Re: x mirkosvaro o chiunque altri sappia rispondermi
Scritto da: VertigoMJ 03/04/2004 10.57
Ieri ho letto un articolo su Renato Zero in cui si parlava abbastanza del suo rapporto con la musica internazionale (ad esempio di molte idee di Marilyn Manson, alle quali Renato era arrivato già 30 anni prima!). Si è parlato anche di Zero come pioniere del glam rock "all'italiana" (termine che però mi sta un po' stretto), che ha seguito la scia di Bowie, ma lo ha anticipato di qualche anno per quanto riguarda il "circo itinerante", idea che Renato avrebbe avuto prima di tutti.
Ebbene, vorrei essere chiarito questo: fra Bowie e Zero chi ha anticipato cosa e come. Grazie ragazzuoli!
Diciamo che il Reverendo Manson è arrivato 30 anni dopo a molte idee che erano già state portate nel rock da Bowie, da Alice Cooper, da Lou Reed o da Ozzy Osbourne.
Chiaramente anche Zero ha fatto all'epoca la sua parte. Indubbiamente un pioniere nella musica italiana: il primo artista a portare la musica glam d'oltremanica nel suolo patrio, il primo a realizzare una originale e riuscita sintesi tra il glam-rock e la tradizione melodica del belpaese.
Ovviamente Zero si rifaceva a Bowie,a Marc Bolan, al primo audace Freddie Mercury, ma anche al primo grande Peter Gabriel. (vedi:
www.solatium.it/rocky/RenatoZeroit.htm)
La critica nostrana all'inizio non gli rese la vita facile, giacchè lo accusava di imitare Bowie. La questione gli procurò anche qualche attrito con la RCA (imbarazzata nel pubblicare Zero, avendo in scuderia anche il messia Ziggy) che gli annulla una tournée e non lo difende efficacemente dalla critica perbenista ed un pò bigotta. In realta, non si trattava affatto di una copia: Zero attinge ad una poetica tutta popolare, borgatara anche, e decisamente italiana, che ha poco a che fare con le suggestioni colte londinesi o newyorkesi di Bowie. Inoltre la teatralità e l'ambiguità di Zero erano nate nelle sue prime esperienze teatrali, come per Bowie d'altronde, ma contemporaneamente e ditintamente, o forse anche prima che la moda glam trionfasse in Inghilterra.
Eppure, non si può negare che il suono di album come ZEROLANDIA sia debitore del Transformer di Lou Reed, di Hunky Dory di Bowie o delle boutades cabarettistiche dei primi Queen. Purtroppo la recensione che avrei voluto scrivere su questo disco non la finirò forse mai. Avrei potuto spiegarmi meglio.
Nella sua musica non ci sono elementi di novità particolari, se stimata nell'ambito dell'internazionale fenomeno glam: ma se osservata nel range nazionale, la commistione è unica e peculiare: i Cugini di Campagna erano glam solo nel guardaroba, e nell'istrionico falsetto un pò sciocco forse. Nè più nè meno di quanto lo sono i Darkness oggi. Zero invece era glam, chiaramente trasposto nella tradizione locale.
Zero è figlio del glam-rock, inutile negarlo, almeno quanto lo sia dei marciapiedi di Trastevere.
(vedi anche questo:
www.sopi.it/BEST/Best3mar78/Zero%20R/best378zero.htm)
:hihi:
[Modificato da mirkosvaro 05/04/2004 18.26]