Miles75, 14/11/2010 22.14: Il punto non è la gravità del crollo o meno, è il crollo in sé, che non sarebbe mai dovuto accadere. Questa volta è crollata una struttura che a detta di Carandini non era stato nemmeno opportuno ereggere, ma la prossima volta cosa crollerà?? Il punto è l'incuria e il disinteresse del mondo politico tutto verso questi siti archeologici, che non sono pura spesa, ma contribuiscono in modo unico all'immagine dell'Italia nel mondo e il cui valore, culturale, identitario, storico, estetico in primis, ma anche economico (pensiamo agli introiti indiretti nelle case degli abitanti di quelle zone) è incommensurabile. Tale disinteresse francamente è inaccettabile e va denunciato a gran voce!
Victoryfan, 14/11/2010 22.21: Infatti l'indignazione dovrebbe essere presente ogni volta che la cultura viene mortificata e offesa, il che in questo paese avviene troppo spesso. Il mio intervento era volto a mettere in evidenza il fatto che la stampa ancora una volta ha strumentalizzato la notizia, utilizzandola a fini politici senza offrire una valutazione obiettiva degli eventi, dei danni, delle reali responsabilità e quindi facendo sì che si passi semplicemente al prossimo caso, senza avere una effettiva coscienza critica della situazione del sito pompeiano.
angelico, 14/11/2010 14.00:[....] Quanto ai beni culturali, cioè all'immenso patrimonio italiano che è in materia il più grande del mondo, richiamo quanto ha scritto in proposito il professor Settis che è uno dei massimi esperti in materia e ricordo anche quanto ha detto il ministro Bondi quando, in una trasmissione televisiva sul crollo di Pompei, ha dichiarato che "una struttura vecchia di duemila anni non poteva che crollare". Mai una frase del genere era stata accolta da un'irrefrenabile e tristissima risata di scherno. [....] www.repubblica.it/politica/2010/11/14/news/scalfari_14_novembre-9087416/?ref...