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V per vendetta

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2013 00:16
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18/02/2007 19:43
 
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V per vendettaAttenzione: in questo articolo si rivela in tutto o in parte la trama del film
Ieri ho visto finalmente V per Vendetta. E, logicamente, oggi son qui a parlarne.
Già, perchè - comunque la si pensi - non si può vedere un film come questo senza sentire il bisogno di riflettere, di parlare, o quantomeno di esprimere le proprie opinioni.
Premetto che, non essendo un amante dei fumetti, non ho mai letto l'originale Graphic Novel, nè, a dire il vero, ne avevo mai sentito parlare prima dell'uscita del film. Di conseguenza non ho la più pallida idea di quali siano le differenze (sosrtanziali e non), nè so quanto bello potesse essere l'originale, ma il fatto che l'autore Alan Moore lo abbia 'rinnegato' mi dà da pensare. È ovvio che quindi parlerò solo e unicamente del film.
È senz'altro un bel film. Buona regia, buon commento musicale, ottima le scenografie e la forografia, ottime interpretazioni di tutti (sopra tutti il mitico John Hurt e la bellissima Natalie Portman). Questo forse perchè gli sceneggiatori (i fratelli Wachowsky, quelli di The Matrix) e il regista sembra si siano concentrati un po' troppo sul lato visivo, a scapito della storia. E questo, per un film come questo è terribile.
V per Vendetta è un visionario thriller fantapolitico, con un buon soggetto (non particolarmente originale, ma di sicuro effetto), ma con una sceneggiatura lacunosa. Ambientato nel prossimo futuro, all'indomani di una sanguinosa guerra civile che ha distrutto gli USA, in un Inghilterra di stampo fascista, dominata da un cancelliere supremo a capo dell'unico partito (conservatore) della nazione. In questo contesto Ivy conosce V, misterioso cavaliere d'altri tempi dal volto mascherato che lotta per eliminare l'attuale governo.
In primis, la sceneggiatura è costellata di buchi. Oltre alle omissioni volontarie (esattamente cosa facevano a Lark Hill? Qual era il ruolo esattamente della dottoressa? Che cosa di terribile ha fatto?), che lasciano però allo spettatore un incolmabile vuoto, ci sono una serie di impensabili lacune. Chi era esattamente il cancelliere? Era soltanto la pedina di un partito o era un novello Mussolini? Perchè la sua figura è appena accennata, nonostante fosse lui il nemico principale? Qual è il passato di V? (et cetera). Poi ci sono numerosissimi passaggi appena accennati, che fanno venir voglia al telespettatore di scaraventare il televisore in terra. Perchè tanto spazio alla visività e così poco ai temi? Come accidenti hanno fatto a prendere il potere così facilmente? Viene spiegato, ma non nei dettagli, e in maniera troppo fugace.
v_vendetta07.jpgDicevo prima che, comunque la si pensi, questo film fa riflettere e fa parlare. Già perchè il film, adesso attualissimo, così come lo sarà (ne sono, ahimè certo) fra 50 anni, tratta temi scottanti e molto impegnativi.
È giusto usare anche la violenza per perseguire un fine nobile e giusto? Io, attualmente non so rispondere a questa domanda. Anche perchè la nobiltà e la giustezza di un fine, sono concetti relativi e non assoluti. Un estremista che si fa saltare in aria in una scuola sta usando la violenza per perseguire quello che secondo lui è il fine superiore, ultimo e giusto. Il cancelliere e i suoi uomini, che usavano la violenza perseguivano un loro ideale, quello di evitare che l'Inghilterra cadesse nel caos come successo agli Stati Uniti. Vedendo il film, la risposta più ovvia alla domanda, sembra essere "sì". Il fine che V stava perseguendo, cioè ottenere la libertà, era talmente 'alto' che qualsiasi atto poteva considerarsi quantomeno giustificabile. Ma nel mondo di oggi è davvero così? Se provassimo a guardare le cose dal rovescio della medaglia, probabilmente non la penseremmo così, vedremmo qualcosa di diverso. Se una qualsiasi persona perseguisse un fine diverso dal vostro, ma che secondo lui è quanto di più nobile possa esserci, sareste d'accordo che ricorresse alla violenza per ottenerlo?
V, il protagonista del film, è un eroe o un terrorista? Tralasciando per un secondo il tema della violenza, come configurare V? In realtà lui sta lottando per il bene comune, la libertà, ma è mosso prevalentemente (o soltanto?) dal desiderio di vendetta nei confronti di chi commise atroci crimini contro di lui. V avrebbe lottato allo stesso modo se fosse stato un cittadino come tutti? Avrebbe tentato di rovesciare un governo oppressore e antiliberitario, se quel governo non gli avesse fatto nulla direttamente? Come fa a trovare giustificazione nei suoi atti? Il suo personaggio è costruito in modo tale che ai nostri occhi sembri un eroe, un impavido che lotta per la libertà. Ma le sfumature della sua personalità sono così tante (per via anche del suo passato), ma così poco approfondite nel film... Che con un'altra lettura si potrebbe quasi pensare che V utilizzi la lotta per la libertà solo come una scusa, un sistema per giustificare le sue azioni mosse dal desiderio di vendetta.
Natalie Portman è Ivy nel filmPossiamo accettare che Ivy accetti (scusate il gioco di parole) le torture di V, per quanto mosse da una giusta idea (e anche su questo ci sarebbe da discutere) e lo perdoni? Ma soprattutto possiamo accettare che il tutto succeda in 2 minuti? Può anche essere visto il carattere forte e intelligente di Ivy, che col tempo lo possa perdonare, ma francamente mi sembra fantascientifico pensare che una ragazza che viene torturata per un lunghissimo periodo possa poi perdonare il suo torturatore in un baleno.
Si può davvero pensare che al giorno d'oggi, vista anche la capillare diffusione di Internet e dei blog, la stampa possa essere completamente e inesorabilmente controllata? Ci riescono a malapena in Cina, mi sembra difficile che ci possano riuscire in Inghilterra, patria di un popolo da secoli abituato alle libertà di parole, espressione, pensiero e stampa.

Questi sono solo alcuni dei dubbi e dei pensieri che son sorti durante (e dopo) la visione del film. Onore al merito: il film è riuscito a raggiungere l'obiettivo. Obiettivo che secondo me non era quello di insegnare qualcosa, nè tanto meno quello di propagandare qualcosa. Questo film vuole far riflettere. E ci riesce bene.

Voto: *** (3 / 5)


http://www.michipu.com/blog/2007/02/18/v-for-vendetta/

[Modificato da michipu 18/02/2007 19.44]


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