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I'll never let your part, for you're always in my heart... (in corso). Rating: rosso

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    Jackson's Queen
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    00 04/06/2010 22:49
    Ultimo capitolo per oggi [SM=g27822] grazie a tutte ^.^ sono contenta che vi piaccia [SM=x47984]

    4° Capitolo

    Cucinai: lasagne alla bolognese, bistecca alla fiorentina con contorno di pomodorini ed insalata, insaporiti da un goccio di aceto balsamico, cheese cake al cioccolato e cenammo insieme per festeggiare il mio nuovo lavoro. Bevemmo un po' troppo e finimmo per addormentarci sul divano, io appoggiata a lui e viceversa con la tv accesa e leggermente brilli. Il giorno dopo mi svegliai di soprassalto, ritrovandomi con la testa poggiata al petto di Logan e notai che lui con un braccio mi avvolgeva la vita ancora profondamente addormentato. Erano le 9:30 così decisi di alzarmi, feci attenzione a non svegliare il mio migliore amico e mi recai in cucina per preparare la colazione; bevvi una tazza di latte caldo con i cereali dopodiché cominciai a prepararmi. Avevo promesso a Michael che sarei stata puntuale e non volevo deluderlo, così mi vestii in fretta, facendo comunque attenzione a cosa indossavo, scrissi un bigliettino a Logan e dopo aver preso la borsa uscii velocemente di casa. Arrivai di fronte casa di Michael con dieci minuti di anticipo e dopo aver parcheggiato la macchina suonai il campanello aspettando che qualcuno venisse ad aprirmi. Poco dopo una bella signora di colore sulla sessantina, apparve alla porta, e mi invitò molto gentilmente ad entrare facendomi accomodare sul divano. La casa era enorme, arredata con gusto e finezza, il colore dominante era il bianco, che rendeva l'ambiente molto luminoso, i mobili invece erano di pregiato ebano scuro, caratterizzati da eleganti incisioni settecentesche. La gentile signora tornò poco tempo dopo invitandomi a seguirla, mi fece strada attraverso i lunghi ed interminabili corridoi della villa e mi accompagnò nella sala ricevimenti. Quando entrai nella stanza, tutti gli ospiti si voltarono a guardarmi e Michael, che stava tranquillamente chiacchierando con un gruppo di omoni vestiti di nero, appena mi vide, sorrise felice e venne verso di me per salutarmi...
    - Ciao Elisa, vedo che sei puntuale, lo apprezzo molto, vieni con me ti presento il resto dello staff, non vedono l’ora di conoscerti -
    - Ok -
    Mi prese per mano e mi trascinò per la stanza presentandomi uno ad uno tutti gli invitati ed io, timida com’ero, mi vergognai moltissimo, diventando rossa come un pomodoro. Erano tutti molto gentili e disponibili, non smettevano più di farmi complimenti di ogni genere e notai che ero una delle poche donne dello staff. Vedevo che gli uomini, tutti di una certa età, dai 40 ai 50 anni, mi lanciavano occhiate provocatorie e maliziose, mi si avvicinavano attaccando bottone e allungavano le mani cercando di passare inosservati. Questo loro comportamento mi dava molto fastidio, avrebbero potuto benissimo essere mio padre, e tentavo in tutti i modi di allontanarli, scappando alle loro provocazioni. Per fortuna Michael se ne accorse e, con una scusa, mi chiese di seguirlo, lontano da quei maniaci pervertiti...
    - Vedo che hai fatto colpo... -
    Disse Michael, scherzando per provocarmi...
    - Smettila Michael, sinceramente non mi interessa fare colpo su uomini che potrebbero benissimo essere mio padre o addirittura mio nonno, mi fanno solo schifo, sono dei pervertiti -
    - Ehi non ti arrabbiare signorina, stavo scherzando! Non piace nemmeno a me il modo in cui ti guardano, sembra che ti stiano spogliando con gli occhi, per questo ti ho portata via da lì... Però non hanno tutti i torti, sei una bellissima ragazza e lo sai come sono gli uomini... Ragionano solo con gli ormoni -
    - Lo so, purtroppo voi uomini siete degli energumeni, avete solo una cosa in testa e quando sentite il richiamo della cosiddetta “passera”, i vostri ormoni partono come navicelle spaziali e non vi ferma più nessuno... Siete tutti uguali -
    - Moderiamo i termini eh! Non è vero che siamo tutti uguali, ci sono anche uomini seri che ragionano con il cervello, io non mi reputo un energumeno anzi, trovo che il sesso senza amore sia una cosa insensata, credo fermamente nell’anima gemella e quando vedo una bella ragazza non penso a portarmela a letto! Si vede che non mi conosci bene, mi dispiace che pensi questo di me -
    - No Michael scusa, non volevo offenderti o essere scortese, non penso assolutamente che tu sia un ragazzo superficiale, è solo che sono arrabbiata e quando mi arrabbio divento intrattabile, queste cose mi danno veramente fastidio... Scusami, mi dispiace davvero tanto -
    - Non ti preoccupare, non è niente -
    Mi avvicinai a lui e lo abbracciai per fargli capire che mi dispiaceva e che gli volevo bene e lui ricambiò stringendomi forte a se, gli detti un bacio sulla guancia e mi scusai nuovamente per le brutte cose che gli avevo detto senza motivo...
    - Te la senti di tornare di là? -
    - No, è meglio che vada a casa adesso, devo calmarmi un po’, se mi ritrovo quei maniaci per le mani non so cosa potrei fargli... Però tu vai pure, ti staranno aspettando e non voglio trattenerti oltre -
    - Ok, come preferisci, ti chiamo dopo va bene? -
    - Ok, allora ci sentiamo dopo, ciao Michael e grazie per avermi salvata da quella sottospecie di “uomini adulti" -
    - Figurati, lo faccio volentieri, d’ora in poi sarai sotto la mia protezione, mi sento in dovere di proteggere una bella ragazza in difficoltà -
    Scoppiammo a ridere come due bambini, Michael sapeva essere maturo e molto saggio ma al tempo stesso sapeva divertire e far ridere, lo adoravo per questo...
    - Va bene, se lo dici tu... Adesso devo proprio andare, ciao Michael -
    - Ciao Elisa, a dopo -
    Quando arrivai a casa, Logan era già andato via così, mi preparai velocemente un piatto di pasta dopodiché mi infilai in vasca e ci rimasi per 1 ora intera rilassandomi. Mi vestii comoda, con una tuta da ginnastica, legai i capelli in una lunga coda di cavallo e decisi di andare da Blockbuster per noleggiare qualche film da vedere nel pomeriggio. Optai per “I passi dell’amore” (ero un inguaribile romantica) e “La vera storia di Jack lo squartatore” (ero anche una gran fifona e sicuramente avrei urlato come una pazza dall’inizio alla fine, ma mi piacevano troppo i film dell'orrore e non rinunciavo mai a guardarli). Presi un pacchetto di pop corn ed una lattina di coca, abbassai le tapparelle, spensi le luci, mi sdraiai sul divano e proprio quando il film stava per iniziare, il campanello suonò e mi fece sobbalzare dalla paura. Chi osava disturbarmi in quel momento di completo relax? Mi alzai di scatto e borbottando per la rabbia andai ad aprire la porta...
    - Chi è? -
    Domandai con tono aggressivo...
    - Elisa sono Michael, disturbo? -
    Appena udii la sua voce, la rabbia passò immediatamente...
    - No Michael non ti preoccupare, vieni, entra pure
    Non mi ricordavo di essere in pigiama e quando me ne accorsi mi vergognai da morire...
    - Scusa non volevo disturbare, se vuoi me ne vado -
    - No Michael non importa, scusami se sono in pigiama, è solo che non ti aspettavo -
    - Figurati, questa è casa tua, puoi vestirti come vuoi, sono io l’intruso... Comunque sei ancora più bella al naturale e il tuo pigiama mi piace tantissimo, ti dona, sembri una bambola di porcellana -
    Le mie guance stavano andando a fuoco, tutti quei complimenti mi facevano impazzire, era bellissimo sentirsi dire quelle cose, soprattutto da Michael, l’uomo più bello del mondo, l’uomo che amavo da quando avevo dieci anni...
    - Grazie -
    - Figurati, sto solo dicendo la verità... Ma dimmi, cosa avevi intenzione di fare prima che arrivassi io a romperti le uova nel paniere? -
    - Ho noleggiato due film e avevo intenzione di stare tutto il pomeriggio davanti alla TV, ingozzandomi di pop corn -
    - Bella idea, che film hai scelto? -
    - Un film romantico prima, “I passi dell’amore” e un film horror dopo, “La vera storia di Jack lo squartatore” anche se sono un emerita fifona -
    - Non li ho mai visti, ti dispiace se mi unisco a te? -
    - No, certo che no, anzi, mi farebbe molto piacere, però ti avverto, tieniti pronto a tapparti le orecchie perché tirerò certi urli che non ti puoi nemmeno lontanamente immaginare, potresti ritrovarti con un timpano sfondato -
    - Non preoccuparti, sopravvivrò, sono abituato con mia sorella Janet, caso mai ti infilerò un calzino in bocca così stai zitta -
    - Ok ci sto! Vieni, accomodati pure, il film sta per iniziare -
    - Ok arrivo -
    Ci sedemmo comodamente sul divano, pericolosamente vicini, potevo sentire il suo dolcissimo profumo alla menta che mi mandava letteralmente fuori di testa e se non fosse stato buio pesto, Michael si sarebbe sicuramente accorto del mio imbarazzo. Non seguii molto il film perché non riuscivo a staccare gli occhi dal suo viso, mi ipnotizzava e non lo sapeva. Qualche volta ci ritrovammo a fissarci, ero sempre la prima a distogliere lo sguardo perché i suoi occhi erano talmente profondi che mi mettevano in soggezione, mi sentivo in imbarazzo, ma lo sguardo di Michael su di me mi rendeva felice, ogni volta che mi guardava, un piacevole brivido percorreva la mia schiena. Sentivo il desiderio di avvicinarmi sempre di più a lui, un’attrazione magnetica tra i nostri corpi che non potevo ignorare tanto era forte ed insistente. Finito “I passi dell’amore”, mi alzai, misi “La vera storia di Jack lo squartatore” e dopo aver fatto scorta di pop corn, coca cola e succo di frutta, mi accomodai a pochi centimetri da Michael appoggiando la testa sulla sua spalla. Avevo paura che si sarebbe ritratto invece, si avvicinò a me, annullando la distanza tra i nostri corpi cosicché potei sentire per la prima volta la sua pelle calda e liscia come la seta accarezzare delicatamente la mia. Ero terrorizzata dal film, sobbalzavo e cacciavo un urlo ogni volta che la scena cambiava, mentre Michael al contrario, se la rideva di gusto alla faccia mia che me la facevo sotto. Era però anche molto dolce e premuroso, mi accarezzava la guancia, mi teneva per mano e ogni volta che c’era una scena che avrebbe potuto spaventarmi, posava delicatamente la sua mano sui miei occhi di modo che non potessi vedere. Parlammo poco durante la serata ma non mi importava, sentirlo così vicino a me, così presente, mi faceva toccare il cielo con un dito e questo mi bastava...
    - Sai, sono stato benissimo con te questa sera, sei dolcissima quando hai paura e i tuoi urli sono molto “sexy”... Ringrazio dio per averci fatto incontrare, sento di aver trovato un’amica, una vera amica su cui posso sempre contare, ti voglio bene e non lascerò che qualcuno ti faccia del male, ci sarò sempre per te e non ti lascerò mai... -
    Stavo per mettermi a piangere, non volevo essere solo sua “amica”, non mi bastava, volevo di più perché lo amavo ma dovevo accontentarmi...
    - Anche io sono stata bene con te, ci sarò sempre quando vorrai confidarti o quando avrai bisogno di una spalla su cui piangere, conta sempre sul mio aiuto, sei un amico speciale, ti voglio bene -
    - Vieni qua -
    Mi prese per la vita e mi avvicinò a se dopodiché mi strinse in un delicato abbraccio, che avrei voluto non finisse mai...
    - Adesso devo andare, ti chiamo domani -
    - Ok, buonanotte Michael -
    - Buonanotte Eli -
    Mi dette un lieve bacio all’angolo della bocca, provocandomi quasi uno svenimento e se ne andò senza dire altro. Non avevo fame, il "quasi bacio" di Michael mi aveva chiuso lo stomaco, quindi mi buttai a letto e mi addormentai subito dopo, ancora stordita per la serata appena trascorsa...

    To be continued
    [Modificato da Jackson's Queen 04/06/2010 22:51]
  • billiejean76
    00 05/06/2010 09:16
    Ma che carina questa storia, non sminuirti scrivi benissimo.
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    00 05/06/2010 12:54
    Lo so, questa FF è orribile [SM=g27819] prometto che questo è l'ultimo capitolo che posto [SM=g27829] ecco a voi...

    5° Capitolo

    Passarono cinque mesi da quella sera, non vidi molto Michael durante quel periodo, ma la nostra amicizia diventava sempre più solida, era il mio migliore amico nonché mio datore di lavoro. Nel giro di una settimana saremmo dovuti partire per la seconda parte del Bad Tour e non vedevo l’ora. Sapevo però che per lui ero solo un’amica, la sua migliore amica, non riusciva a vedermi sotto un altro aspetto ed io mi dovevo accontentare. Soffrivo per questo ma il solo fatto di averlo vicino mi rendeva felice. Scoprii anche che aveva una storia con Brooke Shields e anche se non lo ammettevo, rodevo dalla gelosia. Quando me lo raccontò, gli brillavano gli occhi dalla felicità, era al settimo cielo e non si rendeva conto che io stavo male, che dentro piangevo. Dovevo far finta di essere contenta per lui, odiavo mentirgli ma dovevo farlo, per il suo bene. Per fortuna durante il tour mondiale Brooke non ci sarebbe stata ed io avrei potuto passare più tempo da sola con Michael, senza preoccupazioni e segrete gelosie...
    - Allora, sei pronta per partire? -
    - Se devo essere sincera sono un po’ preoccupata, però non vedo l’ora, mi è sempre piaciuto viaggiare -
    - Non devi aver paura, sarai con me, sei la mia piccolina, vedrai ci divertiremo e avremo più tempo per stare insieme no? -
    - Si certo, ed è proprio per questo che sono contenta, nell’ultimo periodo con la storia di Brooke mi sentivo un’intrusa, ci siamo visti poco in queste settimane e mi sei mancato tanto -
    - Piccola anche tu mi sei mancata, non volevo trascurarti, non era mia intenzione farti sentire un’intrusa, perché per me sei sempre la benvenuta, ti voglio un bene dell’anima, sei la mia migliore amica, ed ora avremo quasi sette mesi per recuperare il tempo perduto, anche se devo ammettere che Brooke mi mancherà -
    - Lo so, la ami ed è giusto che pensi a lei, se potessi rimarrei io qui a L.A. per cedere il posto a Brooke, lo farei, sono sicura che preferiresti così -
    - Non dire così Eli, amo Brooke e mi mancherà, ma non rinuncerei mai a te, al tuo bellissimo sorriso, al tuo dolcissimo abbraccio, al tuo conforto, alla tua comprensione, ho bisogno di te, per me sei indispensabile, sei vita, non resisterei sette mesi senza vederti... Sarebbe come morire -
    - Michael posso solo dirti che, anche io ti voglio un bene dell’anima, non sai quanto vorrei poterti dire quello che provo per te, ma non posso -
    - Perché non puoi? -
    - Perché è un sentimento troppo forte da esprimere a parole, perché rovinerebbe tutto, e non voglio che accada, e poi adesso stai con Brooke, sei felice e non voglio fare la guasta feste, anche se questa segretezza mi fa soffrire... Posso solo dirti che sei la persona più importante della mia vita, sei ossigeno per i miei polmoni, e sono grata a Dio di averti come amico... Il mio migliore amico... Grazie -
    - Non aver paura di mostrare i tuoi veri sentimenti, non sei tu quella che deve ringraziarmi, dovrei ringraziarti io perché da quanto ti ho conosciuta sono felice, non sono più solo, sento di potermi fidare di te ed è per questo che sei la mia migliore amica -
    - Potrai sempre contare su di me Michael e ti prometto che quando arriverà il momento giusto ti svelerò i miei veri sentimenti però adesso devo andare, ci vediamo domani mattina ok? -
    - Ok, quando vorrai sarò sempre disposto ad ascoltarti, ci vediamo domani, passo a prenderti alle 5:30 e andremo insieme all’aeroporto, destinazione Australia -
    - Perfetto, a domani Mike -
    - A domani piccola -
    L’indomani mattina, mi svegliai alle 4:30 e mi preparai con calma. Decisi di indossare un paio di jeans chiari a sigaretta, una canottiera con scollo a V rossa, una maglia a maniche lunghe con scollo a barca bianca, una felpa rossa avvitata, un paio di converse con il pelo dello stesso colore e il mio immancabile Woolrich marrone. Prima mi feci una doccia veloce poi, appena fui pronta, presi le valige ed aspettai impazientemente l’arrivo della limousine. Dieci minuti dopo il campanello suonò ed io mi affrettai ad uscire di casa. Michael mi aspettava, poggiato alla portiera posteriore dell’auto, meraviglioso come sempre. Quando mi vide, sfoderò uno dei suoi sorrisi smaglianti e mozzafiato che quasi non mi fece svenire e mi strinse delicatamente tra le sue braccia. Appoggiai la testa sul suo petto ed ascoltai in silenzio il ritmo regolare del suo cuore, leggermente accelerato...
    - Sei stupenda sai? Diventi ogni giorno più bella, qual è il tuo segreto piccola? -
    - Non ho nessun segreto, sono solo me stessa... E comunque potrei dire lo stesso di te -
    Rise dolcemente, arrossiva sempre quando gli facevo i complimenti, non voleva ammetterlo ma era un gran timidone...
    - Mi sei mancata da morire, non immagini neanche quanto -
    - Anche tu Mike... -
    Mi avvicinai a lui, volevo baciarlo, dargli un piccolo ed innocente bacio sull’angolo delle sue bellissime, morbide labbra, quando l’autista richiamò la nostra attenzione...
    - Non vorrei sembrare sgarbato, ma è davvero molto tardi, dobbiamo andare all’aeroporto, il jet ci sta aspettando per partire -
    Eravamo ancora un po’ storditi, Michael fu il primo a tornare sulla terra, quindi riuscii a rispondere prima di me...
    - Ah si, hai ragione Steve scusa, vieni andiamo piccola o partono senza di noi -
    - D’accordo -
    Mi prese per mano, salimmo in macchina e partimmo alla volta di L.A.X. Arrivammo all’aeroporto, dove una folla di fan adoranti aspettavano l’arrivo del re del pop da chissà quanto tempo. Michael, scortato da due guardie del corpo, decise di accontentarli, andò a salutarli e a firmare qualche autografo mentre io, accompagnata da uno dei giganti di Mike, mi diressi, cercando di non farmi vedere, al gate dal quale sarebbe decollato il nostro aereo. Salii sul velivolo e mi recai al mio posto in seconda classe, dove viaggiava lo staff, sperando di non dover sopportare quei pervertiti per tutto il volo. Per fortuna, accanto a me si sedette una ragazza dai lunghi capelli color caramello e grandi occhi celesti, il suo nome era Sara ed era la costumista del tour. Anche lei era entrata a far parte della grande famiglia da pochi mesi, non aveva mai avuto rapporti stretti con Michael, se non per questioni lavorative, e mi rivelò che le sarebbe piaciuto conoscerlo meglio perché, oltre ad essere educato e disponibile, era anche un bel ragazzo. Quando finalmente anche Michael fu salito a bordo, alle sette meno un quarto, l’aereo decollò delicatamente verso il cielo chiaro, velato da soffici nuvole grigiastre. Io e Sara parlammo del più e del meno per parecchio tempo, scoprì che era sud americana, argentina per la precisione, e che, come me, si era trasferita a Los Angeles per lavoro. Dopo qualche ora però, i miei occhi cominciarono a farsi pensanti e la stanchezza si fece sentire, ero sveglia dalle 4:30, avevo dormito pochissimo così, scusandomi con Sara, decisi che sarebbe stato meglio provare a riposare; calai la mascherina sugli occhi e dopo aver trovato la posizione giusta, mi rannicchiai su di un fianco e mi addormentai dopo pochi minuti. Dormii per la maggior parte del viaggio, mi svegliai solo per pranzare e dopo undici lunghissime ore di volo, sentii finalmente le ruote toccare bruscamente terra, eravamo arrivati all’aeroporto internazionale di Sidney. In Australia erano le 12 del giorno dopo e la differenza di fuso orario era enorme, tra Los Angeles e Sidney c’erano ben 18 ore di differenza. Montammo sul pulmino adibito per i membri dello staff e partimmo alla volta dell’albergo. Il tragitto non durò molto e dopo venticinque minuti la macchina si fermò nel parcheggio dell’hotel più bello che avessi mai visto, il “Park Hyatt hotel”, rigorosamente a 5 stelle, lussuoso e soprattutto costosissimo. Chiesi espressamente al receptionist di poter condividere la stanza con Sara e fortunatamente la mia richiesta fu accolta, presi la copia delle mie chiavi e insieme a lei mi diressi in camera. Prendemmo l’ascensore, la nostra stanza era la numero 1935, si trovava al settimo piano e sinceramente non mi andava di salire a piedi sette rampe di scale. L’appartamento era molto spazioso, ampie finestre illuminavano la stanza e il panorama era mozzafiato, il nostro balcone dava proprio sull’oceano e si intravedeva da lontano il monumento per eccellenza di Sidney, L’Opera House. La stanza era composta da un grande salone con un divano a quattro posti e due poltrone di pelle beige, un tappeto raffinato ricopriva il delicato pavimento di parquet ed un televisore di ultima generazione era posizionato sulla parete in tutta la sua maestosità. Il salone si apriva in altre due stanze anch’esse molto grandi e confortevoli: la camera da letto, con due letti da una piazza e mezzo l’uno al fianco dell’altro, due comodini di legno pregiato sovrastati da altrettante eleganti abat-jour, un enorme armadio a quattro ante e un cassettone posizionato di fronte ai letti con una piccola televisione a schermo piatto, ed il bagno, altrettanto ampio e luminoso con una costosissima vasca idromassaggio Jacuzzi ed il lavandino e il resto dei servizi igienici in finissimo marmo di Carrara. Ancora sbalordite da tutto quello sfarzo, io e Sara, decidemmo di disfare le valige mentre chiacchieravamo allegramente raccontandoci le nostre avventure. All’improvviso qualcuno bussò alla porta e la mia coinquilina andò ad aprire...
    - Buongiorno, lei è la signorina Elisa De Carli? -
    - No, io sono una sua amica, Elisa è di là... Aspetti, vado a chiamarla -
    - Grazie mille -
    ...
    - Eli, c’è un signore alla porta, ha chiesto di te, vai a sentire cosa vuole -
    - Davvero? Chi è? Io non conosco nessuno qui -
    - Non lo so, so solo che sta cercando te -
    - Ok, adesso vado -
    ...
    - Buongiorno, mi stava cercando? -
    - Buongiorno signorina De Carli, la stavo cercando perché mi è stato chiesto espressamente di consegnarle questo bigliettino -
    - Grazie, per caso sa chi me lo manda? -
    - No mi dispiace, mi hanno solo detto di consegnarglielo e di non leggerlo assolutamente -
    - Ok, grazie mille -
    - E’ stato un piacere, arrivederci signorina -
    - Arrivederci -
    Chiusi la porta e mi recai in camera, mi sedetti sul letto e, mentre Sara era in bagno, lessi il bigliettino curiosa di sapere chi me lo avesse mandato...

    Ciao piccola mia
    volevo scusarmi con te per averti lasciata sola con quel burbero di Waine all’aeroporto, ma il dovere mi chiamava e non potevo ignorare i miei FANS, volevo chiederti di venire in prima classe con me ma non volevo destare sospetti, la gente è pettegola, avrebbe potuto pensare male e non volevo che questo accadesse perché tra me e te c’è una splendida amicizia e non voglio che questo bellissimo rapporto che c’è tra noi venga rovinato da pettegolezzi infondati. Vieni in camera mia, stanza 1927, settimo piano, ma stai attenta a non farti vedere da nessuno, agisci con la massima discrezione... Ti aspetto...
    Tuo Mickey

    Ripiegai il bigliettino ed avvertii Sara che sarei uscita...
    - Sara io esco -
    - Dove vai? -
    - Vado giù al bar a prendere qualcosa da bere, torno tra poco -
    - Ok, a dopo -
    Uscii dalla stanza e percorsi in punta di piedi, senza farmi vedere, tutto il corridoio del settimo piano, fino ad arrivare all’appartamento di Michael, bussai ed aspettai che venisse ad aprirmi. Pochi secondi dopo la testa di Michael sbucò da dietro la porta, mi tirò per un braccio facendomi quasi cadere e richiuse velocemente la porta alle mie spalle...
    - Vieni qua piccola mia -
    Stavo perdendo l’equilibrio per la strattonata di prima, Michael mi sorresse senza sforzo e mi strinse forte contro il suo petto...
    - Non preoccuparti per oggi, non fa niente, non voglio, per nessun motivo al mondo, che la nostra amicizia venga rovinata, non sopravvivrei senza la tua amicizia -
    - Nemmeno io, è per questo che dobbiamo mantenere un certo distacco quando siamo con gli altri -
    - Lo so -
    - A proposito piccola mia, chi è la tua coinquilina? -
    - Sara, la costumista -
    - Ah si, ho capito, gran bella ragazza, mi piacerebbe conoscerla meglio -
    Disse scherzando, io non apprezzai la sua battuta e gli lanciai un occhiataccia...
    - Mi hai fatta venire fin qui solo per chiedermi chi era la mia coinquilina e per fare apprezzamenti alquanto inappropriati su quanto sia bella, oppure avevi intenzione di fare qualcosa di costruttivo? -
    - Ehi stavo scherzando! Non fare la gelosa, non ne hai motivo, anche perché non mi sembra di essere il tuo ragazzo! -
    - Primo, non sono affatto gelosa, secondo, hai ragione non sei il mio ragazzo, per fortuna mia, perché non ti sopporto proprio, pensa ad averti tutti i giorni tra i piedi, ma ti ricordo che hai una bellissima ragazza a Los Angeles che ti ama, quindi non fare il donnaiolo e smettila di trattarmi come una deficiente! Come se non sapessi che non sei il mio ragazzo! -
    - Perché mi dici questo? -
    Sembrava un cucciolo bastonato, c’era rimasto veramente male e mi dispiaceva da morire, ma non risposi, mi aveva fatto arrabbiare e non avevo intenzione di perdonarlo su due piedi...
    - Perché? -
    Stava quasi per mettersi a piangere, non potevo vederlo così, decisi di parlare...
    - Perché, perché sentirti dire certe cose con un certo tono mi ferisce, ma tu non lo capisci... Per te sono solo un’amica su cui contare quando hai bisogno, che deve sempre correre in tuo aiuto, ma non pensi mai ai miei sentimenti -
    - Mi dispiace, l’ultima cosa che voglio è farti soffrire, ma se non cerchi di aprirti di più con me, se non cerchi di spiegarmi i tuoi sentimenti, non posso aiutarti... Non capisco cosa posso aver detto di sbagliato... -
    - Ecco vedi? Non capisci, eppure è così palese... Sei un ragazzo intelligente, dovresti arrivarci, ma il problema è che NON VUOI! Perché non ti importa un accidente di me ed io non ho intenzione di spiegarti niente... Ora ho capito perché non vuoi farti vedere dagli altri in mia compagnia, perché ti vergogni di ME... Non c’era bisogno che tu mi ricordassi di non essere il mio ragazzo, lo so da sola... Ma non è colpa tua, è solo ed esclusivamente colpa mia, troppo innamorata di te per capire che sei solo un opportunista, mi hai sempre usata come un burattino... Quando ti sentivi solo, chi sopportava le tue paranoie? Io! Sfogavi tutte le tue paure, le tue frustrazioni su di me... Quando invece poi è arrivata Brooke, io sono passata in secondo piano, non mi chiamavi mai, non ti sei mai preoccupato se stavo bene, se avevo bisogno di te, ma come ho già detto la colpa è solo mia... Come ho potuto essere così cieca? Adesso è meglio che vada, tranquillo, nessuno mi noterà se è questo che ti preoccupa... Addio Michael -
    - No aspetta! Dove vai? Vieni qui, per favore! Scusami, hai ragione, perdonami... Eli torna qui! -
    Non volevo più ascoltarlo, uscii sbattendo la porta e notai, con una fitta al cuore, che Michael non mi seguì, non cercò di fermarmi e questo mi fece capire che avevo ragione...

    To be continued... (forse) solo se vorrete continuare a leggerla...
    [Modificato da Jackson's Queen 05/06/2010 13:06]
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    manu 62
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    00 05/06/2010 13:05
    scusami...questa storia è bella e tu sei molto brava ma...io l'ho gia' letta!Non chiedermi dove perchè non ricordo...Per caso l'avevi gia' postata su di un altro forum?
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    Jackson's Queen
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    00 05/06/2010 13:10
    Si ^.^ su due forum addirittura ^.^ su efp il sito di FanFiction, dal quale adesso l'ho cancellata e su un altro forum italiano dedicato a Michael ^.^ spero soltanto che sia di vostro gradimento, altrimenti non continuerò a postarla :) comunque sono contenta che ti piaccia ^.^
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    manu 62
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    Visionary Fan
    00 05/06/2010 13:27
    ah,ecco!Mi sembrava...non ricordo fino a che punto eri arrivata ma mi piaceva,percio'...continua per favore.
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    (martiii)
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    Invincible Fan
    00 05/06/2010 16:37
    Ciao Jackson's Queen ^^
    Seguivo la tua FF in incognito nell'altro forum, ma visto che non ho mai commentato, lo faccio per la prima volta qui, visto che mi piace tanto *-*
    Continua presto! Baci !

    Alter Bridge O2.12.10

  • billiejean76
    00 05/06/2010 16:49
    Mi associo, vai avanti, voglio proprio vedere cosa succede tra quei due : sono cotti l'uno dell'altra.
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    Jackson's Queen
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    This Is It Fan
    00 05/06/2010 19:11
    Grazie a tutte per i vostri commenti [SM=g27817] sono davvero contenta che vi piaccia, ho deciso infatti di postare un altro pezzo, l'ultimo per oggi... Spero sia di vostro gradimento, ecco a voi il sesto capitolo [SM=x47984]

    6° Capitolo

    Corsi giù per le scale, le lacrime scendevano dai miei occhi senza sosta e non vedevo neanche dove stavo andando; non tornai in camera da Sara, mi precipitai fuori dall’edificio, non conoscevo Sidney ma non mi importava, volevo scappare da lì, presi in prestito una macchina dell’hotel e mi diressi verso il centro dell’enorme città. Parcheggiai l’auto, cercando di calmarmi ed entrai nel primo bar che incontrai sulla strada. Mi sedetti ad un tavolo, ordinai un bicchiere di coca e dopo aver sorseggiato la mia bibita senza avere realmente sete, pagai con i pochi spiccioli che avevo in tasca ed uscii dal locale ancora tra i singhiozzi. Decisi di fare due passi, camminare mi tranquillizzava, e dopo aver girovagato senza meta per molto tempo, entrai in un grande parco e mi distesi su di una panchina, esausta, addormentandomi senza nemmeno accorgermene. Mi svegliai di soprassalto, non so quanto tempo avevo dormito ma era già buio pesto ed io ero l’unica persona nel raggio di chilometri. Mi ritrovai sola in una città sconosciuta, magari anche pericolosa e cominciavo ad avere paura. Cercai la macchina in lungo e in largo, senza risultati, sconvolta com’ero, non avevo prestato attenzione al luogo dove avevo parcheggiato. Avevo freddo, il terrore si stava impossessando di me, ogni tanto passava qualche macchina solitaria, ma nessuno sembrava disposto ad aiutarmi, facevano finta di non vedermi e la cosa mi innervosiva molto. Mi rannicchiai sul marciapiede, per proteggermi dal vento gelido, ero completamente congelata, pietrificata dal freddo e dalla paura, in quel momento, desiderai con tutta me stessa di morire, mi lasciai completamente andare, le ultime forze mi stavano abbandonando così mi lasciai svenire, sperando di non svegliarmi più...
    - Piccola svegliati per favore! -
    Sentivo una voce disperata, che tra le lacrime mi chiedeva di svegliarmi, potevo sentirla, ma ero ancora troppo debole e non riuscivo ad aprire gli occhi, anche solo per vedere chi era...
    - Perché non si sveglia? E’ tutta colpa mia! Avrei dovuto seguirla appena è uscita dalla mia stanza! Mi dica solo che starà bene, non potrei vivere senza di lei... Mi sono comportato come uno stupido, devo dirgli troppe cose, deve sapere la verità... -
    - Non si preoccupi signor Jackson, è solo svenuta, abbia pazienza, vedrà che tra poco si sveglierà -
    - Non ce la faccio più ad aspettare, ho paura... Menomale l’abbiamo trovata, rabbrividisco al solo pensiero di quello che gli sarebbe potuto accadere... Ed è tutta colpa mia -
    Avevo riconosciuto la voce di Michael, era davvero preoccupato, dovevo tranquillizzarlo, dirgli che stavo bene e dopo sarei sparita per sempre dalla sua vita, non volevo avere più nulla a che fare con lui, avrebbe dovuto cercarsi una nuova truccatrice. Finalmente riuscii a schiudere le palpebre, ancora molto pesanti, e mi ritrovai su un morbido letto, in una stanza che, sicuramente, non era la mia. Michael, appena si accorse che avevo aperto gli occhi, si illuminò in un grande sorriso, non lo avevo mai visto così felice, così... Bello... Era veramente una visione angelica...
    - Piccola mia finalmente ti sei svegliata, per un attimo ho temuto il peggio, avevo paura di perderti e non me lo sarei mai perdonato. Quando ti ho vista distesa sul marciapiede, pensavo di morire, ti ho presa in braccio, non rispondevi, non eri cosciente, se non fosse stato per il fatto che respiravi, avrei pensato che eri morta, eri bianca e gelida come il ghiaccio... Ero terrorizzato, non sapevo cosa fare, ti ho avvolta in una coperta e ti ho riportato all’hotel, ho chiamato immediatamente il medico, ti ha fatto una puntura e hai cominciato a riprendere colore, la tua temperatura corporea è salita, ma ancora non ti svegliavi ed avevo paura... Scusami, è tutta colpa mia... Scusami... Scusami... Ti prego perdonami, sono stato uno stupido, un insensibile, non... -
    Non avevo più intenzione di ascoltarlo, non mi interessavano le sue scuse, la mia voce era flebile ma decisi di sforzarmi, doveva sapere...
    - Michael basta... Non mi va di ascoltare le tue scuse... Grazie per esserti occupato di me, so che per te sono solo un peso, fai tutto questo per sentirti in pace con la tua coscienza, ma non ti preoccupare ti risparmierò questa messa in scena, ho preso la mia decisione... Domani prenderò il primo volo per Los Angeles e tornerò a casa, non saprai più niente di me, sarà come se non fossi mai esistita, non voglio più soffrire... Dovrai trovarti un’altra truccatrice, ma sinceramente è l’ultimo dei miei pensieri... Mi dispiace Michael -
    - Per favore, ascoltami! -
    Prese il mio volto tra le sue mani forti ma delicate, aveva le lacrime agli occhi, cominciò ad accarezzarmi le guance...
    - So che sei arrabbiata con me, ne hai tutto il diritto, ma ti prego di ascoltarmi... Mi sono comportato da idiota, hai completamente ragione, in questi mesi ti ho trascurata, è vero, ma non perché non mi importasse di te, sei la persona più importante della mia vita, devi credermi... A volte le persone agiscono senza pensare alle conseguenze, ho dato ascolto al mio cervello e non al mio cuore ed è stato l’errore più grande della mia vita... Ho sempre cercato di nasconderlo, in questi mesi ho fatto finta di niente, cercando di reprimere il mio sentimento, non volevo ammetterlo, non so perché, forse per paura, in realtà non lo so nemmeno io, la mente umana è così distorta, così complicata da capire... Non volevo ammettere che il sentimento che provavo per te non era semplicemente amicizia, ma qualcosa di più forte, di più passionale, un sentimento che non provavo da molto tempo... Perché io ti amo più della mia stessa vita, adesso l’ho capito, ho capito che sei quella giusta... Per favore non te ne andare, non adesso, non lasciarmi, ho bisogno di te... Potrei non sopravvivere... Non devi assolutamente pensare che di te non mi importi niente perché è la bugia più grossa a cui tu possa credere -
    Quelle parole mi avevano colpita dritta al cuore, ero ancora diffidente ma il suo sguardo era sincero, continuava ad accarezzarmi il viso delicatamente, non riuscivo a guardarlo negli occhi...
    - Per favore guardami -
    Non ce la facevo, era più forte di me, gli occhi mi bruciavano, stavo per piangere, di nuovo. Non sapevo cosa dire, ero rimasta senza parole, avevo perso tutta la mia determinazione, infondo amavo Michael da sempre, sapere che lui ricambiava il mio amore mi rendeva felice. Il mio istinto mi diceva di non fidarmi mentre il mio cuore scoppiava di gioia, piangevo perché dentro di me si era scatenata una lotta, ero confusa, non sapevo cosa fare...
    - Ti prego non piangere, mi fa male vederti così -
    Cercai di calmarmi, le lacrime cominciarono a rallentare, stavo cercando di riprendere in mano la situazione, di schiarirmi le idee. Michael avvicinò il suo volto al mio, con la bocca cominciò ad asciugarmi le lacrime, ricoprì il mio viso e il mio collo di dolci baci profumati poi, spingendomi delicatamente, mi distese sul letto, si abbassò su di me, facendo attenzione a non farmi male e poggiò per la prima volta, le sue morbide labbra sulle mie. Chiusi gli occhi e non opposi resistenza, fu un semplice bacio a stampo, ma fu ugualmente un emozione indescrivibile, un brivido percorse velocemente la mia schiena ed il suo dolce profumo mi mando fuori di testa. Non so quanto durò quel bacio, probabilmente poco ma a me sembrò un eternità perché persi completamente la cognizione del tempo e i miei sforzi per schiarirmi le idee andarono letteralmente a farsi benedire...
    - Adesso devi riposare piccola -
    - Resterai qui con me? -
    - Certo, non avevo intenzione di andarmene, non ti lascerò mai più sola, non ti permetterò di andare via un’altra volta -
    - Non vado da nessuna parte perché... Ti amo -
    - Anche io piccola mia -
    Si sdraiò sul letto accanto a me, mi rimboccò le coperte e mi accolse tra le sue calde braccia. Michael mi baciava la fronte e mi accarezzava i capelli, era tutto così romantico, così rilassante che non ci misi molto ad addormentarmi beatamente, cullata dal suo tenero abbraccio...

    To be continued
  • Michael's fan
    00 05/06/2010 20:08
    lo sai che mi hai qusi fatta svenire?????????????
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