IL CASO A NAPOLI PRECEDENTE AL CIMITERO DEI COLERICI
«Sos fantasma» al Museo Archeologico
Operai in panico, arrivano i ghostbuster
Una foto scattata da un architetto durante i lavori
al «braccio nuovo» rivela la sagoma di una bambina
La foto scattata dall'architetto del ministero ( ph. Ansa.it)
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NAPOLI – Di luoghi «infestati dai fantasmi», o presunti tali, Napoli ne ha tanti. Da palazzo Sansevero in piazza San Domenico Maggiore alla villa abbandonata della Gaiola, da palazzo donn’Anna a Posillipo alle dimore nobiliari in via Tribunali. Ma al Museo Archeologico Nazionale, zeppo di turisti e visitatori in ogni periodo dell'anno, di spettri finora non se n’era mai parlato. Finora. Perché, come riporta l’edizione odierna de Il Mattino, una foto sembrerebbe testimoniare la presenza di una bambina «ectoplasma» tra i locali del braccio nuovo del palazzo cinquecentesco. L’immagine è stata scattata dall’architetto Oreste Albarano, nominato dal ministero per i Beni Culturali come responsabile dei lavori al Museo, dopo diverse lamentele da parte di operai a lavoro.
FENOMENI INQUIETANTI - Da tempo gli operai sostenevano che durante le ore di attività accadevano strani fenomeni: carriole riposte cadono su un lato all’improvviso, secchi pieni d’acqua inspiegabilmente svuotati da un momento all’altro. L'architetto Albarano, dopo i continui allarmi, si è recato a fare un sopralluogo al museo e ha scattato alcune foto. In una di queste è comparsa la sagoma eterea di una bambina, vestita di abiti antichi. Che non è la figlia di alcun operaio. Albarano, sebbene abbia precisato di non credere assolutamente ai fantasmi, si è allarmato e ha chiamato un’equipe di esperti del soprannaturale, tra i quali docenti universitari, che a settembre dovrebbero arrivare a Napoli «a caccia di fantasmi».
IL PRECEDENTE AI «COLERICI» -Una vicenda che ricorda quello che capitò nel 2006 al cimitero dei Colerici dalle parti di corso Malta, una sorta di «père Lachaise» napoletano oggi chiuso e in abbandono. Un visitatore, durante il «Maggio dei monumenti» di quell’anno, scattò una foto nel camposanto (non ancora ridotto ad attuale giungla) e scoprì anche in quel caso la sagoma di una bambina vestita con abiti ottocenteschi. Della vicenda parlò il quotidiano Napolipiù.
Redazione online
22 agosto 2011
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