I costi della politica : i nuovi sottosegretari ci costeranno tre milioni di euro

Ultimo Aggiornamento: 26/08/2011 00:49
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16/07/2011 22:58
 
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C'è un agenzia di viaggio all'interno di montecitorio, alla quale tutti i deputati si rivolgono per fare qualsiasi biglietto aereo (naturalmente gratis) da e per qualsiasi destinazione italiana. La prima volta che sono andato a fare i biglietti, il funzionario parlamentare adibito all'agenzia (7000 euro al mese) mi ha chiesto il codice millemiglia, che con accortezza il deputato-padrone mi aveva fornito.
Cosa ho scoperto: che lor signori non solo si fanno i viaggi gratis, ma con quei viaggi accumulano punti su punti che poi utilizzano per far viaggiare gratis anche mogli, amici e parenti sui voli alitalia.
L'assuefazione alla casta ci può portare qui in Italia anche a sminuire il peso di quest'atteggiamento truffaldino, ma per comprendere il valore di queste azioni, forse è il caso di ricordare lo scandalo "miglia aeree" che ha portato alle dimissioni di tre ministri in Germania, colpevoli di aver fatto quello che da decenni continuano a fare impunemente i deputati italiani:
archiviostorico.corriere.it/2002/agosto/01/Berlino_scandalo_miglia_aeree_dimette_co_0_02080113...


www.facebook.com/notes/i-segreti-della-casta-di-montecitorio/non-solo-per-loro-come-far-viaggiare-gratis-anche-amici-e-parenti/2326530...

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17/07/2011 14:09
 
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IL CASO
Psicoterapie, cure termali e rimborso dei ticket
costa 10 milioni l'assistenza sanitaria ai deputati
Mentre scatta la stretta sui cittadini, Montecitorio pubblica la spesa 2010 per onorevoli e famiglie: 30 mila euro al giorno. Dentista e ricoveri le voci più grosse, insieme alla fisioterapia, gratis anche gli occhiali
di CARMELO LOPAPA
Il palazzo di Montecitorio, sede della Camera dei deputati
ROMA - Subito la stangata sui ticket per almeno 15 milioni di italiani, 10 euro sulle ricette, 25 per gli interventi in pronto soccorso. Potranno tirare un sospiro di sollievo i 630 deputati e 315 senatori con le loro famiglie, che viaggiano con un'assistenza tutta loro. E per una casuale e beffarda coincidenza, proprio alla vigilia della stretta sulle famiglie, la Camera dei deputati rende pubblici per la prima volta i costi della sanità integrativa sostenuta negli ultimi anni a beneficio degli onorevoli. Sufficiente a svelare un costo per le casse pubbliche che sfiora i 30 mila euro al giorno, quasi 850 mila euro al mese.

Già, perché solo nel 2010 la copertura finanziaria approntata per tutta una serie di interventi non esattamente salva-vita a beneficio dei 630 di Montecitorio, degli "ex" e delle loro famiglie ha toccato i 10 milioni 117 mila euro. Dati - sintetizzati nella tabella ufficiale pubblicata qui di fianco - che finora erano rimasti coperti nelle pieghe dell'amministrazione. Sono stati i sei deputati radicali guidati da Rita Bernardini a portare avanti la battaglia per la pubblicazione della spesa "al dettaglio", dopo molteplici istanze ai vertici della Camera. Finché il 13 luglio scorso, dagli uffici dei questori, parte con protocollo 19751 la tabella completa. Il meccanismo, va da sé, è analogo a Palazzo Madama per i 315 senatori (e famiglie). Si chiama Asi, Assistenza sanitaria integrativa e stando all'ultima rilevazione dei questori di Montecitorio risulta che ne beneficino oltre ai "630, anche 1.109 loro familiari, 1.329 titolari di assegni vitalizi e 1388 loro familiari, 484 titolari di assegno vitalizio di riversabilità e 25 loro familiari, 217 deputati in attesa di vitalizio diretto e 386 loro familiari, 2 giudici emeriti della Corte Costituzionale e 2 loro familiari, 2 familiari dei giudici della Corte titolari di reversibilità". In tutto una platea di 5.574 privilegiati.

Fragilità, insicurezze, disturbi della personalità, delusioni, amarezze. Dura la vita del deputato. Così, l'esborso forse più inatteso è quella che sbuca alla sesta voce della tabella, che rivela come i deputati nel 2010 hanno fatto spendere all'amministrazione 204 mila euro per "psicoterapia". Ma è solo il dato più curioso e assorbe appena il 2 per cento del totale. Il vero boom è da ricercare alla voce "odontoiatria", che da sola assorbe il 30 per cento dell'intero budget: 3 milioni 92 mila euro. Carie, piombature, dentiere per sorrisi smaglianti a beneficio di telecamere. Il plafond per 5 anni è di 23.240 euro per ciascun nucleo familire. Un esborso per i conti pubblici che segue di poco quello per "ricoveri e interventi", costati lo scorso anno alla Camera 3 milioni 173 mila.

Ma ci sono anche i ticket rimborsati agli onorevoli, per 153 mila euro, e gli accertamenti di varia natura per quasi mezzo milione di euro. "I trattamenti termali portano benefici all'apparato locomotore, respiratorio, cardiovascolare, alla circolazione sanguigna, coadiuvano la cura delle stomatologie, delle malattie dermatologiche: incrementano il turismo e creano posti di lavoro" raccomandava giusto ieri il "responsabile" Domenico Scilipoti nel suo milionesimo comunicato stampa. I suoi colleghi deputati lo sanno da tempo e solo lo scorso anno a spese della Camera hanno usufruito di cure termali per oltre 204 mila euro (plafond annuo da 1.240 euro ciascuno). Ma se è per questo, sembra che abbia molto a che fare con la chirurgia estetica (ma non solo quella per la verità) la chiusura delle vene varicose o comunque malate, così antiestetiche soprattutto per le deputate e mogli di parlamentari: va sotto la voce "sclerosante" e la spesa è di 28 mila euro (plafond da 775 euro l'anno).

Poca cosa rispetto per esempio al rimborso di cui gli inquilini di Montecitorio continuano a usufruire per l'acquisto dei loro occhiali da vista: si viaggia quasi sul mezzo milione di euro, 488 mila per l'esattezza. Ma è un crescendo. Non sarà tanto per l'età media elevata dei beneficiari, più probabilmente perché la voce "fisioterapia" comprende talassoterapia e altri generi di assistenza antistress, sta di fatto che per questo genere di trattamenti sono stati impiegati nel 2010 quasi un milione di euro, il dieci per cento del totale, con plafond annuo di tutto rispetto: 1.860 euro ciascuno. "A noi non interessa la demagogia, ma da anni portiamo avanti la nostra battaglia per la trasparenza delle spese sostenute dal Parlamento" spiega Rita Bernardini, nell'apprezzare il passo avanti compiuto comunque dalla presidenza Fini. È il secondo dossier reso pubblico dopo quello corposo sugli affitti.

(17 luglio 2011)

www.repubblica.it/politica/2011/07/17/news/psicoterapie_cure_termali_e_rimborso_dei_ticket_costa_10_milioni_l_assistenza_sanitaria_ai_deputati-19225101/?re...

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17/07/2011 18:34
 
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Grazie,angelico,per le "cattive"notizie postate!Sto apprendendo anche dai telegiornali tutta questa serie di privilegi economici che fa salire di molto il gia' altissimo stipendio da parlamentare,visti i rimborsi,gli sconti e le prestazioni gratuite;c'e' una pagina di facebook,al quale non sono iscritta, che specificamente tratta questo argomento e che sta crescendo a dismisura come iscritti.
Non ho capito,noi dovremmo fare mille sacrifici per mantenere questi papponi,queste sanguisughe che si arrogano il diritto inespugnabile di avere tutte queste agevolazioni?Cioe' la gente deve rinunciare a mandare figli all'universita',a fare una vacanza ,alla propria salute,ecc ecc,per questi sfrutttatori matricolati senza dignita' che se ne fottono altamente di noi e che ci hanno mandato sul lastrico per la loro incapacita' e perche'tutto deve essere funzionale al loro potere?Una manovra fatta sempre e solo sulle spalle dei piu'poveri e delle classi medie che ormai medie non sono piu'...ma dove credono che arriveremo cosi'?Se a pagare sono sempre gli stessi non ci sara' piu' nessuno sviluppo perche' nessuno ha soldi per comprare e quindi l'economia crolla ulteriormente,la conseguenza e' lo sfascio totale!Non bisogna essere esperti di economia per capirlo! [SM=x47926]
17/07/2011 18:41
 
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Re:
rossijack, 17/07/2011 18.34:

Grazie,angelico,per le "cattive"notizie postate!Sto apprendendo anche dai telegiornali tutta questa serie di privilegi economici che fa salire di molto il gia' altissimo stipendio da parlamentare,visti i rimborsi,gli sconti e le prestazioni gratuite;c'e' una pagina di facebook,al quale non sono iscritta, che specificamente tratta questo argomento e che sta crescendo a dismisura come iscritti.
Non ho capito,noi dovremmo fare mille sacrifici per mantenere questi papponi,queste sanguisughe che si arrogano il diritto inespugnabile di avere tutte queste agevolazioni?Cioe' la gente deve rinunciare a mandare figli all'universita',a fare una vacanza ,alla propria salute,ecc ecc,per questi sfrutttatori matricolati senza dignita' che se ne fottono altamente di noi e che ci hanno mandato sul lastrico per la loro incapacita' e perche'tutto deve essere funzionale al loro potere?Una manovra fatta sempre e solo sulle spalle dei piu'poveri e delle classi medie che ormai medie non sono piu'...ma dove credono che arriveremo cosi'?Se a pagare sono sempre gli stessi non ci sara' piu' nessuno sviluppo perche' nessuno ha soldi per comprare e quindi l'economia crolla ulteriormente,la conseguenza e' lo sfascio totale!Non bisogna essere esperti di economia per capirlo! [SM=x47926]




l unica risposta e Movimento 5 stelle...


fatto da cittadini comuni....cioe noi!

cittadini che una volta eletti rinunciano ai rimborsi elettorali e si riducono lo stpendio!


l alternativa c e!

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17/07/2011 19:46
 
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Re: Re:
angelico, 17/07/2011 18.41:




l unica risposta e Movimento 5 stelle...


fatto da cittadini comuni....cioe noi!

cittadini che una volta eletti rinunciano ai rimborsi elettorali e si riducono lo stpendio!


l alternativa c e!







Sono d'accoro con te,ma capirai bene che prima che possa decollare ulteriormente il M a 5 stelle e diventare un punto solido di riferimento bisogna correre ai ripari subito!Bisogna che i papponi rinuncino a tutti questi privilegi e abbiano rispetto dei nostri sacrifici,o che scendiamo in piazza e cominciamo a fare dure proteste,invece di piegare con rassegnazione la testa ancora una volta! [SM=g27830] [SM=g27825]
17/07/2011 21:44
 
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Re: Re: Re:
rossijack, 17/07/2011 19.46:







Sono d'accoro con te,ma capirai bene che prima che possa decollare ulteriormente il M a 5 stelle e diventare un punto solido di riferimento bisogna correre ai ripari subito!Bisogna che i papponi rinuncino a tutti questi privilegi e abbiano rispetto dei nostri sacrifici,o che scendiamo in piazza e cominciamo a fare dure proteste,invece di piegare con rassegnazione la testa ancora una volta! [SM=g27830] [SM=g27825]




beh guarda se il PD vince alle elezioni nn cambiera nulla....



pensa che il PD sicilia , 3 su 5, si sono astenuti per una mozione di condanna per la dedica a cuffaro....

www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/17/agrigento-riapre-una-chiesa-con-dedica-a-cuffaro-e-mezzo-pd-non-vota-la-censura...

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17/07/2011 22:20
 
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beh guarda se il PD vince alle elezioni nn cambiera nulla....





Questo lo penso anch'io,purtroppo!Del resto non e' che quando stavano al Governo abbiano fatto questi miracoi,la scuola l'hanno cominciata ad uccidere quelli di sx con delle leggi assurde,finche' questi ultimi e la finta suora che trama con Bisignani non hanno dato la stoccata finale!!!!

18/07/2011 17:45
 
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La bacchetta magica dell'immunità "stradale" per amici e parenti.
Quello che vedete in questa foto è il permesso ZTL della Camera dei Deputati. Sullo sfondo c'è un articolo di ieri sul tema della casta e dei suoi costi.
Pubblico il permesso ZTL qui per due motivi. Descrivere il potere magico che incarna quel cartoncino, ma anche e soprattutto per rispondere alle critiche di chi ritenga che alcune notizie qui riportate sia possibile ritrovarle anche in qualche libro di denuncia sui costi della politica.
Se ciò può anche essere parzialmente vero (non ho letto la sterminata bibliografia in merito, ma credo che le nefandezze sono sempre le stesse e prima o poi escono fuori: tutto sta nella capacità di lor signori di nascondere e insabbiare la verità), tuttavia certamente non danno in omaggio con il libro il permesso ZTL Camera dei Deputati!!
Ma cos'è questo cartoncino magico?
Quello che in apparenza sembra uno dei tanti semplici contrassegni per accedere nelle aree a traffico limitato del centro di Roma, è invece una bacchetta magica
in grado di rivestire non solo il conducente ma anche l'auto di una qualità molto ricercata negli ambienti di Montecitorio: l'impunità.
Tutor e autovelox, vigili e poliziotti, divieti e sanzioni, nulla possono fare contro questo potente sortilegio.
Qui non parliamo delle auto blu, per quelle già era scontato: i tagliandi vanno posti invece su una qualsiasi altra auto a discrezione di ogni deputato.
Che sia il suv del suo bamboccione o l'auto dell'amante, poco importa.
A volte succede che il figlio bamboccione (sembra incredibile ma ho conosciuto diversi figli di deputati, cretini almeno quanto Renzo Bossi: chissà se faranno anche loro carriera politica) venga pizzicato dall'autovelox a 180km/h sull'autostrada o con l'auto parcheggiata nel bel mezzo di una isola pedonale.
Poco importa.
Ci sarà sempre un servo dei servi, come il sottoscritto, a cui consegnare multe e verbali.
Costui sa già quel che bisogna fare: raccomandata A/r a Sua Eccellenza Illustrissimo Gentilissimo Prefetto....si comunica che in data x all'ora x...bla bla bla.... il sottoscritto travolgeva un'anziana sulle strisce (questa è una battuta, per carità)....improrogabili impegni istituzionali (la discoteca del bamboccione, l'appuntamento con l'amante, lo shopping della figlia)...esercizio delle sue funzioni.....cordiali saluti....on.dott.ing.Cettolaqualunque.
In allegato al ricorso, lo schiavo non deve far altro che allegare la fotocopia del permesso ZTL Camera dei Deputati, che reca il numero di targa del veicolo incriminato, e il gioco è fatto!
Veniamo al secondo motivo della foto.
Si tratta di un vecchio permesso scaduto (il nuovo è sempre sul parabrezza dell'auto del figlio, almeno credo) che metto su internet non solo e non tanto per raccontarvi di questi oscuri sortilegi postmoderni, ma anche perchè all'oggi non credo che questo tagliando sia uscito in omaggio con qualche libro.


isegretidellacasta.blogspot.com/

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25/07/2011 13:39
 
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Noi, onorevoli e nullafacenti'di Emiliano Fittipaldi

Un parlamentare accompagna L'Espresso nei privilegi di Montecitorio.

Ecco la prima puntata del suo racconto: dove ci spiega che si lavora pochissimo, si comprano auto scontate e per viaggiare si sceglie sempre Alitalia, che è la più cara, tanto paga lo Stato e così si accumulano punti per portare la famiglia in vacanza(21 luglio 2011)Carlo Monai è l'unico, dopo sette tentativi andati a vuoto, che ha accettato di raccontare a "l'Espresso" com'è cambiata la sua vita da quando è entrato nella casta. E' un avvocato di Cividale del Friuli, ex consigliere regionale e oggi deputato dell'Idv al primo mandato parlamentare. Uno dei peones, a tutti gli effetti.

Uno coraggioso, direbbe qualcuno, visto che ha deciso di metterci la faccia e guidarci come novello Virgilio nella bolgia di indennità, vitalizi, doppi incarichi, regali, sconti e privilegi in cui sguazzano politici di ogni risma. Un paradiso per pochi, un inferno per le tasche dei contribuenti italiani, stressati da quattro anni di crisi economica e da una Finanziaria lacrime e sangue che chiederà ulteriori sacrifici. «Per tutti, ma non per noi», chiarisce Monai. «I costi della politica sono stati ridotti di pochissimo, e alcuni sprechi sono immorali. Non possiamo chiedere rinunce agli elettori se per primi non tagliamo franchigie e sperperi».

L'incontro è al bar La Caffettiera, martedì mattina, davanti a Montecitorio. Difficile ottenere un appuntamento di lunedì. «Noi siamo a Roma da martedì al giovedì sera», spiega. «Ma in questa legislatura pare che stiamo facendo peggio che mai: spesso lavoriamo due giorni a settimana, e il mercoledì già torniamo a casa. Nel 2010 e nel 2011 l'aula non è mai stata convocata di venerdì. Le sembra possibile?».

Anche in commissione l'assenteismo è da record. «Su una quarantina di membri, se ce ne sono una decina presenti è grasso che cola. Io credo che lo stipendio che prendiamo sia giusto, ma a condizione che l'impegno sia reale. Se il mio studio fosse aperto quanto la Camera, avrei davvero pochi clienti».

La busta paga di Monai è identica a quella dei suoi colleghi: l'indennità netta è di 5.486,58 euro, a cui bisogna aggiungere una diaria di 3.503,11 euro. Per ogni giorno di assenza la voce viene decurtata di 206 euro, ma solo per le sedute in cui si svolgono le votazioni. E se quel giorno hai proprio altro da fare, poco male: basta essere presenti anche a una votazione su tre, e il gettone di presenza è assicurato ugualmente. Lo stipendio è arricchito con il rimborso spese forfettario per garantire il rapporto tra l'eletto e il suo collegio (3.690 euro al mese), e gli emolumenti che coprono le uscite per trasporti, spese di viaggio e telefoni (altri 1.500 all'incirca). In tutto, oltre 14 mila euro al mese netti. Ai quali molti suoi colleghi con galloni possono aggiungere altre indennità di carica.

Monai inizia il suo viaggio. «Non bisogna essere demagogici. Parliamo solo di fatti. Partiamo dagli assistenti parlamentari: molti non li hanno. Visto che le spese non vanno documentate, preferiscono intascarsi altri 3.690 euro destinati ai portaborse e fare tutto da soli. Altri colleghi per risparmiare si mettono insieme e ne pagano uno che fa il triplo lavoro».

Ecco così svelata la sproporzione tra il numero dei deputati (630) e i contratti in corso per i segretari (230). «Non c'è più tanto nero come qualche anno fa. Anche un altro mito va sfatato: la Camera non ci regala cellulari, come molti credono, ma ogni deputato può avere altri 3.098 euro l'anno per pagare le telefonate. La Telecom ci offre poi dei contratti, chiamati "Tim Top Business Class", destinati a deputati e senatori. Per i computer? Abbiamo un plafond di altri 1.500 euro». Anche quand'era in consiglio regionale del Friuli le telefonate non erano un problema: «La Regione copriva tutto. Se non ti fai scrupoli puoi spendere quanto vuoi. Lo sa che lì c'è pure un indennizzo forfettario per l'utilizzo della propria macchina? Per chi vive fuori Trieste, 1.800 euro in più al mese. Tutti prendevano il treno regionale, e si intascavano la differenza». Portandosi a casa solo grazie a questa voce lo stipendio di un operaio specializzato.

Già. I trasporti gratis sono un must dei politici. Monai elenca i vantaggi di cui può usufruire. «Il precario che su Internet ha svelato gli sconti che ci fa la Peugeot s'è dimenticato che anche altre case offrono benefit simili: ho ricevuto offerte dalla Fiat, dalla Mercedes, dalla Renault. Dal 10 al 25 per cento in meno. Credo che lo facciano per una questione di marketing».

Ogni parlamentare ha una tessera che gli consente di non pagare l'autostrada, i treni e gli aerei (sempre prima classe) e le navi, in modo da potersi spostare liberamente sul territorio nazionale. «Tutto gratis, anche se devo andare al compleanno della nonna», chiosa l'onorevole. «Dovrebbero essere pagati solo i viaggi legati al nostro incarico pubblico».

Oltre a questi soldi è previsto un ulteriore rimborso mensile per taxi e varie che va, a secondo della distanza tra l'abitazione e l'aeroporto, da 1.007 a 1.331 euro al mese. Questa è una cosa nota. Pochi sanno però che quasi tutti i deputati, per comprare i biglietti aerei, fanno riferimento esclusivamente all'agenzia americana (con sede in Minnesota) Carlson Wagonlit. «A loro noi chiediamo sempre di volare con Alitalia, che è la più cara di tutte. Nessuno ci vieterebbe, però, di scegliere compagnie low cost».

I politici se ne guardano bene: da un lato il prezzo di un biglietto low cost lo devi anticipare tu (mentre con Alitalia anticipa il Parlamento), dall'altro perderesti i punti per la carta fedeltà "Millemiglia". «I punti li giriamo a mogli e figli, ma in genere i deputati li usano per andare gratis all'estero: perché tranne qualche missione coordinata con il presidente della commissione», ragiona Monai, «i viaggi all'estero dobbiamo pagarceli di tasca nostra».



espresso.repubblica.it/dettaglio/noi-onorevoli-e-nullafacenti/21...
[Modificato da angelico 25/07/2011 13:39]

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08/08/2011 19:36
 
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L'AGENDA PROVINCE, VITALIZI, TRASPARENZA: GLI INTERVENTI POSSIBILI. E DOVEROSI
Costi della politica: tutti i tagli
che si possono fare subito
Riduzione dei parlamentari: l'intesa è solo a parole

Vogliono la fiducia dei cittadini in questo momento nero? Se la guadagnino. Il governo, la maggioranza e la stessa opposizione non possono chiedere un centesimo agli italiani senza parallelamente (anzi: prima) tagliare qualcosa di loro. Conosciamo l'obiezione: non sarà un taglio di 1000 euro dallo stipendio reale (l'indennità è solo una parte) di deputati e senatori a risolvere il problema. Perfino se tutti fossero condannati a lavorare gratis risolveremmo un settemillesimo della manovra. Vero. Ma stavolta non hanno scelta: è in gioco la loro credibilità.
Per partire devono aver chiaro un punto: il perfetto è nemico del bene. In attesa di una ridefinizione generale dello Stato (campa cavallo) certe cose si possono fare subito. Alcune simboliche, altre di sostanza.


Sono stati presentati nove progetti di legge, dall'inizio della legislatura, per ridurre o addirittura dimezzare il numero dei parlamentari. Da destra, da sinistra... Dove sono finiti? Boh... Sono tutti d'accordo, a parole? Lo facciano, quel taglio. Senza allegarci niente. Sennò finisce come sempre finisce: la sinistra ci aggancia una cosa inaccettabile dalla destra, la destra ci aggancia una cosa inaccettabile dalla sinistra. E tutto resta come prima. Esattamente il giochino della riforma bocciata al referendum del 2006, che vedeva sì una modesta riduzione da 630 a 518 deputati, da 315 a 252 senatori (non il dimezzamento sbandierato: quella è una frottola) ma anche uno svuotamento dei poteri del Quirinale e un aumento dei poteri del premier. Dettagli che garantivano la bocciatura: la sinistra non l'avrebbe votato mai. Vogliono ridurre davvero? Trovino un accordo e lo votino tutti insieme: non servirà neanche il referendum confermativo. Sennò i cittadini sono autorizzati a pensare che sia solo propaganda. Come propaganda appare per ora la mega-maxi-super-riforma votata dal Consiglio dei ministri il 22 luglio. Se era così urgente perché non risulta ancora depositata e non se ne trova traccia neanche nel sito di Palazzo Chigi? Era sufficiente l'annuncio stampa? Forse erano più urgenti le vacanze.


Non si possono abolire subito le province senza ripartire parallelamente le competenze e i dipendenti? Comincino a toglierle dal tabù della Costituzione e a sopprimere quelle che hanno come capoluogo la capitale regionale destinata a diventare area metropolitana o non arrivano a un numero minimo di abitanti.


Vogliono inserire il pareggio di bilancio nella Costituzione? Inizino col riconoscere, concretamente, che la cosa oggi più lontana dal pareggio sono le pensioni dei parlamentari: alla Regione Lazio i contributi versati sono un decimo di quanto esce per i vitalizi. Alla Camera e al Senato un undicesimo. Al netto dei reciproci versamenti addirittura un tredicesimo. Immaginiamo la rivolta: non si toccano i diritti acquisiti! Sarà, ma quelli dei cittadini sono già stati toccati più volte.
Deve partire una stagione di liberalizzazione? Partano introducendo una regoletta esistente nei Paesi più seri: un deputato pagato per fare il deputato può far solo il deputato. Un caso come quello di Antonio Gaglione, il parlamentare pugliese espulso dal Pd per avere bucato il 93% delle sedute e così assenteista («preferisco fare il medico»), da bigiare addirittura il passaggio chiave del 14 dicembre scorso che vide Berlusconi salvarsi per pochissimi voti dalla mozione di sfiducia, in America è impensabile. E così quelli dei tanti avvocati (uno su sette alla Camera, uno su sette al Senato) e professionisti di ogni genere che pretendono di fare l'una e l'altra cosa. Dice uno studio de «lavoce.info» che un professionista che continua a fare il suo lavoro anche dopo l'elezione «bigia» in media il 37% in più degli altri parlamentari. Basta.


Negano di intascare i soldi destinati ai collaboratori non messi in regola e pagati in nero? La riforma è già pronta e depositata: il deputato o il senatore fornisce al Parlamento il nome del collaboratore di fiducia e questi viene pagato direttamente dal Parlamento. Ed ecco che l'«equivoco infamante» su certe furbizie sarebbe all'istante risolto.


Il vero cambiamento, però, quella rivoluzionario, sarebbe la decisione di spalancare finalmente le porte alla legittima curiosità dei cittadini. Massima trasparenza: quella sarebbe la svolta epocale. Se un americano vuole vedere se «quel» deputato che si batte per la ricerca farmaceutica ha avuto finanziamenti, commesse, incarichi professionali da un'azienda di prodotti farmaceutici va su Internet e trova tutto. Se un tedesco vuol sapere se «quel» deputato ha guadagnato dei soldi fuori dal Parlamento e in che modo, va su Internet e trova tutto. Se un inglese vuole conoscere i nomi di chi quel giorno ha viaggiato su quel volo blu dal 1997 ad oggi o quanto spendono a Buckingham Palace per le bottiglie di vino va su Internet e trova tutto.


Da noi per avere le sole dichiarazioni dei redditi dei parlamentari un cittadino di Vipiteno o di Capo Passero deve andare a Roma, presentarsi in un certo ufficio della Camera o del Senato, dimostrare di essere iscritto alle liste elettorali e poi accontentarsi di sfogliare un volume senza manco la possibilità di fare fotocopie. Per non dire del Quirinale dove ogni presidente, per quanto galantuomo sia, pur di non smentire la cautela del predecessore, mantiene riservato il bilancio del Colle limitandosi a dare delle linee generali. Che magari sono sempre meno oscure ma certo sono lontanissime dalla trasparenza britannica.



Cosa risparmieremmo? Moltissimo. Un solo esempio: sapere che il passaggio dato su un volo di Stato a una ballerina di flamenco finirebbe all'istante sui giornali, spingerebbe automaticamente a ridurre se non a eliminare del tutto certi «piacerini». Lo stesso vale per certi voli elettorali vietati, come ricorda una dura polemica sui giornali, anche in Turchia. Il governo, la maggioranza e l'opposizione (per quanto possa incidere) ritengono di avere, sui costi della politica, la coscienza a posto? Pensano di avere tagliato il massimo del massimo e che non si possa tagliare di più? Mettano tutto online. Con un linguaggio non inespugnabile. Ma soprattutto, vale per la destra e per la sinistra, la smettano una volta per tutte di gettare fumo fingendo di fare confusione (confusione voluta, ipocrita, pelosa) tra il qualunquismo, la demagogia e il diritto di sapere dei cittadini. Che sudditi non sono.

Sergio Rizzo
Gian Antonio Stella
08 agosto 2011 18:02

www.corriere.it/politica/11_agosto_08/rizzo-stella-costi-politica_b01dca7c-c17e-11e0-9d6c-129de315fa...

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