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Il primo concerto ufficiale dei Jackson Five: il debutto della Jacksonmania
il 2 maggio 1970


Sabato 2 maggio 1970, i Jackson 5 diedero il loro primo concerto ufficiale sotto l'etichetta Motown a Philadelphia, in Pennsylvania. L'inizio del loro primo tour nazionale, un tour di quattordici date attraverso gli Stati Uniti.

Qualche mese prima, nel dicembre del 1969, il gruppo aveva pubblicato il loro primo album, "Diana Ross Presents The Jackson 5" e il singolo "I Want You Back" aveva raggiunto la vetta delle vendite. Il secondo singolo "ABC", dall'album omonimo uscito l'8 maggio 1970, aveva seguito lo stesso percorso. La Jacksonmania stava arrivando. Tuttavia, i cinque fratelli erano ben lontani dal sospettare che cosa li avrebbe attesi nei prossimi mesi e specialmente in questo primo concerto a Filadelfia.

Per promuovere il concerto, la Motown aveva pubblicato un annuncio sul giornale locale che mostrava non solo la data del concerto, ma anche l'ora di arrivo del gruppo all'aeroporto internazionale di Filadelfia il 1° maggio, e il loro numero di volo, provocando una rivolta al momento del loro sbarco: tremilacinquecento fan deliranti hanno invaso l'aeroporto per vedere i fratelli che hanno dovuto essere evacuati rapidamente in una limousine.





La Motown aveva anche mandato una troupe per filmare l'arrivo all'aeroporto (e il concerto). Queste sono le immagini trovate nello show Going Back To Indiana trasmesso in televisione nel settembre 1971 (e che ha dato origine all'album con lo stesso nome).





Si vedono i Jackson 5, scendere dal loro aereo, Michael con un berretto bianco, accompagnato da Suzanne DePasse e poi salire in macchina e i fan che li inseguono gridando dopo aver infranto le barriere di sicurezza dell'aeroporto.



Michael dorme sull'aereo. Non riesce ancora a immaginare l'isteria che lo attende.


"Prima di arrivare a Filadelfia, non ci eravamo resi conto del nostro livello di popolarità. Certo, eravamo al corrente delle vendite dei dischi, delle posizioni in classifica,degli articoli di giornale e dei sacchi di posta dei nostri fan, e ci complimentammo l'uno con l'altro per essere diventati il primo gruppo di ragazzi ad aver superato il milione di copie vendute.
Ma non erano realtà che avessimo toccato con mano, perchè quella era la seconda fase del piano, e noi facevamo una vita molto appartata, delimitata dalle quattro pareti senza finestre dello studio di registrazione alla Motown, e dai finestrini oscurati della limousine che a tarda notte ci riportava a casa, già mezzi addormentati.

È stato solo quando siamo saliti sul palco quel giorno che la realtà della Motown (...) ci ha colpito in pieno", ricorda Jermaine Jackson.



Il giorno seguente, il concerto si è svolto al Philadelphia Convention Hall and Civic Center. Johnny Jackson e Ronnie Rancifer, rispettivamente batterista e tastierista, accompagnano i Jackson 5, come hanno fatto sin dal loro debutto.
Li troviamo in questa foto dietro le quinte poco prima di salire sul palco accanto ai fratelli Jackson e Weldon McDougal, il pubblicista della Motown (con suo figlio).



Quella notte, Michael infiamma la sala. Al culmine dei suoi 11 anni, ha già tutto di un professionista e affascina il pubblico, un pò come il suo idolo James Brown.








La setlist del concerto:

I Want You Back
Stand!
Hum A Song (From Your Heart)
My Cherie Amour
Feelin’ Alright
Yesterday
Zip-A-Dee-Doo-Dah
There Was A Time
It’s Your Thing
Thank You (Fallettin Me Be Mice Elf Agin), una cover degli Sly & The Family Stone in cui Michael presenta i diversi membri del gruppo seguito dal famoso "Grazie" dei fratelli, a cappella.



Le scene di isteria si ripetono nel pubblico. In diverse occasioni, i circa cento agenti di polizia presenti sono obbligati a respingere le ragazze adolescenti che stanno cercando di invadere la scena. Lo spettacolo si ferma anche quando i Jackson 5 iniziano il loro successo I Want You Back, per ridare calma.

Michael e i suoi fratelli saranno costretti a tornare al loro hotel scortati da motociclette della polizia, prima del putiferio alla fine del concerto.

"Michael era spaventato a morte", dice Jermaine, "Noi siamo rimasti molto colpiti, ma Mike era davvero spaventato." "Non so se potrò farlo per sempre", ha detto. Può essere per un pò ma non per sempre".

Eppure ... era solo l'inizio di una vita sotto i riflettori e della follia dei fan.

Fonte: On Michael Jackson's footsteps

- Traduzione a cura di dearmichael per Michael Jackson FanSquare.