Leggendo il titolo di questo post, diverse domande staranno frullando nella vostra testa.
È più che comprensibile, perché "Thriller" è l'album più venduto al mondo, ha vinto otto Grammy Awards, è una pietra miliare che ha segnato indelebilmente la storia della musica, ha un sound che non conosce il passare del tempo e molto, molto altro si potrebbe scrivere su questo capolavoro assoluto di Michael Jackson.
Eppure, ci fu un episodio in cui il suo sound deluse tutte le persone presenti in Studio.
Ce lo racconta il vincitore del Grammy - proprio per "Thriller" - nella categoria "Miglior Registrazione Ingegnerizzata Non Classica",
Bruce Swedien:
«Quando pensavamo di aver finito il mixaggio per l'album "Thriller", dovevamo decidere il minutaggio che andava su ogni lato del disco.
Certo, "Thriller" uscì nell'era dei vinili Long-Playing, quindi parliamo di circa 25 minuti per lato.
Ma se tu metti troppi minuti sull'LP, il volume di registrazione viene compresso, minimizzato, così come il responso dei suoni a bassa frequenza, e tutto ciò per cui hai lavorato duramente finisce per essere qualitativamente compromesso.
A quei tempi, 18 minuti per lato erano perfetti a garantire un'ottima qualità del suono. Ma noi eravamo andati troppo oltre!
Continuavo a dire a Michael, Quincy e Rod (Temperton) che 28 minuti per ogni lato erano eccessivamente lunghi per un buon sound, ma non vollero darmi retta.
Per questo motivo, litigai con loro e me ne andai dallo Studio sbattendo la porta della sala di regia.
Ma così avevano deciso.
Presi quindi i nastri e li portai nello Studio "Bernie Grundman Mastering" per inciderli su disco; poi tornai agli "Westlake Studios" per fare ascoltare il risultato.
Quincy Jones, per il mio ritorno,
aveva creato un meeting speciale in cui Michael, Rod Temperton, Freddy De Mann (l'allora manager di Michael)
e tutti i grandi capi della Epic Records erano presenti.
I boss della Epic portarono per l'occasione due grandi bottiglie di champagne, tanta era la loro eccitazione per questo ambizioso progetto.
Mi recai nella sala di regia dello Studio,
poggiai il vinile di "Thriller" sul giradischi e lo feci suonare.
Lo ascoltammo e il sound di quel disco era una me**a! Era davvero orribile!
Calò il silenzio assoluto in Studio. Fu davvero un momento imbarazzante.
I capi della Epic Records se ne andarono via guardandoci con disprezzo.
Nella mia testa risuonavano le parole 've lo avevo detto!'.
Con la coda dell'occhio vidi Michael andare di nascosto nello Studio di fianco al nostro; così lo abbiamo seguito.
Mi sedetti vicino a lui, stava piangendo. Era profondamente deluso.
Quincy ci guardò tutti e disse: 'Ci prendiamo due giorni di pausa, torniamo e finiamo una canzone al giorno'.
"The Girl Is Mine" era già uscita come singolo, quindi ci rimanevano otto canzoni: otto giorni di duro ed estenuante lavoro per editare, remixare e sovraincidere quelle tracce come Dio comanda.
Trascorsi quegli otto giorni, tornai nello Studio "Bernie Grundman Mastering" per masterizzare su vinile le nuove registrazioni... Stavolta "Thriller" ruggiva come un leone!»
Il peculiare sound di "Thriller", dunque, non è costituito solo da sacrificio, dedizione, sperimentazione ed estro creativo da parte di ottimi professionisti, ma altresì da delusione e fallimento.
Fallimento che ha la medesima importanza degli aspetti positivi inerenti alla lavorazione di "Thriller", poiché ha mostrato la via per conseguire un successo senza precedenti; un successo ineguagliabile quanto il suo sound stesso, nonché la consacrazione definitiva del nuovo idolo delle folle: Michael Jackson.
_________________________________
Post di Marco Di Gregorio e foto di Giuseppe Mazzola dal nostro Gruppo Facebook Michael Jackson FanSquare • ITALIA.
[Modificato da Mark Tiger 14/05/2020 21:48]