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Corso Salani morto a 48 anni per malore

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    (Miss Piggy)
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    00 17/06/2010 19:44
    Non so quanti dei più giovani lo conoscessero.
    Non lo si vedeva certo spesso in tv, e più che altro per la sua interpretazione più famosa, quella ne "Il muro di gomma" di Marco Risi, che mi auguro replicheranno presto anche in vista del trentennale della strage di Ustica (27 giugno), anche se temo ad orari vergognosi.

    Nel giugno del 2003 ho avuto l'occasione di scambiare con lui due chiacchiere perchè avevo una comparsata in un film di cui lui era protagonista ("Il vento, di sera" di Andrea Adriatico ): da quel fugacissimo contatto, dall'idea che mi ero già fatta di lui in base alle sue scelte di carriera, da quel poco che mi hano detto anche in seguito di lui conoscenti comuni, ne ho sempre tratto l'idea di una persona proprio bella ed integra. Rarità assoluta oggi, e lo dico a costo di sembrare patetica.
    Quello qui sotto è uno degli articoli apparsi oggi che mi sono piaciuti di più, ma devo dire che quelli che ho visto sono tutti pieni di riconoscenza e rispetto.


    L’unico cineasta felice, addio Corso Salani

    Magnifico cineasta analogico, stupendamente inattuale e pertanto assolutamente necessario, indispensabile, per capire come siamo (diventati) oggi. Ora, chi racconterà più queste storie? Ecco un cineasta insostituibile, che non ha emuli, troppo vero e sincero e umanamente rivoluzionario per essere apprezzato e goduto dal grande pubblico. Per il cinema questa è una perdita infinita. Per noi che lo abbiamo conosciuto, un dolore fortissimo.

    Ok sicuramente bisognerà ritornarci su con più lucidità, da veri critici cinematografici, cosa che non mi sono mai sentito di essere… però è ora che il dolore è forte, e che lo sento in tanti “selvaggi” che condividevano questa amicizia con Corso, che forse bisogna scrivere. Ma non parlando del suo cinema, come se fosse una cosa separata dalla vita. Ma della persona, che il cinema se lo indossava dentro, se lo portava appresso in ogni angolo del mondo dove andava a vivere/girare i suoi film. Girare nel senso più completo possibile, girare il mondo, osservarlo con occhi ogni volta diversi, e in quei luoghi girare un film, catturare al volo, con pazienza ed un cuore grande per capirle meglio, le storie da raccontare. Poche settimane fa ci eravamo visti, qui a Sentieri, e di tutte le storie di cinema di cui parlare quello che mi rimane dentro di più è quando, a cena, a un certo punto, in mezzo a tanti (troppi) discorsi di cinema, ci siamo detti, complici: “adesso parliamo di cose serie!”, e giù lì a parlare di calcio, della sua amata Fiorentina e della mia Roma…

    Se penso a quante volte abbiamo scherzato sul fatto di far fare un Corso di Cinema a lui, con quel nome che sembra va così perfetto per insegnare nella nostra Scuola… e a quanto, ogni volta che veniva da noi a raccontare le sue meravigliose storie di cinema, ne avesse davvero da insegnare, ai ragazzi di oggi. Perché Corso era (dio quanto faccio fatica a scriverne già al passato) un magnifico cineasta analogico, stupendamente inattuale e pertanto assolutamente necessario, direi indispensabile, per capire come siamo (diventati ) oggi. E quando gli chiesi, ingenuamente, ma con che macchina aveva girato Mirna… ma così, più per curiosità e per anticipargli possibili domande dei nostri studenti, lui neanche si ricordava che macchina avesse usato (era lui l’operatore! ) e ha dovuto chiamare un suo amico “tecnico” per ricordarselo…

    Perché le macchine sono dei mezzi, come le auto, i pullman, i treni, gli aerei, non sono la comunicazione, non sono i sentimenti, le emozioni. Ma ci servono per muoverci nel mondo, tra altre persone, e vivere le storie con loro. Perché ogni film di Corso si addentra in questi tunnel silenziosi, dove lui giocava a carte scoperte, senza trucchi, mescolando fiction con ducufilm, al punto di lasciare anche gli errori sul set, quando in un film a un certo punto lo chiamano Corso e non con il nome del personaggio…

    Ora, mi chiedo, chi racconterà più queste storie? Ecco un cineasta insostituibile, che non ha emuli, troppo vero e sincero e umanamente rivoluzionario per essere apprezzato e goduto dal grande pubblico, che interpretava film televisivi come Il mostro di Firenze, per avere quella liquidità che gli permetteva, con cifre con cui i registi di oggi neanche girano un corto in casa, di girare un lungometraggio sulle Ande, dall’altra parte del mondo (ma lì la vita costa molto meno che qui, raccontava…).

    Analogico, ovvero materico, corporeo, fatto di carne e sangue e sentimenti, e cuore da mettere in gioco; inattuale, perché amava decentrarsi e decentrare lo sguardo, fuori dalle coordinate “obbligatorie” del cinema che vuole farsi piacere ed essere trend. Ma, guardandolo, parlandoci, ascoltandolo, pur nella precarietà cui alla fine il “sistema” lo costringeva, ci pareva, con quella definizione meravigliosa che rubo a Demetrio Salvi, l’unico cineasta felice. L’unico che davvero realizzava fino in fondo il cinema che amava fare. Quanto ci manca, e mancherà, lo sappiamo solo noi che lo abbiamo conosciuto. Ma per il cinema questa è una perdita infinita. E da oggi siamo tutti un po’ più infelici.

    Fonte: www.sentieriselvaggi.it

    Per chi volesse sapere qualcosa in più di lui (anche se hanno sbagliato la data di morte, è il 16 [SM=g27815] )

    www.mymovies.it/biografia/?a=9351

    [Modificato da (Miss Piggy) 17/06/2010 19:46]
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    tagea
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    00 17/06/2010 21:00
    Grazie Miss Piggy, sempre pronta! [SM=g27811]

    Di tutte le cose che farai la gente ricorderà solo le peggiori e se non le hai mai fatte le creerà dal nulla!
    Michael Jackson

    I love you more

    La morte, per chi muore, è la fine di tutto; per chi resta è l'inizio del ricordo.
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    AntonellaP85
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    00 17/06/2010 21:41
    Mi dispiace molto, ne avevamo parlato. Mai che se ne vadano gli str [SM=g27816]
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    4everMJJ
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    00 17/06/2010 21:48
    Mi vergogno, perché pur non essendo "dei più giovani" non lo conoscevo... rimedierò...

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    XenO+
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    Visionary Fan
    00 06/07/2010 12:53
    Ho appreso la notizia qui su questo forum, personalmente non lo consideravo il massimo come attore(anche se ho visto solo 1 film), l'interpretazione del muro di gomma non mi ha mai convinto.. mi spiace cmq..

    Dearly beloved, we have gathered here today
    To get through this thing called life
    Electric word life it means forever and that's a mighty long time
    But I'm here to tell you there's something else......
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    (Miss Piggy)
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    00 23/07/2010 17:21
    XenO+!! Mi ero persa la tua risposta. Fermo restando quanto ho scritto di lui dal lato umano, concordo sul fatto che alcune sue interpretazioni mi abbiano lasciata un pò così....ma forse siamo noi che non capiamo, eh?? :-)))))