00 31/10/2014 11:44
Re: Re: Re: Re:
mark frankie teardrop, 31/10/2014 09:56:





Quello che però qui importa è che vi sono generi che riverberano in qualche modo stati d'animo, un po' come una volta all'interno della stessa opera vi era l'allegro, eccetera. Credo che fin qui sia tutto logico. Quello che mi interessa è vedere se esiste uno stato di simbiosi intellettuale per cui certa musica, "solare" o meno, sia di formazione del pensiero.

Ecco, non sono sicuro che l'obiezione per cui il disco è solo la scintilla ed i pensieri sono preesistenti sia valida in assoluto. Mi ricordo, ad esempio, che il Sergente Pepe a sette-otto anni mi ha fatto smettere di tirare calci ad un pallone, mi ha messo ore seduto sul mio letto a leggere i testi stampati in ultima di copertina; in generale, mi ha aperto tutto un mondo nuovo di idee e per cui l'inghilterra era un eldorado mentre io vivevo all'inferno. Insomma mi ha impresso una nuova auto-coscienza. E di qui credo si siano avuti quei primi effetti fisiognomici di cui parlavo all'inizio.








Io sono convinto del fatto che tutto è già dentro di noi e che nessun incontro, musicale o meno, avviene per caso...
lo dico con cognizione di causa...perchè credo che solo ad un animo predisposto rimane impresso un ascolto anche fugace, e solo quell'animo predisposto andrà poi ad approfondirlo...

non sono i beatles che cambiano la vita di un bambino, o di un adolescente, quella vita era già così, se non lo fosse stata i beatles non gli sarebbero interessati...
spero di spiegarmi...

ergo, è solo una questione di tempo, prima o poi, se sei predisposto, arriverà qualcuno a farti capire chi sei...
possono essere i beatles a 8 anni o i led zeppelin a 13...poco cambia...

però se avessi giocato un po di più a pallone forse sarebbe stato meglio... [SM=x47983]
[Modificato da Keep the faith 31/10/2014 11:46]

Ah Avvocà io un termine per note ve lo concedo...però non scrivete troppo perchè io non ce la faccio a leggere