Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 

SULLE PUNTE. Terminata: 27 capitoli. Rating: arancione

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2013 11:50
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09/04/2013 21:59
 
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Ciao a tutti ecco il capitolo 16! Ciao!!

16

“And you ain’t see nothing yet!”
L’avevo detto senza pensarci troppo, occhio in camera e via! Ero euforico e mi è uscito spontaneo. Lo studio è impazzito e so che questa frase resterà nella memoria di tutti per molto tempo.In molti hanno pensato che mi rivolgessi ai miei fan, una specie di avvertimento su cosa aspettarsi da me…Giusto non dico di no…Ma in realtà in quel momento avevo pensato alla mia Sabine e ho parlato rivolto a lei.Pensavo a quello che le avrei detto una volta rientrato. A come avrebbe reagito.E pensavo a quanto era bella con quel vestito lungo, nei toni del turchese e del blu.Si era preparata come se dovesse prendere parte anche lei alla premiazione e dopo averla salutata,l’avevo vista accomodarsi in poltrona.“Guarderò lo spettacolo in Tv e ti aspetterò seduta qui.”Sembrava una regina.La mia regina.
Al mio rientro mi accolse allegra e sorridente.Tanti complimenti,un brindisi,tanti baci e la richiesta di poter vedere da vicino il premio.E poi la sorpresa di vederla con la mia giacca addosso.Con solo la mia giacca addosso.Ora la guardavo dormire profondamente.I capelli sul cuscino, la mano fuori dalle lenzuola.Mi alzo per scostarle una ciocca dal viso ma urto il letto e il tocco della mia mano preme sul viso di Sabine che si sveglia.
“…mon amour…qu’est qu’il-y-a?”mi chiede con voce assonnata.“Tu ne peut pas dormir?”cerca di alzarsi ma la fermo.“No, no…Swan..reste couchée”
“Oh Michael..tu doit dormir…viens ici,a cote de moi,mon cher,viens…”mi tende le braccia e poi mi indica il posto vuoto accanto a lei.
“Alors…viens ici Michael…”insiste.Mi infilo sotto le lenzuola e Sabine mi fa sdraiare con la testa sul suo petto.Sento il suo cuore battere e il suo respiro tranquillo. Poi la sento cantare a basa voce:
“A bord de mon reve, quand se taisent les bruits,la lune se leve dans la nuit…”
“Mon bijoux ”la interrompo “je ne suis pas un bebe…”
Ride “ Oh oui, tu est comme un bebe…ssssh….ssssh…on doit dormir…”la mia Sabine è stanca.E quando lo è, parla nella sua lingua natale.Come la sua mente non potesse proseguire oltre nello sforzo di parlare in un’altra lingua.Cosi la assecondo e le rispondo in francese.Dopotutto lei mi parla nella mia lingua per la maggior parte del tempo.
“Je pars en voyage, là je vole bien tot,vers les…les…grandes nuages…là…haute…là…”La ninna nanna si interrompe.Sento Sabine respirare in modo diverso:si è addormentata.Il suo seno morbido e caldo,coperto dal pigiama di seta, si alza e si abbassa ritmicamente.Il cuore ha rallentato il suo battito.La prendo per mano e resto cosi sdraiato a lungo e anche se dopo un po’chiudo gli occhi sono ancora vigile.
Quando li riapro sono sdraiato sul fianco e ora è il posto occupato da Sabine ad essere vuoto e freddo.La luce filtra dalle tende. Mi metto a sedere sul letto. Nella fioca luce della stanza vedo che gli abiti di
Sabine non sono più sparsi qui e là e il completo che indossavo per la premiazione giace su una sedia.Guardo verso il cuscino di Sabine e trovo un biglietto.“Bon jour mon amour! Je suis desolèe mais je doit preparer mes bagages. Je t’attend à l’aeroport!Je t’aime beaucoup! Sabine.”
Già finito.Il nostro soggiorno a Montecarlo era arrivato al capolinea.
Credevo mi sarei annoiato nell’attesa del giorno della premiazione e tra una prova e l’altra,anche se ero con Sabine.E invece…Erano stati quattro giorni piacevoli, divertenti ed emozionanti.Intanto,l’aver rivisto la mia Swan dopo quasi un mese.Poi i piccoli contrattempi anche divertenti che l’avevano coinvolta in prima persona e me indirettamente.E il infine il nostro ritrovarsi la sera,cenare
e dormire insieme.Ora torneremo a L.A.dove io dovrò buttarmi a capofitto nel lavoro per l’uscita del nuovo disco e la mia Swan inizierà le prove dello spettacolo che segnerà il suo debutto in America. Ma non prima di aver trascorso il mese di Giugno a Neverland.
Un mese intero!L’avrei avuta tutta per me per tutto quel tempo! Ma ora dovevo pensare a quello che avrei dovuto fare da li a qualche ora.
Un giro per alcune vie di Montecarlo a bordo dell’ultimo modello di una piccola auto.La Mercedes mi aveva chiesto di fare da testimonial per la sua nuova Smart. na macchina di dimensioni piuttosto ridotte ma decisamente piacevole da guidare.
“Ti è piaciuta la nuova macchina?”mi chiede Burt mentre salgo sul van.
“Si, non è male…”rispondo.
“Puoi provvedere per farne acquistare un paio da usare a Neverland? Colore bianco.E digli di personalizzare le portiere col logo della proprietà. Grazie…”aggiungo dopo un paio di minuti.
“Ok Michael…aspetta un momento…”dice prendendo il telefono.Lo vedo annuire “...mi hanno appena comunicato che Mademoiselle è arrivata adesso all’aereoporto…”
“Grazie Burt”.Mademoiselle.
Tutti coloro che erano stati coinvolti nella nostra storia la chiamano cosi.A Sabine fa molto piacere perché lo considera un’attenzione in più nei suoi confronti essere chiamata ‘signorina’ nella sua lingua
natale.Mademoiselle l’Etoile Sabine Nicole Lancret.Al pensiero del suo nome completo se ne aggancia un altro: l’aver letto il nome di quell’azionista francese accostato a quello di Sabine su tutti i giornali, qualche giorno fa.Che ricordo spiacevole!
Avevo provato tanti sentimenti contrastanti tra loro.Oltre a scoprirmi molto nervoso e irritato! Decisamente non mi erano piaciute affatto quelle foto!

*****************************************

Il nostro soggiorno a Montecarlo non era iniziato per niente bene.Con Michael ebbi una discussione piuttosto accesa non appena ci eravamo visti quella mattina a causa di Jerome e delle sue mani lunghe.Da una parte ero molto contenta:Michael arrabbiandosi mi aveva fatto capire che era geloso e che teneva molto a me.Dall’altra però mi spiaceva,e molto,per tutta la situazione che si era creata e onestamente devo ammettere che la colpa non era solo di Jerome.Ma che mi era preso?Che sarebbe successo se…Di nuovo quel pensiero!Scossi la testa come a scacciarlo.Girai per la mia camera senza sapere che fare.Michael mi aveva detto che non aveva intenzione di discutere oltre con me e che preferiva restare solo.Quindi ero tornata nella mia stanza.Mi appoggiai al muro accanto alla finestra, pensando ancora alla nostra discussione.
“’sta storia dei flirt che usi come copertura per noi sta cominciando a stancarmi…”aveva detto.“Spero che non diventi una scusa per mascherare dell’altro…”aveva mormorato a mezza voce.Dell’altro…Nelle foto non si vedeva molto bene ma la posa in cui eravamo stati ripresi io e Jerome non lasciava adito dubbi e Michael aveva capito che stavolta c’era qualcosa di diverso…Com’ero stata stupida!Cosa credevo di dimostrare? E soprattutto perché?Sospirando mi appoggiai al vetro e guardai i fan dietro le transenne.Molti di loro erano li dal mattino,sembrava non ne avessero mai abbastanza di stare col naso in su o di chiamare Michael o ancora cantare le sue canzoni.Come stavano facendo ora.Mi ritrovai a cantare con loro e intanto le nubi nei miei pensieri si diradarono e il mio sguardo li abbracciava tutti.E poi la vidi.Mi si gelò il sangue nelle vene e dopo un primo momento di smarrimento mi accucciai sul pavimento.Eva!Se avesse scoperto che ero lì, tutto il castello di bugie che le avevo propinato sarebbe caduto in un istante!Mi coprii la faccia con le mani.Fine dei giochi.Niente più visita a Palazzo Grimaldi,niente più giri serali al porto delle navi antiche,niente più cene a base di patatine e gamberetti mangiati direttamente dal cartoccio…per fortuna ero già stata alla scuola di danza!Avrei passato i giorni successivi chiusa in hotel e con Michael arrabbiato, non era una bella prospettiva.
“Oh no!!”dissi a voce alta. Ero invitata a cena quella sera!“Che faccio ora?!”
Mi alzai svogliatamente e col broncio osservai di nuovo i fan.
“Già:i fan…se non ci foste voi!!!”mi sfogai a voce alta.Come si stava bene a Montecarlo fino a due giorni fa.Strade vuote, atmosfera tranquilla:avevo girato indisturbata.E ora ogni via limitrofa all’Hotel de Paris brulicava di persone e dall’arrivo di Michael la folla era quasi triplicata.Erano passate solo ventiquattro ore da allora ma a me sembrava un’eternità. Mi ero goduta il suo arrivo dalla finestra.Pensando a quanto ero fortunata ad essere li e non in mezzo ai fan ma anche che tra loro l’atmosfera sarebbe stata senz’altro diversa e più emozionante.Li guardai ancora: sembravano tutti uguali. Jeans, magliette e felpe jacksoniane,fasce col viso e il nome di Michael stampati su ogni centimetro libero,le iniziali di Michael dipinte sul viso…
‘Scomparirebbe chiunque in mezzo a loro’pensai.
E un’idea si fece strada in me.Svelta tirai fuori dei jeans e una maglietta e poi la parrucca,le lenti colorate e gli occhiali usati al locale strip e iniziai a truccarmi e pettinarmi usando combinazioni diverse per la mezz’ora successiva.“Et voilà…”esordii poi ammirando il risultato finale allo specchio.Ma qualcosa stonava.Erano gli abiti. Seppur informali,erano comunque griffati e non andavano per niente bene.Decisi di uscire cosi.Avrei provato subito il travestimento e avrei comprato quello che mi serviva.Ma svelta tornai indietro.Non avrei mai potuto rientrare in camera.La security all’ingresso non mi avrebbe riconosciuta.Composi il numero di Ben.
“Mi spiace, Mademoiselle,Michael non può venire al telefono ora…”disse poi“Per favore Ben, è urgente…puoi riprovare?”chiesi quasi supplicando.
“Si tenga pronta per favore,sto per venire a prenderla”Ben chiuse la comunicazione.Mi tolsi lenti e parrucca appena in tempo.Ben stava già bussando alla porta.Quando aprii notai che era scuro in viso.In ascensore tenne lo sguardo basso.Avevo già vissuto quella situazione. Glielo dissi ma lui non raccolse e dopo il suo“Già…”rimase in silenzio finchè non avvisò Michael che ero nel salone.Ben mi portò da Michael circa venti minuti dopo.Quando entrai nella stanza,mi arrivò il profumo della macedonia o di quello che ne restava.Notai il vassoio con le stoviglie utilizzate e realizzai che non avevo pranzato.
“Ciao Sabine…”la voce di Michael mi arrivò alle spalle.“Stile casual oggi?Che hai fatto ai capelli?”
“…Ciao mon amour...ehm…li ho solo raccolti…e i vestiti bè…”mi interruppi e lasciai che il silenzio cadesse nella stanza.Il viso di Michael mi aveva fatto capire che non aveva intenzione di intavolare una conversazione.Restammo in silenzio per un po’.
“Non è mai successo prima che un mio assistente mi dovesse chiedere le cose due volte dopo aver ricevuto la mia risposta, negativa o affermativa che fosse…”disse poi Michael in tono asciutto.Era ancora arrabbiato.
“Non te la sarai presa con Ben,voglio sperare!”lo guardai in viso.
“E se fosse?”mi provocò.
“Ma Ben non c’entra nulla!”sbottai
“Vedrò delle tue foto anche con lui tra qualche mese?”
“Sei ingiusto,ora!”Non riuscii a trovare altre parole per controbattere.Non avevo mai visto Michael tanto adirato e non sapevo proprio cosa fare.
“Scusa Michael…mi avevi detto di venire a prendere Mademoiselle dopo un quarto d’ora…”bussò Ben.
Ero senza parole.Mi stava trattando come uno dei suoi assistenti.Non concedeva mai loro più di venti minuti per parlargli o esporgli i problemi che potevano incontrare durante i suoi spostamenti.
Mi venne da piangere.Guardai in basso e mi mossi sul posto.Non volevo andare via…
“Non ho ancora finito con lei.Ti chiamerò dopo.Puoi andare…Grazie Ben…”sentii poi.
Sospirai ricacciando indietro le lacrime e alzai il viso guardando Michael.
“…..non ho detto nulla a Ben…solo di venirti a prendere…sono ancora arrabbiato con te ma ho bisogno di parlarne…le tue‘storie’sono un bel paravento…ma non durano…e non dai una bella immagine di te...”
“Lo dico sempre nelle interviste che sono tutte invenzioni…”lo interruppi.
“E allora digli di scrivere a lettere cubitali che sei single!!”sbottò a voce alta“…almeno questo se proprio non vuoi che sappiano di noi!!”continuò.“Che poi:che senso ha ancora tutto questo, me lo spieghi?Non sono più sposato e la storia dell’amante segreta non ha più motivo d’essere!”
“O pensi che io non sia all’altezza dell’elegante ed eterea Mademoiselle l’Etoile?”aggiunse poi.
“…ma come ti viene in mente una scemenza simile?”ero esterrefatta. “Come puoi credere che mi senta più importante di te?”
“Se fosse vero,non saremmo a questo punto…”continuai.Feci una pausa e ripresi dapprima guardando in basso,poi di nuovo Michael:“…non voglio che chiedano anche a me se facciamo sesso...non voglio che pensino che io sia la tua copertura per chissà quale tua deviazione sessuale…non voglio che chiedano di te nelle mie interviste…non voglio che facciano battutine idiote sul tuo conto quando mi vedono…” sospirai“tu sei una ‘cosa’ solo mia…”terminai quasi a bassa voce.
Michael si portò alle mie spalle e iniziò a sciogliermi le trecce.
“Ecco cosi è meglio…”disse quando terminò.Aveva cambiato tono.
Mi prese in braccio e mi baciò.
“Michael ma cosa…”
“Ora facciamo pace…”

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