00 07/06/2019 14:54
La figlia di Michael Jackson risponde alle critiche per l’uso della marijuana
Paris, figlia di Micheal Jackson apre alla marijuana e lo scrive su Twitter rispondendo a qualche troll che la provoca dandole della drogata e degenerata, chiamando in causa anche il padre. La modella ha spiegato di non farne un uso quotidiano ma di usarla a scopo terapeutico per combattere depressione e ansia.

Paris, figlia di Micheal Jackson apre alla marijuana terapeutica e lo scrive su Twitter rispondendo a qualche troll che la provoca dandole della drogata e degenerata, chiamando in causa anche il padre. La modella e attrice aveva condiviso su Twitter uno spuntino strano, ovvero un panino con spaghetti, formaggio e mozzarella nato dopo aver fumato marijuana, come aveva spiegato a un fan che le aveva chiesto come fosse nato ("Sono curioso di sapere come diamine ti è venuta in mente questa creazione") e lei ripostandolo sul social aveva, appunto, scritto "m a r i j u a n a", cosa che ha impressionato alcuni tra i suoi follower che hanno cominciato a insultarla, con uno che ha anche scritto: "Drogata, scommetto che cucini anche della metanfetamina. Tuo padre si sarebbe vergognato di te. Degenerata".

La modella, però, a quel punto ha risposto a muso duro, spiegando che la marijuana è usata anche a scopo terapeutico, cosa che le fa: "Perché una pianta medicinale organizza, che proviene da Madre Terra con dozzine di proprietà benefiche che, tra l'altro, è legale nel luogo in cui vivo e utilizzata per aiutare gente che soffre in tutto il mondo sarebbe uguale alla meth?". La 21enne ha difeso così il suo uso della marijuana spiegando che le è stata prescritta da un medico per combattere alcuni suoi problemi: "Invece di prendere medicinali con additivi tossici, questa incredibile medicina naturale mi è stata prescritta per aiutarmi con la depressione, l'ansia il disordine da stress post traumatico e insonnia".

Paris ha poi specificato di non farne un uso costante: "Non ne prendo così spesso quando mi sveglio, ma solo in rare occasioni. Non ne faccio uso quando lavoro e non ne faccio uso mentre guido. Per me ha il valore di un medicinale, non di una divertimento quotidiano". Paris Jackson – il cui padre, come noto, è morto per un'overdose di propofol – ha parlato spesso della sua battaglia contro depressione e ansia, che nel tempo le hanno portato anche pensieri suicidi.

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