UN FANTASTICO INCONTRO (in corso). Rating: rosso

Ultimo Aggiornamento: 28/05/2017 13:29
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13/11/2013 23:51
 
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105°Capitolo

Afferro la sua mano ma, mentre mi alzo, dico:

“Aspetta un momento, per favore, devo telefonare a mio padre e poi farmi assolutamente una doccia. Oddio deve essere tardi, spero di trovarlo sveglio!”

“No, non è così tardi, è mezzanotte e dieci, probabilmente è ancora sveglio. Dai, telefona con questo.”

Resto immobile, mentre Michael mi porge il telefono, perché penso che tra 24 ore esatte sarò su quel dannato aereo che mi porterà lontanissimo da lui, e abbasso gli occhi.

Dolcemente, allora, con voce suadente mi dice:

“Ok tesoro, ci penso io, dammi il numero!”

Glielo detto con voce atona e non appena sente squillare mi passa il telefono e, dopo qualche secondo, papà risponde:

“Sì, chi è?”

“Papà, sono io, dormivi?”

“No, magari, vorrei tanto, ma sono ad una riunione che Phil ha organizzato dopo cena. Dimmi, che novità ci sono?”

“Allora, Giulia è stata ricoverata e la tengono in osservazione. La febbre è calata un po’ ma ha alcuni valori alti. Ne sapremo di più domani dopo altre analisi. Comunque io ho trovato un volo per domani sera, a mezzanotte, ma dovrò ritirare il ticket direttamente all’aeroporto……….”

“Ah sei riuscita a trovarlo! Bene, ma quanto impiega?”

“Non lo so con sicurezza, credo 17 o 18 ore……..Sicuramente molto meglio di quello che mi si prospettava.”

“Certo, senz’altro e a che ora pensi di essere qui?”

“Credo intorno a mezzogiorno……..”

Mi interrompe di nuovo per chiedermi:

“E che fai vieni qui da Phil?”

Resto un momento in silenzio, raggelata, prima di rispondere:

“Papà, non credo proprio di farcela. Tra l’altro, domani, se ti ricordi, alle quattro di pomeriggio dobbiamo incontrarci con quell’avvocato……….”

“Oddio, me ne ero completamente dimenticato, ma lo vuoi sentire comunque?”

“Sì, vorrei, anche perché non mi va di mettere in imbarazzo Michael che se ne è occupato personalmente, scomodando uno dei suoi avvocati in un orario impossibile………., lo ha chiamato nel cuore della notte, pensa, per farsi indicare il migliore in questo campo. Ci terrei che ci fossi anche tu, sai per la lingua, visto che l’inglese lo parli perfettamente. Comunque, anche se l’incontro non dovesse durare molto, poi mi resta davvero poco tempo, perché dovrò essere in aeroporto non oltre le nove, nove e trenta………Mi dispiace non poter salutare Phil e anche Ted ed Andy, quindi fallo tu per me e spiega loro quello che è successo………...”

“Ok, lo farò, anche se già sanno che hai problemi in Italia con la bambina……..Comunque sono sicuro che si risolverà tutto in una bolla di sapone……”

Lo spero papà……..Mi dispiace non poterti fare compagnia nel viaggio di ritorno……….”

“E che ci vuoi fare? Non sempre va tutto liscio, purtroppo……..Tra l’altro mi auguro che domani arrivi la bozza di contratto e che gli Americani lo accettino, altrimenti, anche per me sarà dura da digerire, soprattutto perché mi dovrò cercare un altro socio……Ho già investito troppo in questo progetto e, se non rientro di un po' di soldi, sono in un mare di guai………”

Dopo una pausa, sospira:

“Mah, speriamo bene……..”

Mi dispiace per mio padre e capisco la sua preoccupazione. Sentendolo così avvilito, mi assale tanta tenerezza e penso che, per entrambi, questo viaggio è stato pieno di imprevisti che hanno tracciato strade che non ci saremmo aspettati di percorrere, soprattutto per me e il nostro ritorno a casa è pieno di problemi da risolvere che non dipendono solo da noi stessi. Dopo qualche attimo di silenzio, gli dico:

“Papà, mi dispiace davvero tanto e spero che anche per te si risolva tutto nella maniera migliore e mi dispiace anche non esserti stata di grande aiuto ma………..”

Mi interrompe per ribattere:

“Dai non preoccuparti, risolveremo anche questa. In famiglia abbiamo tutti una buona tempra e le difficoltà le abbiamo sempre superate, lo sai vero?”

Non so se questa sua ultima affermazione sia di incoraggiamento ad entrambi o se l’abbia buttata lì per capire invece come io sto affrontando la partenza ma, per non creargli altra ansia, mi limito solo ad affermare:

“Certo papà, lo so, ce la faremo, non preoccuparti!........Senti, allora per domani ci sarai?”

“Sì, credo di sì, ma tu non appena arrivi fammi uno squillo così ci mettiamo d’accordo e mi spieghi dove devo venire.”

“Grazie papà, ti chiamo non appena sono a Los Angeles. Mi raccomando, saluta e scusami con tutti.”

“Ok, lo farò! Allora ciao a domani e………per quello che vale, buona notte.”

“Buona notte anche a te.”

Attacco e resto in silenzio con il cordless in mano e solo dopo qualche attimo, porgo l’apparcchio a Michael che mi osserva pensieroso, mentre gli dico:

“Grazie e scusa se mi sono dilungata ma mio padre era un po’ giù.”

Sempre dolcemente mi sorride e risponde:

“Non devi ringraziarmi e scusarti di nulla……….Sai che mi è piaciuto molto ascoltarti mentre parlavi con lui………anche se non ho capito niente. Ma mi piaceva la tua voce, così, bassa e, un po’ triste, almeno così l’ho percepita.”

“Sì, ero un po’ triste, perché le cose non sono andate bene, come speravamo………”

“Spero che tu ti stia riferendo solo a tuo padre e alle sue difficoltà nel concludere il suo progetto……….”

Lo guardo un po’ sorpresa, prima di rispondere:

“Sì a lui, ma anche a me, per la faccenda di mia figlia…….”

Noto che si riscuote subito e mi interrompe:

“Sì certo, scusa……Sono un idiota! Perdonami davvero per non averci pensato………”

“Ehi, non serve scusarsi così………E’ tutto ok, Mike………”

Poi, per toglierlo dall’imbarazzo dico:

“Ed ora credo proprio che ho bisogno di quella doccia………E forse, anche tu…..”

Gli sorrido mentre mi alzo nell’attesa che lui faccia altrettanto e porgendogli la mano, chiedo:

“Mi accompagni alla mia casetta?”

Vedo che resta un po’ perplesso prima di rispondermi:

“Perché nella tua casetta? Possiamo restare qui e la doccia la puoi fare nel mio bagno…….”

Sono stupita di questa affermazione, poiché, conoscendo la sua mania per la privacy, ho sempre pensato che il suo bagno fosse una specie di santuario in cui l’accesso era riservato a rarissime quanto selezionate persone ma, non rispondo, limitandomi solo a guardarlo con aria interrogativa, in attesa, forse, di una conferma, ma ciò che arriva è una domanda:

“Perché sei così sorpresa?”

“Mah, non so, pensavo che il tuo bagno fosse una di quelle zone accessibili solo a te………e a pochissimi altri eletti......No, scusami, è che so che tu sei così geloso della tua privacy, e il bagno, per chiunque, è sicuramente il posto più privato, in assoluto………Oddio, dai non guardarmi con quegli occhi e con quel risolino ironico………Ok, ho detto una stronzata, vero?”

Gli viene da ridere mentre risponde:

“No, non è così tanto una stronzata! E’ vero che sono geloso della mia privacy ed è anche vero che non permetto a chiunque di infrangerla, ma tu non sei chiunque e comunque è interessante conoscere i tuoi pensieri riguardo a ciò che considero privacy…………Mi viene un po’ da ridere, in effetti, perché a pensarci bene, molte persone che sono state ospitate qui, sono entrate lì dentro e, né per me e né per loro, ha mai costituito un problema……beh, forse per te lo è……..”

“Ma no che non è un problema, ma che vai a pensare? Era solo una mia stupida considerazione………Anche se, in effetti, ad essere proprio onesta, di là ho tutte le mie cose………”

Ride nuovamente prima di ribattere:

“E allora? Intanto credo di avere abbastanza asciugamani per tutti e due e poi dimmi cosa ti serve, che te lo faccio portare……..”

Già, basta chiedere e voilà, tutto a disposizione; ed io cretina che dimentico che sono a casa di Michael Jackson, dove l’ospite non solo è sacro, ma viene coccolato, vezzeggiato, cullato e sollevato da qualsiasi piccolissimo problema possa avere, in maniera completa e totale. Riflettendo quindi sulla sua richiesta, rispondo:

“Aspetta che ci penso……….”

Poi rendendomi conto che gli devo elencare una serie di cose strettamente personali domando:

“Ma lo devo dire proprio a te?”

Scoppia in una bella risata prima di replicare:

“Perché, ti vergogni tanto a dirmi che hai bisogno della biancheria intima e non so di cos’altro?”

Sorrido davvero con un po' d'imbarazzo, sentendomi smascherata ma, con no-chalance, affermo:

“No, non è per quello, ma sarebbe più facile che io parlassi con la persona che deve portarmi le mie cose qui, devo spiegarle dove sono sistemate……….”

Dopo l’ennesimo sguardo ironico e l’ennesima risatina compiacente mi dice:

“Ok, aspetta un momento che cerco di rintracciarla e te la passo……Però davvero sei imprevedibile! Poi dici a me che sono maniaco della privacy e tu che ti vergogni perfino di dirmi che hai bisogno di un paio di mutande……..Come se non te le avessi mai viste……….”

E qui ride di cuore, prima di proseguire:

“………….e nemmeno una volta sola……..Ok, ragazza, facciamo come vuoi tu.”

Ma prima di lasciarlo proseguire nel suo intento, lo interrompo per dirgli:

“Ok, senti, forse è meglio che vada io a prendere quello che mi serve......non mi va di far sapere al personale che……...che ho bisogno di quelle cose……Cosa penserebbero?”

L’occhiata che mi arriva è decisamente sorpresa tanto quanto la sua voce, mentre spiega:

“Assolutamente niente! Quello che avviene all’interno di Neverland, una volta che loro sono fuori, lo devono dimenticare. Chiunque lavori qui ha firmato un accordo di riservatezza e se solo provano a non rispettarlo, potrebbero essere citati in giudizio e ti assicuro che potrebbe costare loro molto, ma molto denaro. Quindi mia apprensiva ragazza, parla con chi devi parlare e non crearti problemi che non esistono.”

Digita, quindi, un numero e sento che chiede, con voce gentile ma autorevole, chi sia la persona di turno addetta alle case degli ospiti e saputo il nome, dà ordine di rintracciarla e di metterla subito in contatto con lui. Il che avviene dopo una breve attesa perché lo sento che dice:

“Buona sera, Lucy. Ora ti passo Miss Laili che ha bisogno di alcune cose che sono nella sua casa degli ospiti. Tu le devi prendere e portarle qui. Ok, te la passo……..Grazie, buona serata anche a te.”

Sempre ridacchiando mi passa il telefono e nel momento in cui lo afferro, mi sovviene l’idea che, se devo parlare con lui presente, tutto questo è completamente inutile, perciò, tanto valeva dirlo direttamente a Michael, per cui, guardandolo con aria interrogativa, come per dire: ‘Che fai, ascolti?’, mi giro di spalle dirigendomi verso la poltrona posizionata davanti al camino acceso e mi siedo, sperando che egli non si muova dal divano che è dall’altra parte del salone e, a voce bassissima, cerco di dare a Lucy le indicazioni che le occorrono per farmi portare un cambio completo di biancheria intima di pizzo nero, compresa una camicia da notte di seta, stile sottoveste, corta a metà coscia, color grigio-perla, completa di vestaglia, che fino ad ora non ho mai indossato; un paio di jeans, un pullover d’angora blu, e tutto quello che mi occorre per il trucco e per i capelli; infine il mio profumo.

Dopo aver finito di parlare con lei, mi chiedo perché mi sia sentita così in imbarazzo a dover elencare queste cose, davanti a lui, forse per paura che pensasse che volessi indossare qualcosa di particolarmente sexi per la nottata che ancora avremmo dovuto trascorrere assieme, come se, voler essere più attraente ai suoi occhi, costituisse un qualcosa da tenere nascosto, per pudore. Mi rendo conto che, a volte, le mie reazioni sono ancora legate ad un certo tipo di educazione, senz’altro molto rigida e bigotta, ricevuta nel mio vecchio collegio di suore Inglesi. Scuoto la testa perché non sono assolutamente contenta di me stessa e sbuffando, mi alzo lentamente dalla poltrona e mi giro per tornare sui miei passi.
Ovviamente, Michael è dietro di me, inutile chiedergli cosa stesse facendo, poiché da come mi guarda e sorride, è del tutto evidente. Non riesco nemmeno a far finta di essere arrabbiata e mi limito a rispondere al suo sorriso mentre chiedo:

“Sentito tutto?”

E lui, scuotendo la testa affermativamente:

“Uhm, uhm!”

“Ecco bravo! Non hai saputo resistere vero?”

Sempre stesso movimento e stessa risposta.

“Michael sei curioso come una scimmia, lo sai?”

Di nuovo, ridendo:

“Uhm, uhm.”

“Ok, hai deciso di parlarmi a monosillabi per il resto della notte?”
Nuovamente:

“Uhm, uhm.”

Rido e poi:

“Ok, ma devo chiederti una cosa………”

Mi avvicino tanto da essere a pochi centimetri da lui e allungo una mano sulla parte di torace lasciata scoperta dalla camicia semi-abbottonata e, accarezzandolo dolcemente, domando:

“Ma la doccia la facciamo assieme?”

Sorride mentre risponde:

“Tu che pensi?”

“Non lo so, altrimenti non te lo avrei chiesto……..”

Lentamente appoggia le sue braccia sulle mie spalle e guardandomi fisso mi dice:

“Ah davvero, non lo sai?”

Sostengo il suo sguardo mentre le sue mani mi accarezzano la nuca:

“No, davvero non lo so………..Ma, da come mi stai guardando, posso azzardare un'ipotesi……..”

E di nuovo, scuote la testa su e giù e mugugna:

“Uhm, uhm.”

Continuiamo ad accarezzarci, lentamente, dolcemente, guardandoci fisso e altrettanto lentamente le nostre bocche si avvicinano fino a sfiorarci delicatamente le labbra, senza fretta, gustandoci, respiro per respiro, mentre la mia colonna vertebrale viene percorsa da tante piccole formichine che salgono e scendono freneticamente, senza posa, fino a che la loro corsa viene bruscamente interrotta da una persona di servizio che compare in fondo al salone con una busta in mano, che per attirare l’attenzione di Michael, tossisce sonoramente e si ferma impettito vicino alla porta, in attesa che il suo capo gli dia il permesso di entrare. Ci allontaniamo entrambi, io molto imbarazzata, Michael invece affatto, e con tono allegro mi dice:

“Ecco le tue cose…….”

e poi a bassissima voce, sfiorandomi l’orecchio:

“Non vedo l’ora di vedertele addosso…….”

Per dissimulare l’effetto che le sue parole mi fanno, assumo un’aria indifferente mentre mi dirigo verso il cameriere che con fare compassato lascia nelle mie mani la grande busta di carta e prima di girare i tacchi saluta educatamente prima me e poi Michael, per dileguarsi silenziosamente così come era arrivato.

Resto ferma dove sono, giusto il tempo di dare un’occhiata al contenuto del sacchetto per vedere se ci sia tutto quello che ho richiesto, e Michael è di nuovo vicino a me che mi chiede:

“Allora, mia vergognosa ragazza, c’è tutto quello che ti serve?”

Gli sorrido e mi limito ad un cenno del capo, mentre mugugno.

“Uhm, uhm.”

Mi mette una mano intorno alla vita e cominciando a camminare mi dice:

“Ok ora possiamo finalmente andare o hai qualche altra richiesta?”

“No, nessun'altra richiesta………Per ora!”

Mi guarda di sottecchi e uscendo dal salone mi intima con fare scherzoso:

“Da adesso in poi non si accettano più richieste, almeno per le prossime tre ore, se non strettamente connesse al cibo e alle bevande, tutto il resto è vietato.”

Mi viene da ridere e con finta aria afflitta domando:

“Allora se tutto il resto è vietato, non posso nemmeno fare richieste ............ehm........sessuali…….”

Si ferma di botto e replica:

“Ehi, frena ragazza, non mettermi in bocca cose che non ho detto e né ho mai pensato di dire…………..”

E per avvalorare le sue parole, mi strattona verso di sé e prima di baciarmi, sottolinea:

“Riguardo a quello, puoi fare tutte le richieste che vuoi e sarò felicissimo di esaudire ogni tuo desiderio………..e spero che tu voglia fare altrettanto con me.”

Non mi lascia il tempo di rispondergli perché mi tappa la bocca con uno dei suoi soliti lunghissimi e caldissimi baci.
[Modificato da malabi 13/11/2013 23:59]


14/11/2013 12:10
 
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Ciao malabi, molto sexy questo capitolo di passaggio!
Lalli ha imbastito l'appuntamento dell'indomani con suo padre e lo ha messo al corrente delle ultime novità..mi fa tenerezza il pudore di Lalli davanti a Michael..in effetti, neanche a me sarebbe piaciuto che un estranea/o mettesse le mani nelle mie cose..ma Michael ha insistito!..E via a fare la doccia insieme..non vedo l'ora di vederli, o immaginarli.. [SM=g2927030] ..magari nel prossimo capitolo..spero tanto di si!..Ci hai lasciati proprio come Michael con Lalli..in attesa di essere soddisfatti! [SM=g6795] [SM=g6795] [SM=g6795]

Grazie! [SM=g2927014]

Foxy
14/11/2013 15:10
 
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Ciao Malabi , ben ritrovata [SM=x3072554]
anch'io non vedo l'ora di fare questa doccia bollente [SM=g3067262] , speriamo che Michael l'abbia fatta costruire con pareti abbastanza resistenti così che i loro "desideri " saranno esauditi come si deve [SM=x47979]

Grazie come sempre Malabi per le grandissime emozioni [SM=x47928]
a presto [SM=x3072554]
14/11/2013 21:00
 
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Wow Malabi....che finale [SM=g2927030] ...

Beh, a parte scherzi, brava davvero, anche se non commento proprio assiduamente, sappi che la tua storia mi piace moltissimo e i capitoli, ovviamente non ne salto nemmeno uno!
Beh, grazie ancora Malabi per queste emozioni, so che sono ancora una giovincella, ma sono convinta che sognare non costa niente.

Un abbraccio, buona serata e buonanotte .

Merry [SM=g2927039] [SM=g2927013] [SM=g2927013]

15/11/2013 00:32
 
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Re:
Foxy1975, 14/11/2013 12:10:


Ciao malabi, molto sexy questo capitolo di passaggio!
Lalli ha imbastito l'appuntamento dell'indomani con suo padre e lo ha messo al corrente delle ultime novità..mi fa tenerezza il pudore di Lalli davanti a Michael..in effetti, neanche a me sarebbe piaciuto che un estranea/o mettesse le mani nelle mie cose..ma Michael ha insistito!..E via a fare la doccia insieme..non vedo l'ora di vederli, o immaginarli.. [SM=g2927030] ..magari nel prossimo capitolo..spero tanto di si!..Ci hai lasciati proprio come Michael con Lalli..in attesa di essere soddisfatti! [SM=g6795] [SM=g6795] [SM=g6795]

Grazie! [SM=g2927014]

Foxy



Grazie Foxy, nel prossimo, spero che la soddisfazione sia piena......ma, con quei due non si sa mai!

[SM=x47928]



15/11/2013 00:37
 
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Re:
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(Lady Jackson), 14/11/2013 15:10:

Ciao Malabi , ben ritrovata [SM=x3072554]
anch'io non vedo l'ora di fare questa doccia bollente [SM=g3067262] , speriamo che Michael l'abbia fatta costruire con pareti abbastanza resistenti così che i loro "desideri " saranno esauditi come si deve [SM=x47979]

Grazie come sempre Malabi per le grandissime emozioni [SM=x47928]
a presto [SM=x3072554]




[SM=g2927014]

Ben ritrovata anche a te e grazie davvero tanto. Per quanto riguarda le pareti della doccia, lo spero anch'io.

[SM=g2927014] [SM=x3072554]


15/11/2013 00:39
 
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Re:
Merry Applehead, 14/11/2013 21:00:

Wow Malabi....che finale [SM=g2927030] ...

Beh, a parte scherzi, brava davvero, anche se non commento proprio assiduamente, sappi che la tua storia mi piace moltissimo e i capitoli, ovviamente non ne salto nemmeno uno!
Beh, grazie ancora Malabi per queste emozioni, so che sono ancora una giovincella, ma sono convinta che sognare non costa niente.

Un abbraccio, buona serata e buonanotte .

Merry [SM=g2927039] [SM=g2927013] [SM=g2927013]




Grazie cara, ma non importa se non commenti, mi fa piacere che tu mi segua sempre e spero che continuerai a farlo.

[SM=x3072554]


17/11/2013 05:46
 
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106°Capitolo

Sono letteralmente inebriata dal sapore della sua saliva, dal profumo del suo corpo e dalla magia che mi avvolge grazie anche alla musica che risuona per tutta la casa, dolcissima e misteriosa, la riconosco subito, è ‘Prèlude à l’Après-Midi d’un Faune’ di Claude Debussy, che adoro.
La sensazione di totale dolce abbandono, accompagnata però da quella sottile eccitazione che preannuncia il momento in cui i nostri sensi si scateneranno nuovamente fino al raggiungimento dell’appagamento totale, lo percepisco anche in Michael ed entrambi facciamo fatica a distaccarci per proseguire verso la sua camera da letto così, riprendiamo a camminare continuando a scambiarci baci e tenendoci allacciati in vita, reciprocamente. Davanti alla porta della sua camera, egli deve necessariamente distaccarsi per digitare il codice d’accesso ma, prima di fare questo, mi dice a bassa voce:

“Ora, tesoro mio, chiudi gli occhi e riaprili solo quando te le dico io.”

Lo guardo incuriosita mentre chiedo:

“Omioddio, perché, che c’è là dentro?”

“Se te lo dico, non è più una sorpresa. Dai chiudi gli occhi e non barare.”

Faccio come mi dice e subito dopo si posiziona dietro di me e mette una mano sulla mia spalla e l’altra davanti ai miei occhi.
Mi fa fare qualche passo, lentamente, anche se a me sembra di non arrivare mai, guidandomi verso la mia ignota destinazione.
La mia curiosità è direttamente proporzionale all’emozione di sapere quale sia la sorpresa che mi ha preparato e, ad ogni passo, elucubro su possibili risposte. Ad un tratto, dolcemente, mi intima di fermarmi. Mi toglie finalmente la mano dagli occhi e dice:

“Ecco, ora puoi aprirli!”

Lo faccio lentamente e, in un primo momento, vengo abbagliata dalla luce che illumina a giorno tutta la stanza, per cui non riesco a visualizzare subito quello che mi trovo davanti ma, giro gli occhi intorno per ritornare, poi, a posarli sul suo viso che è illuminato, oltre che dalle luci, soprattutto dal suo bellissimo sorriso che, come sempre, mi ammalia. Finalmente poi, abbasso lo sguardo e vedo, posizionata su un tavolino da the, posto di fronte al camino acceso, una grande scatola di velluto rosso con un enorme fiocco dorato.
Resto per alcuni secondi immobile e ammutolita prima di guardarlo e chiedergli:

“Ma è per me?”

E lui ridendo:

“Certo che è per te, per chi altri dovrebbe essere, visto che qua dentro ci siamo solo tu ed io?!”

“Ovvio, scusa, domanda cretina. Ma……, è che sono così confusa e anche così emozionata che non riesco a connettere perfettamente."

Ride di nuovo e poi:

“Dai su, aprila.”

Con studiata lentezza, solo per mascherare la frenesia che invece mi farebbe strappare tutto, sciolgo il grande fiocco e, solo dopo aver diretto un’altra occhiata verso Michael, mi decido a tirare su il coperchio e quello che mi appare mi fa lanciare un grido di gioiosa sorpresa e del tutto impreparata al suo contenuto, faccio un passo indietro mentre mi metto le mani davanti alla bocca ripetendo:

“Oh, mioddio. Oh, mioddio. Non è possibile………..Non ci posso credere……….Michael ma tu……..sei fantastico…….Non posso dire altro……”

La scatola è piena zeppa di tutti i prodotti della linea ‘Shalimar’ della Guerlaine, il profumo che uso, e i miei occhi non sanno più dove guardare perché ci sono svariate confezioni di: eau de Parfume, eau de Shalimar, Essenza, crema per il corpo, talco, bagnoschiuma, bagno-doccia ed infine, cosa che mi ha fatto quasi svenire, un flacone di profumo appartenente ad una serie limitatissima, immessa sul mercato a prezzi da capogiro.
Dopo aver toccato, pezzo per pezzo, ancora incredula per questo meraviglioso regalo, con il flacone raro e costosissimo in mano lo guardo e la gioia che vedo nei suoi occhi è pari alla mia, non smette di sorridermi ed io non so davvero come poter fare per dimostrargli tutta la mia infinita e profonda gratitudine ma, devo per forza dirgli qualcosa, anche se, credo, la mia espressione e i miei occhi siano sicuramente molto eloquenti. Cerco di riordinare le poche idee rimastemi, alla fine farfuglio :

“Michael,......io.... Io davvero non so come ringraziarti,……….Tutto questo è........è semplicemente magnifico……..C’è così tanto profumo qui dentro che potrei farmici il bagno e mi avanzerebbe anche……….Davvero è troppo……..Io non oso neppure pensare a quanto tutto questo ti sia costato……….Solo questa bottiglietta che ho in mano……….Mioddio………”

Mi interrompe, poggiandomi una mano sulla labbra per dirmi:

“Shhhhh, non devi dire niente e, soprattutto, non devi ringraziarmi e, per favore, tesoro, una volta tanto, smettila di pensare a quanto mi sia costato………Per me è una gioia vederti felice e per questo sarei disposto a spendere qualsiasi cifra………Credimi………Poi, non pensare che sia del tutto disinteressato, perché io adoro sentire questa fragranza sulla tua pelle, quindi, il regalo l’ho fatto anche a me stesso……….”

Mi viene da ridere e non posso fare a meno di ironizzare:

“Spero che non sia un messaggio subliminale, per dirmi che di solito…….puzzo!”

Ride anche lui, poi però con un tono più serio, ribatte:

“Dai, non dire idiozie! Non ti ho sempre detto che il tuo odore mi piace da morire?…….E, per odore, intendo quello che emani, naturalmente…….Però, diciamo che quello, abbinato al profumo che usi, mi fa letteralmente perdere la testa………Solo a pensarci……..Guarda, non vedi che effetto mi fa?”

Seguo il suo sguardo volto verso le sue parti basse e mi accorgo che è di nuovo in erezione, allora gli sorrido e dopo aver appoggiato il prezioso flacone al suo posto, mi avvicino e gli circondo il collo con le mia braccia, poi, con sguardo ammiccante, gli dico:

“Mike, ma stasera sei insaziabile……..”

Mi abbraccia anche lui, sorridendo compiaciuto, prima di rispondere:

“E’ vero, sono insaziabile, ma lo sono quando una donna mi piace così tanto…………come mi piaci tu………E comunque spero che non ti sia già stancata………”

Guardandolo fisso gli chiedo:

“Perché ti sembro stanca?”

Omettendo di aggiungere: ‘Ma quale stanca, se potessi io starei notte e giorno tra le tue braccia a fare ginnastica erotica e non sai che voglia ho di saltarti addosso, sempre, ad ogni istante……..’

La sua voce, di nuovo, mi riscuote dai miei insani propositi di ‘femmina assatanata’ poiché con tono basso mi dice:

“Comunque, le sorprese non sono finite……….”

“Come non sono finite? Perché queste non ti sembrano abbastanza?”

“No, non sono abbastanza……e se avessi guardato bene avresti visto che vicino alla scatola rossa c’è qualche altra cosa per te.”

Detto questo, con delicatezza si scioglie dal mio abbraccio e si china verso il tavolino per sollevare un’altra scatola, piatta e quadrata, decisamente molto più piccola della precedente di velluto blu che apre davanti ai miei occhi, sgranati per la sorpresa.

Devo far fatica a non farmeli uscire fuori dalle orbite, dopo aver visto che contiene una splendido collier di Cartier, in oro bianco lavorato a maglia piatta e flessuosa con tre pavè di diamanti disposti nella parte centrale, un po' distanziati l'uno dall'altro.

Se, di fronte al contenuto della scatola della Guerlaine, sono rimasta senza parole, ora, alla visione di questo preziosissimo gioiello, resto imbalsamata, con la bocca aperta e un’espressione che, so essere quella di un’ebete e dopo molto, sollevo lo sguardo su di lui e mormoro:

“Ma tu sei impazzito……………”

E lui, sorridendo:

“Forse, ma non certamente per averti comprato questo………..Dai, fai scomparire quell’espressione dalla faccia e indossalo per me, per favore.”

Completamente imbambolata, riesco solo a dire:

“Ok, ma aiutami……….”

Dopo aver preso la collana, viene dietro di me, la sistema intorno al mio collo, la chiude e, delicatamente, mi conduce davanti ad un grande specchio ovale dove, lentamente apre i primi quattro o cinque bottoni del mio golf, per calare la scollatura di questo insieme alle bretelline del reggiseno ai lati delle mie spalle, lasciando il mio decolté completamente scoperto e ornato solo dal suo magnifico regalo. Resto muta a guardarmi e a guardarlo, mentre comincia a deporre piccolissimi baci sulla mia pelle nuda, girandomi praticamente attorno.
Il tocco delle sue labbra è semplicemente da brividi, intensi e ravvicinati, poi, si ferma dietro di me e guardandomi attraverso lo specchio e mi dice:

“Sei meravigliosa…….e con questo addosso, lo sei ancora di più………”

Rimane a fissarmi, mentre le sue mani si muovono delicatamente sulle mie spalle, forse in attesa di una mia reazione che non sia quella avuta fino a questo momento, praticamente uguale a zero.
I suoi occhi sono braci ardenti e il calore delle sue mani mi sta infuocando la pelle, tuttavia, l’unica cosa che riesco a dire è:

“Ma io volevo farmi solo una doccia………..”

A Michael viene da ridere e riprendendo a sbaciucchiarmi sul collo replica:

“Tesoro, ma non ho nessuna intenzione di non farti fare la tua doccia……….perché sei così preoccupata al riguardo?”

Mi rendo conto di aver pronunciato una frase davvero stupida e dopo un lungo sospiro, finalmente riesco a parlare:

“Michael, amore mio, penso che dirti grazie non può assolutamente esprimere quello che il mio cuore sente in questo momento. Tu mi hai riempito di regali bellissimi e preziosi e questo collier poi è veramente troppo……………., mentre io, l’unica cosa che sono riuscita a regalarti è un vecchio cd della Joplin. Mi sento così in difficoltà e così inadeguata per te………..Non so proprio cosa poter fare……..Scusami ma mi sento davvero, davvero in difficoltà…………….”

Mi guarda con una dolcezza un po’ severa mentre mi dice:

“Ascolta molto attentamente perché quello che ti dirò è quello che davvero penso e sento. Per me, fare regali, è uno dei modi che preferisco per dimostrare tutto il mio amore, tutta la mia devozione e tutta la mia stima alle persone che amo………..Tu, se ancora non l’hai capito, sei una persona che io amo, moltissimo, e farti regali mi piace, mi rende felice e mi appaga. Tu pensi che il tuo cd sia poca cosa, ma ti assicuro, e ti prego di credermi, che non è affatto così. Il valore di un dono non è determinato dal suo prezzo ma da quello che rappresenta per chi lo fa, poiché il costo più o meno elevato è del tutto relativo ed è rapportato al possesso di denaro. Quello che per una persona può sembrare carissimo, per un’altra può non esserlo affatto. Il tuo cd, per me, è tanto prezioso quanto tutti questi regali messi assieme, perché lì è contenuta una canzone che tu volevi dedicarmi, le cui parole mi hanno fatto battere il cuore. Mi hai detto, quel giorno, che se tu avessi saputo scrivere canzoni, avresti scritto esattamente quelle parole in cui mi donavi ogni pezzo del tuo cuore e questo, tesoro mio, vale più di qualsiasi gioiello, vestito, profumo e robe del genere……………”

Affascinata dalla sue parole, ammaliata dal tono basso e suadente delle sua voce, stregata dai suoi occhi intensi ed espressivi, commossa per il senso del suo discorso, finalmente mi giro e dopo avergli buttato le braccia al collo gli sussurro con voce emozionata:

“Grazie amore mio, non sai quanto io ti ami con tutta me stessa………….Io ti amo Mike,…………ti amo, ti amo, ti amo………..Tu sei e resterai per sempre l’unico e grande amore della mia vita………….”

Risponde al mio abbraccio stringendomi fortissimo a sé mentre mi dice
:
“Oh, io ti amo molto di più, credimi e soprattutto……….., vorrei che questa notte non finisse mai………….”

La tristezza mi sta sovrastando nuovamente, ma non voglio arrendermi ad essa, altrimenti va a finire che passerò le prossime ore a singhiozzare. So che questo succederà, ma non ora. Adesso voglio solo vivermi, ogni minuto del tempo che mi resta, al meglio insieme a lui, perciò, sforzandomi di ricacciare indietro le lacrime gli dico:

“Allora facciamola durare il più possibile……e al meglio delle nostre possibilità…..però ora, mostrami dov’è il bagno, per favore…………”

Mi prende per mano e, indicandomi una porta che è più o meno di fronte a me e un’altra che è al piano superiore della camera da letto, mi chiede:

“In quale vuoi andare sopra o sotto?”

Mi viene da sorridere, poiché due bagni davvero non me li aspettavo, anche se, essendo la sua camera su due livelli, la scelta del doppio bagno è senz’altro logica, dato che non sarebbe comodo, per nessuno, dover scendere al piano inferiore, magari nel cuore della notte, qualora se ne dovesse aver bisogno. Faccio però spallucce prima di rispondergli:

“Per me è assolutamente lo stesso………..”

Poi ci ripenso, perché mi rendo conto che 'natura premit' e, indicando quello che più vicino, scelgo:

“Ok, va benissimo questo.”

Michael allora mi accompagna, apre la porta e, cedendomi il passo, mi dice:

“Prego, spero che ti piaccia.”

Do un’occhiata veloce, perché quello che mi preme di più è individuare dove sia posizionato il water, piuttosto che tutto il resto, a cui dedicherò tutta la mia attenzione dopo aver fatto pipì. Quindi, dato che al primo sguardo, quello che cerco, non mi appare, presumo che si trovi dietro una mezza parete che divide il bagno in due zone. Non so perché, ma il suo bagno me lo immaginavo più grande di quello che in effetti è, anche se tutto si può dire, tranne che sia piccolo. Lascio però queste considerazioni a dopo, dal momento che sono finalmente riuscita ad individuare il sospirato water e poiché Michael mi ha seguita passo, passo, pensando che io abbia fatto questa richiesta per la doccia, mi blocco di colpo, guardandolo con aria leggermente imbarazzata e lui, dopo un momento di perplessità, capisce al volo e allargando le braccia mi dice:

“Oh sorry.”

Ed esce, richiudendo la porta dietro di sé.

Non siamo a un punto di intimità tale da poter fare una cosa del genere davanti a lui. Il fatto di andare a letto assieme non include anche questa disinvoltura che di norma si acquisisce, e non per tutti, solo in seguito ad una convivenza, ipotesi che, nel nostro caso, ritengo del tutto improbabile.
Ecco, accidenti a me, non riesco proprio a non pensare al futuro che mi aspetta, che vedo pieno della sua assenza.
Automaticamente vado davanti ad uno dei due lavabi, per lavarmi le mani e mentre osservo la mia immagine riflessa allo specchio mi dico:

‘Non serve ora massacrarsi per quello che accadrà. Devi farti coraggio. Questa è un’altra dura prova a cui la vita ti ha messo di fronte. La devi affrontare e superare, come hai sempre fatto. Fatti forza. Fatti forza. Fatti forza…….'

Mentre me lo ripeto però, mi scendono le lacrime perché so di non avere né il coraggio e né la forza per poter rinunciare al suo amore.
[Modificato da malabi 17/11/2013 06:12]


17/11/2013 10:05
 
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Lalli deve pensare a godersi la splendida notte lasciando fuori i pensieri negativi. La distanza rafforzerà di più il loro amore
17/11/2013 11:34
 
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Bellissimo capitolo, Malabi, bellissimo discorso da parte di Michael sul valore dei regali, conoscendo la sua indole, mi aspettavo che lo facesse. Lalli, speriamo riesca a rilassarsi un pochino, rimandando i pensieri tristi, senza rovinare questa loro notte insieme.

Brava, sempre di più

Non farci aspettare troppo [SM=x47979] e...buona domenica

Merry [SM=g2927039]

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