Sono di questi giorni le proteste che stanno dilagando a macchia d’olio nelle strade degli Stati Uniti in seguito al clamoroso omicidio dell’afroamericano George Floyd ad opera dell’agente di polizia Derek Chauvin.
A Minneapolis, dopo un fermo, George è stato ammanettato e soffocato da quattro poliziotti, tutti rigorosamente bianchi, malgrado avesse implorato per lunghissimi minuti di non essere ucciso.
Immagini penetrate nelle nostre coscienze con la pesantezza di un macigno, e che tornano a ricordarci quanto la lotta contro la piaga del razzismo sia ancora indispensabile.
Ebbene, tra i tanti manifestanti non è passata inosservata la secondogenita di Michael Jackson
, Paris, che sulla scia delle orme del suo papà è da sempre portavoce attiva del diritto all'uguaglianza tra generi ed etnie.
Come testimoniano le foto che vi posteremo anche nei commenti, la giovane Paris non ha avuto timore di esporsi pubblicamente, protestando vigorosamente in mezzo alla folla monitorata dalle forze dell'ordine.
Per quanto i tabloid abbiano provato a far credere che Michael Jackson odiasse il colore della sua pelle, i principi di uguaglianza e di fratellanza sprigionati dalla sua arte restano delle pietre miliari contro ogni forma di razzismo e violenza.
“They Don’t Care About Us”, in particolare, rappresenta un urlo rabbioso e disperato contro l’abuso di potere, troppo spesso perpetrato da pubblici ufficiali e troppo spesso a danno di persone di colore.
Il razzismo è un crimine, la pratica della discriminazione comporta disuguaglianza, e la disuguaglianza comporta pregiudizi e ingiustizie sociali.
Di fronte a un fatto tanto grave. Michael non sarebbe rimasto in silenzio. Paris lo sa e anche noi lo sappiamo.
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A cura di Giusy Mascolo
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[Modificato da DOUBLE-D 02/06/2020 09:38]
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