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John Branca, intervista su "L'Uomo Vogue" di febbraio: "The Dealmaker"

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2013 21:24
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13/02/2013 08:12
 
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Come da titolo su "L'Uomo Vogue" di febbraio c'è un'intervista con John Branca nella quale, ovviamente, parla anche di MJ. Sul sito online hanno messo una versione un po' riassunta rispetto all'articolo cartaceo (ho il giornale perché mi avevano chiesto la traduzione in inglese, me la sono scansata perché c'è anche la versione inglese online [SM=g27828] ), ma le informazioni ci sono tutte.
Da notare: Fashion editor Rushka Bergman (e direi che si vede, nel link ci sono le foto [SM=g27822] )




È probabilmente l’avvocato più famoso degli Stati Uniti. Qualcuno direbbe famigerato, ma si tratta in genere di amanti di improbabili teorie cospiratorie che non si danno pace per la morte di Michael Jackson. Sessantadue anni portati da ricco losangelino, John Branca è infatti (insieme a John McClain) il curatore del patrimonio del Re del Pop, anzi l’uomo che lo sta riportando alla solvibilità: si parla di 310 milioni di dollari rientrati in 15 mesi, molti dei quali provenienti dall’operazione celebrativa Bad 25 – ovvero l’uscita (sponsorizzata da Pepsi) del disco e del documentario diretto da Spike Lee per l’anniversario del celebre album del 1987.


"Ho lavorato con Michael nel 1984 gettando le basi del suo rapporto con Pepsi, poi di nuovo nel 1988 per il Bad Tour. È stato davvero speciale per me riunirli per il progetto Bad 25; le lattine-ricordo sono molto amate dai fan e dai collezionisti", racconta Branca, che ha una sensibilità particolare per certi aspetti “commemorativi”: la sua collezione di figurine di baseball è tra le più ricche al mondo. L’aveva cominciata da bambino e, grazie alla passione condivisa con la famiglia (suo zio Ralph giocava per i Dodgers negli anni 50), aveva accumulato diversi pezzi rari; fu uno shock quando la trafugarono dalla casa di sua madre: per anni Branca si tenne lontano dal giro, finché un giorno, a un’asta di Sotheby’s dove si era recato per comprare l’uniforme da pitcher dello zio, acquisì una grande collezione privata che lo rimise “in gioco”. "L’amore per il baseball è qualcosa di irrinunciabile e visceralmente americano: Babe Ruth per noi è come Abraham Lincoln o Elvis Presley. E io ho l’anima del collezionista, da sempre: gli oggetti a cui tengo di più, oltre alle mie figurine di baseball, sono le memorabilia del rock, le giacche di pelle e le antichità veneziane". Branca vive infatti a Beverly Hills "in una villa in stile italiano arredata con tessuti Fortuny e una moltitudine di mobili settecenteschi comprati in tutto il mondo e soprattutto, ovviamente, in laguna".


Possiede un’altra casa nell’area di Los Angeles affacciata, nemmeno a dirlo, sui canali di Venice. Questa maniacalità l’ha reso uno dei professionisti più ricercati nell’ambiente dell’entertainment: la lista dei suoi clienti in campo musicale va dai Doors a Justin Timberlake, passando per Carlos Santana, Fleetwood Mac, Beach Boys, Bee Gees, Shakira, Alanis Morissette. La rivendicazione e gestione delle royalties e delle eredità di Kurt Cobain e di Elvis Presley, e l’acquisto del catalogo dei Beatles da parte di Michael Jackson sono alcune tra le sue trattative più esaminate dai media. Crede fermamente nel valore dei diritti d’autore e nella protezione degli artisti (anche dalle proprie cattive abitudini: è tra i fondatori di MusiCare, charity che aiuta i musicisti in difficoltà), ed è in questa direzione che ha incanalato le proprie energie professionali. "Suono fin da giovanissimo, la mia band firmò un contratto quando avevo 16 anni; cominciai il college studiando musica, ma fortunatamente mi resi conto in fretta che le mie capacità stavano altrove", racconta. "Un giorno lessi un articolo di Time che parlava di Elton John e del suo avvocato e capii cosa volevo fare nella vita. Si dice che se riesci a mettere insieme la tua professione e la tua passione non lavorerai mai. Beh, io ho avuto la fortuna di rappresentare tutti i miei idoli".


Branca non è, però, solo un avvocato da cavilli e small print: lavora sempre a livello creativo con i suoi clienti, che possono diventare amici intimi, come nel caso di Michael Jackson (che gli fece da testimone di nozze presentandosi all’altare con la scimmia Bubbles, entrambi vestiti in un impeccabile tuxedo), per il quale escogitò di vendere alle televisioni il making of del video di Thriller per 1,2 milioni di dollari, sapendo che la produzione della clip ne sarebbe costata 1 (ai tempi il prezzo medio di un video era 50.000 dollari). "Bisogna essere creativi anche quando si creano partnership tra una celebrity e un marchio", sostiene. "Ho seguito Michael e Pepsi, Aerosmith e General Motors, gli sponsor per lo Steel Wheels tour dei Rolling Stones. Oltre all’aspetto economico, un buon avvocato deve prendere in considerazione l’impatto che quella alleanza avrà sul “brand” dell’artista: le due parti devono essere naturalmente compatibili, bisogna assicurare all’artista il controllo e l’approvazione del processo creativo per evitare che sia presentato in maniera scorretta". Gli chiedo cosa pensa del famoso episodio di George Clooney e Nespresso: qualche anno fa in conferenza stampa a Venezia una giornalista chiese all’attore come un attivista politico, umanitario ed ecologista come lui potesse stare al soldo di una multinazionale controversa come Nestlé; sorprendentemente, Clooney perse le staffe dichiarando di non doversi giustificare. "Non ho familiarità con questo incidente, quindi non posso commentarlo". Risposta da vero avvocato.


L'Uomo Vogue, Febbraio 2013 (n. 438)


Foto by Gavin Bond
Fashion editor Rushka Bergman
Fashion assistant Ashley Sean Thomas

Sasha Carnevali


www.vogue.it/uomo-vogue/people/2013/02/john-branca



[Modificato da 4everMJJ 13/02/2013 08:13]
13/02/2013 08:41
 
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le lattine-ricordo molto amate dai collezionisti?


ma chi le ha viste!



[IMG][/IMG]
13/02/2013 09:04
 
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"Ho lavorato con Michael nel 1984 gettando le basi del suo rapporto con Pepsi, poi di nuovo nel 1988 per il Bad Tour.

Ma non avevano cominciato a lavorare dopo OTW?Se non sbaglio gli aveva anche dato dei consigli per investire i guadagni dell'album. [SM=g27815] Cmq , porta bene i suoi anni [SM=g27827]
Grazie Cri!



13/02/2013 13:16
 
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Nella foto sembra 007 [SM=g27827]

Angelico all'estero sì
14/02/2013 07:50
 
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@Dayna: sì, è proprio come dici tu, Branca entrò in gioco subito dopo Off The Wall e rivide subito il contratto con la CBS/Epic in meglio, con una percentuale sulle vendite molto più favorevole e un accordo in base al quale Michael poteva in qualsiasi momento lasciare i Jacksons e la CBS avrebbe continuato a produrre i dischi dei 4 fratelli rimasti nel gruppo.

In effetti pare la Rushka l'ha agghindato molto stile James Bond in questo servizio [SM=g27828]
14/02/2013 15:42
 
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Sì infatti c'ha l'espressione da: "mi chiamo Branca, John Branca" c'ha la stessa identica faccia [SM=g27824]
15/02/2013 13:13
 
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Re:
badgirl., 14/02/2013 15:42:

Sì infatti c'ha l'espressione da: "mi chiamo Branca, John Branca" c'ha la stessa identica faccia [SM=g27824]




[SM=g2927031]

15/02/2013 21:24
 
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Re:
badgirl., 14/02/2013 15:42:

Sì infatti c'ha l'espressione da: "mi chiamo Branca, John Branca" c'ha la stessa identica faccia [SM=g27824]




Hai ragione, ha dato anche a me la stessa impressione!

"Se vieni al mondo sapendo di essere amato e lo lasci sapendo la stessa cosa, allora tutto quello che nel frattempo è accaduto, sarà valso la pena" -Michael Jackson-
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