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Andrea Camilleri su El Pais attacca Berlusconi: riflette il peggio di ciascuno
di Elysa Fazzino
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18 settembre 2009
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Per lo scrittore siciliano Andrea Camilleri siamo in una fase di emergenza per la nostra democrazia: in un'intervista al quotidiano spagnolo El Pais, il maestro del thriller dipinge «l'oscurità del panorama politico italiano» e attacca Silvio Berlusconi chiamandolo «buffone delirante».
Nell'intervista, messa in evidenza sulla homepage del sito web con il titolo «Spero che siano i cittadini a chiudere con Berlusconi», il corrispondente da Roma Miguel Mora scrive che Camilleri, 84 anni, rivendica «la sua vecchia rabbia comunista» come «antidoto morale» per un'Italia che vota e ammira Berlusconi. Un'Italia che «ama il buffone delirante perché riflette il peggio di ciascuno e suscita l'invidia che ogni italiano prova per le motociclette che non rispettano nessuna regola del codice».
Camilleri giudica «inquietante» il silenzio su Berlusconi in Italia. «La politica ha sostituito la magistratura», l'opposizione è stata sostituita due giornali (La Repubblica e l'Unità) e un canale tv (Rai3). «Tutti gli altri tacciono». Parla invece la stampa straniera, «che ha supplito alla nostra in questa fase di emergenza della nostra democrazia».

In Italia, continua lo scrittore, «non ci sono pesi e contrappesi, corpi e anticorpi, la malattia Berlusconi si è estesa e non incontra resistenza». Il padre del commissario Montalbano vede nero: «domina l'immoralità». Alla domanda se il Pd sia un'alternativa reale, risponde che è «un mostro a due teste». E sulla libertà di stampa, afferma che Berlusconi non chiude i giornali solo perché non può. «Ma censura». E «insulta i giornalisti, gli avversari, li chiama farabutti, coglioni… Dove si è mai visto un Primo ministro che insulta?». Per insultare usa spesso la parola «comunista» e ciò «rivela una cosa: è innamorato del fascismo, ma è peggio dei fascisti perché alcuni fascisti si sono evoluti».

Perché gli italiani amano tanto Berlusconi? «Perché si guardano nel suo specchio e sono uguali», risponde Camilleri. Ma lo scrittore non crede che l'Italia possa andare avanti altri quattro anni così: «Siamo sull'orlo di un'implosione». Gianfranco Fini – continua - persegue un obiettivo: staccarsi da lui. «Dice cose giuste, laiche, moderne. Una destra finalmente rispettabile». Secondo lo scrittore, nonostante le critiche venute dai vescovi, non sarà la Chiesa a farla finita con lui. «Il dogma assoluto della Chiesa è il denaro, l'esenzione fiscale… Basta non toccare il denaro del Santo Padre». «No, non sarà la Chiesa a chiudere con Berlusconi. Spero che lo facciano i cittadini».
18 settembre 2009


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