Berlusconi rinviato a giudizio con rito immediato

Ultimo Aggiornamento: 24/04/2012 18:55
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21/02/2011 14:33
 
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Pacco bomba alla redazione del "Fatto"
all'interno esplosivo collegato a molotov
Gli artificieri sono intervenuti in corso Sempione a cinquanta metri dalla sede del giornale

Pacco bomba in corso Sempione a Milano angolo Melzi d'Eril a cinquanta metri dalla redazione del Fatto Quotidiano. In un pacco gli artificieri hanno trovato esplosivo collegato ad una bottiglia incendiaria.

(21 febbraio 2011)

milano.repubblica.it/cronaca/2011/02/21/news/pacco_bomba_alla_redazione_del_fatto_all_interno_esplosivo_collegato_a_molotov-1...


comm: ne vedremo ancora delle belle!

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21/02/2011 20:56
 
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22/02/2011 14:46
 
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08:15 22 FEB 2011
(AGI) - Vienna, 21 feb. - Da Arcore al Ballo delle debuttanti dell'Opera di Vienna: Ruby e' stata invitata dal magnate austriaco Richard Lugner, noto come il re del mattone, al tradizionale Vienna Operal Ball, evento mondano che attira il meglio dell'alta societa' di tutto il mondo. A riferirlo e' Helmut Werner, il portavoce di Lugner, che negli anni scorsi aveva avuto come dame al ballo ospiti del calibro di Sophia Loren, Claudia Cardinale e Paris Hilton. "Abbiamo un accordo con Ruby, che ha accettato e e' molto contenta di poter visitare Vienna per la prima volta. Abbiamo considerato che la giovane da mesi occupa gli spazi di tutte le riviste tedesche e austriache", ha spiegato Werner. Lugner, 78 anni, detto il "mortaio" e' un personaggio notissimo in Austria per le sue continue apparizioni sulla stampa scandalistica, tanto che una emittente ha trasmesso una serie televisiva sui segreti della sua vita privata. "Lugner e' molto contento che Ruby abbia accettato l'invito", ha aggiunto il portavoce, spiegando che il 2 marzo, il giorno prima del ballo, la giovane marocchina firmera' autografi in un noto centro commerciale del magnate. Ruby restera' a Vienna per due o tre giorni e Werner non ha riferito dettagli sul compenso che ricevera'. Il ballo dell'Opera, da tempo immemorabile un evento leggendario, e' ospitato dal palcoscenico dell'Opera di Stato di Vienna, uno dei piu' importanti teatri lirici del mondo.
A chi gli chiedeva perché scegliere una ragazza nota solo per il suo coinvolgimento da minorenne con Silvio Berlusconi, Lugner si è limitato a rispondere: "C'è sempre gente che vuole trovare il pelo nell'uovo".
Scusi, Herr Lugner, ma come le è venuto in mente?
«È una ragazza davvero molto carina. E sia qui in Austria che in Germania si parla di lei tutti i giorni sui nostri quotidiani più importanti. Io e mio genero Helmut pensiamo che sarebbe perfetta come nostra ospite: al Ballo delle Debuttanti sembrerà una principessa».

Dice che "sembra" una principessa. Se è per questo sembrava anche una nipote di Mubarak. E invece è una sgallettata che frequenta magnati e magnaccia. Però la sua predilezione per gli ultrasettantenni potrebbe metterla a frutto per avviare una promettente carriera di badante.
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22/02/2011 16:53
 
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E brava Ruby, ha già trovato un altro papi....
23/02/2011 20:18
 
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Prevendita flop, un solo biglietto
il concerto di Apicella è annullato

Il menestrello delle notti di Arcore col premier Berlusconi rinuncia a esibirsi sul palcoscenico
degli Arcimboldi. Motivazione ufficiale: la paura di pesanti contestazioni dopo il caso di Ruby
di SARA CHIAPPORI
Mariano Apicella
TicketOne, one ticket. E' questo il risultato delle prevendite per il concerto di Mariano Apicella agli Arcimboldi. Non proprio incoraggiante. E così il menestrello delle notti di Arcore fa marcia indietro e annulla la sua prima esibizione pubblica milanese, in programma il 10 marzo. Il vuoto di prenotazioni sembra la prima ragione della disdetta, anche se, stando agli organizzatori, attraverso altri canali (quali, se non la biglietteria computerizzata di TicketOne?) la platea sarebbe stata comunque riempita.

Il cantante: "Temevo le proteste" Facebook, in vendita le t-shirt del bunga bunga

C’è dunque un altro motivo: la paura di pesanti contestazioni con l’imbarazzante possibilità di avere pochi spettatori dentro il teatro e molti di più fuori a tirare le uova. Perché il concerto dello chansonnier di Berlusconi era stato fissato più di due mesi fa, prima del Rubygate. Cioè prima che diventasse di dominio pubblico la cronaca dei festini di cui Apicella era la colonna sonora dal vivo e dei suoi cd usati come buste dove infilare i soldi per le ospiti. «Sono stato contattato dagli organizzatori — dice Giuseppe Manzoni, consigliere delegato dei Pomeriggi Musicali, attuale gestore degli Arcimboldi — che hanno sollevato qualche dubbio sull’opportunità del concerto, considerato il clima generale Trattandosi di un affitto sala e non di uno spettacolo della nostra stagione, ne ho preso atto».

Apicella «non voleva mettere a repentaglio la sua figura di professionista esibendosi in questo momento», aggiunge Manzoni riferendo le parole degli organizzatori. Dei quali si sa poco: una signora, moglie di un imprenditore, ha fatto da ponte “informale” con gli Arcimboldi chiedendo una disponibilità di date da gennaio a giugno. Niente promoter, niente agenti, «il contratto, se si fosse concluso, sarebbe stato direttamente tra noi e Apicella, che per altro non conosco», precisa Manzoni. Affitto sala per 15mila euro più tecnica e servizi (circa altri 5/6mila euro): questa la cifra per esibirsi su uno dei palchi più prestigiosi di Milano. Non senza polemiche e malumori, già manifestati da chi trovava singolare che un teatro finanziato con soldi pubblici come gli Arcimboldi ospitasse una performance dell’ex posteggiatore diventato famoso come interprete delle canzoni scritte dal presidente del consiglio.

«Non avremmo comunque tirato fuori un euro — ribatte Manzoni — Anzi, ci avremmo guadagnato. Non è la prima volta che noleggiamo la sala, da anni lo facciamo con Zelig. Certo, un concerto di Apicella non è in linea con la nostra programmazione e infatti non era sotto il nostro marchio. Rientrava in un calcolo economico».

milano.repubblica.it/cronaca/2011/02/23/news/prevendita_flop_salta_il_concerto_di_apicella_al_teatro_degli_arimboldi-12786767/?ref...

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23/02/2011 20:24
 
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Mills, il processo non si azzera
il Csm ha confermato il giudice
Nel procedimento è imputato Silvio Berlusconi. Il plenum del Consiglio superiore ha confermato nel collegio giudicante Francesca Vitale, che nel frattempo è stata trasferita alla Corte d'Appello di MilanoROMA - Non corre il rischio di essere azzerato il processo Mills, nel quale è imputato Silvio Berlusconi, per il rinnovo del collegio giudicante. Il plenum del Csm a larga maggioranza, con un voto contrario, ha confermato l'applicazione al processo del giudice Francesca Vitale, che è stata intanto trasferita alla Corte d'Appello di Milano.
Contro la decisione ha votato il laico del Pdl, Bartolomeo Romano; al voto non ha partecipato il laico della Lega, Matteo Brigandì e gli altri tre laici del Pdl si sono astenuti.

www.repubblica.it/politica/2011/02/23/news/processo_mills-1...

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23/02/2011 21:47
 
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Dell'altro vecchietto "rattoso" ,come si dice a Napoli,che l'ha arruolata,avevo appreso dalla TV,non si finisce mai di stupirsi!La ragazzuola sta facendo soldi alla grande,e' lo specchio dei tempi,ma pure collezione di culi flaccidi! [SM=x47979]
Prima ho visto un'intervista a Marra,quello dello strategismo sentimentale,che affermava che grazie a Ruby la gente sa il significato del termine signoraggio!Ringraziamo di esistere la ragazza,senza la quale non ci sarebbe diffusione della cultura,ma, interrogato sul significato del termine dal giornalista,lui non lo sapeva!
Ultima cosa:ma chi e' che ha il coraggio di pagare un biglietto per ascoltare le canzoni di Apicella?Solo qualcuno che ha deciso di porre fine alla sua vita! [SM=x47979]
24/02/2011 17:14
 
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IL CASO
Deputato Pd denuncia tentata corruzione
"Soldi per passare con Berlusconi"
Gino Bucchino, 62 anni, racconta di essere stato avvicinato da un giovane di Rifondazione socialista. "Mi ha detto: passa nei responsabili, per te 150mila euro e la rielezione. Garantisce Verdini". Casini: "Stupirsi? Conosco altri 20 casi". Il coordinatore Pdl: "Mai conosciuto Bucchino. E Casini mi porti i nomi"
Gino Bucchino
ROMA - Gli avrebbero garantito 150mila euro e la certa rielezione in cambio del salto della staccionata per passare tra i "responsabili" a sostegno della maggioranza. Gino Bucchino, 62 anni, medico, residente in Canada ed eletto nella circoscrizione Nord e Centro America nelle liste del Pd, denuncia il tentativo di corruzione subito in conferenza stampa a Montecitorio. Garante dell'operazione, nelle parole del deputato Pd, il coordinatore Pdl Denis Verdini, che subito dopo la rivelazione nega di aver mai conosciuto Bucchino. Primo, sarcastico commento di Pier Ferdinando Casini: "Perché vi stupite? Se volete vi porto altri 20 di questi esempi". Franceschini: "Bucchino è persona seria e rigorosa. Il suo è un atto di coraggio".

Bucchino rivela di avere ricevuto l'offerta da un giovane aderente a Rifondazione Socialista, che gli avrebbe fatto il nome del coordinatore Pdl Denis Verdini quale referente dell'operazione. Bucchino non fa il nome del latore della proposta, riservandosi di rivelarlo al magistrato in caso di convocazione. Racconta che il giovane lo ha contattato circa tre settimane fa, proponendogli un incontro per sottoporgli un "importante progetto".

"Ci siamo visti il giorno dopo, in piazza San Silvestro - prosegue Bucchino nel suo racconto -. Lui è andato subito al sodo, senza perdersi in troppi giri di parole: 'questo Paese è in difficoltà e, piaccia o meno, può andare avanti solo sotto la guida di Berlusconi. Nel gruppo dei Responsabili c'è bisogno di gente di sinistra, proprio come te, che mantengano le proprie idee e la loro impostazione politica".

Per piegare la sua resistenza morale, il sedicente esponente di Rifondazione Socialista gli avrebbe detto: "Non devi rinunciare alle tue idee. Ma tu nel Pd non hai incarichi particolari... Con noi puoi far sentire la tua voce... Poi ci sarà una distribuzione di incarichi...". A seguire, i 150mila euro come contributo per le spese e l'assicurazione della rielezione. "E chi me lo garantisce?" avrebbe chiesto Bucchino. E l'altro: "Denis Verdini. Ne ho parlato con lui fino alle due di questa notte".

"Io - puntualizza Bucchino - ho ascoltato e non ho detto nulla. Lui allora mi ha chiesto di pensarci su e di dargli una risposta entro 24-48 ore. Di questa faccenda poi ne ho parlato con i miei collaboratori, ho messo al corrente i miei amici e alla fine ho mandato un sms a questo esponente di Rifondazione socialista, dicendogli che non ero interessato. L'ho ringraziato e la cosa è finita lì".

Il parlamentare democratico ha deciso di non rivolgersi all'autorità giudiziaria e di aver preferito una conferenza stampa "per fare una denuncia politica. Non ho intenzione di rivelare il nome della persona che mi ha contattato. Non ho grande esperienza di queste faccende ma se venissi convocato rivelerei l'identità della persona in questione. Finora non ho voluto raccontare questa storia per un importantissimo motivo: mio padre era molto malato e avevo altro a cui pensare. Ora che purtroppo è deceduto ho denunciato l'accaduto".

Denis Verdini replica alle accuse negando di conoscere Bucchino o che qualcuno lo abbia mai contattato a suo nome. "Ancora una volta - afferma il coordinatore Pdl in una nota - si cerca di trasformare quello che dal 14 dicembre scorso è un problema politico per l'opposizione in un inesistente caso di compravendita di parlamentari. Prima ha tentato Fini, seguito a ruota dalla sinistra, oggi l'on. Gino Bucchino, cui ha subito fatto seguito Casini. Ebbene: io non so chi sia l'on. Bucchino, non so quindi chi possa averlo contattato e avvicinato a mio nome. Di certo la notizia di denaro offerto in cambio di adesioni a gruppi che sostengono la maggioranza di governo è totalmente destituita di fondamento. E avverto fin d'ora che denuncerò chiunque propaghi certe menzogne. Quanto all'on. Casini, faccia i 20 nomi che dice. Sono qui che aspetto di leggerli".

Cadono dalle nuvole anche quelli di Rifondazione Socialista, il movimento politico fondato da Filippo Fiandrotti, ex deputato lombardiano torinese. Ed è proprio Fiandrotti a smentisce categoricamente. "Diffido chiunque dall'usare il nome di Rifondazione Socialista - dice, interpellato al telefono -. Bucchino? ma chi è 'sto pazzo... Quel che dice questo signore è impossibile. Rifondazione Socialista l'ho fondata io e, a onor del vero, non esiste neppure più. Siamo confluiti nel Pd come componente culturale, con Fassino e Valdo Spini". Ma allora cos'è avvenuto? "Probabilmente qualcuno usa il nostro nome per fare i comodi suoi".

Sulla credibilità di Gino Bucchino garantisce invece il capogruppo Pd alla Camera, Dario Franceschini. "E' una persona seria e rigorosa. La sua denuncia è un atto di coraggio e fornisce la prova della vergognosa campagna messa in atto per ricostruire numericamente una maggioranza che la politica ha già demolito".

(24 febbraio 2011)

www.repubblica.it/politica/2011/02/24/news/deputato_pd_denuncia_soldi_per_passare_con_berlusconi-1...

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25/02/2011 21:13
 
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Satira inglese....

16/04/2011 23:41
 
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Senato, il Pdl ci prova ancora
Spunta una norma ‘blocca-Ruby’


Il Parlamento solleva il dubbio di un conflitto di attribuzioni? Il giudice dovrà bloccare il processo. Senza aspettare il sì della Consulta. Il testo è in mano all'avvocato Roberto Nania e sarà inserita nel ddl sul 'processo lungo'Basterà il dubbio di un conflitto di attribuzioni. E il giudice sarà costretto a sospendere il processo. Senza nemmeno attendere il parere della Consulta che – per ipotesi – potrebbe anche arrivare in zona prescrizione. Alla Camera basterà insomma sollevare il dubbio per bloccare la magistratura. E’ questa la nuova mossa della maggioranza per salvare il premier, pensata all’occasione per stoppare sul nascere il procedimento nato dal ‘caso Ruby‘.

L’idea non è proprio nuovissima. Doveva essere presentata già il 17 marzo, e inserita nella prescrizione breve per gli incensurati, ma avrebbe rischiato di bloccare l’iter alla Camera della legge, votata lo scorsa settiamana. Il ‘blocca-Ruby‘, però, non va sciupato.

Come scopre il quotidiano il ‘Sole 24 Ore’, la norma è già sotto le mani dell’avvocato Roberto Nania e potrebbe essere presentata da Franco Mugnai, capogruppo del Pdl in commissione Giustizia al Senato, per poi essere inserita nel ‘processo lungo‘, il disegno di legge che prevede l’allungamento senza limiti dei procedimenti: aggiungendo udienze su udienze, permettendo alla difesa di presentare infiniti elenchi di testimoni e, su tutte, vietando l’uso come prova di una sentenza definitiva. Tutte le strade portano alla prescrizione, insomma.

Per far passare in Senato il ‘blocca-Ruby’, il relatore punterà al principio della parità tra le parti. Quando il giudice si rivolge alla Consulta il processo si blocca: allora deve valere anche il contrario, se solo ne esiste il dubbio. Non è necessario, insomma, che la Consulta decida e si rivolga al giudice – che sarebbe poi la parità – ma basterà che il Parlamento sollevi il dubbio di un conflitto. Come nel caso dell’ultimo processo al premier.

“Mi auguro che non ci sia bisogno di un emendamento”, dà per scontato il blocco il capogruppo dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri. E se per Antonio Di Pietro si tratta di “un’ipotesi vergognosa”, per il deputato Fli, Nino Lo Presti, “è una vergogna nazionale”. “E’ possibile che una banda di cialtroni possa cambiare le norme che infastidiscono il sultano?”, si chiede il senatore IdV Luigi Li Gotti.

www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/16/senato-il-pdl-prova-ancora-a-salvare-berlusconipronta-una-nuova-norma-blocca-ruby...

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