00 07/09/2011 23:56
Capitolo 7





Sento chiudere la porta alle mie spalle. Questa volta nessun improvvisa apparizione, nessuna materializzazione alle mi spalle. E' li davanti a me. Ci sono altre persone nella stanza, vedo DiLeo , Bill, 2 guardie del corpo, Sarah e Karen. Michael era in mezzo alla stanza, sono sicura che mi sta guardando, anche se indossa sempre quei benedetti occhiali da sole scuri. Non lo degno di uno sguardo e entro nella sala.
Buona sera a tutti, spero di non essere in ritardo.- Karen mi sorride, mentre Sarah rimane imbambolata a guardare il mio vestito, anche se devo ammettere che questa sera anche lei è uno schianto.
Ciao Anna, non ti preoccupare tra pochi minuti saremo pronti...sei in perfetto orario.-
mi dice DiLeo mentre mi fa letteralmente una radiografia da capo a piedi sfoggiando un sorriso a trentadue denti. Gli sorrido...sicura di me vado a sedermi vicino a Sarah e Karen per parlare di come si svolgerà la serata. Michael sta parlando con Bill e DiLeo ma so per certo che guarda nella mia direzione perchè noto che più volta si fa ripetere le cose da DiLeo come se non lo stesse ascoltando.
Bene! Signori siamo pronti per andare...allora, usciremo dalla cucina poi faremo...-
Bill inizia a parlare ma non riesco a sentirlo, Michael si è levato gli occhiali e mi sta fissando. Mi punta spudoratamente, senza la minima vergogna nel vedere che mi sono accorta che mi sta guardando, il suo sguardo è un mix di rabbia e stupore...non capisco cosa vuole comunicarmi. Non abbasso lo sguardo, anzi, alzo leggermente la testa come per fare cenno di guardarlo dall'alto al basso e lo fulmino con gli occhi. Regge lo sguardo senza la minima esitazione poi si rinfila gli occhiali.....dobbiamo andare.
Attraverso la cucina con a seguito 6 guardie del corpo che fanno da barriera umana a Michael, che sta nel loro mezzo, con a fianco Bill e Sarah. Usciamo in fretta dall'hotel e in un batti baleno Bill mi fa entrare in macchina, mi posiziono sul mio sedile mentre mi sistemo il vestito per non farlo sgualcire cercando di guardare la mia immagina riflessa nel finestrino scuro dell'auto, vedo che la portiera si apre di nuovo...riconosco il suo profumo..è Lui.
Prego che entri qualcun altro in macchina con noi ma sento in lontananza il rumore delle portiere chiudersi...ecco, è iniziata la “serata tortura”. Siamo solo noi due, io e Michael in auto per un tragitto che non so neanche quanto durerà..ma spero in cuor mio che l'autista faccia il più in fretta possibile.
Partiamo. Nessuno dei due parla, silenzio assoluto, lui guarda avanti sempre con i suoi maledettissimi occhiali...anche di notte ! Mi posiziono vicino al finestrino per cercare di vedere qualcosa rimanendo rigida come un pezzo di legno. C'è la sua fragranza nell'aria, è buonissima ...sento il ritmo lento dei suoi respiri, anche lui sembra non muovere un muscolo. Si è preparato per l'occasione indossando uno dei suoi completi tipico stile “Michael Jackson”. Siamo in viaggio da più di 10 minuti.
Non sei venuta ieri sera.- secco , diretto, coinciso. Lo sapevo! Immaginavo che prima o poi avrebbe aperto il discorso era solo questione di tempo e adesso voleva della spiegazioni.
Mi volto verso di lui, ma noto che continua a guardare avanti, mi giro anche io e rispondo senza lasciar trasparire alcuna emozione.
Ho avuto da fare con il book. Mi dispiace. - Nessuno dei due guarda l'altro.
Capisco...spero che tu abbia ricevuto la rosa.-
Si, è molto bella grazie, è stato davvero un bel pensiero da parte tua.-
Silenzio....
Non fa niente. Mi avrebbe fatto davvero tanto piacere la tua presenza.-
Spero che ci sarà una prossima volta...-
Non credo...- mi risponde freddo.
Ecco, di nuovo si comporta da bimbo capriccioso e insolente il tutto solo perchè ha ricevuto un no da una donna. Mi dispiace ma questa volta non riesco a stare zitta.
Fa come meglio credi, non sono problemi miei, grazie a dio ho ancora aria nei polmoni anche se non sono venuta al tuo concerto.- rispondo secca.
Certo che faccio come voglio, sono io che comando qua, sempre se te lo ricordi, era un semplice invito a passare una serata insieme, mi sarebbe piaciuto conoscerti meglio...-
Ho detto che mi dispiace, sono stata davvero occupata con il book, non sto mentendo Michael, volevo prepararmi al meglio-
Si gira verso di me e si toglie gli occhiali. Mi guarda dritta negli occhi...sento che sto per sbriciolarmi sul sedile, cerco di tenere il suo sguardo ma mi sento di nuovo vulnerabile difronte a quegli occhi neri, profondi...Mi guarda le labbra e scende con lo sguardo sul mio vestito.
Non ti conosco bene, ma devi avere un bel caratterino.- sorride.
Anche tu non sei da meno... Mr.Jackson. - dico sarcastica. Credo che la tempesta sia momentaneamente passata.
Ride di nuovo e mi fa l'occhiolino mentre si rinfila gli occhiali. Ripenso di nuovo a quel bacio...non so perchè ma sento un impulso improvviso di accoccolarmi dolcemente sulla sua grande spalla. Tiro un bel respiro e mi ricompongo non voglio far trasparire nessuna emozione.


Arriviamo alla villa alle 23.30, un ora di ritardo. Ci devono essere alcun paparazzi fuori dalla residenza perchè appena passiamo sento il rumore dei flash. Entriamo all'interno della tenuta dove parcheggia l'auto. Le guardie del corpo mi fanno scendere, mi ritrovo davanti un palazzo imponente per esteso con una meravigliosa gradinata all'entrata tutta illuminata. E' la residenza di uno dei colossi giapponesi del mondo della discografia che in occasione della presenza di Michael in Giappone ne ha approfittato per invitarlo a questa cena.
Alzo il vestito per non sporcarlo e vado vicino a Michael, circondata da tutte le guardie del corpo ci avviamo verso l'entrata.
Appena mettiamo piede all'interno della sala inizia un incessante applauso da parte dei tutti presenti. Io sono ancora vicino a lui, che sorride salutando con la mano. Lo guardo, mi sembra dolcissimo...sembra quasi intimidito da questa calorosa accoglienza. Noto che alcune persone mi guardano in maniere strana, sicuramente staranno pensando che io sono una sua nuova fiamma. Si fa vanti il padrone di casa.
Michael questo è il signor Fukuda, il proprietario della villa.- gli dico piano cercando di avvicinarmi al suo orecchio senza farmi vedere.
Si presentano mentre io traduco...per fortuna c'è un altro traduttore che sa abbastanza bene l'inglese e io ci aiutiamo a vicenda per le varie presentazioni.
Sempre seguiti dai bodyguards ci accomodiamo al tavolo dove ci serviranno la cena.
Michael è a capo tavola e io sono al suoi fianco vicino alla mia destra c'è l'altro traduttore...un ragazzo giapponese di 34 anni Chikao , molto simpatico. Tutto procede secondo copione. Michael mangia poco e niente, è timido, gentile, riservato con gli altri ospiti e è più affascinate che mai...nonostante ci siano altre grandi voci del panorama musicale giapponese è lui la star, pur non facendo nulla di speciale riesce a catalizzare con il suo fascino magnetico tutta l'attenzione su di lui, per quanto possa resistere, anche io rimango completamente ammaliata dalla sua persona.
Mentre sorseggio il mio vino rosso mi accorgo che dall'alta parte del tavolo poco più giù c'è un ragazzo che mi sta guardando...sorrido e abbasso lo sguardo, non è giapponese avrà si è no una trentina d'anni, molto carino. Ci scambiamo ancora un po di sguardi..sa che sono l'assistente di Michael e non la sua fidanzata per questo non si fa problemi a guardarmi ancora.
Hai fatto colpo a quanto vedo.- è Michael.
Mi giro verso di lui di scatto...
Beh, la tua truccatrice e il tuo vestito fanno sembrare bello chiunque...- rispondo.
Eri bella anche con il tuo pigiama quella sera. -
Credo di non aver sentito bene. Mi sto sciogliendo come il burro, per fortuna che sono seduta.
Sorrido un po imbarazzata cercando di mantenere sempre una facciata fredda.
E questo cos'era ? Un complimento per scusarti per ciò che è successo prima in macchina?- replico sorridendo.
No, era un complimento per dirti che purtroppo avrò bisogno ancora delle mia assistente una volta tornato in hotel...- sorride malizioso.
E' una minaccia?- chiedo fissandolo negli occhi.
Oh no... è un obbligo...- replica sornione.






Grazie ancora a voi ragazze che state seguendo questa storia. Un bacione.