Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 

SULLE PUNTE. Terminata: 27 capitoli. Rating: arancione

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2013 11:50
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23/04/2013 22:35
 
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Ciao a tutti! Ecco il cap.18! Ciao!


18

Quando mi risvegliai,la luce del mattino era ancora fioca.Stavo per girarmi sul fianco e riprendere il sonno ma pensai che avrei potuto approfittarne e iniziare a prepararmi.Mi mossi con molta cautela: Michael dormiva ancora ma bastava il minimo rumore a farlo svegliare
e io volevo che riposasse il più possibile.Era sempre in movimento e la sua mente si muoveva ancora più velocemente di lui:sembrava non avesse mai un attimo di pace.Com’era bello.Mi soffermai per un po’ a guardarlo, godendo di quel momento che me lo mostrava cosi
tranquillo e se possibile ancora più indifeso di quanto non apparisse in realtà.I suoi occhi però a tratti si muovevano sotto le palpebre. Chissà quale pensiero lo stava disturbando ora.I tranquillanti che prendeva lo aiutavano a rallentare un po’ quel costante flusso di pensieri ma era solo un palliativo.Tranquillanti, anti-dolorifici, a volte sonniferi e bottigliette e flaconcini che non so quale intruglio,per tenere Michael tranquillo e senza dolori il più a lungo possibile,contenessero erano sempre pronti all’uso nel bagno della sua stanza o erano contenuti in una piccola borsa che Michael teneva sempre a portata di mano.Tristemente mi avvicinai a quella piccola borsa di velluto rosso con le iniziali di Michael stampigliate sopra in lettere bianche.L’effetto di quelle pillole era pressoché immediato ma in che stato lasciavano Michael quando le prendeva!Me ne resi conto quando iniziammo a intensificare e prolungare i miei soggiorni a Neverland e nel suo appartamento di Los Angeles.Non ero affatto contenta che le prendesse e lui lo sapeva ma non ci si poteva far niente: Michael era dipendente da quella roba e anche se nell’ultimo periodo aveva ridotto di molto la quantità che assumeva ne aveva comunque un bisogno tale da renderne impossibile la sospensione.
Quando era con me prendeva le sue pillole solo durante il giorno,di notte il suo tranquillante ero io…Sorrisi a quel pensiero ma era un sorriso triste…Povero amore…Era inevitabile comunque che prima o poi si arrivasse a questo punto…Non potevo ancora fare finta di niente…
Se volevo continuare a stare con lui, dovevo imparare a convivere con le sue abitudini e col suo ingombrante mondo. Come lui con me del resto…La mia permanenza a Neverland per tutto il mese di Giugno aveva anche lo scopo di farci imparare a vivere insieme il quotidiano.Per Michael era la prima prova di convivenza con una compagna che aveva una professione tipo la sua,per me era la prima prova di convivenza e basta.La prima cosa a cambiare era stato il fatto che non avrei festeggiato il mio compleanno coi miei genitori:Michael mi aveva organizzato una giornata a sorpresa come regalo.Avrei rimandato il tutto alla fine del mese di luglio quando sarei tornata a casa per le mie vacanze estive, approfittando anche dell’uscita del nuovo disco, data ancora da stabilire ma comunque nel mese di luglio, che avrebbe assorbito totalmente Michael.Tutti quei pensieri mio avevano portato a preparami in maniera quasi automatica.Ben bussando alla porta mi fece ricordare che avevo fame.
“Lascia pure il carrello fuori dalla porta,lo prendo io…Michael sta ancora dormendo…Grazie Ben…”sussurrai da dentro. on potevo certo farmi vedere cosi.Nel portare il carrello vicino al tavolo da pranzo feci tintinnare le posate e i piattini e Michael si girò con un flebile lamento…Fortunatamente non si svegliò e io preparai il tavolo, sedendomi poi a fare colazione.Se uscivo presto, avrei potuto rimanere tranquilla a godermi lo spettacolo del mare per buona parte del mattino prima che la spiaggia si riempisse troppo di gente.
“Non so come sei entrata qui dentro,ma ti assicuro che non ci resterai ancora per molto!”sentii alle mie spalle.Michael si era svegliato, avevo visto male.Feci un salto sulla sedia, sbattendo la tazza colma di cappuccino caldo sul piattino e urtando il cucchiaino che cadde per terra. Il liquido si rovesciò sul piattino e sulla mia mano e il boccone di torta mi andò di traverso.“Chiamo subito la security!”
Cercando di fermarlo,e intanto di deglutire,agitai il braccio sinistro.Il braccialetto tintinnò e brillò alla luce del sole che filtrava tra le tende.
“Ehi! Come hai fatto a prendere quel bracciale!Questa poi!”
Mi alzai di scatto,stava per mancarmi l’aria.Svelta buttai giù un sorso d’aranciata e il boccone ammorbidendosi iniziò a scendere.Ma il succo mi urticò la gola e iniziai a tossire.“NO! Michael!Non lo fare! Sono io,mon amour,sono Sabine!!”dissi con voce roca e,tra un colpo di tosse e l’altro,mi tolsi la parrucca che,realizzai in quel momento, aveva provocato la reazione di Michael.
“SWAN!!??Sacre Bleu…non sembri nemmeno tu…”disse sorpreso.Le lenti a contatto colorate!
“Mi hai fatto prendere uno spavento!!” continuò “Ma che ti è saltato in testa!!??Non potevi prepararti dopo?O quanto meno avresti potuto dirmelo!”era piuttosto agitato.“Come va…?”aggiunse poi.
“Insomma…”risposi mentre la tosse si placava e due grossi lacrimoni neri di rimmel mi colavano sulle guance.
“Oh Swan…”Michael scosse la testa.Sorrisi debolmente asciugandomi il viso col tovagliolo.“Scusami…scusami Michael,hai ragione…Vado
a ripulirmi un po’…”aggiunsi poi lasciando solo Michael che raggiunse il tavolo di colazione.Quando tornai aveva quasi finito.
Si alzò e mi abbracciò.Stavo cosi bene.Pensai se era davvero il caso di andare…Ma durò poco…Il mare…quanto tempo sarebbe passato prima che potessi rivederlo di nuovo?
“Swan, fai bene ad uscire…”sentii poi.Oggi sarà una giornata piena per me e si è aggiunto un impegno dell’ultimo minuto:Bob mi ha fissato un incontro con quella ragazza che stai cercando di evitare in tutti i modi.Sarà qui prima di pranzo…”terminò accarezzandomi il viso.
“Allora starò fuori il più possibile…”furono le ultime parole che dissi.Restammo in silenzio per parecchi minuti. E poi Michael ruppe l’incanto staccandosi da me.
“Ti accompagno…Tra poco qui arriveranno tutti…”Annuii rassegnata.Col cuore che batteva forte e ancora eccitata,se quel bacio durava ancora un po’ avrei visto il mare solo in cartolina,indossai gli occhiali da sole e lasciai l’hotel.
“Continueremo stasera, my love” mi aveva detto Michael prima che si chiudessero le porte dell’ascensore.

***********************************

“Ritira immediatamente quello che hai detto!!Ritiralo o non ti faccio salire!!”Eva era decisamente contrariata.Avevo incontrato le sue amiche al rientro dalla spiaggia e dopo aver fatto una seconda colazione con loro-dopotutto la mia l’avevo praticamente saltata-mi trovai ad essere con loro sotto l’hotel.Ero in mezzo ai fan!Ed ero proprio accanto a Eva!Ero tesissima.Rispondevo alle sue domande dicendo il minimo indispensabile, cercando di camuffare il mio accento francese il più possibile e nel contempo di apparire naturale.
Ero con loro da circa quaranta minuti ed Eva aveva cambiato umore più volte durante questo lasso di tempo.Chiaramente non stava più nella pelle per l’incontro che avrebbe avuto di li a poco con Michael.
E come darle torto?Ma ora stava davvero esagerando.Lo scambio di opinioni che aveva avuto con Lorenzo,la terza persona che avrebbe incontrato Michael insieme a Eva e al suo vice-direttore della rivista,era degenerato in un’accesa discussione,provocata dalle risposte caustiche di Eva.
“Cosa?” ribattè Lorenzo.
“Esattamente quello che hai sentito: ritira tutto,e ovviamente chiedimi subito scusa,o non sali…”disse Eva a voce alta.
“Ma non è giusto!!”disse Lorenzo“Non sono io ad essere in torto!” proseguì.Che ragazza tremenda! Decisamente sapeva bene dove andare a colpire!Non avrebbe dovuto comportarsi cosi e sarebbe stato meglio se avesse abbassato il tono della voce: li stavano guardando tutti.Ma Eva preferiva senz’altro far sapere a quante più persone possibili che lei aveva i pass per salire e incurante proseguì la discussione a voce alta…I pass…Mi appoggiai alle transenne e sospirai.
‘Che stai facendo ora Michael?Mi stai pensando anche tu…?’sorrisi tra me‘Forse stai giocando coi tuoi videogiochi…no, non credo…è più probabile tu stia parlando con i tuoi assistenti per stasera…’
“Allora, mi hai sentito?? Giulietta??!!”urlò Eva.
Mi girai di scatto ricordandomi che avevo scelto quel nome, presentandomi ai fan il giorno prima e l’avevo mantenuto.
“…come…cosa…hai detto…?”dissi piano
“Ma che avete stamattina,tutti quanti??Siete sordi?Perché devo sempre ripetere le cose??!!”
“Scusami…”la placai
“Si vabbè…Ho detto che salirai tu con noi”
“Cosa?”deglutii.“No…senti…Cosa c’entro io?Deve salire Lorenzo…vi ho sentiti dirlo da quando siamo arrivati qui quasi un’ora fa…”ero incredula.Guardai in direzione di Lorenzo.Era molto nervoso e quando incontrò il mio viso si girò dall’altra parte scocciato.
“Lorenzo ha…cambiato idea…”disse ironica
“No,senti Eva…”ripresi“Non puoi comportarti cosi…perché non…”
“Ah beh…se la metti cosi…allora vorrà dire che lo…lo strapperò!” aggiunse Eva interrompendomi.
Era davvero orribile!Pur di difendere le sue ragioni e vendicarsi era disposta a dare uno schiaffo morale al suo amico scegliendo una perfetta sconosciuta al posto suo e perfino distruggere il pass!
Le tesi la mano e poi lentamente mi infilai il pass al collo.Gli sguardi dei presenti mi trapassarono all’istante.Tenendo la testa bassa pensai che dovevo approfittare dell’occasione e che avrei chiesto ancora aiuto al mio grande amore.Quattro piedi si materializzarono sotto i miei occhi e la transenna che delimitava la zona dove ci trovavamo noi cominciò a muoversi.Alzai la testa:gli occhi di Wayne mi stavano scrutando.‘Mon Dieu! Fa che non mi riconosca…!!’
Abbassai ancora il viso e mi portai nella zona che ci venne indicata dall’altro body guard.Attesi che i miei compagni ci raggiungessero e in silenzio e sotto gli occhi dei fan entrammo nell’hotel.
Appoggiata alla parete dell’ascensore guardavo i numeri che scorrevano sul led e provavo una marea di emozioni contrastanti tra loro.Il cuore mi batteva forte e prendevo fiato di continuo per calmarmi.
Ci fecero accomodare nel salone che solo la sera prima aveva visto me e Michael protagonisti di quell’assurda gara di karaoke.Che idea sciocca gli era venuta!Ma devo ammettere che in fondo era stato divertente e vedere il suo completo prima di tutti era stato uno splendido premio.
“…e quando entra nella stanza, per favore niente scene isteriche e niente corse verso di lui. Vi prendo di peso e vi porto fuori tutti all’istante! Spero di essere stato chiaro!”
Tipico discorso da Wayne.Era il più sbrigativo e il più rude tra i body guard di Michael.Era venuto a prendermi qualche volta all’aereoporto in passato e non ne ho un ricordo piacevole.
Ma riconosco che il suo lavoro lo sa fare molto bene e Michael si fida molto di lui.Ero certa che talvolta si chiedeva come mai io e Michael eravamo ancora insieme dopo cosi tanto tempo.Dieci minuti dopo Michael ci raggiunse nel salone.
“Ciao a tutti! Come state? Tutto bene? Accomodatevi pure…”esordi andando verso Eva e Filippo.Io ero rimasta un po’ più indietro rispetto a loro.Attesi che li salutasse con baci e abbracci e poi mi feci avanti.Michael sgranò gli occhi.Svelta mossi le labbra in un ‘please’ e abbassai lo sguardo.
“…ehm..”si schiarì la voce“…e tu sei…?”mi tese la mano e mi tirò verso di se.
“Sono Giulietta Antinori…”Mi abbracciò come aveva fatto con Eva.
“A che gioco stai giocando?”mi sussurrò all’orecchio.
“…ho…dimenticato il pass in camera…”risposi.
Incredulo si staccò da me.Poi aprì il viso in uno di quei suoi stupendi sorrisi e iniziò a ridere come solo lui sapeva fare.
Imbarazzatissima guardavo in basso, sentendo le occhiatacce di tutti alle mie spalle, ma stavo per mettermi a ridere anch’io.
“…ehm…”sentimmo poi“scusatemi…davvero,chiedo scusa…”aveva addirittura le lacrime agli occhi.
“Posso avere un bicchiere d’acqua per favore?”chiese ricomponendosi.
“Giulietta…giusto?Sei…sei davvero carina ma…non…avresti dovuto farlo…”si portò una mano all’orecchio.
Tutti ebbero l’impressione cosi che io avessi voluto giocare con Michael soffiandogli nell’orecchio e
che il conseguente solletico avesse scatenato la sua ilarità.
Wayne mi guardava feroce e Eva e Filippo se avessero potuto mi avrebbero uccisa all’istante.Passato il momento di imbarazzo ci sedemmo sul divano e Eva e Filippo monopolizzarono l’attenzione di Michael illustrandogli la rivista e i loro progetti.Io rimasi sulle mie per tutto il tempo, rispondendo educatamente ai sorrisi che ogni tanto Michael mi rivolgeva e cercando di dosare le emozioni in modo che ad un occhio estraneo sembrassi contenta di trovarmi di fronte al mio idolo.L’incontro volse al termine. Dovevo giocare bene le mie carte, soprattutto considerando che avevo pure il cellulare scarico.
Quando si alzarono tutti feci in modo di avere la chiave della mia camera a portata di mano e quando fu il mio turno dei saluti, la passai nella mano di Michael.
“Manda Ben nella mia camera a recuperare il pass e chiamami tra venti minuti”gli sussurrai.Michael mi strinse in uno dei suoi migliori abbracci.
“I love you too” disse poi.Sentii di nuovo i loro occhi puntati addosso.E poi tutto finì e ci ritrovammo di nuovo in mezzo ai fan.
Eva, al settimo cielo iniziò a raccontare mentre io raccoglievo sguardi ostili e cattivi.Il suo gruppetto poco dopo si diresse verso il fast food. Li seguii. Eva voleva parlarmi, io volevo parlare con Lorenzo.Poco prima di entrare nel locale, la provvidenziale telefonata di Michael mi avvisava che Ben mi avrebbe aspettato all’uscita del garage sotterraneo entro dieci minuti.Li salutai tutti restando a distanza visti i loro sguardi ancora ostili e con un piede quasi fuori dalla porta venni raggiunta da Eva che mi mise in mano il suo biglietto da visita:
“Scrivi tutto quello che hai vissuto oggi e mandamelo entro tre settimane. Lo pubblicherò sul numero speciale della mia rivista che dedicherò a questo viaggio a Montecarlo!”
“…ma…”
“In fondo me lo devi, no?”
Perché per lei doveva essere un dare e un ricevere? Dove a ricevere era sempre e solo lei?Misi il biglietto nella borsa. “Sta bene…” risposi.Lungo il marciapiede per l’albergo incontrai Lorenzo.
“Per fortuna ti ho incontrato!” gli dissi “Vieni con me, devo parlarti…!”Mi oltrepassò ignorandomi di proposito.
“Per favore…”quasi supplicai“lo sai che sono stata solo una pedina…”esordii“Ma se ti fai trovare qui fuori alle due e trenta ti assicuro che non te ne pentirai…”dissi decisa.
“Mmmf…non vedo proprio cosa tu possa propormi…Comunque dato che grazie a te non ho più nulla da fare ormai,ti posso anche concedere uno scarto di cinque minuti di ritardo,dopo di che me ne andrò pensando di te tutto il male possibile…”
Incassai le sue parole e chiedendogli di nuovo di essere puntuale lo salutai.Corsi verso il parcheggio sotterraneo.
“Mademoiselle! E’ un po’ che aspetto…Presto!”
“Ti ringrazio Ben,se non ci fossi tu!”
Caro,caro,caro Ben.Ci proteggeva e seguiva in tutti i modi possibili.
“Ecco la chiave e il pass”
“Grazie”
Mentre mi accompagnava in camera parlammo un po’ e scoprii il motivo del suo malumore del giorno prima: la sua famiglia aveva dei problemi fortunatamente risolvibili ma che chiedevano tempo e soldi.
Inviando un po’ di denaro a casa aveva parzialmente risolto una parte di quei problemi ma ora si rendeva necessaria la sua presenza e probabilmente altri soldi.Mi risolsi di parlare al più presto a Michael della cosa e dopo una breve sosta nella mia camera tornai nella suite.

****************************************

“Ma sei ancora vestita cosi?”le chiedo appena siamo soli.
E’ tornata ad essere la mia Swan ma gli abiti sono ancora quelli del mattino.
“E’ che ne ho ancora bisogno…”
“Sacre Bleu! Sabine!Che devi combinare ancora??”
“Te lo spiego mentre pranziamo…” mi invita.
Ha corso un bel rischio oggi.Eppure è di nuovo pronta a scendere per permettere ad un ragazzo che non conosce neppure di incontrarmi. Un ragazzo a cui ha portato via un sogno seppur indirettamente.
Un ragazzo che ha subito un’ingiustizia.Anche se tutto questo le ha permesso di essere coperta un’altra volta.E’ bello questo lato del suo carattere.E’ molto tenera sotto questo aspetto.
Decido di accontentarla:incontrerò quel ragazzo prima di andare allo sporting per le ultime prove.
“Ma devi promettermi che una volta rientrata, non ti muoverai più dall’albergo fino a domattina!”Le pongo questa condizione che Sabine accetta senza protestare e con un sorrisetto delizioso.
“Promesso!”
E poi mi parla di Ben.Scopro più cose su di lui nei dieci minuti successivi di quanto abbia mai scoperto nei sei anni che è con me.
“E quindi deve tornare dalla sua famiglia quanto prima e fermarsi il tempo necessario per aiutarli”mi dice“Tra meno di quindici giorni sarò a Neverland e non penso di aver bisogno di lui laggiù”
“Stavo anche pensando di fargli un bel regalo come ringraziamento per tutto quello che fa per me e per noi…Sei d’accordo mon amour?”termina.
La ascolterei per ore. Il suo tono di voce, addolcito dal suo accento, ha il potere di calmarmi.
“Mais oui, mon bijoux…Hai ragione.Scegli pure tutto quello che ritieni possa andare bene per lui. ”
“Grazie!”mi abbraccia.
E io la bacio con tutto l’amore che provo per lei.Ci accomodiamo poi sul divano e stiamo abbracciati finchè la mia Sabine si alza e per la seconda volta si prepara a‘diventare una fan’.
“Una volta rientrata a casa mi sbarazzerò di tutto…”dice “Saluta Giulietta, mon amour, è l’ultima volta che la vedi…”
“Ciao Giulietta”eseguo e intanto la bacio di nuovo.

************************************

Arrivai all’appuntamento con Lorenzo in perfetto orario.
“Ciao…Seguimi per favore…”dissi conducendolo verso il luogo dell’appuntamento. Feci in modo che Ben ci notasse e venisse verso di noi.Poi consegnai a Lorenzo il pass che avrebbe dovuto indossare quella mattina e gli dissi di aspettare che il body guard lo raggiungesse.Ben,sollecito, disse a Lorenzo di seguirlo all’interno dell’edificio.Lorenzo era incredulo.Si volse verso di me e mi sorrise. Feci altrettanto e poi lo salutai con la mano.Con un’abile manovra, Ben fece girare di spalle Lorenzo quel tanto che bastava per permettermi di entrare a mia volta nel parcheggio sotterraneo.
Nascosta dietro una colonna, assistei all’incontro di Lorenzo con Michael e il suo sguardo emozionato mi restò nella mente per molto tempo.Sempre al riparo della colonna mi tolsi la parrucca e mi sciolsi le trecce.Allacciai la felpa in modo da nascondere la maglietta col viso di Michael e mi rimisi tutti i miei ninnoli:braccialetto, orecchini e il ciondolo.Tutti regali che Michael mi aveva fatto nei tre anni passati insieme.Buttai le lenti a contatto nel cestino e svelta entrai nell’edificio principale del complesso.Camminai a testa alta verso l’ascensore, rispondendo ai saluti del personale dell’albergo e mi chiusi la porta della mia stanza alle spalle.
Chiamai i miei genitori e successivamente i nostri amici di Montecarlo e poi con calma mi preparai per la serata più importante del nostro soggiorno.

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‘Che strana ragazza!’ricordo di aver pensato tornando al mio tavolo.
Rimasi silenziosa per tutta la durata del pranzo.Le mie amiche avevano creduto che l’incontro con Michael Jackson mi avesse colpita al punto da farmi zittire.In realtà pensavo a Giulietta.Avevo avuto l’impressione di conoscerla già o comunque di averla vista altrove.In ogni caso, per un soffio il nostro incontro con Michael avrebbe potuto finire nel giro di un paio di minuti per colpa sua!!Ma che le era saltato in mente di prendersi tutta quella confidenza!!??
Prima di cominciare a mangiare avevo chiamato Bob Jones,intanto per ringraziarlo per aver resopossibile l’incontro e per chiedergli di ringraziare Michael per la sua disponibilità e poi per scusarmi
del comportamento di quell’oca patentata!!La risposta di Bob mi aveva sorpresa e al contempo tranquillizzata e mi aveva resa anche euforica!!
“Non preoccuparti!Anzi!Michael mi ha detto che si è molto divertito con voi stamane!Il vostro incontro gli è piaciuto molto,e non gli capita spesso.In genere i fan sono tutti molto tesi e imbarazzati
e lui si adegua.Con voi invece si è sentito rilassato e a suo agio. Si,davvero!Te lo garantisco: mi ha detto proprio cosi! Vi ringrazia tutti e vi saluta con affetto.Ha trovato molto bella la tua rivista...
e detto tra noi…anche la tua amica…Puoi star tranquilla che è andato tutto bene!”
“Si…Si,te l’assicuro…!Senti,se Michael si fosse trovato male,avrebbe senz’altro trovato il modo di abbreviare il più possibile la vostra visita…che invece è stata quella che è durata di più a quanto ne so…”
Era fatta!! Michael apprezzava il mio lavoro!!Dopo aver portato il vassoio al tavolo,avevo fermato Giulietta sulla porta: se ne stava andando.
“Aspetta!”le dissi.”Mi sono appena scusata con Bob per il tuo assurdo comportamento, ma pensa un po’:Michael si è trovato bene con noi e quindi i miei rapporti con Bob e il suo staff sono salvi”le lanciai un’occhiataccia.Le dissi poi che avevo deciso quindi di pubblicare anche il suo intervento sul numero speciale del giornale.Fin dall’inizio gli interventi avrebbero dovuto essere tre, perché modificare il progetto?Speravo solo che davvero mi inviasse il tutto via mail: non aveva l’aria molto convinta quando prese il mio biglietto da visita.Inoltre non mi aveva lasciato alcun recapito: potevo quindi solo incrociare le dita.Poco dopo la vidi parlare con Lorenzo.Quello scemo!Ma in fondo è stato meglio cosi.L’incontro
con Michael Jackson era stato davvero piacevole, lo ammetto: Bob aveva ragione.Michael era stato affabile, gentile e molto dolce. Aveva un sorriso per tutti, anche se quelli migliori erano tutti per lei…Gli si leggeva in faccia che gli piaceva!E gli abbracci che ha dato a me erano diversi da quelli che ha dato a lei!!Mi salì il nervoso e guardai fuori. Anche Lorenzo era nervoso, glielo si leggeva in faccia.
Chissà che gli stava dicendo…Lorenzo la ascoltava con condiscendenza e ogni tanto guardava da parte come se stesse cercando una scappatoia per andarsene.Poi entrò nel locale e consumò il suo pranzo lontano dal mio tavolo.Non lo rividi più fino al mattino dopo quando ci ritrovammo alla stazione per tornare a casa.Fu gentile ma freddo, probabilmente era ancora arrabbiato.Ma a me importava poco: io avevo incontrato Michael Jackson,lui no.O almeno cosi credevo: qualche tempo dopo amici comuni mi riferirono di aver visto in casa sua una foto che lo ritraeva con Michael.Il vestiti che Michael indossava erano gli stessi delle foto scattate con me e che apparivano sul giornale.
Alla fine era riuscito a incontrarlo.Pensai a lungo sul come aveva potuto farlo, poi una sera che si unì alla compagnia raccontò lui stesso di aver incrociato Michael sul retro dell’albergo prima che lui si recasse allo sporting. Non so perché ma a me venne l’idea che Giulietta potesse c’entrare qualcosa.Lorenzo negò e ribadì la sua versione.Io rimasi scettica.Quella sera puntuale arrivò la mail di Giulietta con allegato il file del pezzo sull’incontro con Michael.
Scambiai con le ancora un paio di mail poi non rispose più.Non ci fu nessun modo di rintracciarla e alla fine lasciai perdere.Il numero del giornale dedicato a Montecarlo vendette parecchie copie.L’obbiettivo era stato raggiunto e ormai il come non aveva più importanza.
Il fatto che Michael avesse occhi solo per quella ragazza mi aveva favorita:grazie a lei avevo stampato la migliore copertina dedicata a Michael Jackson mai realizzata finora.Mentre sistemavo i file delle foto nel pc, mi capitarono sotto gli occhi altre foto:quelle che ritraevamo me,Jerome e l’Angelo dell’HIStory tour.Jerome era da un bel po’ che non lo sentivo e mi ripromisi di chiamarlo al più presto.
Lei invece,che sorrideva eterea tra di noi era in America da qualche mese,avevo letto su una rivista.Mi soffermai su di lei per un po’. ‘Forse se uso photoshop…’ mi dissi.
Rimasi al pc tutta la sera.
“Bingo!”esclamai alla fine.Giulietta Antinori e Sabine Lancret erano la stessa persona.I motivi per cui si era travestita non li avrei mai scoperti ma di una cosa ero sicura:lei e Michael non avevano mai interrotto i loro rapporti ed ero più che certa che stavano insieme.
Ecco il motivo per cui la guardava con quegli occhi:era innamorato di lei.Michael dopo la rottura con Debbie era single,lei non avrei saputo dirlo.Le premesse per la loro relazione c’erano tutte.Che scoop pazzesco!!Ma era molto difficile da dimostrare.Era pressoché impossibile venire a sapere alcunché dallo staff a riguardo della sua vita privata a meno che non fosse stato Michael Jackson stesso a voler diffondere questa o quella notizia personale.Salvai le foto ritoccate e un documento word in una sotto-cartella cui mi premurai di rendere difficile l’accesso con un password e decisi di accantonare il tutto. Forse mi sarebbe tornato utile un giorno o l’altro.


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