Il perfezionismo di Michael Jackson è notorio, soprattutto ai suoi collaboratori e, altresì, ad esperti del settore che studiano con perizia la sua complessa musica.
In un buon numero di occasioni, infatti,
le canzoni del Re del Pop subivano un processo elaborativo molto lungo, richiedendo addirittura anni per il loro completamento.
Ascoltando gli strabilianti risultati sonici di brani dal processo creativo prolungato ed estenuante come, ad esempio,
Earth Song o They Don't Care About Us, ci si rende conto che il perfezionismo ripaga alla grande.
Ma lo stesso non si può dire di Billie Jean, per cui occorsero 'solamente' - per gli standard jacksoniani - alcuni mesi.
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🎵 IL RACCONTO DI BRUCE SWEDIEN 🎵
Il mago della console, l'ingegnere del suono
Bruce Swedien,
raccontò un aneddoto interessante inerente al mixaggio di sua maestà 'Billie Jean':
«Ho mixato e remixato Billie Jean per ben 91 volte!
Solo per questa canzone avevo una pila di nastri che arrivava al soffitto.
Un giorno,
io e Michael stavamo mixando Billie Jean agli Westlake Studios e lui, sempre con la sua disarmante gentilezza, mi disse: “Ok, Bruce, questo è perfetto, però proviamo a farne un altro”.
Ne facemmo un altro, e un altro ancora, fino ad arrivare al mix numero 80.
Tuttavia, Michael, che era molto legato a questa canzone, non era ancora soddisfatto.
Così, giungemmo al mix numero 91!
A questo punto,
Quincy Jones entrò nella cabina di controllo e ci disse: “Cosa diamine state facendo qui tutto questo tempo?”.
“Stiamo mixando Billie Jean. Abbiamo un mix favoloso, dovresti ascoltarlo!”, gli risposi euforico.
I tempi stringevano, la Epic Records pretendeva l'uscita dell'album Thriller entro poco tempo, e
Quincy sentiva la pressione addosso.
Così, piuttosto seccato,
si rivolse a noi dicendo: “Ok, fatemelo sentire. Fatemi sentire questa favolosa stro***ta che credete sia così perfetta!”.
Pigiai il tasto 'Play' e la ascoltammo.
Arrivati alla fine, calò il silenzio in Studio.
Q non era per nulla entusiasta, ma si trattenne dal dire altre parolacce.
Si mise a riflettere e, dopo un po',
ci disse: “Torniamo al mix numero 2”.
Riascoltammo il mix 2 e... Spaccava di brutto!
Non so perché perdemmo tutto quel tempo, quando avevamo già il mix perfetto ormai da giorni.
Quel mix spazzò via gli altri 90 in un lampo, e fu proprio questo che finì su Thriller.
In definitiva, non importa quanto buona sia la canzone, o quanto i musicisti si siano impegnati nel suonarla: se un mix è fatto male, quella canzone ti lascerà indifferente».
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E
Billie Jean, difatti, ha lasciato il mondo intero tutt'altro che indifferente: trascorsi quasi 40 anni dalla pubblicazione, il suo sound perfetto e intricato è ancora motivo di studio da parte di moltissimi appassionati di musica e produzione discografica.
“Good art never dies” (
“La buona arte non muore mai”)
- Michael Jackson -
Post di
Marco Di Gregorio e foto di
Eric Di Scenza dal Michael Jackson FanSquare • ITALIA.
[Modificato da Mark Tiger 25/09/2020 02:32]