ma Michael spesso ha fatto canzoni che si basavano sulla sua esperienza, ma mescolata con quella di altri personaggi e altre persone".


"Al Capone"

"Al Capone" sembra simile a "Smooth Criminal" quanto "Streetwalker" somiglia a "Dangerous" (cioè non molto). In entrambi i casi, tuttavia, Jackson ha preso gli elementi che gli piacevano e li ha trasformati in qualcosa di completamente nuovo. Si tratta di una testimonianza degli istinti di Jackson, della sua pazienza e della sua etica del lavoro. Anche se questa versione iniziale ha un grande potenziale (e probabilmente sarebbe stata pubblicata da molti contemporanei di Jackson così com'è), lui ha insistito ed è uscito con il classico senza tempo che è "Smooth Criminal". La demo dimostra anche il notevole talento di Jackson per i ritornelli che restano. Un ascolto e quelle armonie in falsetto continuano a ripetersi nel cervello.

Matt Forger: "Questo è un esempio di canzone in cui una parte ispira la versione successiva della canzone. Ci sono stati molti casi in cui Michael ha fatto questo, dove ha deciso di rimuginare su una canzone e perfezionare concetti, o testi o melodie. Si può vedere come la linea di basso di 'Al Capone' si è evoluta in 'Smooth Criminal'. E l'intero tema del gangster riportato, anche se quando si è evoluta era basata meno su una particolare figura storica e più su una situazione e una storia. Potete anche sentire Michael che sperimenta questo tipo di staccato vocale, questo gioco di parole rapido che avrebbe utilizzato in seguito".


"Streetwalker"

"Streetwalker" mantiene il suo posto come il migliore degli outtakes di Bad (seguita da vicino dallo straordinario "Cheater", non incluso). Anche se è stata pubblicata nell'edizione speciale di Bad del 2001, è bello averla in questa collezione in cui si adatta perfettamente con l'altro materiale dell'album e sarà ora sentita da altri milioni di ascoltatori. Jackson in realtà voleva la traccia nella scaletta finale di Bad, ma alla fine si è accordato con Quincy Jones su "Another Part of Me". La canzone presenta una linea di basso fortissima, riempitivi di armonica blues e una classica parte vocale di Jackson.


"Fly Away"

Anche questa originariamente pubblicata nell'edizione speciale del 2001 di Bad questa bellissima ballata è pura beatitudine sonora. A differenza di alcune della prime demo di Hayvenhurst, la produzione qui è incontaminata e mostra la voce di Jackson in forma sublime.


I remix:

Ci sono una manciata di remix alla fine del disco 2 destinati, senza dubbio, a introdurre Jackson a una nuova generazione di ascoltatori.Il migliore tra questi è di gran lunga lo sferzante remix high-energy di "Speed Demon" di Nero. Si percepisce come potrebbe essere una hit da club o radio oggi. Potete ascoltarlo qui.

www.theatlantic.com/entertainment/archive/2012/09/abortion-fame-and-bad-listening-to-michael-jacksons-unreleased-demos...

- Traduzione a cura di 4everMJJ per MJFanSquare.
In caso di diffusione della traduzione si prega di riportare la fonte, grazie. -
lisa jackson 88
00mercoledì 12 settembre 2012 21:45
mi incuriosisce abortion papers
mitino@
00giovedì 13 settembre 2012 09:59
Molto belli i due articoli di Joe, per chi ha visto il documentario di Spike poi credo che abbiano un significato più ampio....aspetto il terzo eh [SM=g27823]

Grazie Cri, come sempre [SM=g2927039]
badgirl.
00giovedì 13 settembre 2012 11:53
Grazie Cri, letto anche questo articolo :)

una frase su tutte

E' genuino, è libero, è lui nel suo elemento, che fa quello che amava fare.
Compix
00giovedì 13 settembre 2012 19:02
Ragazzi, questo topic è solo per articoli e recensioni.
Per postare gigantografie e iniziative promozionali in genere, utilizzate il topic sulle release. Thanks.
valmjj70
00giovedì 13 settembre 2012 20:34
molto interessante anche la seconda parte, grazie per la traduzione!
4everMJJ
00venerdì 14 settembre 2012 07:38
Ed ecco l'ultimo articolo di Vogel, stavolta dedicato al DVD del Live at Wembley [SM=g27822]


Un pezzo di storia: Michael Jackson Live at Wembley Stadium

di Joe Vogel - 13/09/2012


Venticinque anni fa, nella tarda estate del 1987, Michael Jackson pubblicò il suo tanto atteso seguito di Thriller, l'album Bad. Bad arrivò a produrre cinque successi al n° 1, alcuni classici cortometraggi e un tour mondiale da record. Fino ad oggi ha venduto tra i 30 e i 45 milioni di copie. Per festeggiare questa pietra miliare l'Estate di Michael Jackson e la Epic/Legacy Recordings pubblicheranno un pacchetto di tre CD (Bad 25, in uscita il 18 settembre), che include l'album rimasterizzato originale, un album di tracce bonus, tra cui demo e remix, e un album dal vivo del suo Bad World Tour.

Insieme con le nuove canzoni, il momento clou del box set Bad 25 è senza dubbio il DVD del concerto intero "Live at Wembley". Questo è un pezzo notevole di storia che poteva andare smarrito se non fosse stato per una scoperta fortuita tra i beni di Jackson. Gli spettacoli di Wembley sono l'equivalente dei Beatles allo Shea Stadium nel 1965. Ma che sia chiaro: la performance di Jackson eclissa anche i suoi predecessori di maggior talento.

Purtroppo, nonostante una lunga ricerca negli archivi della pop star, l'Estate di Jackson non è riuscita a trovare i nastri originali Umatic degli spettacoli di Wembley. Forse uno di questi giorni spuntarenno da qualche parte. Quello che hanno trovato è una copia personale VHS del concerto dalla collezione video del cantante. "Anche trovare questo VHS ci è sembrato un miracolo", dice il co-esecutore dell'Estate, John Branca.

Perfezionista consumato, Jackson spesso guardava video come questo dei suoi spettacoli per accertarsi se la "magia" fosse stata catturata e cosa poteva essere migliorato, non solo nella sua performance ma anche in quella del resto del team. Questa era la sua copia per rivedere la performance leggendaria del 16 luglio 1988, davanti a 72.000 persone, tra cui la principessa Diana e il principe Carlo.


Foto per gentile concessione di © MJJ Productions

Anche se il filmato di partenza resta di "qualità da videocassetta pre-HD del 1988", è stato restaurato da un team che ha anche trattato filmati recuperati per la NASA. Il risultato non è una perfetta immagine ad alta definizione, ma almeno per me questo ha tolto poco al godimento dell'esperienza. Guardare il DVD è come essere trasportati nel tempo. Ci si sente nell'epoca da cui proviene. In generale sembra che le riprese più vicine e intermedie siano molto più nitide, mentre le riprese a distanza possono essere a volte un po' sfuocate. Per fortuna, dato che il lavoro della cinepresa è molto buono, abbiamo molti brillanti primi piani di Jackson che potrebbero quasi essere scambiati per alta definizione. Aggiungete a ciò che l'audio originale è stato catturato su multi-traccia ed è presentato in audio 5.1, ed è difficile lamentarsi dei risultati.

Il Bad World Tour iniziò nel settembre del 1987 in Giappone e si concluse quasi sedici mesi dopo, nel gennaio del 1989 a Los Angeles. E' diventato la serie di concerti che ha incassato di più e ha visto più spettatori della storia. Jackson si è esibito per circa 4,4 milioni di fan in quindici paesi. E' stato anche il suo primo tour da solista e l'ultimo in Nord America.

Gli show di Londra si svolsero a metà della seconda tappa del tour. La Michael-mania stava attraversando l'Europa. A Vienna, in Austria, l'Associated Press riferì che oltre 130 persone svennero nel corso del concerto. Quando raggiunse Londra l'eccitazione aveva raggiunto un livello febbrile. Tutti e sette i concerti al Wembley Stadium fecero il tutto esaurito, infrangendo un record precedentemente detenuto da Madonna e Bruce Springsteen.


Foto per gentile concessione di © MJJ Productions

Guardando lo show del 16 luglio in DVD dopo 24 anni si può ancora sentire quell'energia viscerale e l'eccitazione nello stadio. Quando Jackson appare finalmente fuori dal fumo e comincia con il numero di apertura, "Wanna Be Startin' Somethin'", la folla esplode. E' Michael Jackson al culmine della sua potenza di performer.

Eppure una parte di ciò che rende la performance così piacevole è quanto sia essenziale e spontanea (per gli standard di Jackson), dalla scenografia, ai costumi, all'illuminazione e alla presentazione generale. Il direttore musicale Greg Phillinganes gestisce un gruppo dinamico, messo in alto proprio dietro il palco, mentre Jackson è affiancato, in molti dei numeri coreografici, da un gruppo di talentuosi ballerini androgini stile Blade Runner (tra cui Lavelle Smith).

L'approccio minimalista permette al talento di Jackson - come cantante, ballerino e performer - di trasparire. E' sciolto ed esuberante, come se si stesse semplicemente divertendo, e noi siamo lì a guardare. Jackson canta dal vivo per la maggior parte dello show, e improvvisa con un effetto brillante in alcune parti. A conclusione di "I'll Be There", per esempio, comincia ad improvvisare come un predicatore del Vangelo posseduto dallo spirito. Fa botta e risposta con i suoi coristi e con il pubblico. "Can you feel it" , esclama. Grondante di sudore, la musica pulsa attraverso di lui, inizia a battere ritmicamente il piede, poi lo scat, prima di lanciarsi nel numero successivo.

Altri momenti clou abbondano. Jackson che si blocca, che salta, che mima l'interpretazione di "Human Nature" e le sue grida eteree dirette verso il pubblico. L'intro di "Smooth Criminal", in una silhouette fumosa, che lascia il posto alla ormai famosa, ma ancora affascinante coreografia artistica. L'ampio assolo di batteria finale porta a "Billie Jean", che permette a Jackson di improvvisare sul ritmo - roteando, scalciando, battendo i piedi e scivolando. Parte di ciò che rende così irresistibile Jackson come artista è come il suo corpo sia costantemente in movimento e completamente in sincronia con la musica. Per tutto lo show diventa, come diceva spesso, "il mezzo attraverso il quale scorre la musica."

Uno dei momenti più divertenti è in realtà alla fine, quando Jackson presenta scherzosamente i suoi coristi, i chitarristi e la band. Dà un senso del suo humor e della sua gioia di essere parte di una collaborazione creativa. Fa anche salire un gruppo di bambini sul palco, che con entusiasmo cercano di imitare i passi di danza del loro idolo.

Lo show si conclude con una performance bis mozzafiato di "Man in the Mirror". Come dice Spike Lee (che ha usato la performance per concludere il suo documentario Bad25): "Se guardate quella performance lui è di un altro mondo. Questa è una delle più grandi performance di sempre. Guardate il modo in cui Michael canta quella canzone, non è di questo mondo. Viene da qualche altra parte."

Jackson fece un totale di sette spettacoli a Londra per circa 500.000 persone. La domanda di biglietti era così forte che è stato stimato che avrebbe potuto fare almeno altri 10 concerti sold-out a Wembley se avesse voluto. Tutti volevano vedere il fenomeno che era Michael Jackson.

Il 18 settembre, dopo anni a prendere polvere in un archivio, il mondo avrà finalmente la possibilità di sperimentare la magia di nuovo.

www.huffingtonpost.com/joe-vogel/michael-jackson-wembley_b_1871878.html?utm_h...

- Traduzione a cura di 4everMJJ per MJFanSquare.
In caso di diffusione della traduzione si prega di riportare la fonte, grazie. -
MirkoB
00venerdì 14 settembre 2012 09:31
bella recensione per il dvd ma tra le righe traspeare chiaramente la scadente qualita' video e l'eccelsa qualita' audio.
Eppure non riesco a credere che questa sia l'unica e miglior copia trovata...vabbe' aspettiamo questo dvd
ShadowPlayZone
00venerdì 14 settembre 2012 10:46
Re:
MirkoB, 14/09/2012 09.31:

bella recensione per il dvd ma tra le righe traspeare chiaramente la scadente qualita' video e l'eccelsa qualita' audio.
Eppure non riesco a credere che questa sia l'unica e miglior copia trovata...vabbe' aspettiamo questo dvd



Nemmeno io posso crederlo guarda. A me sembra solo hype!
Questi c'hanno paura di non vendere, considerando poi come hanno assemblato 'sto cofanetto.
Vabbè taccio che è meglio [SM=g27816]...

shinmen
00venerdì 14 settembre 2012 15:38
Re: Re:
ShadowPlayZone, 14/09/2012 10.46:



Nemmeno io posso crederlo guarda. A me sembra solo hype!
Questi c'hanno paura di non vendere, considerando poi come hanno assemblato 'sto cofanetto.
Vabbè taccio che è meglio [SM=g27816]...



La penso proprio come voi.

badgirl.
00venerdì 14 settembre 2012 17:34
Per quanto riguarda il dvd...sperem...

E' sciolto ed esuberante, come se si stesse semplicemente divertendo, e noi siamo lì a guardare

Concordo alla grande

Grazie Cri :)
Micheal'sNewFan
00venerdì 14 settembre 2012 19:57
Queste recensioni di Vogel sono così emozionanti. Mentre leggo immagino lì Michael che registra le canzoni, che si esibisce sul palco, è fantastico!

Cristiana, grazie per averli tradotti e postati per noi! [SM=g27822]

"...rondante di sudore, la musica pulsa attraverso di lui..." [SM=x47964]
Niki64.mjj
00domenica 16 settembre 2012 15:25
Recensione da "TimeEntertainment"

Una storia orale su Bad di Michael Jackson

Con l’avvicinarsi del 25° anniversario dell’album, diamo uno sguardo alla creazione e all'eredità dell’uscita di un disco che stabilì un record.

Bad di Michael Jackson compie 25 anni

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Michael Jackson, il cui album Bad compie 25 anni il prossimo agosto, sul palco nel 1987.

Il 31 agosto 1987, quasi esattamente 25 anni fa, Michael Jackson pubblica l'album Bad. Erano passati cinque anni da quando Thriller, l'album che aveva senza dubbio affermato la nota pop star come un visionario, e che avrebbe continuato stabilendo il record per il maggior numero di copie vendute di un album singolo.

La ricerca di uguagliare Thriller era difficile. Ma nonostante (o forse a causa di) tale onere, Jackson era coinvolto più che mai nel processo artistico di Bad. "Quando si lavora con lui si può solo vedere il modo in cui la sua mente lavorava", dice Matt Forger, che ha “ingegnerizzato” il disco. "Lui sapeva esattamente quello che stava cercando". Sotto l'ombra di Thriller, e nonostante la reazione contro le sue eccentricità personali che erano venute alla luce in quel periodo, Bad stabilisce dei propri record. E' stato il primo album a mandare cinque singoli consecutivi in testa alla classifica di Billboard, e ha detenuto quel record fino al 2011.

Il traguardo del quarto di secolo di Bad sarà festeggiato con il dovuto sfarzo. L’Estate di Jackson e la casa discografica Epic stanno collaborando al rilascio di tre CD (Bad25, il 18 settembre), che comprendono l'album originale rimasterizzato, più un album di brani aggiuntivi, tra cui demo e remix, e un album dal vivo. Il pacchetto include anche un DVD mai visto prima del filmato, da una propria copia per recensione di Jackson, del concerto del 16 luglio 1988 allo stadio di Wembley. Inoltre, Spike Lee ha diretto un documentario sull’album, dallo stesso titolo “Bad25”, che farà il suo debutto il 31 agosto al Festival del Cinema di Venezia. E a partire da questa primavera, Jackson è riuscito a raggiungere anche 1 miliardo di lattine della Pepsi a tema Bad.

In onore dell’anniversario dell'emblematico album, il “Time” ha parlato (in interviste separate, con l'eccezione di Phillinganes e Forger) con le persone che erano lì e con le persone che hanno reso possibile l’eredità dell'album:

Greg Phillinganes, un musicista che ha lavorato al disco e direttore musicale del Bad Tour; Matt Forger, un ingegnere musicale e produttore che ha lavorato su Bad; Spike Lee, che ha diretto Bad25 così come il cortometraggio di Jackson per la canzone “They Don’t Care About Us”; John Branca, avvocato di Jackson e co-esecutore del suo patrimonio; Nick van der Wall, detto anche Afrojack, il DJ che ha remixato una nuova versione di "Bad" per l’anniversario della pubblicazione.

[Correzione: una versione precedente di questo articolo ha identificato John Branca come capo del patrimonio di Jackson]

Incontrando Michael: "Sapeva tutto quello che doveva succedere in una canzone"

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I Jackson 5, 1970

Michael Jackson ha iniziato ad esibirsi all'età di 11 anni, con i Jackson 5. Il suo primo album da solista non Motown, “Off the Wall”, è stato pubblicato nel 1979.

Lee: Ho seguito Michael Jackson da quando era ragazzino con i Jackson 5. Sono nato nel '57 e lui è nato nel '58, quindi siamo letteralmente della stessa generazione.

Afrojack: ho compiuto 25 anni a settembre. Mia madre era la proprietaria della sua scuola di ballo e faceva un sacco di coreografia delle canzoni di Michael Jackson. La usavo per fare un pò il ballerino, ma solo per divertimento. E’ quando ne ho sentito parlare per la prima volta, durante i miei anni da bambino.

Phillinganes: Nel lontano '77, credo, un mio amico di nome Bobby Colomby, che all’epoca era un dirigente della CBS, mi esortava a partecipare maggiormente nell’arrangiamento. Diceva: "devi fare più arrangiamenti e qui c’è chi con cui stai per farlo". Il passo successivo, sono in una stanza con Michael e i suoi fratelli, e ho finito per fare l'arrangiamento della sezione ritmica per gli album [dei Jackson 5] Destiny e Triumph. E' stata ovviamente una grande sensazione per me essere nella stessa stanza con i ragazzi che idolatravo alla scuola media.

Forger: La prima volta che ho incontrato Michael è stato in una sessione con Quincy Jones. Stavo lavorando con Quincy Jones e stavamo facendo l'album per Donna Summer e avevamo dovuto prendere una pausa nel bel mezzo del disco perché era l'unica volta che Michael Jackson e Paul McCartney erano stati in grado di programmare del tempo libero per essere in studio. Questo è successo per la registrazione del brano "The Girl Is Mine", che è stata la prima canzone per l’album Thriller.

Branca: Michael ed io ci incontrammo per la prima volta nel gennaio del 1980. Stava cercando di avere un suo proprio team. Penso che lui avesse 21 anni all’epoca, diventai il suo avvocato. Aveva appena pubblicato “Off the Wall” quindi durante quel periodo ho rinegoziato il suo accordo discografico e poi lui ha iniziato a lavorare su Thriller. Può essere difficile a volte delineare l’inventiva del business e questo era certamente vero durante il periodo di Thriller. Non ero stato coinvolto nel processo creativo, ma ero lì contribuendo a raggiungere quegli accordi che hanno reso possibile la preparazione del video di Thriller.

Forger: Allora era riservato, piuttosto tranquillo, ma allo stesso tempo estremamente concentrato. Sapeva tutto quello che doveva succedere in una canzone. Era molto diretto, molto in sintonia con tutte le parti dove musicalmente era necessario. Lui era molto professionale, molto ben preparato.

Phillinganes: Nel momento in cui stavamo lavorando a Bad, le idee di Mike erano diventate più forti e chiare.

La realizzazione di Bad : "Era l'architetto dell’album in tutti i sensi della parola"

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Bad è stato realizzato negli Studi di Westlake di Los Angeles e nello studio personale di Michael Jackson, a Hayvenhurst. Il processo di registrazione formale, è iniziato a Westlake il 5 gennaio 1987.

Forger: Dopo l'esperienza di Thriller, penso che ci sia stato qualcosa che in realtà ha rafforzato la fiducia di Michael. Aveva scritto quattro canzoni dell’album Thriller, e quelle canzoni si sono trasformate in canzoni di successo. Michael sapeva di essere sulla strada giusta. Con Bad era arrivato il momento di andare avanti per lui, di migliorare e di assumere un ruolo molto più grande perché era il suo momento. Era pronto.

Branca: Ricordo di avere avuto una conversazione con lui, eravamo a Hong Kong, e io scherzando ho detto: "Michael, forse per il prossimo album, invece di cercare di superarti e di competere con te stesso, forse dovresti essere un pò meno innovativo e pensare a qualcosa di diverso, come fare un album di canzoni che ti hanno ispirato a diventare un artista. Canzoni di James Brown, Sly & Family Stone, e altri". Lui mi guardò come se venissi da Marte. Era intento a superarsi e mise molta pressione su se stesso per farlo.

Lee: I migliori, i più grandi artisti, tutto ciò che si vuole chiamare tale categoria, lavorano al loro mestiere per anni e anni e anni. Così spesso pensiamo che quando arriva, non vediamo il duro lavoro che c’è in tutto questo. Vediamo la creazione, vediamo la bellezza del duro lavoro, ma non vediamo il duro lavoro, il sudore, le lacrime e il sangue.

Phillinganes: C'era pressione per lo più su Michael. Siamo stati felici di sapere che saremmo stati in studio di nuovo tutti insieme per divertirci di più. Non è che ci siamo seduti attorno del tipo "Dobbiamo fare di meglio!" Non era così cinematografico, "dovevamo farlo ancora per il Gipper” en.wikipedia.org/wiki/George_Gipp#.22Win_just_one_for_the_G... una cosa di questo genere. Proprio come con Thriller che era tutto basato su come ottenere le migliori canzoni possibili.

Forger: Sapevamo che eravamo in studio e stavamo andando a divertirci perché quella era l'atmosfera, soprattutto lavorando con Michael e anche con Quincy [Jones, che ha prodotto l'album]. Hai avuto modo di renderti conto che quando si dedica la tua vita alla realizzazione di dischi, lo fai perché ti piace essere lì. Ami l'esperienza. E' una di quelle cose dove sei in studio e [pensi], "Oh mio Dio, dove ho passato le ultime otto ore?"

Phillinganes: Abbiamo avuto un giorno gli animali di famiglia, dove ha portato il boa Muscles e lo scimpanzé Bubbles e abbiamo fatto le foto. C'è una foto di gruppo, ne ho un paio di queste, è nello Studio D di Westlake e siamo tutti in piedi, una lunga fila per ospitare Muscles. Quanto era lungo?

Forger: Beh, era cresciuto. Ho incontrato Muscles per la prima volta in Thriller ed era lungo probabilmente circa 3-3 metri e mezzo, quindi doveva essere almeno 5 metri all’epoca di Bad. Era un serpente molto bello.

Phillinganes: Durante un momento di inattività in studio, c'era stato un problema tecnico quindi non potevamo andare avanti fino a che fu risolto, Mike stava diventando irrequieto e mi chiese se avevo voglia di andare dall'altra parte della strada per fare un pò di shopping. Dall'altra parte della strada c’era un grande, enorme centro commerciale chiamato “Beverly Center”. Indossa questa parrucca, occhiali da sole scuri, denti storti e usciamo fuori dallo studio, solo noi due, nessuna sicurezza, nessun poliziotto, sulla “La Cienega Boulevard“ e ricordo di aver pensato in quel momento mentre stavamo attraversando, "sto attraversando La Cienega con Michael Jackson e nessuno lo sa". Siamo andati dappertutto, abbiamo fatto un pò di shopping e ha lasciato un pò perplessi gli sguardi dei cassieri. Sembrava Sly Stone sconvolto e poi tira fuori la carta di credito e loro "No!"

Forger: Quando eri con Michael avevi sempre questo senso di divertimento, di energia e qualunque cosa che Michael volesse fare, voleva divertirsi quando lo stava facendo.

Branca: Michael era stato molto coinvolto creativamente con “Off the Wall” e “Thriller”, ma si era ancora di più impegnato su Bad. Ha scritto nove delle 11 canzoni. Michael creava demo nel suo studio a Hayvenhurst che sarebbero state il modello per ciò che era nell'album. E' stato l'architetto del disco in ogni senso della parola.

Forger: Michael diceva: "Stiamo per iniziare alcune nuove canzoni". Non sapevo mai quando stavamo andando a fare una canzone, quale canzone era, ma la prima canzone che ho iniziato con Michael è stata Dirty Diana. Abbiamo iniziato Dirty Diana agli Studios Westlake e poi è stata completata nel suo studio a casa, che era lo studio di Hayvenhurst, poi siamo passati ad Al Capone, che è transitata in seguito in Smooth Criminal e il brano successivo, che penso fosse Hot Fever, che è diventata “The Way You Make Me Feel”.

Phillinganes: Nel momento in cui stavamo lavorando a Bad, le idee di Mike erano diventate più forti e più chiare. Canzoni come Al Capone, titoli del genere, anche se titoli provvisori, dimostrano che Mike aveva un enorme approccio alla cinematografia nel fare la sua musica.

Forger: Michael ha sempre voluto essere un narratore. Voleva un inizio, uno svolgimento e una fine, e voleva che ci fosse una storia e che avrebbe potuto essere tradotta non solo in una canzone, ma in formidabili, quelli che Michael chiamava sempre "cortometraggi", al contrario di "video musicali".
L’alta qualità del suono nell'album originale Bad era di un livello superiore. Al giorno d'oggi lo fanno in molti, ma allora questo era il più moderno, come gli effetti stereo pazzeschi, a livello tecnico di ingegneria e di produzione musicale.

Lee: Quando veniva a lavorare, era un perfezionista. Aveva una grande etica del lavoro. Lui non diceva: "Sono stanco," lui non diceva nulla. Fino a quando non era finito, lui era come, "Andiamo, va fatto, facciamo il meglio che possiamo, cerchiamo di non risparmiare". Sia creativamente che finanziariamente, non si risparmiava.

Afrojack: Hai molta musica che viene pubblicata e se vuoi essere il migliore, ogni cosa deve essere la migliore, inclusi la produzione tecnica e gli aspetti tecnici della produzione musicale.

Forger: Non è raro che un brano debba essere registrato più volte, sia per il tempo o per la chiave o per l’arrangiamento, fino a che non si ottiene assolutamente la cosa giusta. Quando stai lavorando con le persone di questo calibro e stai modificando questi parametri e quando ottieni quelli giusti, lo senti così all’improvviso. Ognuno capisce subito quando si ha la formula giusta.

La pubblicazione di Bad: "Cento milioni. Aveva scritto questo sullo specchio e lo guardava ogni giorno"

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Michael Jackson si trova in un vagone della metropolitana pieno di graffiti durante le riprese del lungometraggio per la sua canzone 'Bad,' diretto da Martin Scorsese, New York, novembre 1986.
Bad è stato pubblicato il 31 agosto, 1987, dalla Epic/CBS Records.


Branca: Credo che Michael fosse davvero soddisfatto con quell'album. E’ stato un vero e proprio coming-out, artisticamente.

Phillinganes: Si è evoluto come persona, come tutti noi. Quello che Mike aveva imparato in studio dai due album precedenti, ha custodito quella conoscenza per sostenere la nuova creatività che stava sperimentando con Bad. E’ stato tutto naturale, una progressione organica.

Branca: abbiamo sempre saputo che sarebbe stato un grande album.

Phillinganes: ogni volta che lo senti alla radio e ovviamente, lo senti bene come il prodotto finale, ma non è così che va, "Bene, questo sta per [vendere] 50 milioni subito". Le vendite impongono quello, ma viene tutto in un secondo tempo. Non vai a prevedere il tipo di successo, anche se Mike aveva scritto come motivazione un certo numero di vendite sul suo specchio ogni giorno. Cento milioni. Aveva scritto quello sullo specchio e lo guardava ogni giorno.

Lee: I grandi artisti o come volete chiamarli, lavorano sotto una grande pressione. Voleva che Bad superasse le vendite di Thriller. Voleva che Bad vendesse cento di milioni di copie e lo ha detto a tutti questo, al presidente della Sony, a tutti. Attaccava pezzi di carta a casa sua, negli hotel: "100 milioni" Voleva vendere 100 milioni di copie per Bad. Diverse persone nel documentario parlano di questo.

Lee: In quel periodo, Michael era diventato così popolare che sembrava ci fosse una naturale reazione negativa verso di lui e questo album, che è un peccato, perché l'album è ritenuto ancora oggi come un grande lavoro.

Branca: Oltre a [Thriller] diventato il disco più venduto nella storia, Michael ha avuto un impatto culturalmente enorme. Lo aiutai in quel momento a comprare il catalogo dei Beatles e ci fu una reazione contro il suo successo. Non c'era nessuna parte del mondo dove potevi andare che Michael non fosse conosciuto e non fosse famoso.

Lee: Oh sì. Wacko Jacko. La copertina del “New York Post”. Non ho la stessa mentalità del “New York post”.

Branca: L'album era grande. E Martin Scorsese ha diretto il primo video! A quel tempo, nel 1987, a parte il fatto che avevamo preso John Landis a dirigere Thriller, l'idea che avresti avuto un regista storico della hall-of-fame ... Soltanto quello diceva a tutti noi che questo sarebbe stato un’album straordinario.

Lee: Mi ricordo che guardavo il video, diretto da Martin Scorsese. C’era stato uno special sulla CBS ... Wesley Snipes stava per uccidere Michael Jackson.

Afrojack: nell’album Bad, il brano migliore è "Bad." Ora tutti parlano di essere gangster o di essere della mafia o di qualsiasi altra cosa, ma a quei tempi era davvero semplice. Michael Jackson era Bad. Tutto qui.

Forger: La cosa divertente ascoltando un album quando è completato, è le molte volte che tu hai lavorato su un progetto e ci hai lavorato molto intensamente, spingendo te stesso completamente al limite, fisicamente, mentalmente, e stai cercando di fare il meglio che puoi. Sei così vicino nel vedere il dettaglio per il tipo di situazione, perché stai ascoltando molto tecnologicamente, e la musica è un'esperienza emozionante.

Phillinganes: Da allora abbiamo a che fare con i CD e c'è solo una certa quantità di spazio in un CD in grado di contenere una registrazione in alta qualità e si riduce il tempo per canzone, per la quantità totale di tempo sul CD, tutto questo tipo di cose.

Forger: Quello che ho fatto è che il giorno che è uscito sono corso al negozio di dischi. Mi ricordo di corsa a comprare l'album e nell’ascoltarlo sentivo come avevamo lavorato meravigliosamente insieme tutte le canzoni. Non hai in generale la sensazione della cosa grande fino a che non ci sei ad un passo di distanza.

Branca: Non posso parlare per lui, ma l’album Bad è l'unico album nella storia che fino a poco tempo aveva cinque singoli consecutivi al numero 1. Aveva nove singoli nei Top 10. Quarantacinque milioni di album. Ha rotto un nuovo campo in termini di video e Michael non li ha mai chiamati video, lui li chiamava cortometraggi e quello che ha fatto con Martin Scorsese in Bad e Colin Chilvers in Smooth Criminal, ha contribuito a far avanzare la forma d'arte nel fare i video musicali. Quindi penso che Bad in ogni aspetto, è stato un album storicamente di enorme successo. Per gli standard propri di Michael? Questa è un'altra domanda. Non posso rispondere.

L'eredità di Bad: "E' stato probabilmente il punto più transitorio per stabilire la sua indipendenza musicale"

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Michael Jackson si esibisce sul palco durante il suo tour "BAD" concerto tenutosi allo stadio di Wembley, Londra 15 luglio 1988

Nove mesi e due settimane dopo l'uscita dell'album, cinque canzoni da Bad "I Just Cant Stop Loving You" (con Siedah Garrett), "Bad", "The Way You Make Me Feel", “Man in the Mirror", e "Dirty Diana" avevano raggiunto la vetta della Billboard Hot 100, per un totale di sette settimane in vetta, stabilendo un nuovo record mondiale.

Lee: L'eredità dell’album è di avere due lasciti. E' qualcosa che non ha Thriller: cinque singoli consecutivi al numero 1. Ma, numero due è che era l'album che ha seguito Thriller, l'album più venduto di tutti i tempi.

Branca: Bad era un album di enorme influenza. Ha avuto un enorme impatto su molti dei più grandi artisti di oggi, star, che fanno riferimento a tale album e a quei video che hanno influenzato la loro carriera.

Afrojack: Tutta la musica è sempre stata ispirata ad un livello successivo di produzione. Questo è da tanto tempo. E' divertente vedere come è ancora stimolante.

Branca: Come ho detto, mi ricordo quella conversazione con Michael in cui ho cercato di allentare la pressione su di lui e lui disse di no, ha messo la pressione dietro alle spalle. Ricordo come era motivato. Penso che si sia divertito con il Bad Tour. Quando vedi quel filmato puoi vedere che stava attraversando un periodo davvero buono. Ha fatto un passo avanti da solo, aveva completamente il controllo. Penso che sia stato un grande momento nella vita di Michael.

Phillinganes: Era una corsa sfrenata. Mi ricordo [i concerti a] Wembley. Arrivò la Principessa Diana e Michael, che fortunato, era nella fila di ricezione. Abbiamo potuto vederla molto bene nel suo vestito giallo brillante, seduta nel suo palco. Si presentarono moltissime persone. Naomi Campbell. Amici miei che avevo in tour, Eric Clapton, Phil Collins, Barry Gibb. Erano tutti lì. Abbiamo fatto tre concerti a Wembley, ed è lo stadio di Wembley, non un'arena, che ha almeno 70.000 persone. Non puoi mai immaginare la sensazione di guardare le fiaccole accese di 70.000 persone durante "Man in the Mirror".

Branca: [Il filmato del concerto nel DVD BAD25 è] un concerto dall'inizio alla fine. Non ci sono modifiche e pezzi messi insieme di diversi concerti. Si tratta di un concerto, Michael Jackson allo stadio di Wembley, alla presenza del principe Carlo e Lady Diana. Si riferisce a loro all'inizio e alla fine dello spettacolo. Avevamo un filmato di alta qualità di altri concerti, ma l'audio non era molto buono. Per Wembley avevamo un ottimo audio, ma tutto quello che avevamo era visivamente una copia del VHS dal monitor diretto di Michael.

Phillinganes: Non stavo con lui quando [guardava i nastri VHS dei suoi spettacoli], ma li voleva sempre migliorare. Era molto meticoloso su ogni aspetto dello spettacolo, in particolare la coreografia, l’illuminazione. Cercava sempre di mantenere questo criterio che si era prefissato.

Forger: Per me, è stato davvero quel determinato momento in cui Michael ha preso le redini della sua carriera da solista e potevi comprendere la personalità musicale di Michael. Non è che non potevi prima di questo, è solo che nella sua carriera da solista aveva preso ormai tutto l'incoraggiamento che Quincy [Jones] gli aveva dato, ed era proprio quell’estensione. Stava accadendo questo.

Phillinganes: E' stato probabilmente il punto più transitorio per stabilire la sua indipendenza musicale. E le canzoni parlano da sole. Era una raccolta completa di grandi canzoni.

Forger: Per me quella che io stacco dall'album Bad è, ironia della sorte, una delle canzoni che Michael non ha scritto, e questa è Man in the Mirror. Man in the Mirror per me rappresenta tutto quel luogo dove Michael ha iniziato a dirigere la sua energia. Cominci a vedere davvero dove è il cuore di Michael, dove è la sua anima, ciò che era il suo intento per quello che voleva realizzare con la sua musica, e questa è una cosa che nel materiale successivo è chiaramente evidente, e questo è il momento in cui si vede spesso in primo piano credo, così decisamente.

Branca: Chiaramente Michael è un artista la cui popolarità continuerà a vivere per generazioni. E' divertente, stavo parlando con Spike Lee di questo, alcuni artisti sono grandi cantanti, ma non scrivono le loro canzoni, e alcuni artisti sono grandi cantautori ma non sono eccellenti cantanti o non possono ballare. Guardi Michael, e poteva scrivere le canzoni, le poteva produrre, le poteva cantare, le poteva pubblicare, metterle in scena e ballarle, e poi il suo tipo di stile ha cambiato le tendenze della moda. E' un artista unico nel suo genere in questo senso.

Lee: A dire il vero, nel corso degli anni, Bad è cresciuto di levatura ... Non si insisterà mai abbastanza: Bad era il seguito del più grande album venduto nella storia della civiltà umana. Non si insisterà mai abbastanza su questo.

BAD25: “Parla del perché si sentiva che era stato messo sulla terra, per fare musica"

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BAD25, il pacchetto dell’anniversario,è disponibile il 18 settembre e, anche se il team di Jackson continua a concentrarsi su Bad, John Branca dice che ci può essere ancora di più materiale inedito di Jackson per mantenere i fan soddisfatti in futuro, dal momento che esiste un ulteriore materiale pregevole vocale e di performance dell’album.

Branca: lo stesso Michael ha fatto Thriller 25 che era importante per lui, così BAD25 era una evidente e logica scelta. Molte cose del pacchetto sono emozionanti oltre a richiamare l'attenzione dell'album e l'incredibile documentario che ha fatto Spike Lee. Abbiamo incluso anche un pò di musica inedita. Questa è musica che Michael ha lavorato per l'album ed è molto, molto buona. In realtà, Michael aveva discusso a lungo su come includere nell'album una canzone chiamata Streetwalker e all'ultimo minuto scelse invece Another Part of Me. Così abbiamo incluso Streetwalker nel disco delle rarità. E' eccitante essere in grado di condividere questa musica con i fan.

Afrojack: Il mio manager è stato avvicinato dai rappresentanti dell’ Estate di Michael Jackson e ci hanno detto che Mike era sempre alla ricerca di nuovi modi creativi e che amava i remix. Ho solo 24 anni, e sto facendo musica da molto tempo, ma davvero non mi vedevo al livello di arrivare a remixare Michael Jackson così ho pensato: "Wow. Sto facendo il remix del Re del Pop, e c'è un solo Re del Pop".

Branca: [Il mio co-esecutore, John McClain ed io] abbiamo sempre affrontato le cose in base al tipo di decisioni che pensiamo che Michael avrebbe preso, cosa avrebbe cercato. Detto questo, naturalmente, il mondo cambia. Sono passati solo tre anni da quando Michael è morto, il mondo non è cambiato più di tanto, ma con le nuove opportunità che emergono, usiamo la voce di Michael come nostra guida.

Afrojack: Non volevano distribuire i pezzi originali. Abbiamo dovuto trovare un giorno in cui potevo essere in studio con uno dei rappresentanti dell’Estate. Era anche lo stesso studio dove hanno prodotto l'album originale Bad. La cabina vocale che mi trovavo di fronte era la stessa cabina vocale dove Michael Jackson ha fatto tutte le sue parti vocali per l'album. E’ stato abbastanza impressionante per me. Sarebbe davvero un disastro se succedesse qualcosa e il suo originale "a cappella" trapelasse, così tutto il mondo può usare la sua "a cappella" per qualsiasi cosa che si voglia fare. Quindi sono molto attenti a questo proposito, e questo è davvero intelligente. Spero di essere trattato allo stesso modo quando morirò. Mi sono sentito "umile", così mi hanno chiesto di farlo ... Non c'è nulla di più grande che lavorare con il meglio dei migliori strumenti. Avevo le parti originali che aveva Michael Jackson. C'è proprio un bel magazzino di strumenti là.

Lee: Ottenendo l'accesso agli archivi di Michael Jackson, ho visto cose che non sapevo nemmeno esistessero.

Branca: Siamo stati nel processo di digitalizzazione di tutti gli archivi del materiale audiovisivo e scritto di Michael. Monitoriamo i fan, siamo in comunicazione e dialoghiamo con loro, e uno dei concerti allo stadio di Wembley è quello che i fan volevano veramente, quindi eravamo alla ricerca di quel concerto e per fortuna abbiamo trovato questo ... Abbiamo trovato alcune note interessanti che Michael aveva scritto per alcuni dei cortometraggi dell’album, ad esempio per Smooth Criminal, abbiamo trovato un disegno che Michael ha fatto per gli abiti che vengono indossati da Michael e dai ballerini nel cortometraggio. Michael ha disegnato quelli con la fascia al braccio e tutto il resto. E abbiamo trovato i suoi appunti da quando aveva concepito l'idea per il cortometraggio di Smooth Criminal, dove stava studiando le opere di Fred Astaire e Gene Kelly.

Forger: Ho mixato “Don’t be Messin’ Round" e "Free" e quella che si chiama “Song Groove (A/K/A Abortion Papers)”. Queste erano tracce dove tutto il materiale era già stato registrato. Nulla è stato aggiunto, niente è stato registrato, è stato solo completato prendendo i nastri che non avevano avuto un mix appropriato e facendo solo un mix rappresentativo finale nel modo in cui Michael avrebbe voluto suonare le canzoni.

Branca: All'ombra di Thriller, che è l'album più venduto nella storia del business discografico, forse Bad è sottovalutato. Non credo che le persone si rendano conto di quanti singoli di successo sono venuti da quell'album. Questa sarà davvero una dichiarazione che ricorderà a tutti come era importante e quanto era influente quell'album..

Forger: Le tracce extra che sono incluse in questo album penso che mostrino un'idea formidabile in più di quella cosa che Michael stava vivendo in quel momento, le idee musicali che stava sviluppando, la direzione che stava prendendo, e in alcuni casi alcuni brani sono un pò più grezzi, il che per me è eccitante, perché quando si arriva a sentire un pò più il grezzo, meno completamente raffinato, percepisci un pò più della personalità e dell'emozione che è entrata nel processo.

Lee: Per me, questa sarà una comprensione etica del lavoro di Michael e del suo processo creativo e l'effetto che ha avuto sul mondo

Forger: Quando mi guardo indietro e penso a quello che mi sono portato via da quell'esperienza e da quel periodo, per me è stata l'occasione per imparare a capire di più, non solo sulla musica, ma di imparare tante cose da Michael. Si tratta di un picco fantastico perché ti stai divertendo ad un livello pazzesco, e ora, quando guardi indietro e hai l'opportunità di riflettere su ciò, ti rendi conto che era un periodo raro. E' stato un momento raro nella cultura pop, nel mondo, nella storia della musica, e anche nella carriera di Michael.

Lee: Penso che questo sarebbe piaciuto a Michael. Potresti dire: "Come puoi dire questo?", Ma io ti dico che a Michael sarebbe piaciuto quello che abbiamo fatto con questo lavoro. Ho davvero ... Abbiamo detto la verità e abbiamo presentato il suo lavoro. Non è altro che il suo lavoro, la sua musica e di come è stato fatto questo album. E’ sul progetto creativo. Parla del motivo per cui si sentiva che era stato messo sulla terra, per fare musica. Questo è di ciò che si parla. Nient'altro.

entertainment.time.com/2012/08/29/michael-jackson-bad/#the-releas...

(piccola recensione [SM=g2927018] che mi ha passato Cri)

- Traduzione a cura di Niki64.mjj per MJFanSquare.
In caso di diffusione della traduzione si prega di riportare la fonte, grazie. -


valmjj70
00domenica 16 settembre 2012 17:55
grazie a tutte per le traduzioni! [SM=x47981]

ce la posso fare a leggere tutto!! [SM=x47930] [SM=g27824]

forse dovrei prendermi un po' di ferie [SM=g27828]
4everMJJ
00lunedì 17 settembre 2012 12:39
Era lungo Nikuccina? [SM=g27828] [SM=x47979]
Comunque era bello! Me lo son letto in treno dal cell perdendoci qualche diottria, ma ne valeva la pena [SM=g27822] Al di là degli aneddoti sulla lavorazione di Bad mi ha colpito il racconto di Phillinganes dello shopping estemporaneo: ogni volta che leggo quello che si doveva inventare sto povero disgraziato per fare una cosa normalissima rimango senza parole...
(Miss Piggy)
00lunedì 17 settembre 2012 12:41
[SM=g27831] Oddio Niki ma...ribellati!!!!
Mi si è infiammato il tunnel carpale solo a scorrerla con la rotellina.... Intanto grazie [SM=g27828] !!

Edit: orpo, non avevo visto che c'è già la 3° puntata di Vogel e io devo ancora legger la 2° [SM=g27827] ! Sempre grazie, Cri (anche se sfrutti le povere collaboratore).
badgirl.
00lunedì 17 settembre 2012 17:10
Vabbè io la leggo a puntate sta traduzione eh...e poi non so nemmeno quando la finirò visto che da domani sarò impegnatissima a consumare il dvd [SM=g27824]

Intanto quoto questo

ogni volta che leggo quello che si doveva inventare sto povero disgraziato per fare una cosa normalissima rimango senza parole...

soprattutto i denti finti [SM=g27825] ma saranno stati necessari? ....mi fa ridere sto dettaglio [SM=g27827]

Grazie girls :)
bremen15
00lunedì 17 settembre 2012 20:12
scusate ma bad25 non è stato presentato alla stampa italiana come x Michael????
(Miss Piggy)
00lunedì 17 settembre 2012 20:39
Re:
bremen15, 17/09/2012 20.12:

scusate ma bad25 non è stato presentato alla stampa italiana come x Michael????




Bella domanda...al momento non mi pare sia uscita nessuna rece, speriamo in domani!! Se non l'han fatto...mi astengo dal giudizio sulla Sony che è meglio [SM=g27834] .....

Edit per mimmo qui sotto: te pareva..del resto dal tg1 non potevamo aspettarci un servizio da un altro giornalista, Mollica ha il monopolio!!
mimmoj
00lunedì 17 settembre 2012 20:49
il solito Mollica al TG1
Ho appena visto la piccola recensione di Mollica al tg1!E' riuscito a dire una castronata come al solito!Infatti ha detto che Bad è l'album più venduto della storia?!?Poi il solito Mollica non riesce proprio a dire con convinzione qualcosa Di MJ!Ha detto cose positive tutto d'un fiato come gli pesasse parlarne bene!Infatti io ricordo perfettamente le sue parole quando Mj era in vita!Un groviglio di inesattezze,gossip ecc!Non si smentisce mai!
ValentinaMJ
00lunedì 17 settembre 2012 22:17
Io mi ricordo che per l'album Michael i critici avevano già scritto la loro recensione prima, perchè la Sony aveva presentato loro l'album. Per questo mi aspettavo che almeno oggi avremmo avuto qualcosa.
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