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L'influenza di MJ sulla cultura nera

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    Keep the faith
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    00 10/06/2010 10:48
    Re: Re: Re: Re:
    MarkLanegan, 10/06/2010 9.45:




    E' una frase che ho a lungo pensato anche io in passato ma credo sia fondamentalmente sbagliata perché semplicemente giustificatrice della indolenza di MJ nel cambiare produzione.
    In realtà è possibilissimo maturare un uno stile, un linguaggio musicale, anche nel mainstream, oppure esplorare cose diverse. Insomma, in nessun caso un artista "deve".
    Soprattutto dopo invincible (un flop relativo ma comunque una vendita inferiore alle aspettative) MJ poteva liberarsi dalla necessità di vendere a tutti i costi e fare qualcosa di diverso.
    Ma nessuno può dire che abbia avvertito effettivamente questa necessità.




    Sono d'accordo con te, addebito principalmente a MJ il mancato superamento dei vecchi schemi, che ormai, dopo Invincible, potevano ed anzi, a quel punto, dovevano, essere superati, tuttavia sono convinto che, se avesse avuto il coraggio di fare quel passo, oggi staremo parlando di qualcosa di molto piu grande ed importante da un punto di vista strettamente artistico.
    Resta il fatto però che, dopo Thriller e Bad, MJ non aveva la libertà di poter scegliere uno stile piu audace, una musica meno commerciale, fermo restando che, a mio sommesso parere, con Dangerous un piccolo passo verso qualcosa di nuovo fu fatto, soprattutto per le prime 6 tracce dell'album, ad eccezione di Remember the time, ma questa è solo l'opinione di un fan di MJ, che vede la sua musica in modo offuscato ed obnubilato dall'immenso amore che ha provato per questo meraviglioso "NEGRO"
    Devo ulteriormente precisare che, sempre a mio parere, MJ aveva creato, sebbene all'interno delle logiche Main, un suo stile, che non ho paura a definire UNICO, a volte un pò Kitch e ridondante, ma suo e UNICO!!!
    [Modificato da Keep the faith 10/06/2010 11:03]

    Ah Avvocà io un termine per note ve lo concedo...però non scrivete troppo perchè io non ce la faccio a leggere
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    Millie Jean83
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    00 10/06/2010 11:20
    intanto vi riporto il discorso del Rev Sharpton. ovviamente non posso dire di condividere tutto, e lo stile americano è ...beh..americano [SM=g27827] quindi da prendere un pò con le pinze..comunque direi che vale la pena rivederlo




    ora vi posto 2 brevi interviste fatte da un giornalista antipaticissimo e fazioso, una al rev Sharpton, l'altra ad un giovane giornalista afroamericano. La question principale è: Mj era un' icona nera o no? (posso farne un piccolo sunto stasera)

    www.youtube.com/watch?v=yXX3yxmfUQs

    www.youtube.com/watch?v=9KNUtBrAAuo


    per ora beccatevi questo [SM=g27817]

    Everybody says that time is borrowed,
    And hangin' down your head just ain't no good
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  • badgirl.
    00 10/06/2010 11:51
    Re: Re: Re: Re:
    MarkLanegan, 10/06/2010 9.45:




    E' una frase che ho a lungo pensato anche io in passato ma credo sia fondamentalmente sbagliata perché semplicemente giustificatrice della indolenza di MJ nel cambiare produzione.
    In realtà è possibilissimo maturare un uno stile, un linguaggio musicale, anche nel mainstream, oppure esplorare cose diverse. Insomma, in nessun caso un artista "deve".
    Soprattutto dopo invincible (un flop relativo ma comunque una vendita inferiore alle aspettative) MJ poteva liberarsi dalla necessità di vendere a tutti i costi e fare qualcosa di diverso.
    Ma nessuno può dire che abbia avvertito effettivamente questa necessità.



    Forse non era indolenza, ma paura, insicurezza, e come dice Keep the faith, anche secondo me con Dangerous ha sperimentato qualcosa di diverso.
    Aveva l'ansia ad andare in sala di incisione, (forse è per questo che ha pubblicato album a distanza di vari anni l'uno dall'altro) di non arrivare ad alti risultati, non solo di vendita, ma aveva paura di deludere il pubblico, tutto questo gli ha "bloccato" la sua naturale evoluzione artistica.
    Quel "deve" è stato più per sè stesso, una esigenza di riconoscimento personale che per le classifiche.
    Insomma Thriller è stata 'na disgrazia!!!
    Per quando riguarda quello che hai scritto dopo Invincible sono d'accordo con te, a quel punto poteva fregarsene.
    Tutte mie personali opinioni.
    [Modificato da badgirl. 10/06/2010 12:02]
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    silvia80.
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    00 10/06/2010 17:21
    Questa è la storia di un uomo nero tremendamente intelligente che con la sua forza di volontà e la sua voglia di riscatto ha fatto la storia della musica e finalmente un nero ha fatto la storia del 900...ribadisco che se Joe non lo avesse sbattuto sul palcoscenico a 5 anni avrebbe fatto altro ma non il musicista
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    parmy76
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    00 11/06/2010 00:18
    Mi son guardata il programma della BBC con un pò di calma; è stato davvero superinteressante! [SM=g27811]

    Alcune cose mi hanno colpito di più: nel primo video dove si parla del Michael bambino sono arrivata alla conclusione che l'approccio che aveva verso il canto e l'esibizione fosse un pò quello del gioco, anche quando parlano della curiosità... insomma, quello per lui era il suo modo di "giocare" non avendo possibilità di farlo come tutti gli altri.

    Un'altra cosa che ho notato certamente è l'orgoglio dei neri intervistati! Quando ne parlano ne sono molto fieri.

    Altro punto interessante è la dote e l'iniziativa di Mike verso la composizione musicale (anche se secondo me il processo creativo non si può spiegare totalmente a parole) e il suo prendere in mano la situazione man mano che cresce.

    Mi è piaciuta pure la definizione "LA sound" per OTW, in effetti non ci avevo ancora pensato, credo di aver capito comunque il senso di questa definizione...
    A parte l'ultimo video che è un pò quello più triste e che dà una piccola preview di quello che sarà ora che MJ non c'è più, direi che il documentario si poteva chiamare "L'influenza della cultura nera su MJ" più che "L'influenza di MJsulla cultura nera" [SM=g27827]
    La cosa interessante alla fin fine di tutto il documentario è il fatto che ci dà un altro punto di vista, cioè quello black, che prevede sempre un senso di rivalsa al punto da diventare soggetto da oggetto, da avere McCartney come "ospite" invece del contrario. E Mike è partito da questo.

    Poi, su Sharpton rivedendo il discorso al memorial, bè direi che quella era una situazione un bel pò particolare, lui era nel momento-fomento anche se secondo me delle verità tutto sommato le ha dette.

    Per quanto riguarda le interviste con quel giornalista (strafazioso e provocatorio Millie!) come hai detto l'oggetto del contendere è appunto l'essere icona, ma io per adesso mi trovo abbastanza d'accordo nello scindere le questioni personali dal resto. Insomma il giornalista provoca e un pò i due ospiti ci cascano (ammazza quanto parlano veloce tra l'altro) ma a me i suoi discorsi sembrano abbastanza superficiali. Comunque la questione è abbastanza complessa e andrebbe analizzata da più angolazioni e non vorrei scrivere cavolate a quest'ora [SM=x47931]
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    Marty-18
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    00 11/06/2010 19:22
    Millie, grazie grazie grazie :)


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    Millie Jean83
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    00 16/06/2010 22:13
    Re:
    parmy76, 11/06/2010 0.18:

    Mi son guardata il programma della BBC con un pò di calma; è stato davvero superinteressante! [SM=g27811]

    Alcune cose mi hanno colpito di più: nel primo video dove si parla del Michael bambino sono arrivata alla conclusione che l'approccio che aveva verso il canto e l'esibizione fosse un pò quello del gioco, anche quando parlano della curiosità... insomma, quello per lui era il suo modo di "giocare" non avendo possibilità di farlo come tutti gli altri.

    Un'altra cosa che ho notato certamente è l'orgoglio dei neri intervistati! Quando ne parlano ne sono molto fieri.

    Altro punto interessante è la dote e l'iniziativa di Mike verso la composizione musicale (anche se secondo me il processo creativo non si può spiegare totalmente a parole) e il suo prendere in mano la situazione man mano che cresce.

    Mi è piaciuta pure la definizione "LA sound" per OTW, in effetti non ci avevo ancora pensato, credo di aver capito comunque il senso di questa definizione...
    A parte l'ultimo video che è un pò quello più triste e che dà una piccola preview di quello che sarà ora che MJ non c'è più, direi che il documentario si poteva chiamare "L'influenza della cultura nera su MJ" più che "L'influenza di MJsulla cultura nera" [SM=g27827]
    La cosa interessante alla fin fine di tutto il documentario è il fatto che ci dà un altro punto di vista, cioè quello black, che prevede sempre un senso di rivalsa al punto da diventare soggetto da oggetto, da avere McCartney come "ospite" invece del contrario. E Mike è partito da questo.






    grazie del tuo intevento, cara!
    condivido praticamente tutto...
    aproposito del titolo: effettivamente chi ha caricato i video su youtubeha chiamato così il documentario, ma secondo me è improprio.
    vi è un mix delle due cose: l'influenza reciproca di MJ sulla cultura e della cultura su MJ.

    poi secondo me vi è una grande mancanza. non si parla praticamente dell'epoca post Dangerous. Capisco che probabilmente sia la meno conosciuta e "apprezzata" dagli afroamericani, ma è pur vero che in Invincible il sound si fa decisamente "americano".
    e sono abbastanza convinta, non so per quale motivo, che sia History che TDCAU trattino del razzismo non solo in generale, ma proprio della discriminazione dei bianchi verso i NERI come lui. una specie di denuncia velata, che divverrà esplicita quanto inopportuna, a mio parere, con le accuse rivolte a Mottola e co negli anni 2000.

    ma si tratta di argomenti che andrebbero aprofonditi.
    sicuramente arricchirò il topic quanto prima.
    intanto, grazie.



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    gaiarm
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    00 17/06/2010 10:46
    davvero interessante. appena avrò tempo lo studierò per bene. Grazie per averlo postato!
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