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Lacrime e coccole per una salute di ferro. La vera medicina sta nel nostro cuore

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2007 18:13
15/12/2007 18:13
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Dagli Usa all'Europa, gli studi sul rapporto tra umore e stato fisico
Rabbia e tristezza favorirebbero diabete e malattie cardiovascolari

Lacrime e coccole per una salute di ferro. La vera medicina sta nel nostro cuore


di SARA FICOCELLI

ROMA - "Piangi, che ti fa bene": chissà quante volte ve lo siete sentiti dire e, tra un singhiozzo e l'altro, l'avete ripetuto per primi a voi stessi. Eppure è vero, poche cose fanno bene al nostro corpo come un pianto a dirotto, che rilassa i muscoli e riduce il rischio di infarto. E che dire di frasi come "dopo una litigata la ferita guarisce difficilmente"? Vera anche questa, ma non solo in senso figurato. Arrabbiarsi infatti rallenta del quaranta per cento il processo di cicatrizzazione delle escoriazioni.

Il rapporto di causa-effetto tra reazioni umorali e salute è stato studiato dai ricercatori di tutto il mondo con risultati sorprendenti, raccolti e pubblicati dalla dottoressa Anastasia Stephens sul quotidiano inglese Independent.

Discutere e litigare. Ecco l'ABC del vivere quotidiano: la discussione, quel famoso "rodersi il fegato" che un po' il fegato lo rode davvero, come spiega uno studio pubblicato dall'International Journal of Psychophysiology.

L'indagine dei ricercatori americani della Ohio State University ha preso in esame alcune coppie sposate che non andavano d'accordo, inserendo sulle loro braccia dei sensori applicati all'interno di piccole ferite. Lo studio ha dimostrato che, dopo aver chiesto agli sposi di parlare dei propri litigi, il processo di cicatrizazzione delle loro ferite rallentava del quaranta per cento.

Il fastidioso ricordo aumentava nel sangue la produzione di citochina, una molecola che stimola i processi infiammatori. Chi vive con un livello di citochina mediamente alto nel sangue - ad esempio persone cronicamente di pessimo umore o facilmente irritabili - è soggetto ad artrite, diabete, infarto e cancro.

Innamorarsi. Il regista Paolo Sorrentino a "Le conseguenze dell'amore" ha dedicato un film; i ricercatori dell'Università di Pavia uno studio scientifico, dimostrando come innamorarsi abbia un effetto riparatore su tutto il sistema nervoso. L'innamoramento infatti fa aumentare il cosiddetto "fattore di crescita dei nervi" per circa un anno.

Dunque quel senso di benessere che pervade il corpo quando si ama non sarebbe originato solo dall'aver incontrato il partner ma da una reale rigenerazione fisica. Sfortunatamente, allo scadere dei dodici mesi, il fattore di crescita nervoso inizia a calare. E questo, spesso, coincide con il declino della passione amorosa.

Sentirsi sotto pressione. Gli effetti dello stress sul fisico sono noti a tutti, a partire dalle occhiaie fino ad arrivare alla nevrastenia. In base agli studi del professor Robert Sapolsky, docente di Scienze biologiche presso l'Università di Stanford, tutto dipende da una eccessiva produzione di cortisolo, un ormone prodotto dalla ghiandola surrenale. Questo provoca un aumento del glucosio e degli acidi grassi nel sangue, incrementando il rischio di malattie cardiovascolari.

Piangere. I ricercatori dell'Università della California hanno invece scoperto che piangere fa bene, anzi benissimo. Un bel pianto distende i muscoli, riduce la produzione degli ormoni che provocano lo stress, abbassa la pressione del sangue e migliora l'assorbimento dell'ossigeno nei globuli rossi.

Secondo i cardiologi della University of Maryland Medical Center, piangere riduce il rischio di infarto. Un centinaio di pianti a dirotto avrebbero lo stesso effetto benefico di un quarto d'ora di corsa in bicicletta: conviene, dunque, darsi da fare tra cipolle e film strappalacrime.

Attenzione, però: sempre per quanto riguarda il pianto, uno studio condotto dal biochimico americano William Frey ha analizzato la differenza che c'è tra quello spontaneo e quello "artificiale", provocato cioè proprio da una cipolla sbucciata troppo da vicino. I risultati sono significativi: le lacrime emozionali avrebbero una potenza terapeutica di gran lunga maggiore delle altre, perchè capaci di rimuovere lo stress "chimico", vale a dire ormonale. Non tutte le lacrime, quindi, sarebbero uguali.

Reprimere la rabbia. La rabbia fa sempre male, sia quando si cerca di reprimerla che quando la si sfoga. L'Università del Michigan ha studiato il comportamento e lo stato di salute di un gruppo di donne abituate a reprimere le proprie pulsioni negative.

In queste il rischio di infarto e cancro era doppio rispetto alle donne abituate a sfogarsi. L'accumulo di adrenalina aumenta la pressione sanguigna, provoca ansia e riduce le difese di fronte al rischio di depressione.

Sentirsi gelosi. Tra le sensazioni che hanno un effetto immediato sull'equilibrio dell'organismo non poteva mancare la regina di tutti i patemi, incontrollabile per definizione. In base alle indagini della dottoressa Jane Flemming dell'Università di Londra, la gelosia farebbe aumentare pressione del sangue e adrenalina e indebolirebbe le difese immunitarie. Insonnia, ansia, batticuore sono solo alcune delle sintomatologie tipiche delle persone possessive.

Essere giù di corda. Depressione, pessimismo e apatia sono reazioni legate a un abbassamento dei livelli di serotonina e dopamina. Le conseguenze dirette - spiega ancora la dottoressa Flemming - possono essere insonnia, senso di affaticamento e calo del desiderio sessuale.

Farsi le coccole. Starsene sul divano a sbaciucchiarsi non solo è bello ma anche salutare, perchè stimola la produzione del DHEA, l'ormone che contrasta l'invecchiamento e lo stress. Questo è quanto risulta da uno studio della dottoressa Hyla Cass, docente di psichiatria presso l'Università di Los Angeles.

Provare senso di gratitudine. Sentirsi grati a qualcuno, o semplicemente felici di essere vivi, migliorerebbe il funzionamento delle difese immunitarie. Il dottor Rollin McCraty, dell'Istituto Americano di Cardiologia, ha studiato il legame tra queste emozioni e la salute fisica, scoprendo che la gratitudine aumenta la produzione di oxytocina. Questo ormone, cosiddetto "affettivo", gioca un ruolo fondamentale nell'eliminazione dello stress e dell'ansia, aiuta il funzionamento delle cellule cerebrali e fortifica il funzionamento degli organi vitali.

In sintesi, ecco il vademecum per chi vuole "curarsi con l'umore":

- tenere a freno le emozioni negative, scacciare i pensieri tristi e la rabbia ripetendo a sè stessi che tutto andrà bene. In una parola: ottimismo.

- cercare di ridurre lo stress. In periodi di particolare pressione psico-fisica, fare un po' di esercizio fisico e rilassarsi. Respirare a fondo per cinque minuti può essere un buon inizio.

- immaginare situazioni comiche, pensare a cose che ci rendono felici, ripetere a sè stessi che le cose non vanno poi così male. Perchè nessuno psicofarmaco sarà mai tanto efficace quanto l'autoironia.


(12 dicembre 2007)



da: www.repubblica.it/2007/11/sezioni/scienza_e_tecnologia/psicologia/umore/um...

[Modificato da vanni-merlin 15/12/2007 18:13]
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